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Occultismo ed esoterismo: potere parallelo

Parola di maga: “Non andate dai cialtroni e da chi vi chiede denaro. Proteggete il vostro portafogli e non vi fate condizionare la vita da chi millanta poteri magici per estorcervi denaro”

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L’argomento “magia” è di quelli che divide: ci sono il bianco (“ci credo”), il nero (“non scherziamo!”) ma anche una zona grigia, quella del “non è vero, ma non si sa mai”, oppure del “non credo alla magia ma al fatto che ci siano persone con sensibilità diverse”.


Come vedremo, quello magico è un mondo che appassiona l’uomo sin dall’alba della sua esistenza, addirittura dalle caverne dell’homo erectus. Il problema è che nei secoli c’è sempre stato chi si è approfittato delle debolezze altrui per i suoi loschi scopi, come anche i recenti fatti di cronaca raccontano.


Giuliana Cazzato


Cercando di spogliarci da ogni nostra reticenza, abbiamo voluto incontrare chi ha studiato la materia ed è fermamente convinta dell’esistenza della arti magiche sin dalla notte dei tempi: Giuliana Cazzato, originaria di Tricase. Nel nostro incontro non c’è nulla di folcloristico, in stile cialtroni smascherati da Striscia la Notizia per intenderci: Giuliana è una studiosa del fenomeno e di professione è una psicoantropologa (studia l’essere umano dal punto di vista sociale, culturale, morfologico, psicoevolutivo, filosofico-religioso ecc.). La nostra diffidenza si affievolisce davanti al suo rincuorante appello: “Non andate dai cialtroni e da chi vi chiede denaro. Proteggete il vostro portafogli e non vi fate condizionare la vita da chi millanta poteri magici per estorcervi denaro”.


Il resto è tutto curiosità nei confronti di una materia comunque misteriosa ed appassionante.


L’approccio è, per quanto possibile, storico e scientifico: “Si parla di scienza e di ricerca, soprattutto  psico antropologica e sociologica. La magia non è quella pratica degenerata che incute terrore”.


Appunto. Cosa è la magia?


Non è altro che l’esigenza dell’uomo di comunicare con la divinità con la natura, con il Creato e quindi con Dio. Così si serve di usanze e riti, manifestazioni, feste in onore della divinità. In epoca antica venivano fatti degli oboli, dei sacrifici per ingraziarsi la benevolenza degli dei, un po’ quello che accade oggi con l’offertorio, un momento forte della liturgia così come è un momento forte per la magia. L’uomo non ci mette molto a scoprire i capisaldi della magia, i quattro elementi che ci governano: l’acqua, il fuoco, la terra e l’aria, attraverso i quali possiamo arrivare al divino”.


Cosa intende per divino?


Tutto ciò che è sacro, quella sacralità che la religione tende a manifestare ed a onorare attraverso la liturgia, mentre la magia ha i suoi canoni che viaggiano in maniera parallela senza mai incontrarsi con quelli religiosi”.


Religione e magia nella storia


Lei crede in Dio? “Si”.


Esiste una connessione tra religione e magia?


No, per nulla. Quando parlo del Dio in cui credo, mi riferisco ad un Ente superiore che ci ha creati e messi sulla terra. Esiste un’esperienza magico-fideistica ma non magico-sacra o religiosa. La fede è adesione a qualcosa, credere in qualcosa. Il sacro, invece, prende la sua identità nel divino”.


E questo secondo lei accade sin dalla preistoria?


L’homo erectus ovviamente non aveva un Dio cristiano, credeva nella “sua” divinità. Nel caso specifico nel dio cornuto, un dio silvano dei boschi. Manifestava la sua adorazione attraverso riti magici come bruciare radici, piante o squartare animali in segno di sacrificio, sempre alla ricerca di un contatto con il divino. La magia è stata una delle esperienze più belle e pure per l’uomo fino a che non c’è stata una trasfigurazione, una degenerazione. Il rapporto tra uomo e magia è causa ed effetto immediato. La causa è l’esigenza, l’effetto ciò che si chiede e la sua realizzazione. Bypassando, però, gli stati intermedi, vale a dire il lavoro e i sacrifici per raggiungere i propri obiettivi. Quando sono sorte società più evolute, soprattutto occidentali, l’uomo, antropologica- mente egoista, ha cercato di asservire la magia ai suoi scopi, anche sordidi e non leciti. Con questa trasformazione la magia ha preso una connotazione negativa, incontrando la discriminazione in primis della Chiesa e poi della scienza, per cui chi la praticava ha dovuto sempre più retrocedere fino a nascondersi” .


