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Ortelle

A Vignacastrisi un Presepe Vivente e… dinamico

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L’atmosfera soffice del Natale rivive nel borgo di Vignacastrisi (frazione di Ortelle) per la 5^ edizione del Presepe Vivente, a cura dell’Associazione “Parabola a sud”. Un appuntamento che si rinnova, dunque, e che nella scorsa edizione ha contato circa 12mila visitatori. Tra le stradine illuminate dalla flebile luce delle fiaccole, negli antichi cortili e nelle vecchie case intrise di storia, si riscoprono gli antichi mestieri: i banchi dei mercanti, il fabbro, il cestaio, il fornaio, le lavandaie, i tintori, il falegname, il lattaio, il calzolaio, il figulo, le donne che lavorano al telaio e cardano la lana, le massaie e i pastori; ma anche le case dei romani e il Palazzo di Erode, con una ricostruzione curata nei minimi dettagli. Alla fine del percorso, in un’antichissima casa a corte, in una vecchia stalla situata in una grotta scavata nel tufo, il Bambin Gesù, Maria e Giuseppe sono riscaldati da un asinello e un bue. Particolarmente apprezzato il carattere dinamico del Presepe, dove tutti i personaggi lavorano veramente e interagiscono con i visitatori. I giorni per visitare il Presepe Vivente di Vignacastrisi saranno il 25 e 26 dicembre, l’1 gennaio (dalle 18 alle 21, con ingresso gratuito da Piazza Umberto) ed il 6 gennaio, dalle 16,30, momento in cui avrà luogo il corteo dei doni. Alla fine saranno offerti a tutti i visitatori vin brulé e le tradizionali “pittule”. Da sottolineare che in nome della solidarietà e dell’amore cristiano, parte del ricavato del Presepe Vivente andrà in beneficenza.


Carlo Quaranta

Appuntamenti

Un miliardo di passi per la pace

Il Salento scende in cammino con la luce di Betlemme per un totale di 163 chilometri da Brindisi fino a Santa Maria di Leuca. I centri attraversati saranno Brindisi, Torchiarolo, Surbo, Lecce, Merine, Vernole con le frazioni di Acquarica di Lecce e Acaja, Calimera, Martano, Carpignano Salentino con la frazione di Serrano, Cannole, Palmariggi, Giuggianello, Giurdignano, Otranto, Uggiano La Chiesa, Cocumola, Vitigliano, Vignacastrisi, Marittima, Tricase, Tiggiano, Corsano, Gagliano del Capo e Leuca

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Ventiquattro comuni coinvolti, 9 associazioni, 9 giorni pieni di cammino per un totale di 163 chilometri da Brindisi fino a Santa Maria di Leuca, facendo una staffetta con la Lampada della Pace accesa con il fuoco sacro della Grotta di Betlemme.

Il Salento scende in campo… anzi in cammino… per donare “Un miliardo di passi per la Pace”, un evento nazionale promosso alla Vigilia del Giubileo del 2025 dall’Associazione Via Francigena Pugliese che si è fatta promotrice del “Peace on the way 2024. Vigilia del Giubileo”, mettendo assieme ben 100 Cammini europei e mediterranei che mirano a coinvolgere tra i 200 e i 500 camminatori, totalizzando un miliardo di passi.

L’iniziativa sarà presentata domani, giovedì 4 aprile alle 10,30 nell’Open Space di Palazzo Carafa a Lecce. Interverranno: Anna Trono, presidente dell’Associazione via Francigena Pugliese; Paolo Foresio, assessore al turismo di Lecce; Michela Tommasi, vice sindaco del di Torchiarolo; Maria Grazia Bello in rappresentanza delle scuole e presidente dell’associazione SalentoFilia; Adriano Bolognese, presidente dell’associazione Mollare Mai; Fabio Mitrotti, presidente dell’Associazione Il Giunco.

Attesa la partecipazione dei presidenti delle Province di Brindisi e Lecce, Antonio Matarrelli e Stefano Minerva. Modererà la giornalista salentina Carmen Mancarella, direttrice della rivista di turismo e cultura del Mediterraneo, Spiagge.

Referenti nazionali saranno l’architetto Sandro Polci e la professoressa Fiorella Dallari dell’Università di Bologna “Alma Mater Studiorum”.

Il cammino inizierà domenica 14 aprile per concludersi lunedì 22 dello stesso mese.

