Connect with us

News & Salento

Tutti insieme contro la SLA

Dare un aiuto a chi soffre, sostenere il volontariato e soprattutto alimentare la speranza attraverso il sostegno alla ricerca. L’attenzione deve restare altissima nei confronti di questa inesorabile patologia

Pubblicato

il

Dare un aiuto a chi soffre, sostenere il volontariato e soprattutto alimentare la speranza attraverso il sostegno alla ricerca. L’attenzione deve restare altissima nei confronti di questa inesorabile patologia, anche in nome dei tantissimi che ogni giorno lottano con coraggio e senza arrendersi. Così come fa l’AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica), i cui volontari sono quotidianamente al fianco degli ammalati per una parola di conforto e per portare avanti la straordinaria attività di cui essi necessitano. La signora Orietta De Pascali, colpita negli affetti più cari (la morte anni orsono del padre Franco), è l’infaticabile presidente della Sezione Provinciale di Lecce e con lei abbiamo fatto il punto della situazione sulla SLA in ambito salentino.


di Federico Scarascia


L’indispensabile risorsa dell’AISLA provinciale


Nico Della Bona, 32 anni, di Veglie, qui con Orietta De Pascali


Solo a vederla in azione, Orietta dà subito la percezione esatta di quello che è e di quello che fa. Impegno, forza, dinamismo, volontà, cuore. Tutto al servizio di un mondo che il destino cinico le ha voluto far conoscere da molto vicino attraverso la malattia prima e la morte poi del padre Franco. Orietta De Pascali è la presidente dell’AISLA Lecce (con sede a Poggiardo), l’Associazione che si occupa dei malati di SLA (una cinquantina i casi in provincia). Sposata, un figlio, un lavoro presso un’Agenzia di Assicurazioni che le porta via già tanto tempo, ma quello da dedicare ai suoi ammalati non le manca mai, non le può mancare, neppure per una semplice visita. “Già, ho vissuto al fianco di papà cos’è questa malattia e cosa significhi per chi ne è vittima e per i familiari. Durante quel lungo periodo ho incontrato infinite difficoltà, così ho deciso di mettermi a disposizione degli altri perché solo chi vive determinate situazioni può capire fino in fondo tutti i problemi quotidiani. Da allora, e sono passato ormai otto anni, ho voluto dedicarmici con tutta me stessa”. L’AISLA provinciale di Lecce, presente dal 2005, è ora una organizzatissima realtà: “Una ventina di volontari”, spiega Orietta, “tra medico legale, logopedista, psicologhe, medici professionisti; e poi un avvocato, il sindacato Caf per il disbrigo delle pratiche (“accompagnamento, assegni di cura, ecc.”). Abbiamo a disposizione un mezzo per il trasporto dei nostri ammalati che ci è stato donato dalla Fondazione Johnson & Johnson, proprio grazie all’apprezzamento avuto dal nostro lavoro. Naturalmente seguiamo le linee fondamentali dettate dall’Associazione nazionale, svolgendo una grande opera di informazione e sensibilizzazione dell’opinione pubblica e delle Istituzioni sulle problematiche connesse alla SLA. In questo senso realizziamo anche convegni di studio e pubblicazioni informative”.


Giornata Mondiale sulla SLA (12 - 26 giugno)