Magia e paganesimo paiono confondersi.


Il paganesimo è capisaldo, fonte, colonna della magia occidentale: nasce e si forma tra la Grecia antica e la Roma latina. Vi erano due grossi gruppi cultori della magia: il Gioco della Dama e le Figlie di Diana, quasi due grandi associazioni che riunivano soprattutto le donne della società greca e latina. Partendo dall’assunto che la donna fosse la padrona della casa, la relegavano vicino al focolare. Svolgeva la funzione di medico, madre e padrona di casa, avvicinandosi molto alle composizioni naturali fatte di erbe, grasso di animali, ecc., Così la donna scoprì una sorta di esoterismo. Tale pratica, con sua grande meraviglia, risultò essere molto utile oltre che nella guarigione del corpo anche in quella dell’anima. Nello stesso tempo pareva compiesse anche piccoli miracoli quindi la donna, sia appartenesse alle Figlie di Diana che al Gioco della Dama, cominciò ad impadronirsi di tali conoscenze. Arriviamo così nella metà del trecento, quando con l’avvenuta conclamazione del cristianesimo anche nell’impero romano la donna in possesso di queste conoscenze cominciò ad essere malvista e ritenuta avida, cattiva e capace di seminare odio, discordia ed anche disgrazia nelle popolazioni. Comincio ad essere denigrata con l’appellativo di stryx, che sta per strige, barbagianni; erano ritenute creature stridenti e venivano per questo accostate all’uccello notturno. È il periodo in cui la Chiesa si schiera apertamente contro queste creature ritenute malvagie; anche i primi scienziati negavano gli effetti della magia e quindi si andò avanti con una grande persecuzione fino a quando Papa Innocenzo III emise la bolla pontificia con le condanne da infliggere agli eretici durante l’Inquisizione e autorizzò l’uso della condanna al rogo. Fino ad allora non esisteva la figura dell’uomo-mago, se non nelle società orientali dove prese piede la personalità dello stregone che aveva le stesse funzioni della stryx ma l’accezione in questo caso era positiva: guariva gli abitanti del villaggio, salvava dal nubifragio, ecc. Fra condanne, eresie, tumulti, si arriva dunque al vero e proprio medioevo e alla santa Inquisizione con una carneficina di streghe impiccate e bruciate al rogo come Giovanna D’Arco”.


E siamo così nel XVI secolo quando “nasce una figura importante quella del benandante (alla lettera “buoni camminatori”), appartenenti ad un culto pagano-sciamanico contadino, basato sulla fertilità della terra e diffuso in Friuli intorno al XVI-XVII secolo. Si trattava di piccole congreghe che si adoperavano per la protezione dei villaggi e del raccolto, dei campi dall’intervento malefico delle streghe.  I benandanti erano coloro che nascevano ancora avvolti nel sacco amniotico, quelli che vengono ancor oggi definiti come i “nati con la camicia”, i fortunati, i privilegiati. Un altro dei poteri dei benandanti era quello di vedere i morti in processione e ascoltare i loro messaggi sul futuro. Ma, soprattutto, i benandanti combattevano le malie delle streghe durante il sonno. Se la battaglia onirica era vinta dal benandante ci sarebbe stato un buon raccolto, altrimenti sarebbe stata una cattiva annata. I benandanti combattevano le streghe anche nella vita di ogni giorno, curando le persone colpite da malocchio e da incantesimi, collaborando con guaritrici e guaritori. La battaglia durò un anno fino a quando anche i benandanti caddero in disgrazia agli occhi della Chiesa. Tale incompatibilità arriva fino ai nostri giorni che vedono ancora quasi due fazioni in contrapposizione tra loro”.


