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Tricase: Human Pole prima, Acait poi

La Presidenza della Regione Puglia ha convocato per sabato 20 luglio (ore 11), la conferenza stampa di presentazione presso l’Avamposto MARE di Tricase Porto Alimentazione, Nutrizione e Benessere

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Primi vagiti per Human Pole: Alimentazione, Nutrizione e Benessere.


Il progetto prenderà vita presso l’Avamposto MARE di Tricase Porto e crescerà nel complesso Acait di Tricase, non appena questo, si spera in tempi brevi, sarà finanziato e ristrutturato.


Acait, foto storica


Anzi, l’opportunità data dall’Human Pole, sarà un’occasione in più perché chi di dovere si impegni a trovare in tempi brevi le risorse necessarie per risolvere l’annoso problema della ristrutturazione dello storico tabacchificio di Tricase. Con la conseguenza immediata del recupero di un simbolo della città e opportunità di lavoro sul territorio.


Nel frattempo primi passi sabato 20 luglio giorno in cui la Presidenza della Regione Puglia ha convocato (ore 11), la conferenza stampa di presentazione presso l’Avamposto MARE di Tricase Porto, sede periferica del CIHEAM Bari.


Il progetto Human Pole: Alimentazione, Nutrizione e Benessere mira a migliorare la sostenibilità dei sistemi alimentari mediterranei dal punto di vista ambientale, economico, sociale, culturale, salutistico e nutrizionale, incentivando un consumo sostenibile e responsabile.


Obiettivo che sarà raggiunto attraverso le competenze espresse e la sinergia attivata tra la Struttura speciale “Coordinamento Health Marketplace”, il CIHEAM Bari, il Comune di Tricase, il Dipartimento di Scienze Bio-Agroalimentari del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) ed il Centro per le Malattie Neurodegenerative e l’invecchiamento celebrale, presso l’azienda ospedaliera AO Pia Fondazione “Card. G. Panico”.


Prenderanno parte alla presentazione di sabato 20: Claudio Stefanazzi, Capo di Gabinetto della Presidenza della Regione Puglia; Carlo Chiuri, sindaco di Tricase; Maurizio Raeli, Direttore del CIHEAM Bari; Felice Ungaro, direttore della Struttura Speciale “Coordinamento Health Marketplace” della Regione Puglia; Suor Margherita Bramato, direttore generale dell’Ospedale “Cardinale Panico”; Giancarlo Logroscino, direttore del Centro di malattie neurodegenerative dell’Ospedale “Cardinale Panico”


La presentazione dell’Human Pole fa parte di tre giorni di eventi, approfondimenti, laboratori e dibattiti in occasione della Blue Land Day 2019.


Si parte venerdì 19, nel Porto Museo di Tricase (località Rotonda) e si andrà avanti anche nelle giornate del 20 e 21 luglio, coniugando incontri aperti su prevenzione delle malattie, alimentazione, benessere, promozione delle produzioni territoriali di qualità ad intrattenimenti musicali, sportivi e gastronomici.


Il fittissimo programma, organizzato da Regione Puglia attraverso il programma regionale Apulian Lifestyle: per una lunga vita felice con CIHEAM BariCittà di Tricase e Associazione Magna Grecia Mare si svolgerà lungo le banchine del porto, la Rena e le Sette Bocche e l’Avamposto Mare di Tricase-Sede periferica del CIHEAM Bari.


La tre giorni sarà inaugurata domani, alle ore 20, con il concerto dell’Orchestra Filarmonica Mediterranea diretta dal Maestro Paolo Lepore.


A seguire i saluti del direttore del CIHEAM Bari, Maurizio Raeli e del sindaco di Tricase, Carlo Chiuri.


Felice Ungaro, direttore della Struttura Speciale Coordinamento Health Marketplace della Regione Puglia, introdurrà il Progetto Human Pole: Alimentazione, Nutrizione e Benessere che, come detto, verrà presentata sabato 20.


Di tutela e valorizzazione di territori e comunità costiere, promozione di uno stile di vita intelligente, responsabile ed attento al futuro dialogheranno, tra gli altri, Massimo Zuccaro, CIHEAM Bari e Stefano Piraino, Università del Salento.


Il progetto mette insieme diverse competenze tecnico scientifiche, quali la Struttura speciale “Coordinamento Health Marketplace”, il CIHEAM Bari, il Comune di Tricase, il Dipartimento di Scienze Bio-agroalimentari del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) ed il Centro per le Malattie Neurodegenerative e l’invecchiamento celebrale dell’azienda ospedaliera AO Pia Fondazione “Card. G. Panico”.