I centri attraversati saranno Brindisi, Torchiarolo, Surbo, Lecce, Merine (frazione di Lizzanello) Vernole con le frazioni di Acquarica di Lecce e Acaja, Calimera, Martano, Carpignano Salentino con la frazione di Serrano, Cannole, Palmariggi, Giuggianello, Giurdignano, Otranto, Uggiano La Chiesa, Cocumola (frazione di Minervino), Vitigliano (frazione di Santa Cesarea Terme), Vignacastrisi (frazione di Ortelle), Marittima (frazione di Diso), Tricase, Tiggiano, Corsano, Gagliano del Capo, Leuca (marina di Castrignano del Capo).

Le Associazioni salentine coinvolte nel progetto, che hanno risposto all’appello della Via Francigena Pugliese sono ASD Mollare Mai, ASD Camminatori Salentini, Associazione ciclistica Torcito Bike, Associazione culturale Circolo Tandem, Il Giunco, Meditinere Servizi Turisticie APS Salentofilia.

Molte le Associazioni nazionali e internazionali coinvolte: Associazione Europea delle vie Francigene, Romea Strata, Via Romea Germanica, Comunità di Sant’Egidio, Siti cluniacensi in Europa, Itinerario di Cirillo e Metodio, Itinerario europeo delle abbazie cistercensi, Itinerario europeo del patrimonio ebraico, Cammini di Santiago di Compostela, Cammino Gioachimita, Via Micaelica, Via Appia Regina Viarum, Cammino di San Carlo (Piemonte), Cammino di Benedetto, Cammino di Francesco, Le Vie del Giubileo, Via lauretana Assisi-Loreto, il Cammino di Abramo, Vie e Cammini della Regione mediterranea verso Gerusalemme, ecc… hanno deciso di condividere questo progetto nel segno della Pace.

Dalla primavera e fino all’autunno i camminatori, chiamati a raccolta dalle associazioni, cammineranno per donare un miliardo di passi per la pace.

Conclusa questa fase ci sarà un evento finale che potrebbe essere ospitato dall’Arcivescovo di Bologna, dalla Comunità di Sant’Egidio a Roma oppure dal Ministero degli Esteri.

Nel 2025 l’evento finale si dovrebbe celebrare in piazza San Pietro, con la donazione al Papa della Dichiarazione dei Cammini di Pace.

Scrive la professoressa Anna Trono: «È noto come i  Cammini siano una comunità internazionale di Pace, espressione di tutela della Natura e Fratellanza dei Popoli. Nel 2024 se ne federeranno oltre 100 quale auspicio di Pace in tempo di guerre. Come nelle parole di Papa Francesco, il cammino è un anelito prima di ogni distinguo e appartenenza nazionale: è la pura radice della civile convivenza che l’Europa ha saputo lungamente garantire insieme alla regione mediterranea».

In campo anche l’Associazione Mollare Mai, presieduta da Adriano Bolognese che ha testato una serie di tratti della Via Francigena adatti alle persone diversamente abili: «Anche chi ha una disabilità può fare grandi cose! Noi dell’Associazione Mollare Mai lo vogliamo dimostrare, diventando i promotori di questo evento. Nessuno deve essere lasciato indietro. Il Cammino della Pace deve abbracciare tutti a prescindere se si sta bene oppure se si ha una disabilità».

Maria Grazia Bello: «Il mondo dei cammini testimonia da sempre la convivenza pacifica tra persone che provengono da luoghi diversi e, unitamente alla salvaguardia della natura, traduce valori che vanno promossi soprattutto in questi tempi bui. La scuola rappresenta l’istituzione privilegiata dove possono attecchire tali valori. I cammini aprono ponti tra generazioni: aderendo al progetto nazionale “Un miliardo di passi per la pace”, insieme alle realtà più vivaci delle nostre comunità, porteremo il simbolo della luce da Gerusalemme, da Brindisi a Santa Maria di Leuca, confidando nella più ampia partecipazione.  Con l’organizzazione dell’iniziativa, coordinati dalla professoressa Anna Trono, avvertiamo già di aver compiuto tanta “strada”: ora la sfida è camminare tutti insieme».

La partecipazione ai cammini è gratuita. Tutti vi potranno aderire.

Il programma

Primo giorno, 14 aprile circa 23 Km: partenza Brindisi, piazzale Seno di Levante – arrivo Torchiarolo piazza Castello. Referenti: Ass. Il Giunco e Ass. Via Francigena Pugliese.