Quindi anche oggi secondo lei ci sarebbero stryx e benandanti? “Le dottrine sono state tramandate nei secoli, ed anche la nostra società se ne è impadronita, attraverso libri dell’esoterico o sulla storia della magia, formule magiche e trasmissione orale. Il problema, così come nel passato, è sempre lo stesso: l’avidità dell’essere umano e come utilizza le sue conoscenze della magia”.


Esoterismo ed Occultismo


Spesso, a torto, confondiamo esoterismo e occultismo: vogliamo definirli?


L’occultismo è tutto ciò che ci è nascosto; l’esoterismo è la pratica per arrivare all’occulto: non sono la stessa cosa ma sono fortemente connessi”.


L’esoterismo è un dono? “Direi proprio di no. Piuttosto è una gnosi, una forma di conoscenza superiore, di origine divina. Saper gestire e dominare gli elementi della natura non è un dono, il dono magico è un’altra cosa. Se ci sono persone nella società odierna che hanno queste caratteristiche non sono né operatori dell’occulto, né dell’esoterico ma persone che hanno una composizione biologia e genetica molto diverse. Un dono non lo si deve mai utilizzare per fare del male ma deve essere messo a disposizione degli altri per aiutare. Basti pensare agli apostoli, al Cristo stesso che comunque era fatto di carne ed ossa. L’esoterismo, invece, è la capacità di dominare i quattro elementi fondamentali e posso assicurare che intorno a questo sono nate un’infinità di pratiche”.


Vale a dire?


Abbiamo detto del paganesimo, ma anche la macumba e il voodoo per capirci”.


Non sono pratiche da magia nera?


Magia nera non vuol dire per forza fare del male. Così come avviene con le “fatture”, queste pratiche possono essere utilizzate anche per far guarire una persona. Dipende sempre da chi agisce o viene agito. La magia prende la connotazione dell’autore”.


Come si è avvicinata alla magia? “Ho trascorso la mia infanzia in Lucania, in una piccola comunità di una zona boschiva. Avevo 7-8 anni quando cominciai ad udire le parole fascinazione, affascinamento, senza riuscire a comprendere. Una volta sentii mia madre parlare con una vicina e questa donna le diceva che una sua nonna era una “masciara” e ne aveva combinate di cotte e di crude. Un giorno, raccontava, il demonio le aveva chiesto l’anima della nipote ma lei, che pure ne aveva combinate, gli rispose “chiedimi tutto ma non questo”. Sentii anche di gente che faceva del male ai bambini solo con gli occhi e il potere della mente, la famosa fascinazione. Potete immaginare come una bambina possa restare scioccata da tali discorsi, tanto da non guardare più negli occhi la gente. Ero stata proiettata in una dimensione che non era la mia e mi faceva paura. Sono stata testimone di episodi allora inspiegabili: mucche morte stecchite senza nessuna patologia, torrenti in secca anche se aveva piovuto… Crescendo in quel gruppo sociale campagnolo mi convinsi dell’esistenza di altro. I contadini raccontavano le storie con meraviglia e sgomento che in noi bimbi si moltiplicavano all’ennesima potenza. Crescendo, ho avuto voglia di approfondire questi temi e approcciarli con la conoscenza”.


Da come ne parla, volendo riassumere, mi pare di capire che lei riconosca l’esistenza della magia ma che non sia proprio favorevole al suo utilizzo. Sbaglio?


Le dirò di più, la mia è una denuncia, un appello a tutti: attenzione ai ciarlatani, ai falsi profeti e a coloro che si celano dietro una falsa apparenza e invece sono veri operatori dell’occulto e dell’esoterismo. Il passo è molto breve, queste persone vendono sogni e false mete. Vogliono portarvi in confusione, creandovi un disagio sia conscio che inconscio e facendovi stare male. Le vittime plagiate e depauperate della loro volontà, come i tossicodipendenti, non possono più farne a meno e sono disposti a tutto pur di ottenere la loro dose giornaliera di magia. Le persone, manipolate asservite a questo potere oscuro, diventano delle vere e proprie pecore di un gregge da muovere a proprio piacimento”.

