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Cronaca

Operai Adelchi: la protesta si sposta a Lecce

11,02. Ultim’ora. Gli operai bloccano la viabilità di Viale XXV Luglio, intorno alla Prefettura. Prima il minaccioso comunicato: “Abbiamo programmato diverse azioni di dura lotta e in diverse zone della città di Lecce: l’unica maniera per far sentire la nostra disperazione è questa, e faremo di tutto per garantire il pane alle nostre famiglie”.

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11,02. Ultim’ora. Gli operai bloccano la viabilità di Viale XXV Luglio, intorno alla Prefettura. E avvertono: “Non resterà un’azione isolata“.


Gli operai Adelchi non ci stanno più, si sentono abbandonati dalle Istituzioni e minacciano azioni anche clamorose. Così come dichiarato in un comunicato stampa firmato “Operai Adelchi”, si dicono pronti “a dichiarare guerra” e preannunciano di aver già “programmato diverse azioni di dura lotta e in diverse zone della città di Lecce”. Per ora hanno bloccato Via XXV Luglio, vicino la Prefettura ma in programma ci sono anche altre iniziative “anche più clamorose“.


Prima di agire avevano anche preannunciato le loro intenzioni con un comuinicato stampa. “Da quando abbiamo perso il lavoro”, premette il comunicato degli operai, “abbiamo perso tanto, abbiamo perso per colpe non nostre la nostra autostima, la fiducia, abbiamo perso la credibilità da parte della società. Tanti di noi hanno perso pure la famiglia! Quello che ci è rimasto e non vogliamo in nessun modo perdere è la nostra dignità, il nostro essere mariti il nostro essere padri. Noi, oltre ad essere ormai ex operai, siamo padri ed abbiamo dei doveri, doveri nei confronti dei nostri figli e cioè dare loro quanto per potergli garantire un futuro. Il futuro nostro delle nostre famiglie dei nostri figli fino a pochi mesi fa era legato ad un misero ma importante sostegno economico quale la cassa integrazione in deroga regionale. Sostegno che dal mese di agosto è venuto meno per cause ancora non chiare a nessuno, lasciandoci tutti nel buio più totale. Da allora, dopo le numerose assemblee e manifestazioni che abbiamo fatto tutto è rimasto sospeso e nessuno è in grado di aiutarci. Sì, è proprio questo che chiediamo: aiuto. E dopo averlo chiesto (il 31 ottobre scorso) al Prefetto e dopo la promessa che da lì a pochi giorni ci sarebbe stata la convocazione di tutta la deputazione salentina per fronteggiare la grave situazione. Ad oggi tutto tace…

Gli operai si chiedono: “Come si può immaginare che un’istituzione come la Prefettura non prenda di petto una situazione che ormai è diventata drammatica? Come si può ancora perdere del tempo davanti ad un problema così serio e che coinvolge così tanti lavoratori?”.


E poi passano alle vie di fatto: “Noi non capiamo cosa stia succedendo, diciamo però che siamo delusi da tutto ciò e sopratutto da una politica sempre più lontana dai fabbisogni della povera gente. A questo punto siamo pronti a dichiarare guerra. Da oggi (lunedì 12 novembre, Ndr), infatti, abbiamo già programmato diverse azioni di dura lotta e in diverse zone della città di Lecce: l’unica maniera”, concludono, “per far sentire la nostra disperazione è questa, e faremo di tutto per garantire il pane alle nostre famiglie”.


Cronaca

Bombe alle Poste: a Tricase arrivano i reparti speciali dell’Arma

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Dopo i recenti episodi esplosivi ai danni dei bancomat ubicati in due paesi del capo di Leuca, il Comando Provinciale Carabinieri di Lecce ha predisposto serrati servizi di controllo del territorio del basso Salento avvalendosi anche di reparti altamente specializzati per la ricerca degli autori.

Già dalle prime ore di ieri mattina sono state predisposte misure di controllo e di vigilanza sul tutto il territorio, attenzionando in particolare le principali arterie stradali e i punti di accesso dei Comuni salentini. Le aree più impervie e rurali sono state rastrellate dallo “Squadrone Eliportato Cacciatori di Puglia”, unità specializzata dell’Arma dei Carabinieri, alla ricerca di tracce che possano portare all’identificazione dei responsabili e
di eventuali altri ordigni.

