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Attualità

Malato curato in casa dall’infermiere? Il futuro dell’assistenza sul territorio

“Noi stiamo lanciando l’idea di presa in carico del paziente presso il domicilio, abbiamo riscontrato con dati alla mano, che questo modello fa risparmiare la Regione e aiuta il sistema a ridurre la pressione sui Pronto Soccorso”

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Si è parlato dell’Infermiere di Famiglia e di Comunità ieri in un corso formativo organizzato dall’Ordine degli Infermieri della provincia di Lecce. L’infermiere non più in un rapporto di dipendenza dal medico, ma di collaborazione, secondo una logica multi-professionale.


Il modello attuale, che riprende e aggiorna il progetto Leonardo, premiato dal Forum della P.A. nel 2007, prevede che l’infermiere di famiglia sia responsabile di un gruppo «predefinito» di famiglie o di una comunità, curando il collegamento tra servizio sanitario pubblico, enti gestori delle funzioni socio-assistenziali, enti locali, associazionismo e famiglie.


«Noi stiamo lanciando l’idea di presa in carico del paziente presso il domicilio – spiega il dr. Marcello Antonazzo,  presidente dell’Ordine degli Infermieri della provincia di Lecce – Abbiamo riscontrato con dati alla mano, che questo modello fa risparmiare la Regione e aiuta il sistema a ridurre la pressione sui Pronto Soccorso. L’infermiere oggi può svolgere la sua funzione anche presso i Gruppi e le Reti dei medici di famiglia. La decisione se assumere l’infermiere come dipendente o come libero professionista spetta ai medici associati. Noi puntiamo a un modello di convenzionamento come quello che c’è già per il medico di medicina generale o il pediatra di libera scelta. Il ruolo dell’infermiere nello studio medico è quello di prendere in carico un gruppo di pazienti di categorie a rischio, come patologie cardiache, diabete, scompensi. Per evitare che la gente che non trova risposte si rivolga al Pronto soccorso».


In ogni caso bisogna fare sempre i conti con le risorse. Oggi infatti, la figura dell’infermiere di famiglia non c’è ancora.


Salute Salento ha chiesto le ragioni al dr. Rodolfo Rollo, direttore del Distretto Socio-sanitario di Lecce, che raggruppa 10 comuni e 178mila residenti.

«E’ un sistema, quello dell’infermiere di comunità, che potrà svilupparsi – spiega il direttore Rollo – Il nuovo contratto darà un forte slancio a questa innovazione. Significa che, come avviene oggi per il medico che può andare a fare la visita all’anziano in difficoltà, questo può essere fatto dall’infermiere, il quale si potrà prendere cura del paziente con riacutizzazioni, con febbre e con patologie trattabili a domicilio. Ma l’infermiere  – aggiunge Rollo – può svolgere il suo ruolo anche nella “medicina di iniziativa”. Se per esempio un figlio di diabetici è in sovrappeso, prima o poi diventerà diabetico; oppure un figlio di ipertesi che non ha mai controllato la sua pressione, prima o poi diventerà iperteso. Quindi, di fronte a questi fattori di rischio, l’infermiere sollecita queste persone a sottoporsi a esami preventivi con l’adesione a screening come la mammella, la cervice uterina o il colon-retto».


Il ruolo e la formazione di questa nuova figura dell’infermiere di famiglia è stata illustrata dal dr. Ginetto Menarello, vice direttore del Master di Infermieristica di Famiglia e di Comunità all’università di Torino.


E’ seguita una tavola rotonda moderata dal giornalista Giovanni Delle Donne.


Attualità

Dona ora per fare il pieno

Nel decennale della sua nascita IO POSSO lancia in tutta Italia la sua richiesta d’aiuto per garantire la riapertura delle sue spiagge accessibili anche per l’estate 2024. Obiettivo 100mila euro in un mese per evitare di ridurre i servizi o il tempo di apertura delle tre strutture con servizi gratuiti presenti a San Foca dal 2015, a Gallipoli dal 2022 e Porto Cesareo dal 2023

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“Attualmente le nostre casse coprirebbero solo  120mila sui € 220mila necessari a garantire l’apertura per tutta la stagione ad orario pieno di tutte e tre le spiagge. È per questo che chiediamo a tutti i nostri amici e sostenitori di poterci aiutare con una donazione straordinaria”.

È l’appello lanciato in tutta Italia dall’associazione 2HE-IO POSSO che proprio nel decennale della sua nascita rischia di non poter garantire la riapertura completa delle sue spiagge accessibili anche per l’estate 2024.

Ed è per questo che 48 ore fa è partita la campagna Dona ora per “fare il pieno”: obiettivo 100mila euro in un mese, utili ad evitare di ridurre i servizi o il tempo di apertura delle tre strutture con servizi gratuiti presenti a San Foca dal 2015, a Gallipoli dal 2022 e Porto Cesareo dal 2023.

Sono centinaia ogni anno le persone con disabilità motorie, anche gravi, o malattie come la SLA che, insieme ai loro familiari, vengono accolte in completa sicurezza e gratuità, ormai da nove anni, seguendo la traccia lasciata dal Gaetano Fuso (1976-2020).