Tanti gli obiettivi già raggiunti dall’AISLA provinciale, “tra cui”, prosegue Orietta, “l’assegno di cura di 500 euro per il triennio 2009-2011 erogato dalla Regione: è stata una grande vittoria per AISLA che si è tanto battuta per ottenerlo. Un grazie va all’assessore regionale Elena Gentile per questa risposta immediata ad una lacuna assistenziale presente in Puglia, che si presenta a macchia di leopardo a livello di assistenza. Poi voglio citare i Protocolli ADIR (Assistenza Domiciliare Integrata Respiratoria) su tutti i pazienti tracheostomizzati (“grazie alla collaborazione ed alla sensibilità della Direzione dell’Asl Lecce”). Tutti i pazienti con tracheostomia hanno un’assistenza a domicilio, dalle sei alle dodici ore, con personale infermieristico e fisioterapico e con tutto il materiale di cui hanno bisogno in casa. Tutto questo grazie anche al grande impegno del dr Franco Mosticchio, responsabile medico di Rianimazione all’ospedale di Casarano e di tutta l’equipe medica”. Orietta tiene poi a rimarcare il progetto di volontariato “Franco De Pascali”, intitolato appunto al padre: “Grazie al dr Pierluigi Camboa, direttore del Distretto di Maglie dell’Asl leccese, che lo ha stilato, questo progetto prevede un supporto psicologico a domicilio per i nostri ammalati e le loro famiglie”. Guai a fermarsi però. “I progetti futuri sono tanti”, racconta Orietta con sempre maggiore determinazione, “ma una premessa è d’obbligo e cioè che occorre ulteriormente migliorare il rapporto con gli ospedali: non ci sono strutture in grado di accogliere i nostri ammalati. Ecco, su questo stiamo lavorando a fondo, anche con le Istituzioni. Per il resto, posso anticipare la creazione all’Ospedale “Panico” di Tricase di un Centro per le malattie neurodegenerative, coordinato dal prof. Giancarlo Logroscino dell’Università di Bari. Inoltre, stiamo chiedendo la possibilità di accogliere i nostri ammalati in fase terminale presso “Casa di Betania”, sempre della Fondazione “Panico”. Ed ancora, abbiamo in cantiere un progetto finanziato dall’AISLA per la fisioterapia respiratoria. Insomma, tanto si è fatto ma tanto resta da fare”. E si può sostenere l’AISLA anche devolvendo il proprio 5 per Mille firmando nel riquadro del Modello 730 o Unico o CUD “Sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale…” indicando Codice Fiscale (91001180032) e Partita Iva (02006970038) di AISLA. La sede dell’AISLA Lecce è a Poggiardo, in via G. Verdi. Referente: Orietta De Pascali – cell. 339/8224078 (ore 14-16 e 20-22). Email: aislalecce@libero.it.

Cos’è l’AISLA


Fondata nel 1983 da un piccolo gruppo di persone che, frustrate dalla loro esperienza di isolamento e di abbandono ma piene di speranza e visione futura per migliorare la situazione di pazienti e familiari, si costituirono in Associazione per poter contrastare l’incubo della Sclerosi Laterale Amiotrofica. L’AISLA ha incentrato il suo lavoro sull’informazione rivolta a pazienti, familiari ed operatori del settore, e che perseguita organizzando convegni e conferenze per medici, infermieri e fisioterapisti. Inoltre è stata pubblicata una serie di volumetti informativi, la collana “Vivere con la SLA”, redatta da personale qualificato e riguardante tutti gli aspetti relativi alla malattia.


Scopi fondamentali


Promuovere la tutela, l’assistenza e le cure ai malati di SLA, garantendone la dignità personale per una migliore qualità di vita; informare i pazienti e i loro familiari sulla malattia, sulle possibilità di cura e di assistenza; sostenere i pazienti ed i familiari attraverso un centro d’ascolto e consulenza (199 24 24 66), punto di riferimento per il personale di assistenza; promuovere la ricerca sulla malattia; favorire la raccolta e l’elaborazione di dati epidemiologici su base regionale, nazionale ed internazionale; organizzare la formazione di gruppi di supporto ai malati e alle loro famiglie.


Cos’è la SLA


La Sclerosi Laterale Amiotrofica, conosciuta anche come “morbo di Lou Gehrig”, “malattia di Charcot” o “malattia dei motoneuroni”, è una malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce i motoneuroni, cioè le cellule nervose cerebrali e del midollo spinale che permettono i movimenti della muscolatura volontaria. Generalmente si ammalano di SLA individui adulti di età superiore ai 20 anni, di entrambi i sessi, con maggiore frequenza dopo i 60 anni. In Italia si manifestano in media 3 nuovi casi al giorno e attualmente si contano circa 5mila ammalati. I sintomi iniziali sono talmente impercettibili che spesso sono ignorati e variano da persona a persona; comune a tutti è la progressiva perdita di forza che può interessare tutti i movimenti volontari. Nella maggior parte dei casi l’indebolimento riguarda prima i muscoli delle mani o dei piedi o delle braccia e/o delle gambe, che porta generalmente a far cadere oggetti, ad inciampare frequentemente o a compromettere semplici attività del vivere quotidiano quali vestirsi, lavarsi od abbottonarsi vestiti. Altre manifestazioni possono essere la difficoltà nel parlare, nel masticare, nel deglutire. Oltre alla debolezza, si possono avvertire rigidità (spasticità) e contrazioni muscolari involontarie (fascicolazioni), anche dolorose (crampi muscolari). Quando vengono coinvolti i muscoli respiratori, possono comparire affanno dopo sforzi lievi e difficoltà nel tossire. Se prevalgono i disturbi della parola e la difficoltà di deglutizione, si parla di SLA bulbare (la regione bulbare del sistema nervoso è localizzata tra il cervello e il midollo spinale). Le cause della SLA sono ancora sconosciute, comunque è ormai accertato che non è dovuta ad una singola causa; si tratta invece di una malattia multifattoriale, determinata cioè dal concorso di più circostanze. La SLA è molto difficile da diagnosticare: è solo attraverso un attento esame clinico, ripetuto nel tempo da parte di un neurologo esperto, ed una serie di esami diagnostici per escludere altre patologie, che emerge la diagnosi. Al momento non esiste una terapia capace di guarire la SLA: l’unico farmaco approvato è il Riluzolo, la cui assunzione può rallentare la progressione della malattia. Esistono anche altri farmaci per ridurre i sintomi ed ausili per migliorare l’autonomia personale, il movimento e la comunicazione. Negli ultimi anni le ricerche si sono moltiplicate e la speranza di trovare presto un rimedio definitivo si è fatta più concreta.