L’obiettivo è quello di migliorare la sostenibilità dei sistemi alimentari mediterranei dal punto di vista ambientale, economico, sociale, culturale, salutistico e nutrizionale incentivando un consumo sostenibile e responsabile.


La giornata proseguirà con laboratori di monitoraggio della biodiversità costiera, percorsi sportivi-amatoriali, esposizioni di prodotti gastronomici artigianali, incontri su temi di cibo e salute, mostre, esposizioni d’arte e concerti.


Domenica 21, alle17, sarà la volta dei laboratori sensoriali per la conoscenza degli organismi marini, dedicati ai bambini. Si potrà partecipare, inoltre, a percorsi sportivi-amatoriali, concerti, incontri sull’origine geografica dei prodotti tipici pugliesi e analisi sensoriale.


La tre giorni di eventi si concluderà alle 20,30 con la competizione Panzerotto World Cup.






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Erbe da Bere a Melpignano

Nel Giardino Marchesale, tra fioriture nobili, frutti antichi, curiosità archeobotaniche e degustazione di drink selvatici. Sabato 27 aprile, dalle 16 alle 19

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Un pomeriggio di scoperta che riporta all’essenza della natura e fa vivere intense emozioni olfattive. Una passeggiata in compagnia di un’archeologa nell’incantevole giardino del barone Giorgio Castriota a Melpignano che racchiude un’atmosfera di altri tempi e cela interessanti segreti.

Il percorso esperienziale “Erbe da Bere nel Giardino Marchesale” nato lo scorso anno all’interno del progetto “Melpignano promuove cultura” pensato dall’amministrazione comunale per valorizzare in ogni stagione il piccolo paese della Grecìa Salentina, oggi è riproposto da Vivarch Associazione di Promozione Sociale Pugliese, che propone durante tutto l’anno itinerari alla scoperta di arte, storia, natura e tradizioni.

Basta immergersi in questo spazio di cinquemila metri quadrati, disegnato a scacchiera attraverso viali ortogonali che conducono a una fontana tardo cinquecentesca, con un pergolato adornato da centosessanta colonne e sedute in pietra finemente decorate per ritrovarsi in un’oasi perfetta per l’ispirazione letteraria e il relax. Si è circondati da una ricca varietà di alberi da frutta antichi, tra cui il pero di San Giovanni e i nespoli, l’agrumeto, il roseto, le erbe aromatiche e le piante ornamentali.

Una visita guidata con l’archeologa Eda Kulja rivela il “giardino prima del giardino“.

Si scopre la storia degli alberi da frutto e delle piante durante il XV secolo, quando questo luogo era parte integrante della Terra Medievale di cui restano alcune evidenze archeologiche all’interno dell’attuale giardino e di come nel corso del XVII secolo si sia trasformato, evolvendosi in uno splendido giardino all’italiana, simbolo di bellezza e armonia.

Ma non solo, Eda racconterà anche delle indagini archeologiche, effettuate tra il 2016 e il 2017, che hanno portato testimonianze dall’età bizantina a quella tardo medioevale di tracciati stradali, fosse granarie, silos e vari ipogei e rivelerà delle curiosità archeobotaniche prima di lasciare i visitatori all’incredibile esperienza sensoriale offerta dal rinomato bartender Elia Calò e l’animatrice ambientale Betty Locane, ideatori de Il Giardino sotto il Naso Mita Spirits.

Appassionati di erbe spontanee ed esperti di cocktail nella loro innovativa postazione mobile Bar Mita Volante raccontano come le piante raccolte possono essere trasformate in infusi, sciroppi, distillati aromatizzati e liquori, come il loro Pineta da baby-pigne di Pino d’Aleppo. Ognuno può scegliere il proprio drink selvatico, come il Menta Fresh con rhum bianco, sciroppo alle tre mente, acqua tonica o il Dry Fennel con distillato al finocchietto selvatico di Otranto e acqua tonica o ancora il Negroni Salentino con Vermouth Mita, bitter rosso, amaro di Santoreggia e gin agli agrumi.

Erbe da Bere (27/4): passeggiata di 3 ore con racconti e visita del giardino del Palazzo Marchesale  con l’archeologa ed esperienza con Il Giardino sotto il Naso e i loro drink selvatici. Costo intero 15 €; costo ridotto 10 € per minori di 14 anni, gratuito sotto i 6 anni.

