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Nardò

S.E.S. di Nardò, intervento Bellanova

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L’Onorevole Teresa Bellanova: “Anche i lavoratori del gruppo S.E.S. (Sevar Srl – Grandi srl – Italgecri srl) pagano il prezzo di quel “effetto psicologico” che il resto del mondo chiama crisi. Nel corso del 2009 sono stati già licenziati 14 lavoratori, ai quali si andranno ad aggiungere altri 10 molto presto. Altre 24 famiglie sull’orlo della disperazione, alle quali va tutta la nostra solidarietà ed il nostro sostegno. Ma anche qua c’è un’anomalia. L’azienda, mentre licenzia i lavoratori con contratto a tempo indeterminato, conferma i contratti a tempo determinato. Un comportamento apparentemente anomalo, che merita approfondimenti. Mentre a Roma ci si preoccupa soltanto di salvaguardare in tutti i modi il Premier dai processi, nel Salento aumentano le famiglie la cui normalità è interrotta. Ancora altre vite frenate”.

Attualità

Ampliamento Pista Porsche, Regione sospende accordo

Il governatore Michele Emiliano: “Abbiamo preso una decisione in linea con il ministero, al fine di riconsiderare alcuni aspetti del procedimento a seguito delle specifiche indicazioni fornite dalla Commissione europea”

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ll presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha deciso di sospendere l’accordo di programma Nardò technical center.

Lo ha comunicato la Regione.

Il progetto fortemente contestato dal Comitato Custodi del Bosco d’Arneo causa la perdita di una foresta secolare di oltre 200 ettari di enorme valenza naturalistica, il Bosco e la macchia d’Arneo.

“La Regione, ancora una volta – afferma Emiliano – dimostra di voler coniugare l’interesse pubblico sotteso alla realizzazione dell’intervento con la tutela dell’ambiente. Abbiamo preso una decisione in linea con il ministero, al fine di riconsiderare alcuni aspetti del procedimento a seguito delle specifiche indicazioni fornite dalla Commissione europea”.

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Cronaca

No al disboscamento nel Salento: anche dalla Germania contro la Porsche

«Siamo inorriditi e senza parole davanti al vostro progetto di distruggere circa 200 ettari di pregiato bosco di lecci per ampliare la pista di prova. Piano in netto contrasto con gli obiettivi di sostenibilità dell’azienda e comporti conseguenze drastiche e irreversibili per il Salento»

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di Giovanna Nuzzo

Bosco d’Arneo: continua la protesta contro l’ampliamento del Nardò Technical Center e la distruzione di 200 ettari di bosco

La protesta del Comitato Custodi del Bosco d’Arneo contro l’ampliamento e ammodernamento del Nardò Technical Center cresce e incontra la sinergia e la cooperazione tedesca.

A Stoccarda, infatti, città tedesca e sede di Porsche, le tre maggiori associazioni per la tutela della natura, NABU, BUND e LNV hanno chiesto l’immediata sospensione del piano di disboscamento previsto dall’azienda nel Salento.

Tra Nardò e Porto Cesareo, Porsche, d’intesa con la Regione Puglia e i due Comuni, ha progettato un piano di ampliamento del Nardò Technical Center, una pista di collaudo ad anello lunga attualmente 12,6 km, che il gruppo gestisce dal 2012 e dove viene testata la gran parte delle auto in circolazione.

L’ampliamento del Nardò Technical Center comporterebbe per Porsche un investimento di più di 400 milioni di euro: nuove palazzine, edifici, l’aggiunta di ulteriori nove piste, ma soprattutto il disboscamento di 200 ettari di superficie boscata, in un sito peraltro di interesse comunitario.

Circa un milione di fusti saranno abbattuti, quaranta ettari di boschi di leccio e una ricchissima vegetazione spazzata via dal cemento, sotto il cappello del green: Porsche, infatti, ha previsto l’ampliamento per testare anche la mobilità elettrica e sostenibile della sua nuova produzione.

Sulla pubblica utilità del progetto è stata chiamata ad esprimersi la Commissione dell’Unione Europea.

La Regione Puglia, infatti, dal canto suo, per superare la valutazione di incidenza ambientale, ha dichiarato che alla base dell’accordo di programma e dell’ampliamento di Porsche vi sono motivi imperativi di rilevante interesse pubblico.

Tra questi, la realizzazione di un centro medico con elisoccorso all’interno della struttura e un sistema anti-incendio, utilizzabili anche nel territorio.

La mobilitazione partita fin da subito e alimentata dal Comitato Custodi del Bosco d’Arneo, grazie anche ad inchieste giornalistiche, è diventata internazionale.