Cos’è il potere oscuro?


Oscuro è sinonimo di mistero, quindi tutto ciò che non è una conoscenza prettamente terrena diventa potere oscuro e misterioso”.


Mi faccia degli esempi pratici.


Partiamo dall’asserzione di Ernesto De Martino: “l’essere agito da” una forza, in questo caso occulta. Gli esoteristi aprono dei portali pensando di fare entrare nella dimensione terrena alcuni tipi di entità sovrannaturali. Il problema è che non possono controllare chi entra da quel portale… ”.


Cosa si può fare con questo potere oscuro?


Dominare!”.


Potremmo meglio definire queste entità?


Demoni, spiriti, entità non catalogate, forze che comunque hanno a che vedere con lo spirito. Il potere oscuro è l’approccio con queste forze”.


“Crimini efferati in nome della magia”


Ritiene di avere un dono particolare?


No, conosco queste pratiche ma non me ne sono mai servita né mai lo farò. Le ho imparate per difendere me e le persone che amo”.


In che modo?


Mettendole in guardia. Il nostro inconscio, quando si viene avvisati, non fa altro che avviare un campo magnetico di autodifesa”.


Quindi nessuna pratica magica?


Assolutamente! Non si può rispondere alla magia con la magia, proprio come non si può rispondere alla violenza con la violenza”.


Provo ad essere più diretto. Un’amica comune mi dice di parlare con lei perché è molto brava. Poi cosa succede?


L’unica cosa che posso fare è leggere nell’anima. Se una persona viene da me e mi espone i suoi problemi, ho la facoltà di percepirli, capire dove si annidano ed aiutare con dei consigli. Ognuno di noi ha la sua sensibilità, c’è chi la sviluppa di più anche in base alle esperienze e alle sue vicissitudini”.


Mi fa un esempio pratico di come può aiutare e consigliare? “Tempo fa ero in visita ad un’amica piuttosto preoccupata per il marito, che da un po’ di tempo, dava segni di stanchezza. In quel momento ho immaginato l’uomo e, con la vista dei ciechi, ho messo a fuoco un punto importante del suo corpo, il fegato. Era chiaro che in quelle condizioni non sarebbe vissuto neanche un mese e così ho detto alla mia amica di portarlo in ospedale e fargli fare una visita. Nonostante le sue resistenze, lei è riuscita a convincerlo. Dal controllo medico sono venute fuori epatite b conclamata ed epatite c. Si è curato ed ora sta bene, ma avesse tardato solo qualche giorno…”.


Avesse “sentito” che comunque non ci sarebbe stato nulla da fare, lo avrebbe riferito ugualmente alla sua amica?


Certo. Le avrei detto comunque di tentare, di andare in ospedale”.


Ritiene di poter anche curare le persone?


Non scherziamo! Sono una psicoantropologa e posso solo aiutare chi ha problemi psichici; per altre patologie posso solo consigliare loro di farsi vedere da un medico”.


Era la risposta che volevo sentire. La cronaca è ricca di pseudomaghi che promettono miracolose guarigioni.


Una mia amica è morta nonostante i miei avvertimenti. Ha rifiutato la chemioterapia e si è avvalsa di cure diverse. Attenti a non capitare in mano a questi criminali”.


Legge le carte?


Lo faccio, ma a livello scientifico. Nelle carte è falso, bugiardo, dire che entrano in gioco entità arcane. È il nostro magnetismo animale come lo chiamava Franz Anton Mesmer (medico tedesco del 1700 le cui teorie furono sempre smentite dalla comunità scientifica, perché ritenute prive di ogni fondamento e del tutto inefficaci sul piano terapeutico, NdA) quello che fa muovere tutto. Leggere le carte o farsi leggere nelle carte non entra nella sfera né dell’occultismo, né dello spiritismo, né della magia. Intervengono delle energie nostre”.


