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Melendugno

Influenza “suina”: chiusa la Media a Melendugno

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Il consigliere regionale Aurelio Gianfreda: “Si sono verificati 17 casi in una classe. Domani presenterò un’interrogazione urgente all’assessore alle Politiche sanitarie, Tommaso Fiore, per chiedere a che punto è il piano di dotazione dei vaccini per i medici di base”. Questo il testo dell’interrogazione urgente di Gianfreda in merito a “servizi di potenziamento e di affiancamento per i Medici di Medicina generale e per i Pediatri di libera scelta in occasione della pandemia da AN1H1. Il sottoscritto consigliere regionale, Aurelio Gianfreda, visti i casi verificatisi oggi a Melendugno, in provincia di Lecce, dove la scuola media statale è stata chiusa perché si sono registrati in una sola classe 17 casi di influenza; vista l’ordinanza del viceministro alla salute, Ferruccio Fazio, in relazione a Misure urgenti in materia di protezione AH1N1 del 30 settembre 2009;


visto il telefax prot. DGPREV.V/P con all’oggetto: Risposta alla nuova influenza A/H1N1v  Medici di medicina generale (MMG) e PEDIATRI DI LIBERA SCELTA con cui il viceministro predispone servizi di triage (cooordinamento) telefonico per impedire che durante il periodo di maggiore incidenza della malattina si presentino spontaneamente negli studi medici e nei pronto soccorso pazienti che affollino le sale d’attesa e ove necessario di potenziare il servizio di continuità assistenziale sia notturno che prefestivo e festivo, nonché, ove necessario, di istituirlo nei giorni feriali a supporto dell’attività svolta dai Medici di medicina generale e dai Pediatri di libera scelta;

interroga con urgenza l’assessore alle Politiche della Salute, Tommaso Fiore, per conoscere: 1) quali misure intenda adottare per garantire la massima diffusione del vaccino tra i medici di base e proteggere gli alunni delle scuole primarie e secondarie; 2) quali misure intenda adottare per il potenziamento del servizio di continuità assistenziale sia notturno che prefestivo e festivo, nonché, ove necessario, nei giorni feriali a supporto dell’attività svolta dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta; 3) quali misure intenda adottare per istituire il triage (coordinamento) telefonico che abbia il ruolo di fornire informazioni e consigli agli assistiti, ivi incluse le prime indicazioni di trattamenti in casi sospetti di influenza con sintomatologia lieve e definire (sulla base di un protocollo tra Regioni e Pubbliche amministrazione) la necessità e i tempi appropriati della visita ambulatoriale per evitare fenomeni di sovraffollamento dei presidi di pronto soccorso e degli ambulatori dei medici di base e dei pediatri di libera scelta”.


Attualità

Tempo di prenotazioni per l’ExpoJob di Miggiano. Eurospin cerca 81 lavoratori

Arpal Puglia ha lanciato la chiamata pubblica alle aziende in cerca di personale: c’è tempo fino al 4 aprile. Ha conferato la sua presenza Eurospin Puglia, che selezionerà lavoratori per i punti vendita di Gagliano del Capo, Maglie, Gallipoli, Taviano, Presicce, Taurisano, Ruffano, Casarano, Martano e Melendugno. Il dodicesimo Report 2024 delle offerte di lavoro

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Proseguono i preparativi per ExpoJob, seconda edizione della Fiera del mercato del lavoro del Salento che si terrà dal 18 al 20 aprile presso il quartiere fieristico di Miggiano.

Sono numerose le aziende che hanno iniziato a prenotare le proprie postazioni per effettuare colloqui di lavoro con i candidati.

Tra le prime anche Eurospin Puglia, che sarà presente per la selezione di 81 lavoratori per i punti vendita della provincia (Gagliano del Capo, Maglie, Gallipoli, Taviano, Presicce, Taurisano, Ruffano, Casarano, Martano e Melendugno).

Per candidarsi è possibile prendere visione di tutte le offerte attive su lavoroperte.regione.puglia.it, (clicca qui), entro il termine del 6 aprile 2024.

I candidati che risulteranno in linea con i requisiti richiesti saranno convocati da Arpal per lo svolgimento dei colloqui nel corso della fiera.