Secondo giorno, 15 aprile, circa 22 Km: ore 8,30 partenza da Torchiarolo, piazza Castello (referente: Ass. Il Giunco e Ass Via Francigena Pugliese). Ore 15,30 arrivo a Lecce, in piazza Duomo. Referenti: Ass. Il Giunco e Ass. Via Francigena Pugliese

Terzo giorno, 16 aprile, circa 18 km: ore 8,30 Partenza da Lecce, piazza Duomo; ore 13.30 arrivo a Calimera, piazza del Sole. Referenti: Associazione Mollare Mai e Circolo Tandem.

Quarto giorno, 17 aprile, circa 19 km: ore 8.30 Partenza da Calimera, piazza del Sole; ore 14,30 arrivo a Cannole, piazza San Vincenzo. Referenti: Associazione Il Giunco e Associazione Mollare Mai .

Quinto giorno, 18 aprile, circa 17 km: ore 8,30 partenza da Cannole, piazza San Vincenzo; ore 14 arrivo a Giurdignano, piazza Municipio. Referenti: Associazione Mollare Mai e Associazione Ciclistica Torcito Bike.

Sesto giorno, 19 aprile, circa 19 km: ore 8,30 partenza da Giurdignano, piazza Municipio; ore 14,30 arrivo ad Uggiano la Chiesa, piazza Umberto I. Referenti: Associazione Mollare Mai, Associazione Torcito Bike e Camminatori salentini.

Settimo giorno, 20 aprile, circa 15 km: ore 8,30 partenza da Uggiano la Chiesa, piazza Umberto I (referenti Ass. Mollare Mai, Associazione Ciclistica Torcito Bike e Camminatori Salentini); ore 13,30 arrivo a Marittima, piazza della Vittoria (Referenti: Ass. Mollare Mai, Associazione Ciclistica Torcito Bike e Camminatori Salentini).

Ottavo giorno, 21 aprile, circa 12 km: ore 8 partenza da Marittima, piazza Vittoria; ore 12 arrivo a Tricase, piazza Pisanelli. Referenti Meditinere e Salentofilia.

Nono giorno, 22 aprile, circa 18 km: ore 8 partenza da Tricase, piazza Pisanelli; ore 14 arrivo a S.M. di Leuca, Santuario. Referenti Meditinere e Salentofilia.

  • foto in evidenza di repertorio
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Andrano

Un lavoro per le donne vulnerabili

Li.DiA è il percorso di orientamento e accompagnamento al lavoro dedicato a donne fragili, non o poco scolarizzate, migranti, vittime di tratta, dipendenti da droga, alcool e comportamenti. Il progetto coinvolge tutti i Comuni e le Unioni dei Comuni titolari di progetti SAI ricadenti nei due territori di sperimentazione: Andrano, Calimera, Caprarica di Lecce, Martano, San Cassiano, Uggiano la Chiesa; Unioni dei Comuni della Grecìa Salentina e delle Terre di Acaya e Roca

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Dopo R.I.Vi.Vi. e Capitane d’Impresa, ARPAL Puglia avvia il terzo progetto in rosa: con Li.DiA. nasce la rete per l’inserimento lavorativo delle donne con vulnerabilità

Il lavoro come leva di riequilibrio personale per superare le fragilità: è il cuore di Li.DiA. (acronimo di Libera di Amarsi), il terzo progetto targato ARPAL Puglia dedicato alle donne e, in particolare, a quelle più vulnerabili, dopo R.I.Vi.Vi. per le vittime di violenza e Capitane d’Impresa.

Donne fragili, non o poco scolarizzate, migranti e vittime di tratta seguite dai Servizi sociali; donne in cura presso i Ser.D. della Asl di Lecce per dipendenze da alcool, droga o comportamenti (come la ludopatia, ma non solo); donne migranti beneficiarie dei progetti SAI, relativi ad accoglienza e integrazione, attivati da Comuni e Unioni dei Comuni. È a loro che Li.DiA. intende rivolgersi.

Per essere efficace, ARPAL Puglia si è fatta promotrice di una rete che coinvolge istituzioni e attori sociali e imprenditoriali.

Il progetto è avviato in via sperimentale nei territori

ricadenti nella competenza dei centri per l’impiego di Martano e Poggiardo, al fine di testarlo e capitalizzare le buone prassi, prima della successiva estensione a tutto l’Ambito provinciale.