Attualità

”FRIENDS 4 AUT”, parte il progetto del centro servizi per l’autismo

Con la realizzazione di percorsi di assistenza alla socializzazione in favore di soggetti di età fino ai 21 anni con disturbi dello spettro autistico, residenti nei 14 Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale di Gagliano del Capo…

Pubblicato

il

E’ partito il progetto: ”FRIENDS 4 AUT” promosso dall’Ambito Territoriale Sociale di Gagliano del Capo e finanziato dall’assessorato al Welfare della Regione Puglia, in collaborazione  con “GLI AMICI DI NICO” -Centro servizi per l’autismo.
Il tutto si mescola delicatamente con la realizzazione di percorsi di assistenza alla socializzazione in favore di soggetti di età fino ai 21 anni con disturbi dello spettro autistico, residenti nei 14 Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale di Gagliano del Capo.
In ultimo, l’ingrediente più prezioso, capace di rendere tutto unico e indimenticabile: i bambini ed i ragazzi coinvolti nel progetto, che verranno coadiuvati e supportati da bambini e ragazzi normodotati in un’ottica di integrazione. Senza definizioni, senza diagnosi, senza barriere né etichette, i partecipanti vivranno più giornate loro dedicate all’insegna del divertimento, della sperimentazione, della scoperta, ma soprattutto della vera inclusione.
Tali eventi, programmati, per il momento, nei comuni di Tricase, Ugento e Castrignano del Capo, accoglieranno diversi tipi di laboratori (piantumazione di piante da fiore, ortoterapia, pittura con tempere e acquerelli, sport all’aperto, musicoterapia), ma anche momenti di convivialità con ricchi e gustosi buffet di rinforzo ai quali parteciperanno altresì associazioni del territorio e famiglie.
Obiettivo generale del progetto è valorizzare l’autonomia, le abilità sociali, la capacità di autodeterminazione e promuovere lo scambio di competenze e valore reciproco. È importante sottolineare che ogni bambino è un individuo unico, con le proprie preferenze e stili di comunicazione.
Quindi, sarà fondamentale adattare le strategie di comunicazione alle esigenze specifiche di ognuno. Osservare attentamente il bambino, imparare a conoscerne i segnali non verbali e adattarsi alle sue preferenze per favorire una comunicazione più efficace e significativa.
Ma il sapore più intenso che lascerà questa esperienza è senza dubbio la condivisione, con un retrogusto di gentilezza.
Sì, perché i ragazzi che partecipano al progetto donano più di quanto ricevono. Ancora una volta queste pagine di vita danno a tutti noi la possibilità di comprendere quanto la diversità ci possa arricchire, quanto ancora possiamo e dobbiamo imparare da chi riesce a rendere un punto debole, un chiaro punto di forza!
Continua a Leggere

Attualità

Sant’Isidoro, demolito vecchio fabbricato a due passi dal mare

Per anni ha ospitato la sede della Pro Loco. “Liberato” così l’orizzonte della marina. il sindaco Pippi Mellone: «L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione»

Pubblicato

il

È stato finalmente demolito nei giorni scorsi nella marina di Sant’Isidoro il vecchio edificio in muratura a pochi metri dal mare, che ha ospitato per molti anni la sede della locale Pro Loco e il punto di soccorso estivo.