Tutto le esperienze vissute e filtrate dalle sue conoscenze, Giuliana le sta trascrivendo in un libro che si intitolerà “Potere Parallelo”. Un potere che, se utilizzato da malintenzionati, si creda o no a portali, entità arcane e demoni o alla lettura delle carte, può diventare assai pericoloso: “Non sappiamo mai chi si cela dietro alle persone. Non è un mistero che c’è chi si macchia di crimini efferati in nome della magia”.


Cos’è il tecnopaganesimo?


Prima le streghe usavano i calderoni, oggi i forni; dalla bacchetta magica si è passati al puntatore laser e i sabba si fanno online sui social”. Vi ha mai partecipato? “No. Ma basta fare un giro su internet…”.


Giuseppe Cerfeda


Attualità

”FRIENDS 4 AUT”, parte il progetto del centro servizi per l’autismo

Con la realizzazione di percorsi di assistenza alla socializzazione in favore di soggetti di età fino ai 21 anni con disturbi dello spettro autistico, residenti nei 14 Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale di Gagliano del Capo…

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E’ partito il progetto: ”FRIENDS 4 AUT” promosso dall’Ambito Territoriale Sociale di Gagliano del Capo e finanziato dall’assessorato al Welfare della Regione Puglia, in collaborazione  con “GLI AMICI DI NICO” -Centro servizi per l’autismo.
Il tutto si mescola delicatamente con la realizzazione di percorsi di assistenza alla socializzazione in favore di soggetti di età fino ai 21 anni con disturbi dello spettro autistico, residenti nei 14 Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale di Gagliano del Capo.
In ultimo, l’ingrediente più prezioso, capace di rendere tutto unico e indimenticabile: i bambini ed i ragazzi coinvolti nel progetto, che verranno coadiuvati e supportati da bambini e ragazzi normodotati in un’ottica di integrazione. Senza definizioni, senza diagnosi, senza barriere né etichette, i partecipanti vivranno più giornate loro dedicate all’insegna del divertimento, della sperimentazione, della scoperta, ma soprattutto della vera inclusione.
Tali eventi, programmati, per il momento, nei comuni di Tricase, Ugento e Castrignano del Capo, accoglieranno diversi tipi di laboratori (piantumazione di piante da fiore, ortoterapia, pittura con tempere e acquerelli, sport all’aperto, musicoterapia), ma anche momenti di convivialità con ricchi e gustosi buffet di rinforzo ai quali parteciperanno altresì associazioni del territorio e famiglie.
Obiettivo generale del progetto è valorizzare l’autonomia, le abilità sociali, la capacità di autodeterminazione e promuovere lo scambio di competenze e valore reciproco. È importante sottolineare che ogni bambino è un individuo unico, con le proprie preferenze e stili di comunicazione.
Quindi, sarà fondamentale adattare le strategie di comunicazione alle esigenze specifiche di ognuno. Osservare attentamente il bambino, imparare a conoscerne i segnali non verbali e adattarsi alle sue preferenze per favorire una comunicazione più efficace e significativa.
Ma il sapore più intenso che lascerà questa esperienza è senza dubbio la condivisione, con un retrogusto di gentilezza.
Sì, perché i ragazzi che partecipano al progetto donano più di quanto ricevono. Ancora una volta queste pagine di vita danno a tutti noi la possibilità di comprendere quanto la diversità ci possa arricchire, quanto ancora possiamo e dobbiamo imparare da chi riesce a rendere un punto debole, un chiaro punto di forza!
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Attualità

Sant’Isidoro, demolito vecchio fabbricato a due passi dal mare

Per anni ha ospitato la sede della Pro Loco. “Liberato” così l’orizzonte della marina. il sindaco Pippi Mellone: «L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione»

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È stato finalmente demolito nei giorni scorsi nella marina di Sant’Isidoro il vecchio edificio in muratura a pochi metri dal mare, che ha ospitato per molti anni la sede della locale Pro Loco e il punto di soccorso estivo.