In vista di ExpoJobArpal Puglia ha già lanciato la chiamata pubblica alle aziende in cerca di personale: entro il prossimo 4 aprile, potranno prenotare la propria postazione gratuita per effettuare attività di recruiting.

Basterà compilare il Google form e attendere conferma dell’iscrizione (clicca qui).

Inoltre, Arpal promuove la possibilità per gli utenti di preparare o aggiornare il proprio curriculum vitae, da consegnare alle aziende durante i colloqui in fiera.

È possibile prenotare un apposito appuntamento presso tutti e dieci i centri per l’impiego dell’Ambito di Lecce, ogni giovedì pomeriggio, dalle 15 alle 16,30.

Le date ancora disponibili sono 28 marzo, 4 e 11 aprile.

Si consiglia di contattare in anticipo, telefonicamente o via mail, il proprio centro per l’impiego.

Organizzato da Comune di Miggiano e Arpal Puglia, l’evento – unico nel suo genere – si propone di promuovere le politiche attive del lavoro a livello territoriale, favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e stimolare l’occupazione e l’inserimento lavorativo.

L’evento sarà caratterizzato da una serie di attività, tra cui recruiting, seminari, convegni, laboratori, talk.

Un padiglione sarà riservato all’Inclusion ExpoJob, dedicato ad aziende che hanno scoperture ai sensi della legge n.68/99 e focalizzato su categorie di lavoratori svantaggiati, come persone con disabilità, migranti e donne vittime di violenza.

IL REPORT SETTIMANALE

Intanto, il dodicesimo Report delle offerte di lavoro conta 337 annunci, per un totale di 1.084 posti disponibili.

Nel settore turistico si hanno 483 posizioni aperte, con in testa il Capo di Leuca (135 posti disponibili), seguito dalla Costa Ionica (114), dall’entroterra (83), dalla Costa Adriatica (78) e da Lecce e nord Salento (73).

Nel comparto edile i posti a disposizione sono 222; 43 in quello delle pulizie e multiservizi, anche se molte opportunità si ritrovano nel settore turistico in quanto suo indotto.

Si hanno 89 posizioni nel commercio, di cui 81 figure ricercate da Eurospin Puglia; 19 nel settore trasporti e riparazione veicoli; 23 nel settore amministrativo e informatico e 9 in quello pedagogico.

Nella sanità privata e nei servizi alla persona, sono 85 le figure richieste. Si prosegue con 25 offerte nel settore agricolo, agroalimentare e ambiente; 5 nel settore bellezza e benessere; 22 nel Tac; 16 nell’industria del legno e 33 nel metalmeccanico.

Sono numerose anche le opportunità di lavoro diffuse dalla rete europea dei servizi per l’impiego Eures. Quattro annunci, poi, sono destinati esclusivamente a persone con disabilità e sei a persone iscritte alle cosiddette “Categorie protette”, per altrettanti profili.

Le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it e sono diffuse anche sulla pagina Facebook “Centri Impiego Lecce e Provincia”, sul portale Sintesi Lecce e sui profili Google di ogni centro per l’impiego. Le candidature possono essere trasmesse tramite Spid, via mail o direttamente allo sportello presso gli uffici, aperti dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 11,30, il martedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 16.30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento.

Clicca qui per la versione integrale del 12° Report 2024 delle offerte di lavoro.

12° REPORT Ambito Lecce

 

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Attualità

Le ragioni dei trattori salentini

L’Associazione Salentina Agricoltori nasce dal basso ed oggi conta più di 900 associati tra le province di Lecce e Brindisi.  Abbiamo ospitato in redazione presidente William Murciano, perito agrario 28enne di Melendugno, il vice presidente Gianluigi De Pascalis, 44 anni, imprenditore agricolo di Lecce e Nunzio Pispero, imprenditore agricolo, 49enne, originario di Tricase e residente a Specchia. Tanti gli argomenti sul tavolo: i rapporti «inesistenti» con le altre associazioni di categoria, la produzione sottocosto, l’aumento dei costi, il post Xylella, il consorzio di bonifica, l’olio taroccato proveniente da Paesi con norme meno stringenti delle nostre, la tutela del Made in Italy, la peronospora, gli allevamenti a rischio per lupi, cani e cinghiali, i rapporti con le istituzioni…

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L’Associazione Salentina Agricoltori nasce dal basso ed oggi conta più di 900 associati tra le province di Lecce e Brindisi.