«Siamo consapevoli del fatto che, all’interno della categoria già di per sé fragile delle donne, esistono casi maggiormente complessi di vulnerabilità, per i quali l’inserimento lavorativo riveste un ruolo decisivo nel percorso di ripresa di consapevolezza di sé stesse. Con Li.DiA.», ha spiegato Luigi Mazzei, dirigente U.O. Coordinamento Servizi per l’Impiego Ambito di Lecce di ARPAL Puglia, «intendiamo innovare le attività di orientamento e counseling motivazionale, progettando specifici servizi di accompagnamento al lavoro (sia dipendente che autonomo) che permettano un supporto personalizzato e globale all’utente. Ogni donna sarà assistita nella predisposizione di un proprio progetto professionale o formativo e nella riattivazione e potenziamento delle attitudini e competenze, anche attraverso percorsi formativi tematici (come alfabetizzazione informatica, imprenditorialità) e di apprendimento in azienda. Sarà nevralgico il ruolo delle organizzazioni datoriali per creare un cordone di imprese sensibili attorno a queste fragilità»

LA RETE PER Li.DiA.

Soggetto capofila è ARPAL Puglia, attraverso l’U.O. Coordinamento dei Servizi per l’Impiego Ambito Lecce, che opererà per il tramite di un team di lavoro già rodato nella gestione di progetti di valorizzazione del capitale umano al femminile e dei suoi due Centri per l’Impiego di Martano e Poggiardo. Sarà, dunque, l’Agenzia regionale per le politiche attive del lavoro a tenere le redini del comitato tecnico di gestione, composto da un rappresentante per ogni soggetto partner. Con cadenza mensile, Consorzio per la realizzazione del sistema integrato di Welfare Ambito di Poggiardo; Ambito territoriale sociale di Martano e Dipartimento Dipendenze Patologiche Asl Lecce proporranno ad ARPAL le utenti che vogliono avviare un processo di integrazione socio-lavorativa.

Ad aderire sono stati anche tutti i Comuni e le Unioni dei Comuni titolari di progetti SAI ricadenti nei due territori di sperimentazione: Andrano, Calimera, Caprarica di Lecce, Martano, San Cassiano, Uggiano la Chiesa; Unioni dei Comuni della Grecìa Salentina e delle Terre di Acaya e Roca.

Attraverso i propri assessorati ai servizi sociali ed i gestori dei propri progetti SAI, identificheranno quelle utenti fragili e, in special modo, quelle donne migranti che, spesso, vivendo in contesti di depauperazione culturale ed economica hanno maggiori difficoltà nell’accesso alle opportunità garantite dal sistema socio-economico e di welfare territoriale.

La Consigliera di Parità della Provincia di Lecce Antonella Pappadà monitorerà i risultati del progetto anche al fine di suggerire strumenti correttivi o di nuova istanza ai decisori politici che, a molteplici livelli, possono intervenire per ridurre il divario di genere nel sistema lavoro. I tre sindacati confederali, CGIL, CISL e UIL, risultano funzionali a proporre e negoziare con aziende e datori di lavoro modelli assunzionali e processi tesi a favorire la conciliazione vita-lavoro delle donne lavoratrici.

Massiccia l’adesione registrata dalle associazioni datoriali del territorio: Confindustria Lecce; CLAAI Lecce; CNA Lecce; Confartigianato Lecce; Confcommercio Lecce; Confesercenti; Confimprese Salento; Federaziende; Laica; Associazione PMI Italia; Saas Sindacato autonomo artigiani Salento-Casartigiani; Coldiretti; Fedimprese; Cia; Copagri; Federterziario; Legacoop; Confcooperative.

Avranno il compito di stimolare le aziende associate a condividere con la rete di progetto i propri fabbisogni di personale e a leggere nella responsabilità sociale un’opportunità per la creazione di valore economico ed aziendale, anche alla luce della recente legge sulla parità salariale e dei molteplici strumenti a loro disposizione.

A tal proposito, ARPAL ha creato per loro il Passepartout per le assunzioni, una raccolta di sgravi, incentivi e bonus che possono essere utilizzati per agevolare la formazione e gli inserimenti lavorativi delle donne che rientrano nel target di Li.DiA.

I DATI NEGLI AMBITI DI MARTANO E POGGIARDO

Sono in totale 280 le donne a cui, in questo primo step, il progetto “Li.DiA.” potrebbe rivolgersi.

Nel dettaglio, 160 sono prese già ufficialmente in carico dai Servizi sociali dei due Ambiti territoriali sociali di Martano e Poggiardo; 64 sono in cura presso i Ser.D. competenti; 56 sono migranti con più di 16 anni di età beneficiarie dei progetti SAI (Sistema Accoglienza Integrazione) attivati da Comuni e Unioni dei Comuni.