I Carabinieri Cacciatori di Puglia hanno concentrato la loro attività nelle aree boschive e nelle zone rurali dove è più facile trovare rifugio, estendendo i rastrellamenti dal versante ionico a quello adriatico. Per le aree più inaccessibili si sono avvalsi anche di mezzi altamente tecnologici per ispezionarle al fine di individuare eventuali nascondigli.

L’attività investigativa è ancora in corso, nel frattempo le forze di polizia, in sinergia tra loro, stanno lavorando per garantire la massima sicurezza alla popolazione.

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Copertino

Una Ferrari ed un’Audi di lusso contrabbandate senza permessi. Coppia nei guai

Le investigazioni hanno consentito di riscontrare che i coniugi salentini non erano in possesso dei requisiti per poter usufruire del regime doganale…

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I finanzieri di Porto Cesareo hanno proceduto al sequestro preventivo di due autovetture di lusso per contrabbando di veicoli immatricolati Extra UE.

L’inchiesta trae origine da autonomi accertamenti svolti dalle fiamme gialle salentine con la collaborazione degli organi collaterali svizzeri, per il tramite del Centro di Cooperazione di Polizia e doganale di Chiasso.

In particolare, nel corso delle attività sono stati raccolti utili elementi probatori a carico di due coniugi residenti in Copertino, i quali, a decorrere dall’anno 2023, avrebbero introdotto ed utilizzato all’interno del territorio italiano, una Ferrari I F8 Tributo e una Audi D Q8 50 Tdi, in assenza dei requisiti di legge.

Le investigazioni hanno consentito di riscontrare che i coniugi salentini non erano in possesso dei requisiti per poter usufruire del regime doganale di ammissione temporanea per cui è previsto l’esonero del pagamento dei diritti di confine (dazi ed iva), che nel caso di specie sono stati quantificati in oltre 85 mila euro, in quanto gli stessi non hanno mai risieduto, ovvero intrattenuto interessi di tipo economico con lo Stato elvetico.

Per tale ragione i due soggetti sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria inquirente per le ipotesi di reato di ‘contrabbando nel movimento delle merci attraverso i confini di terra e gli spazi doganali’ e le due autovetture sono state sottoposte a vincolo penale.

I provvedimenti in parola, sono stati emessi sulla scorta degli elementi probatori acquisiti in fase di indagini preliminari.

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Casarano

Vendevano orologi contraffatti spacciandoli per veri. Sequestrati e denunciati

Contestualmente alla perquisizione sono state oscurate 163 risorse digitali presenti su Twitter, lnstagram, Facebook, Telegram e altri siti web.

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GDF NUCLEO SPECIALE TUTELA PRIVACY E FRODI TECNOLOGICHE: CONTRAFFAZIONE ONLINE PERPETRATATA TRAMITE “LINK NASCOSTI”.

I Finanzieri di Roma, hanno eseguito la perquisizione personale, informatica e locale disposta dalla Procura del Tribunale di Milano nei confronti di 15 soggetti, che commercializzavano online prodotti contraffatti, segnatamente orologi di prestigiosi marchi.

L’operazione, che ha preso avvio da un’analisi svolta in collaborazione con Assorologi (Associazione Italiana Produttori e Distributori di Orologeria), ha portato a individuare un meccanismo di frode conosciuto come “Hidden Links”, in base al quale il venditore abusivo non inserisce, nel proprio canale di vendita, immagini che riproducono il bene contraffatto bensì riporta immagini prese da siti ufficiali di noti brand dell’orologeria, cui viene associato un mero codice identificativo, che sarà utilizzato, sui canali social, per perfezionare la vendita illecita.

Il sistema di frode è particolarmente insidioso in quanto le pagine web “vetrina” di per sé appaiono del tutto regolari e perciò in grado di eludere anche i possibili controlli da parte dei gestori delle piattaforme.

Contestualmente alla perquisizione, è stato eseguito un decreto di sequestro preventivo, emesso dal Gip del Tribunale di Milano su conforme richiesta della locale Procura della Repubblica, con il quale sono state oscurate 163 risorse digitali presenti su Twitter, lnstagram, Facebook, Telegram e altri siti web.

All’esito delle operazioni, sono stati sottoposti a sequestro numerosi device (smartphone, PC, tablet) contenenti le tracce telematiche delle attività illecite poste in essere.

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