Abbiamo ospitato in redazione il presidente William Murciano, perito agrario 28enne di Melendugno, il vice presidente Gianluigi De Pascalis, 44 anni, imprenditore agricolo di Lecce e Nunzio Pispero, imprenditore agricolo 49enne, originario di Tricase e residente a Specchia.

«Siamo nati come movimento spontaneo di agricoltori», spiega il vice presidente De Pascalis, «ed abbiamo costituito un gruppo poco prima del 30 gennaio, data nella quale si è svolta la nostra prima manifestazione, con 270 trattori arrivati a Lecce, sia da Gallipoli (statale 101) che da Maglie (SS 16)».

La mossa successiva è stata quella dei presìdi a Scorrano, Surbo, Cavallino e Martano.

«In quei paesi», aggiunge il presidente Murciano, «abbiamo sostato con i trattori per sensibilizzare l’opinione pubblica e spiegare alla gente i motivi per cui si manifesta e si protesta».

«Subito dopo abbiamo stretto un’alleanza con i colleghi di Brindisi», riprende la parola De Pascalis, «problemi e richieste sono gli stessi, quindi, dopo un incontro tra delegazioni abbiamo unito le forze. Il 13 febbraio siamo stati invitati in Regione dopo una manifestazione nel Capoluogo pugliese. Siamo stati accolti nella Conferenza dei capigruppo regionali, dopodiché abbiamo avuto un colloquio in Consiglio regionale con l’assessore Donato Pentassuglia e con il suo capo dipartimento Gianluca Nardone. Colloquio che si è ripetuto il 22 febbraio. Nel frattempo (il 20 febbraio) siamo andati a trovare il ministro Raffaele Fitto, sollecitati proprio dal governatore Michele Emiliano durante il primo incontro in Regione. Emiliano ci aveva riferito dell’esistenza di fondi PNRR mai sbloccati. Sentendo le due campane, abbiamo avuto modo di capire che i fondi del PNRR non sono arrivati perché è mancato uno studio di fattibilità entro i tempi previsti da parte della Regione».

Quindi c’è stata una lacuna nella progettazione?

«Purtroppo sì e il Ministro ci ha ribadito che quei soldi non sono più disponibili. Ci sono invece delle possibilità per gli FSC, i Fondi di Sviluppo e Coesione, che sono sempre di competenza diretta di Fitto».

Vi ha dato speranze?

«Ci ha detto che ancora si fa in tempo e che, puntando ad un discorso di filiera, quello è il filone più opportuno».

A proposito di soldi, i nostri tre ospiti ci tengono a evidenziare che nell’associazione «tutte le figure del direttivo non percepiscono compensi. Il nostro è solo un ruolo di rappresentanza. Direttore, vice direttore, presidente e vice presidente, segretario e tesoriere non percepiscono un euro, così come i delegati».

SOTTOCOSTO

Riguardo alle problematiche che ingessano l’intero comparto, Murciano spiega: «Non riusciamo più a mantenere le spese di produzione. Sugli scaffali arrivano prodotti di livello alto ma, nella situazione in cui ci troviamo, la cosa non è più sostenibile».

I prezzi aumentano man mano che scorrono nella filiera ma ai produttori vanno solo pochi spiccioli.

«Un litro di latte», dice Pispero, «viene pagato a chi lo produce 59 centesimi, contro i due euro circa a cui viene venduto nei supermercati; un chilo di grano viene pagato agli agricoltori attorno ai 25 centesimi, serve per fare un chilo di pane che viene venduto ai consumatori a prezzi che variano dai 3 ai 5 euro».

Poi c’è il problema olio.

«Più di un problema», ci interrompe De Pascalis, «in pratica non esiste più produzione perché la Xylella ha azzerato tutto».

SOLO UNA BANDIERA

Che rapporti avete con le altre associazioni di categoria?