In particolare, l’Ambito territoriale sociale di Martano ha preso in carico 32 donne dei Comuni di Calimera (3), Caprarica di Lecce (1), Carpignano Salentino (2), Castrì di Lecce (2), Martano (5), Martignano (2), Melendugno (8), Sternatia (2), Vernole (5) e Zollino (2).

Sono 23, invece, le donne seguite dal Ser.D. di Martano per dipendenza da alcool: cinque di queste hanno tra 18 e 29 anni, tredici tra 29 e 50 anni, cinque hanno superato 50 anni. Tra le 19 donne che si trovano in condizione di dipendenza da droghe, sei utenti hanno tra 16 e 29 anni e tredici tra 29 e 50 anni. Quattro, infine, sono prese in carico per disturbi comportamentali (ad es. ludopatia): due di queste hanno appena 16 e 17 anni, una ha un’età compresa tra 29 e 50 anni, una ha superato i 50.

Passando all’area Sud, l’Ambito territoriale sociale di Poggiardo ha preso in carico 128 donne dei comuni di Andrano (23), Botrugno (3), Castro (4), Diso (6), Giuggianello (6), Minervino (5), Nociglia (13), Ortelle (6), Sanarica (10), San Cassiano (3), Santa Cesarea Terme (13), Spongano (24) e Surano (12).

Tra le utenti prese in carico: otto hanno tra 16 e 29 anni, 64 hanno tra 29 e 50 anni, 47 sono over 50. Del totale delle donne registrate, 46 sono di provenienza extracomunitaria.

Il Ser.D. di Poggiardo, inoltre, sta seguendo un gruppo di otto donne con dipendenza da alcool, di cui quattro rientrano nella fascia d’età compresa tra 29 e 50 anni e quattro hanno superato i 50.

Poggiardo ha preso in carico anche dieci donne dipendenti da droga, di cui due hanno tra i 18 e i 29 anni e otto hanno un’età compresa tra 29 e 50 anni.

A questi dati si aggiungono i numeri dei progetti Sai attivi nei Comuni e Unioni dei Comuni ricadenti della competenza dei cpi di Martano e Poggiardo, dove sono accolte donne provenienti da: Nord Africa, Africa Subsahariana, Perù, Afghanistan, Pakistan e Ucraina.

Nel territorio di competenza del cpi di Martano ci sono due donne di 16 e 17 anni, quattro nella fascia d’età che va dai 18 ai 29 anni, diciotto tra 29 e 50 anni e due over50.

Tra le donne beneficiarie dei progetti attivi nei Comuni di competenza dei centri per l’impiego di Poggiardo, invece, tre hanno tra 16 e 17 anni, undici hanno dai 18 ai 29 anni, dodici tra 29 e 50 anni, quattro sono over 50.

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Andrano

Litoranea Otranto – Leuca, presentato ai sindaci il nuovo progetto della Provincia

Il consigliere Ippazio Morciano sul sistema stradale per la fruizione ciclopedonale della costa: «Opera migliorata e da fare». La mobilità lenta e il flusso veicolare saranno conciliati attraverso l’uso versatile del senso di marcia, mediante l’utilizzo di tecnologie d’intelligenza artificiale. Il costo, tra infrastrutture e impiantistica, ammonta a 15 milioni e 500mila euro per lavori, per un totale complessivo di finanziamento pari a 22 milioni lordi

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Nuova tappa del percorso partecipato avviato dalla Provincia di Lecce per la realizzazione del progetto Realizzazione di un sistema stradale per la fruizione ciclopedonale della costa Otranto-Santa Maria di Leuca, proposto al Ministero per il Sud e la Coesione nell’ambito del Cis-Contratto Istituzionale di sviluppo “Brindisi-Lecce-Costa Adriatica”.

Questa mattina, nella sala consiliare di Palazzo dei Celestini, si è svolto l’incontro convocato dal presidente della Provincia Stefano Minerva con i sindaci interessati e i rappresentanti della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce.

Sono intervenuti Ippazio Morciano, consigliere provinciale delegato alle Politiche di valorizzazione del litorale adriatico e Pianificazione della viabilità, Roberto Serra, dirigente Governance Strategica, Pianificazione territoriale e del Pnrr e Luigi Tundo, dirigente Servizio Viabilità.

Presenti gli amministratori dei Comuni di Andrano, Castrignano del Capo, Castro, Corsano, Diso, Otranto, Ortelle, Santa Cesarea Terme.