Dopo le mozioni presentate alla Commissione Clima e Ambiente dell’assemblea comunale di Stoccarda, dopo le manifestazioni e i sit-in organizzati davanti alla sede Porsche, le maggiori associazioni di tutela ambientale della città tedesca stanno facendo pressione affinché si tuteli il polmone secolare del Salento.

Contro la “distruzione forestale made in Germany”, come scrivono in una lettera aperta a Porsche, chiedono l’immediata sospensione del piano di disboscamento.

«Siamo inorriditi e senza parole davanti al vostro progetto di distruggere circa 200 ettari di pregiato bosco di lecci per ampliare la pista di prova», scrivono dal Baden-Württemberg, evidenziando come il piano sia «in netto contrasto con gli obiettivi di sostenibilità dell’azienda e comporti conseguenze drastiche e irreversibili per il Salento». In poche settimane, inoltre, la petizione tedesca su change.org ha raggiunto 83mila firme, che si aggiungono a quelle già raccolte dal Comitato salentino.

Il Comitato Custodi del Bosco d’Arneo si dichiara soddisfatto della cooperazione e del sostegno nei confronti della difesa dell’ecosistema locale.

Intanto, si è in attesa che il TAR si esprima sul ricorso depositato il 22 gennaio scorso dallo stesso Comitato, dall’associazione Italia Nostra e dal Gruppo di Intervento Giuridico.

Secondo i ricorrenti sarebbe stata violata la normativa sulla partecipazione del pubblico, non sarebbero state considerate le alternative e le compensazioni sarebbero inidonee.

Sono stati impugnati la deliberazione di giunta regionale della Puglia con cui è stato approvato lo schema di accordo di programma e tutti gli atti endoprocedimentali.

Nel frattempo, il Comitato annuncia la raccolta di adesioni per una manifestazione che, al pari di quella tedesca, sarà organizzata anche in Italia.

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Appuntamenti

Briganti, tanto Salento nella nuova serie tv Netflix

Ambientata nella Puglia dell’Ottocento e girato anche a Melpignano, Nardò e Lecce

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Sbarca in TV “Briganti” la nuova serie Netflix la cui ambientazione è completamente pugliese.

Le riprese, svoltesi nel marzo 2022, hanno interessato prima Altamura e poi si sono spostate nel Salento a Lecce, Melpignano, Nardò e nel Castello Alfonsino​ di Brindisi.

Sarai in onda dal prossimo 23 aprile la serie TV crime-western liberamente ispirata a uomini e donne, realmente esistiti, divenuti simbolo della rivoluzione contadina.

Sud Italia, due anni dopo l’Unità d’Italia: una donna, costretta a fuggire dal proprio villaggio, si unisce ad un particolare gruppo di briganti dei quali diventerà uno dei leader più spietati e strategici. Ma non è la sola a scegliere questa vita e presto entra in contatto con altre donne come lei. Per recuperare l’oro del Sud e ridare speranza ai contadini, le varie bande di briganti non avranno altra scelta che unirsi contro il nemico comune.

Briganti contro Stato, ma anche briganti contro briganti, in una lotta dove bisogna essere disposti a sacrificare anche la propria umanità per vincere gli oppressori. Boschi fitti, immense radure e paesaggi desolati creano un sistema di immagini preciso, in cui i personaggi entrano intimamente a contatto con la natura selvaggia diventandone parte integrante.

Relegati ai margini della civiltà e costretti a vivere come bestie per sopravvivere in luoghi ostili, queste atmosfere li cambiano per sempre e tirano fuori il loro lato più oscuro e primordiale.

Un po’ Robin Hood, un po’ Pirati, i briganti protagonisti della serie acquisiscono ricchezze e potere per sostituirsi allo Stato.

Nasce una criminalità violenta dove l’unica opzione per sopravvivere è diventare un fuorilegge senza scrupoli.

Si tratta di un racconto corale, una storia di lotta per la libertà. Composta da sei episodi, Briganti è prodotta da Fabula Pictures.

Tra i protagonisti della storia ci saranno Michela De Rossi che interpreterà Filomena, Ivana Lotito che sarà Ciccilla, Matilda Lutz nei panni di Michelina De Cesare, Marlon Joubert che sarà Giuseppe Schiavone e Orlando Cinque che vestirà i panni di Pietro Monaco e Leon de la Vallée nel ruolo di Celestino.

Nel cast saranno presenti anche Gianmarco Vettori, Federico Ielapi, Giulio Beranek e Adriano Chiaramida.

 

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