 

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Il 25 aprile a Tagliatelle con il papà di Ilaria Salis

Al mattino collegamento con il padre della docente antifascista rinchiusa in condizioni disumane nel carcere di Budapest da febbraio 2023. E poi musica, laboratori e installazioni artistiche

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È ricco il 25 aprile alla Masseria Tagliatelle, in via del Ninfeo, a Lecce, la festa più bella che ci ricorda da dove veniamo e cosa vogliamo costruire: un Paese più equo, che riconosca e tuteli la dignità della persona, che non tolleri discriminazioni, che non lasci indietro nessuno.

Un Paese che ripudia la violenza e che si adopera per la Pace.

Un Paese che sappia fare i conti con il passato e sappia, orgogliosamente, proclamarsi “Antifascista”.

Organizzato da Terra del Fuoco Mediterranea, al 25 aprile di Tagliatelle aderiscono Treno della Memoria, Arci Lecce, Anpi Lecce, Amnesty International Lecce, Casa delle Donne Lecce, Cgil Lecce, Link LecceCoordinamento Universitario, Udu LecceUnione degli universitari, Diritti X Scienze giuridiche, LaPuebla e Comune di Lecce.

Si comincia alle 11 con gli interventi dei partner.

Alle 11,30 il collegamento, curato da Arci Lecce, con Roberto Salis, padre di Ilaria Salis, docente antifascista rinchiusa in condizioni disumane nel carcere di Budapest da febbraio 2023.

Poi, dalle 15, spazio alla musica con i Leggera Follia (cantautorato italiano) e la jam session de LaPuebla.

Inoltre, all’interno della struttura, le installazioni artistiche frutto dei laboratori delle volontarie e dei volontari di Tdf e le esposizioni antifasciste di Testi Manifesti.

Chi intenderà trascorrere il 25 aprile in via del Ninfeo potrà portare con sé piatti pronti (bevande escluse); chi invece preferirà raggiungere Tagliatelle “a mani libere” potrà rifornirsi dall’area break, con panini e rosticceria.

«Lo abbiamo anticipato un anno fa, quando ancora lo spazio non era stato inaugurato, e ora siamo felici di poterlo confermare: il 25 aprile a Tagliatelle sarà sempre festa», ha sostenuto Christel Antonazzo, presidente di Tdf Mediterranea, «accanto a noi ci sarà Anpi e altre realtà impegnate nel territorio per promuovere i valori di equità e giustizia sociale, con momenti di approfondimento, di riflessione, di festa e con il collegamento di Roberto Salis, padre di Ilaria Salis, reso possibile dal lavoro di Arci Lecce. Nel solco del lavoro fatto negli ultimi diciannove anni da Terra del Fuoco Mediterranea, ora, in questa nuova avventura di gestione, vogliamo ribadire che Masseria Tagliatelle è uno spazio di comunità antifascista, pienamente ancorato ai valori costituzionali, che quotidianamente lavora per contrastare forme di discriminazione e di marginalità, che non dimentica gli orrori della dittatura fascista e che, ogni giorno, prova a dare corpo e sostanza ai valori che hanno animato la Resistenza di questo Paese. In un momento storico in cui sembra tornare a soffiare il vento della censura, pensiamo sia importante ribadirlo sempre, senza darlo mai per scontato».

STAZIONE NINFEO

Tagliatelle – Stazione Ninfeo è un progetto di rigenerazione urbana, nel cuore di Lecce, nato dall’incontro e dalla collaborazione di quattordici realtà, coordinate da Tdf Mediterranea, ente gestore dello spazio.

Il progetto nasce per restituire una funzione sociale a Masseria Tagliatelle, luogo storico della città, risalente al 1500 e ospitante, alle proprie radici, il magico Ninfeo delle Fate.

Le azioni, che permetteranno alla struttura di tornare ad essere un catalizzatore di comunità e nuove progettualità, vogliono coniugare “culturale” e “sociale”, consentendo la nascita a Lecce di un polo di contrasto alle povertà educative e a forme di marginalità sociale.

Tagliatelle è una nuova casa, nella città, per il teatro, la musica e l’arte, ma è anche una portineria di quartiere e un luogo che vuole diventare punto di riferimento per gli istituti scolastici del territorio.

Tagliatelle è comunità.

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Una cena per Daniela e Paola

Dopo il successo dello scorso anno domenica 28 aprile torna la cena di beneficenza di ApsRacaleCam per sostenere la fondazione casaranese che si occupa di alleviare lo stato di disagio e di emarginazione in cui si trovano numerosi bimbi sul nostro territorio. Nove chef pugliesi si ritrovano per una cena degustazione unica nel suo genere

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La buona cucina sposa la solidarietà per un momento conviviale volto alla sensibilizzazione su una giusta causa ed anche quest’anno ApsRacaleCam insieme a numerosi professionisti del settore ristorativo hanno deciso di scendere in campo per una nobile causa sostenere la Fondazione Onlus Daniela e Paola.