Al centro dell’incontro il nuovo studio di fattibilità tecnico economica elaborato dalla Provincia di Lecce sulla base delle istanze presentate dai Comuni e dalle associazioni alla prima proposta progettuale.

Il lavoro è stato introdotto dal dirigente provinciale del Servizio Viabilità Luigi Tundo ed illustrato, più in dettaglio, dall’architetto Antonio Mangia e dal geologo Luca Giuseppe Miggiano (supporto progettazione) e dal consulente paesaggistico Federico Negro.

«In questi mesi abbiamo messo in moto un processo partecipato che ci ha portato a correggere alcuni punti rispetto all’idea originaria. Abbiamo, quindi, ridisegnato il progetto che, dopo l’acquisizione dei pareri obbligatori, si tradurrà in una nuova progettazione esecutiva», ha precisato, in apertura dei lavori, Ippazio Morciano, consigliere provinciale delegato alle Politiche di valorizzazione del litorale adriatico e Pianificazione della viabilità.

«La Provincia ha scommesso molto su quest’opera, perché appartiene a tutto il territorio non solo a quello salentino. La litoranea è un’arteria che ha una connotazione non più congrua. Anche definirla Strada Parco è ormai riduttivo, perché è essa stessa Parco. Abbiamo fatto il possibile per recepire le istanze pervenute dagli amministratori senza svilire la progettualità e abbiamo cercato di migliorarla perché è un’opera indispensabile che vogliamo realizzare. E vorremmo integrare il progetto con quello di Otranto, Comune con cui stiamo dialogando per avere una progettazione unica», ha spiegato ancora Ippazio Morciano.

«Noi ce l’abbiamo messa tutta. Vi chiedo di andare avanti con questo approccio», è stata l’esortazione conclusiva del consigliere provinciale ai sindaci presenti.

Nello studio di fattibilità presentato oggi, la Provincia ha recepito e inserito quanto emerso dagli incontri preliminari con i Comuni e le Associazioni del territorio.

Al centro dell’intervento c’è la fruizione ciclopedonale della Litoranea, almeno fino a Porto Badisco (60 km circa), attraverso una serie di interventi finalizzati a renderla più sicura.

Il paesaggio è il protagonista di questa narrazione progettuale.

È l’elemento al centro di un “quadro” intorno al quale è stata declinata la “cornice”.

La novità più importante è che non ci saranno corsie dedicate alle due ruote (previste nel primo progetto preliminare), ma la mobilità lenta e il flusso veicolare saranno conciliati attraverso l’uso versatile del senso di marcia, mediante l’utilizzo di tecnologie d’intelligenza artificiale (I.A.).

Quest’ultima, inoltre, servirà anche a controllare il rispetto dei limiti di velocità (30 km orari nei centri abitati e 50 lungo la litoranea) e gli accessi al Parco.

Per aumentare la sicurezza è prevista la sostituzione delle rete paramassi, la potatura della vegetazione in eccesso, la realizzazione di rotatorie in alcuni punti nevralgici di snodo e l’adeguamento della segnaletica orizzontale e verticale.  Tutte le strade interessate dal progetto, è stato precisato, sono di proprietà della Provincia e, pertanto, non sarà necessario procedere ad alcun esproprio, né a varianti urbanistiche.

Lo studio di fattibilità preliminare punta anche a garantire la sostenibilità attraverso la sostituzione del manto stradale con superfici permeabili, il riuso delle acque meteoriche e il ripristino ambientale. In che modo? I punti di snodo principali, dove saranno collocati i sistemi ottici di rilevazione di accesso veicolare insieme a quelli destinati al controllo della velocità, saranno attrezzati anche visivamente in modo da essere percepiti come punti di accesso all’area parco e spingere, quindi, i fruitori ad entrare “in punta di piedi”.

Lungo la Litoranea, infine, saranno create delle aree panoramiche di sosta, con stalli per le biciclette e spazi per picnic.

Inoltre, saranno eliminati tutti i cosiddetti detrattori paesaggistici.

L’obiettivo finale del progetto è il miglioramento dell’offerta turistica attraverso lo sviluppo dell’ecoturismo e la destagionalizzazione dei flussi.

Il calcolo sommario della spesa, tra infrastrutture e impiantistica, ammonta a 15 milioni e 500mila euro per lavori, per un totale complessivo di finanziamento pari a 22 milioni lordi.

Lo studio di fattibilità sarà illustrato prossimamente, in un nuovo incontro, alle associazioni del territorio.

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