«Al momento sono inesistenti», risponde lapidario De Pascalis, «ci hanno cercato più volte ma, il nostro, resta un movimento spontaneo della base agricola».

«Non vogliamo che la nostra associazione venga inglobata o identificata politicamente», lo interrompe Murciano. «Sia chiaro che non ci poniamo in sostituzione delle associazioni di categoria», chiarisce De Pascalis, «la nostra è una posizione di consulenza agli associati e soprattutto di proposizione legislativa, ecco perché abbiamo partecipato al Tavolo con la Regione e all’incontro con Fitto».

«Stiamo cercando di fare ciò che le associazioni di categoria non fanno», sottolinea Pispero, «dovrebbero essere loro a interloquire con la politica ed a rappresentare i nostri problemi. Invece…».

IL POST XYLELLA

Detto dell’aumento esponenziale dei costi di filiera, questa non è certo l’unica questione con cui gli agricoltori salentini devono confrontarsi.

«Il problema più grosso resta quello della Xylella», incalza De Pascalis, «che ha portato, nel territorio salentino, nella provincia di Lecce in particolare, all’azzeramento completo della produzione. Per questo chiediamo l’estensione degli indennizzi dagli attuali tre ad almeno 5 anni. Chiediamo anche l’estensione della moratoria dei mutui e dei finanziamenti agricoli delle aziende colpite da Xylella, sempre dagli attuali tre ad almeno 5 anni. La riteniamo una cosa giusta e imprescindibile per i giovani agricoltori. Abbiamo anche presentato una mozione con cui chiediamo l’estensione degli indennizzi sui finanziamenti Ismea, quelli destinati ai giovani agricoltori che hanno investito e che sono impossibilitati a pagare i debiti, perché si sono ritrovati con un seminativo gravato dall’onere dell’estirpazione. è una questione di giustizia e di equità sociale. Bloccare i pagamenti per almeno 5 anni, darebbe loro la possibilità di rimettersi in sesto, anche attraverso le prime produzioni dopo la messa a dimora di piante di Favolosa».

«Altro problema per il quale non ci siamo sentiti rappresentati dalle altre associazioni», prosegue De Pascalis, «è quello delle pratiche dell’Articolo 456 regionale, che hanno dei tempi di scorrimento lunghissimi. Come per i famosi 300 milioni di euro per l’emergenza Xylella, quelli “Centinaio – Lezzi” per intenderci. Quei soldi non sono stati ancora integralmente utilizzati: eppure son passati 5 anni! Questo perché ci sarebbero rivoli e rivoletti nelle norme per cui non si riesce a scorrere. Pentassuglia ci ha riferito di aver chiesto l’affidamento di 400 unità per smaltire tutto l’iter straordinario per la Xylella: gliene hanno date solo 38! Probabilmente l’assessorato sta facendo il possibile. Contestiamo, però, il fatto che dinanzi a un problema straordinario siano adottate metodologie ordinarie».

CONSORZIO DI BONIFICA

Altro punto critico, quello dei consorzi di bonifica.

Non ci gira intorno il vice presidente De Pascalis: «Riteniamo assolutamente ingiusti tutti i pagamenti perché non correlati ad effettivi benefici».

L’unificazione di tutti gli organismi preesistenti nel Consorzio Centro Sud Puglia porterà benefici?

«Un dramma!», taglia corto De Pascalis, «perché prima avevamo quattro consorzi di prossimità e già erano improduttivi. Figurarsi ora che ne abbiamo solo uno per un territorio così vasto. Anche quella dei consorzi di bonifica per noi è un’ingiustizia sociale: a fronte di nessun beneficio, un tributo non dovuto. Incredibile che a riguardo nessuno si sia mosso prima.  I tributi sono ingiustificati: sarebbe più sano pagare in base, ad esempio, ai metri cubi di acqua che utilizziamo. Una tassa per un servizio reale di cui si gode, non per il nulla, come accade oggi. Resta anche il problema del pregresso. Ci dicono: pagate perché dobbiamo ripianare i debiti. E come paghiamo? Altro aspetto che, nell’ambito del tavolo tecnico, abbiamo sottolineato, è quello della pericolosità sociale delle cartelle esattoriali legate al consorzio di bonifica. Di questo ci ha dato atto anche l’assessore Pentassuglia che ci ha confermato lo svolgimento di un consiglio regionale monotematico sull’argomento. Ci potrebbe essere una corsa alla cartolarizzazione di quei crediti esigibili, con l’ingresso in campo di personaggi ambigui, che comprano quei debiti per poi riscuotere. Quei soldi possono far gola a molti».