Un’autentica “bruttura”, del tutto incompatibile con la bellezza naturalistica del luogo, al pari di altre costruzioni (il comune di Nardò ne ha già abbattute altre tre, realizzate su aree demaniali in questo segmento di litorale) e di fenomeni di abusivismo edilizio e di compromissione dei contesti naturalistici che hanno mortificato la costa negli scorsi decenni.

L’intervento, eseguito (al termine di un lungo iter autorizzativo) da un raggruppamento temporaneo di imprese, rientra nel più ampio intervento di riqualificazione paesaggistica integrata della fascia costiera della marina, progettato dall’arch. Antonio Vetrugno e finanziato con 1,3 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), già in corso da circa un anno e mezzo.

La demolizione del fabbricato, peraltro, ha incontrato e superato lo “scoglio” giudiziario di un ricorso al Tar da parte della Pro Loco.

Il giudice amministrativo, con una pronuncia del dicembre scorso, ritenendo non sussistente una proroga della concessione demaniale vantata dalla Pro Loco, ha ritenuto prevalente l’interesse pubblico all’ultimazione dei lavori di riqualificazione su quello privato (peraltro, ingiustificato) alla conservazione dello status quo.
«L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione», ha commentato con un post su Facebook il sindaco Pippi Mellone, «abbiamo speso un po’ di tempo in più, perché c’è stato qualche ostacolo di troppo. Ma abbiamo spazzato via, come sempre, anche quello. Adesso abbiamo liberato il panorama, il lungomare, le albe e i tramonti di Sant’Isidoro dal cemento e dalle brutture. Al suo posto, a poca distanza, una struttura polifunzionale in legno, ecosostenibile, che ospiterà il pronto soccorso. Stiamo demolendo i mostri ereditati dal passato e stiamo costruendo la città del futuro. Col cuore, come sempre. Ora anche Sant’Isidoro diventerà bellissima!».

Il progetto di riqualificazione, adesso, potrà essere ultimato. Prevede la realizzazione di aree per il parcheggio e di aree per la fruizione dei pedoni (con l’installazione di un nuovo sistema di illuminazione), l’eliminazione di altri manufatti, di spianamenti, scivoli e del piccolo molo a servizio delle imbarcazioni, un intervento di rinaturalizzazione ambientale con ripascimento delle superfici sabbiose della zona, oltre che la pulizia dalla vegetazione infestante e il recupero delle condizioni ambientali dell’inghiottitoio (o “spunnulata”) presente sul lungomare.

Nasceranno, inoltre, una struttura per la sosta e un tratto di pista ciclabile per favorire la mobilità sostenibile.

Un’altra struttura in legno è stata ultimata e destinata a nuova sede della Proloco e a punto di pronto soccorso estivo.

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Lecce, i bambini tornano nelle aule in via Basilicata

A giugno del 2022, infatti, a seguito dell’avvio dei lavori di adeguamento sismico furono riscontrati importanti elementi di instabilità che coinvolgevano i pilastri e le travi,

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Ammirato Falcone, via Basilicata: i bambini tornano nelle aule

Da giovedì 4 aprile i bambini della scuola dell’infanzia dell’istituto di Lecce, Ammirato Falcone, di Via Basilicata, sono tornati nelle loro aule, dopo i lavori urgenti di ristrutturazione e messa in sicurezza del corpo B dell’edificio. 

A giugno del 2022, infatti, a seguito dell’avvio dei lavori di adeguamento sismico furono riscontrati importanti elementi di instabilità che coinvolgevano i pilastri e le travi, tanto da costringere il sindaco, su relazione della direzione dei lavori, ad una ordinanza di chiusura per inabilità dell’edificio e determinare di conseguenza la chiusura anticipata delle lezioni e il conseguente spostamento degli alunni in altro plesso scolastico, nelle more del completamento dei lavori. 

Da giovedì, dunque, i bambini di Via Basilicata sono tornati nell’edificio ristrutturato e messo in sicurezza, adeguato a norme e tecnologie costruttive antisismiche.

Riqualificati anche gli ambienti destinati al servizio di mensa.

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