“Dal 2015 la nostra associazione si impegna a dare a tutti gli ospiti ausili ed assistenza perché il mare sia un diritto di tutti, raccogliendo i fondi necessari all’apertura e alla copertura dei costi. Negli ultimi due anni – dice Giorgia Rollo, presidente di 2HE-IO POSSO – ci siamo ingranditi aprendo anche le strutture di Porto Cesareo e Gallipoli, ma le donazioni che riceviamo non sono aumentate in maniera proporzionale e costante all’aumento del servizio che offriamo.C’è il rischio, pertanto, di dover ridurre i servizi o il tempo di apertura, creando notevoli disagi ai nostri ospiti, togliendo a molti il diritto di vivere l’esperienza rigenerante ed unica di un bagno nel mare del Salento. Se riusciremo a raccogliere la cifra mancante entro il 30 aprile 2024, avremo la certezza di poter riaprire col massimo della qualità nell’accoglienza, come fatto in tutti questi anni. È un obiettivo ambizioso, ma la grande vicinanza che abbiamo sperimentato in tutti questi anni da parte dei nostri amici e donatori, ci fa confidare di poterlo raggiungere… se ciascuno farà la sua parte” conclude Rollo.

Ai 120 mila euro attualmente disponibili si aggiungono i contributi pubblici dei comuni che verranno erogati a rendicontazione ovvero solo dopo aver sostenuto le spese (il Comune di Melendugno partecipa con un contributo pari ad 1/10 dei costi della struttura di San Foca che ammontano a 110mila euro, Porto Cesareo con un contributo pari ad 1/6 e Gallipoli con 1/5 dei costi delle rispettive strutture, di 55mila euro ciascuno; la Asl con 20.000 euro totali).

La raccolta fondi per raggiungere la somma di 220.000, necessaria per gestire a pieno regime le strutture, sarà attiva per tutto il mese di aprile. Ne verrà comunicato lo stato di avanzamento.

Si può donare con carta di creditoPayPalSatispay o con un bonifico sull’ IBAN IT79C0306909606100000134087 (BIC/SWIFT: BCITITMM) intestato ad “Associazione 2HE”, causale: “Progetto IO POSSO”.

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Anna Palmisano è il nuovo direttore dell’Automobile Club Lecce

La 45enne proviene dalla direzione della Direzione Territoriale ACI di Cagliari e subentra nel ruolo a Francesca Napolitano

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Anna Palmisano è il nuovo direttore dell’Automobile Club Lecce.

L’incarico è stato conferito dalla Direzione Risorse Umane dell’Automobile Club d’Italia per il prossimo triennio.

Quarantacinquenne, di Bari, con laurea in giurisprudenza, la dirigente pugliese proviene dalla direzione della Direzione Territoriale ACI di Cagliari e subentra nel ruolo a Francesca Napolitano.

Esprimo un sincero augurio di buon lavoro al nuovo direttore – dichiara il presidente Aci Lecce Francesco Sticchi Damiani sono certo che la dott.ssa Palmisano svolgerà il proprio ruolo con impegno e dedizione nell’interesse dell’Ente”. 

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Attualità

Una Pasqua di speranza e… Dalla Parte dei più Deboli

Salvatore Giannetta, imprenditore di Minervino di Lecce, ha donato 200 uova pasquali e 200 colombe pasquali alle famiglie indigenti del Salento, affidando la distribuzione all’associazione di volontariato di Muro Leccese

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In vista della Pasqua, la comunità salentina si è unita in un gesto di solidarietà senza precedenti, mirato a sostenere le famiglie più vulnerabili, particolarmente colpite dalle conseguenze economiche post-pandemia e dall’escalation dei prezzi dovuta al conflitto globale.

Al centro di questa ondata di generosità, spicca la figura di Salvatore Giannetta, imprenditore di Minervino di Lecce, non nuovo ad azioni a favore dei meno fortunati.

Giannetta ha donato 200 uova pasquali e 200 colombe pasquali alle famiglie indigenti del Salento, affidando la distribuzione all’associazione “Dalla Parte dei Più Deboli“. L’associazione di volontariato, che ha sede a Muro Leccese, guidata da Sandro Barone, è da tempo impegnata nel supporto delle fasce deboli della regione.

Il Presidente Barone ha espresso la sua gratitudine: «Siamo profondamente riconoscenti a Salvatore Giannetta per il suo sostegno continuo. La sua generosità non si limita alle donazioni pasquali, ma si estende anche a un significativo contributo morale alla nostra associazione, che ci permetterà di assistere ulteriormente le famiglie in difficoltà, soprattutto nel pagamento delle bollette, una sfida crescente per molti in questi tempi difficili».

La solidarietà può fare la differenza nella vita di chi si trova in condizioni di bisogno. Non dimentichiamolo mai, specie ora che ci approssimiamo a vivere le festività pasquali, simbolo di rinascita e nuovo inizio.

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