MADE IN ITALY

Altra richiesta importante la tutela del made in Italy per olio, grano, patate e tutti ciò che viene coltivato.

«Se ci sono Paesi che si trovano in condizioni normative, retributive e assistenziali più favorevoli rispetto alle nostre, non possiamo più essere competitivi», evidenzia De Pascalis, «senza dimenticare i controlli di qualità che altrove non sono stringenti come i nostri: ne va anche della qualità di ciò che si mette a tavola. Si pensi al grano che in alcuni Paesi viene trattato con sostanze da noi proibite. Ma, se quel grano, poi, arriva sul nostro mercato…».

«Nell’incontro con l’assessorato regionale», aggiunge il presidente Murciano, «abbiamo anche parlato dei carciofi che arrivano dall’Egitto, dove non vige la stessa situazione previdenziale: questo equivale a mettere in ginocchio tutto il comparto. Lo stesso per l’olio del Marocco, per i mandarini da Cipro e tanti altri prodotti».

Riguardo all’olio, De Pascalis denuncia: «Se quelle stesse olive, prodotte in Marocco, vengono lavorate e confezionate in Spagna, diventa olio comunitario e quindi si crea un problema ancora maggiore, perché quello è un prodotto comprato a pochi spiccioli che poi, attraverso mezzi e mezzucci, viene immesso in Europa, drogando il mercato».

«Abbiamo chiesto maggiori controlli nei porti», interviene nuovamente Murciano, «perché almeno si eviti che arrivino illegalmente quei prodotti che non sono conformi alla nostra legislazione».

RISCHIO ABBANDONO

Altro punto fermo: la tutela del rischio di abbandono.

«A livello regionale si potrebbero prevedere dei fondi per un certo periodo. Come fa la Regione Toscana che eroga 840 € l’anno per 5 anni. Tutto ciò favorirebbe la tutela ambientale, la prevenzione degli incendi, la salvaguardia del territorio, la diminuzione del rischio di abbandono e la garanzia che i nuovi oliveti non vengano abbandonati. Se facciamo una passeggiata in Salento, vediamo come in tanti campi l’erba sia più alta degli alberelli, abbandonati a sé stessi, perché il sistema è al collasso».

LUPI, CANI, CINGHIALI

Zootecnia, il problema della fauna si sta accentuando sempre di più.

«A causa di lupi, cani e cinghiali», spiega Murciano, «molte aziende oggi rischiano di chiudere. Aziende ovicaprine che prima avevano 200 animali, si ritrovano, improvvisamente con 120-140 capi ammazzati. Non bastasse il danno, anche la beffa, quella di dover pagare lo smaltimento di quelle carcasse, senza aver diritto ad alcun indennizzo».

«Gli animali da allevamento sono certificati, hanno delle matricole», entra nello specifico Pispero, «quindi una volta uccisi da altri animali ti tocca smaltirli a norma di legge e pagare. Era in ballo un’ipotesi legata alle assicurazioni ma ora pare sia tutto bloccato. Ovviamente gli allevatori non possono neanche reagire direttamente, perché il lupo è un animale protetto».

«Per questi motivi», chiude il cerchio Murciano, «chiediamo un aiuto economico alle aziende colpite da questa sventura, sia per lo smaltimento delle carcasse che per l’acquisto di nuovi animali. Riacquistare una pecora per intenderci, costa tra i 100 ed i 150 euro (dipende dal tipo) e, comunque, prima che inizi a produrre occorre del tempo».

LA PERONOSPORA

Questione vigneti.

«A riguardo», è sempre Murciano a parlare, «abbiamo chiesto all’assessore regionale la modifica della Legge 102, quella sulle calamità. La peronospora ha provocato danni sulla produzione nel 2023 e compromesso quella del 2024.