Un’autentica “bruttura”, del tutto incompatibile con la bellezza naturalistica del luogo, al pari di altre costruzioni (il comune di Nardò ne ha già abbattute altre tre, realizzate su aree demaniali in questo segmento di litorale) e di fenomeni di abusivismo edilizio e di compromissione dei contesti naturalistici che hanno mortificato la costa negli scorsi decenni.

L’intervento, eseguito (al termine di un lungo iter autorizzativo) da un raggruppamento temporaneo di imprese, rientra nel più ampio intervento di riqualificazione paesaggistica integrata della fascia costiera della marina, progettato dall’arch. Antonio Vetrugno e finanziato con 1,3 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), già in corso da circa un anno e mezzo.

La demolizione del fabbricato, peraltro, ha incontrato e superato lo “scoglio” giudiziario di un ricorso al Tar da parte della Pro Loco.

Il giudice amministrativo, con una pronuncia del dicembre scorso, ritenendo non sussistente una proroga della concessione demaniale vantata dalla Pro Loco, ha ritenuto prevalente l’interesse pubblico all’ultimazione dei lavori di riqualificazione su quello privato (peraltro, ingiustificato) alla conservazione dello status quo.
«L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione», ha commentato con un post su Facebook il sindaco Pippi Mellone, «abbiamo speso un po’ di tempo in più, perché c’è stato qualche ostacolo di troppo. Ma abbiamo spazzato via, come sempre, anche quello. Adesso abbiamo liberato il panorama, il lungomare, le albe e i tramonti di Sant’Isidoro dal cemento e dalle brutture. Al suo posto, a poca distanza, una struttura polifunzionale in legno, ecosostenibile, che ospiterà il pronto soccorso. Stiamo demolendo i mostri ereditati dal passato e stiamo costruendo la città del futuro. Col cuore, come sempre. Ora anche Sant’Isidoro diventerà bellissima!».

Il progetto di riqualificazione, adesso, potrà essere ultimato. Prevede la realizzazione di aree per il parcheggio e di aree per la fruizione dei pedoni (con l’installazione di un nuovo sistema di illuminazione), l’eliminazione di altri manufatti, di spianamenti, scivoli e del piccolo molo a servizio delle imbarcazioni, un intervento di rinaturalizzazione ambientale con ripascimento delle superfici sabbiose della zona, oltre che la pulizia dalla vegetazione infestante e il recupero delle condizioni ambientali dell’inghiottitoio (o “spunnulata”) presente sul lungomare.

Nasceranno, inoltre, una struttura per la sosta e un tratto di pista ciclabile per favorire la mobilità sostenibile.

Un’altra struttura in legno è stata ultimata e destinata a nuova sede della Proloco e a punto di pronto soccorso estivo.

Continua a Leggere

News & Salento

Lecce, i bambini tornano nelle aule in via Basilicata

A giugno del 2022, infatti, a seguito dell’avvio dei lavori di adeguamento sismico furono riscontrati importanti elementi di instabilità che coinvolgevano i pilastri e le travi,

Pubblicato

il

Ammirato Falcone, via Basilicata: i bambini tornano nelle aule

Da giovedì 4 aprile i bambini della scuola dell’infanzia dell’istituto di Lecce, Ammirato Falcone, di Via Basilicata, sono tornati nelle loro aule, dopo i lavori urgenti di ristrutturazione e messa in sicurezza del corpo B dell’edificio. 

A giugno del 2022, infatti, a seguito dell’avvio dei lavori di adeguamento sismico furono riscontrati importanti elementi di instabilità che coinvolgevano i pilastri e le travi, tanto da costringere il sindaco, su relazione della direzione dei lavori, ad una ordinanza di chiusura per inabilità dell’edificio e determinare di conseguenza la chiusura anticipata delle lezioni e il conseguente spostamento degli alunni in altro plesso scolastico, nelle more del completamento dei lavori. 

Da giovedì, dunque, i bambini di Via Basilicata sono tornati nell’edificio ristrutturato e messo in sicurezza, adeguato a norme e tecnologie costruttive antisismiche.

Riqualificati anche gli ambienti destinati al servizio di mensa.

Continua a Leggere
Pubblicità

Più Letti

Copyright © 2019 Gieffeplus