Domenica 28 aprile, a partire dalle ore 20,30, in un luogo segreto, che sarà svelato solo ai partecipanti della cena, si terrà la quarta edizione della cena di beneficenza a sostegno della fondazione casaranese che si occupa di alleviare lo stato di disagio e di emarginazione in cui si trovano numerosi bimbi sul nostro territorio.

Un gruppo di professionisti ma soprattutto amici che per l’occasione insieme realizzeranno un menù unico ed autentico per regalare piacevoli momenti conviviali a tavola e sostenere un progetto che da oltre quindici anni è presente nel nostro territorio.

Sono numerosi gli chef e professionisti del settore che hanno aderito all’iniziativa dove tra i fornelli della cucina ognuno preparerà un proprio piatto.

«I partecipanti avranno modo di gustare un menù unico nel suo genere preparato in esclusiva dagli chef», dice Valentino Interlandi, ideatore e vice presidente di APS RacaleCam, «ogni portata riflette l’estro e la personalità di ogni singolo chef che ha deciso di sostenere la causa. Una cucina che dialoga con la terra ed il mare, un menù semplice e creativo, che vede l’utilizzo di prodotti del territorio con il contributo di realtà locali che hanno deciso di fare rete per sostenere una bellissima realtà nel nostro territorio».

Tutto il ricavato della cena sarà devoluto a favore della Fondazione Daniela e Paola Onlus, impegnata nei progetti a favore dell’infanzia.

Durante la cena sarà proprio il presidente Claudio Bastianutti a raccontare la storia della fondazione, ad illustrare le attività già attivate e quelle in programma, da avviare grazie all’aiuto di tutti i volontari e i benefattori.

Ecco alcuni degli chef e ristoratori che hanno deciso di partecipare all’iniziativa: Samuele TomaSinodia Corigliano D’Otranto; Leonardo D’IngeoFran by Masseria Francescani Torre Chianca; Daniela MontinaroLe Macare Alezio; Antonella De VitisAntico Monastero Felline; Antonio De CarloMasseria Caronte Vernole; Roberto FersinoLe Stanzie Supersano; Rodolfo CaldarazzoVizio Melpignano; Antonio CamilliSantaVoglia Lecce.

«È davvero sorprendente vedere che anche quest’anno abbiamo raggiungo la quota prefissata di 50 commensali», ha dichiarato Robert D’Alessandro, presidente di ApsRacalecam, «il fatto che le prenotazioni siano giunte così rapidamente è un segno tangibile dell’impegno delle persone verso le cause benefiche locali e della loro volontà di fare la differenza».

La cena di beneficenza non è solo un’occasione per gustare prelibatezze culinarie ma anche un momento per riflettere sull’importanza della solidarietà e della condivisione.

Ogni piatto servito è un simbolo di speranza e di sostegno verso coloro che ne hanno bisogno.

L’evento è sold out e l’intero ricavato della cena verra interamente devoluto alla fondazione casaranese.

LA FONDAZIONE

La Fondazione O.N.L.U.S. Daniela e Paola nasce a seguito degli attentati terroristici accaduti in Egitto a Sharm el Sheik il 23 luglio 2005.

In quel tragico episodio hanno perso la vita 90 persone della popolazione civile.

Tra loro c’erano le sorelle Bastianutti, Daniela, 25 anni, e Paola, 22 anni (nella foto grande in alto). Si trovavano lì per un viaggio premio.

Da quel momento i genitori hanno deciso di incanalare le loro forze e le loro energie impegnandosi per i più deboli, per i bambini, futuro della società.

GLI OBIETTIVI

Lo scopo principale della Fondazione è quello di alleviare lo stato di disagio e di emarginazione in cui si trovano numerosi bimbi sul nostro territorio.

Per il perseguimento del proprio scopo, la Fondazione ha realizzato una Casa-famiglia, una comunità educativa, in cui accoglie i minori assicurando un clima domestico e di accoglienza.

L’impegno sociale non finisce qui.

Attraverso la Fondazione, infatti, i componenti si prefiggono di aiutare tutti i bambini, italiani, stranieri ed extracomunitari, che per un qualsiasi motivo si dovessero trovare sul territorio italiano e avessero bisogno di cure.

Si vuole, inoltre, attivare iniziative atte ad incentivare la cultura dell’affido e aiutare genitori e figli nel ritrovare e scoprire il giusto rapporto per la crescita della famiglia.

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