 

Purtroppo la peronospora viene considerata come fitopatia e non viene, quindi, liquidata dall’assicurazione né compresa in altre forme di indennizzo. In realtà, quella peronospora era larvata ed è venuta fuori a causa delle alluvioni di giugno 2023. In quel periodo gli agricoltori non riuscivano ad entrare nei vigneti per i trattamenti e la situazione è degenerata. C’è quindi una chiara relazione tra causa ed effetto».

Infine, i nostri ospiti sostengono che «il Salento, inteso come province di Lecce, Brindisi e Taranto, dovrebbe avere delle misure specifiche, diverse fa quelle del Barese, della Bat o del Foggiano.  Invece, ci duole dirlo, ma è palese, Emiliano ed il governo regionale sono decisamente baricentrici.  Quando il governatore disse che l’agricoltura pugliese di qualità parte da Bari per poi risalire lungo la regione, fu un affronto gravissimo».

IN FUTURO

Prossimi passi?

«Stiamo valutando la possibilità di recarci a Roma per poter parlare col ministro dell’Agricoltura, con qualche rappresentante delle Camere o anche con i sottosegretari. Sarebbe bello produrre un documento unico con le altre associazioni spontanee che stanno sorgendo in Puglia».

Se imprenditori e lavoratori salentini del settore agricolo volessero far parte dell’Associazione Salentina Agricoltori o anche solo chiedere informazioni, possono contattare uno dei seguenti numeri di telefono: 327/1289529 (William); 380/2829235 (Gianluigi); 328/2614498 (Nunzio).

Giuseppe Cerfeda

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Appuntamenti

Melendugno ritrova il Centro culturale Rina Durante

Finalmente restituito alla comujnità dopo anni di inerzia. Il sindaco Maurizio Cisternino: «Siamo molto contenti di restituire questo spazio, totalmente rinnovato, ai nostri giovani per sostenerli nella loro crescita». Venerdì 8 marzo (dalle 17) la cerimonia di riapertura

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Il Centro culturaleRina Durante” di Melendugno sarà finalmente restituito alla comunità dopo anni di inerzia.

Venerdì 8 marzo, alle ore 17, nella giornata che celebra le donne e quindi anche la compianta concittadina Rina Durante, divenuta simbolo del Salento, si svolgerà la cerimonia di riapertura e la presentazione del progetto Galattica – Rete Giovani Puglia.

Il Comune di Melendugno ha candidato il progetto per la riapertura del centro a Galattica, avviso pubblico della Regione Puglia volto a fornire ai giovani servizi per l’informazione, l’accompagnamento e il supporto all’attivazione e a promuovere azioni di animazione territoriale tra pari, all’interno di spazi pubblici già destinati ad accogliere iniziative a favore del mondo giovanile. Il progetto è stato finanziato e ora il Centro “Rina Durante” potrà essere riaperto e creare opportunità per i giovani.

L’amministrazione comunale ha voluto fortemente che il progetto si realizzasse: «Siamo molto contenti di restituire questo spazio, totalmente rinnovato, ai nostri giovani per sostenerli nella loro crescita», commenta il sindaco Maurizio Cisternino, «un’opportunità che abbiamo colto al volo, un luogo che cercheremo di valorizzare il più possible».

Ha creduto tantissimo nell’iniziativa, coordinandola in ogni fase, il presidente del Consiglio, consigliere con delega alle politiche giovanili Cosimo Dima: «È stato un mio obiettivo fin dall’inizio perché, da piccolo, il centro è stato la mia seconda casa. Ha un punto ristoro, la sala meeting, la sala tecnologica, il teatro, il giardino, tanti spazi attrezzati in cui i giovani potranno incontrarsi, fare attività e mettere in campo le loro idee. Io credo nella forza dei giovani, nella loro passione e in tutto ciò che riescono a fare sul territorio. Sarà un luogo del fare, un luogo che mettiamo a loro disposizione affinché possano esprimersi appieno creando anche opportunità di lavoro».

Un luogo per stare insieme e confrontarsi che mancava a Melendugno, un centro di aggregazione e sviluppo per i ragazzi che sapranno certamente sfruttare al meglio.

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