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Melissano

Boxe: Andrea Manco approda nei professionisti

Il 19enne di Melissano Andrea Manco ha ricevuto nei giorni scorsi, il beneplacito – da parte della Federazione Pugilistica Italiana (Fpi), per varcare la soglia

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Andrea Manco


Il 19enne di Melissano Andrea Manco ha ricevuto nei giorni scorsi, il beneplacito – da parte della Federazione Pugilistica Italiana (Fpi), per varcare la soglia del professionismo. Nato a Casarano l’8 maggio del 1992, il giovane fighter si è forgiato all’interno della palestra diretta da Francesco Stifani: la BeBoxe di Copertino. Il nome di Manco peraltro, si aggiunge all’attuale trittico di pugili leccesi che rappresentano il professionismo nella nostra provincia: il Peso Massimo Emanuele Leo, il Supermedio Giuseppe Loffredo (entrambi allenati da Stifani a Copertino e rispettivamente rappresentanti delle scuderie Opi2000 e Cavallari) e Antonio Santoro (allenato da Tony Mannarini a Lecce e portacolori della scuderia Conti Cavini). Intanto proprio domani pomeriggio, all’interno della palestra diretta da Stifani, Manco effettuerà una seduta di allenamento con Rocco Di Palmo (scuderia Cavallari), il campione di Francavilla Fontana (Br), oramai pronto per salire sul ring sabato 17 marzo al Palaravizza di Pavia e tentare l’assalto per il titolo italiano dei pesi welter vacante, contro Antonio Moscatello.


Manco ha voluto commentare il suo approdo nei professionisti:


«Beh, è il raggiungimento di un sogno conservato nel cassetto al termine del mio primo match da dilettante. Nonostante la mia giovane età, credo di aver scelto la strada più giusta per una carriera sportiva densa di soddisfazioni. A dire il vero, sono ancora un po’ incredulo per la notizia ricevuta; credo che sarò più consapevole di quello che è accaduto quando salirò sul ring a dorso nudo e senza il caschetto protettivo (i professionisti rispetto ai dilettanti difatti non indossano la canotta e il caschetto). Adesso però stiamo programmando una serie di allenamenti specifici per scendere un po’ di peso; ho sempre gareggiato nella categoria dei 75 kg ma probabilmente eliminerò qualche chilo di massa grassa per assestarmi intorno ai 72 kg, quindi oscillerò tra i Superwelter e i Pesi Medi».


Come ti sei avvicinato al mondo della boxe?


«A dire il vero, a casa mia il pugilato è stato sempre presente, soprattutto grazie alla passione di mio padre, il quale mi ha aiutato a conoscere questa ammaliante disciplina sportiva. Il resto poi è accaduto quasi per caso: l’amicizia che mi lega a Giuseppe Carafa (il giovane pugile Youth di Ugento) mi ha portato a far visita all’interno della palestra di Via Mogadiscio a Copertino. L’incontro con Francesco Stifani, mi ha proiettato nel giro di soli due mesi di allenamenti a salire per la prima volta sul ring affrontando il mio incontro ufficiale. L’esordio si è materializzato il 31 gennaio del 2009 a Roseto degli Abruzzi e peraltro si è archiviato con una vittoria (per Rsci)».


In questo periodo trascorso nei dilettanti, c’è stato un momento buio che ha caratterizzato il tuo percorso di crescita?

«Sì, un infortunio subìto a due legamenti della mano destra, nel settembre del 2010, mi ha recato qualche grattacapo di troppo; anzi se devo essere sincero, ho temuto proprio per la mia carriera sportiva. Il fatto di non aver trovato subito un medico specializzato in questo genere di infortuni, mi ha lasciato inerme e senza risposte rapide ma soprattutto propedeutiche per la risoluzione del problema. In questo momento di grande scoramento, ho comunque potuto disporre del sostegno della mia famiglia e del tecnico Stifani, il quale è riuscito a trovare la persona giusta per risolvere questo dannato infortunio: difatti a Pavia, grazie all’intervento del dottor Giulio Pezzella, sono potuto tornare nuovamente sul ring, dopo un periodo di riabilitazione, riuscendo a concludere positivamente la mia esperienza nei dilettanti».


Qual è adesso il nuovo obiettivo?


«Beh, attendo con ansia il mio esordio ufficiale per poi puntare dritto alla caccia del titolo: per il momento mi accontento di questo! Ovviamente sono molto giovane quindi ho tutto il tempo necessario per programmare con tranquillità il mio futuro nei prof. Di certo, sono convinto che la boxe professionistica sia più fruttuosa rispetto ai dilettanti».


Che cosa rappresenta per te il pugilato?


«Mah, è difficile da spiegare a parole, considerato che si tratta di un groviglio di emozioni: per me il pugilato rappresenta una delle cose più belle che mi siano capitate nella vita; non riesco ad aggiungere altri aggettivi o considerazioni. Approfitto per ringraziare tutte le persone che in queste ore continuano a postare sui social network messaggi di congratulazioni per il mio approdo nei professionisti; sinceramente non immaginavo tanto affetto nei miei confronti».


A commentare la notizia del salto nei prof di Manco è anche il tecnico Francesco Stifani, capace nel giro di pochi anni di proiettare nell’olimpo del pugilato ben tre pugili. «Beh, è inutile nascondere la soddisfazione da parte di tutto lo staff della BeBoxe di Copertino per l’ennesimo traguardo raggiunto, frutto di tanto impegno ma soprattutto di tanti sacrifici. Per quanto concerne ad Andrea Manco, si è materializzato un evento oramai in programma da un po’ di tempo. Adesso stiamo valutando le proposte giunte da parte di due scuderie: vedremo nei prossimi a quale procuratore affidare il nostro Andrea». Può descriverci Andrea Manco? «Si tratta di un ragazzo di soli 19 anni, quindi con una vita da dedicare interamente al pugilato, sperando che la fortuna ci possa accompagnare nel raggiungimento di traguardi importanti. Andrea prim’ancora che un valido atleta è un ragazzo meraviglioso e per certi versi da prendere come esempio, visto che stiamo parlando di un 19enne estremamente educato e dalla grande umiltà, tanto da averlo nominato rappresentante degli atleti della BeBoxe. Al contempo però Manco è anche un atleta pieno di risorse e con la classica marcia in più: un pugile insomma completo, capace sul ring di mostrare un grande cuore da leone, il tutto condito da quell’esplosività e rapidità felina che caratterizza il grande boxeur spettacolare. Ovviamente ci sarà da limare anche qualche piccola imperfezione: dopotutto il mondo dei professionisti e tutt’altra cosa rispetto ai dilettanti: quindi non è concessa alcuna eccezione fuori dalle regole».


Cronaca

Melissano, festeggiamenti pericolosi

Tifosi dell’Inter fanno scoppiare grosso petardo artigianale su camion scoperto: quattro feriti di cui due minori

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Nello sport si usa dire che bisogna saper perdere ma, forse, in tanti devono anche imparare a saper vincere.

Il riferimento è ad alcuni tifosi dell’Inter di Melissano, centro che annovera un club con molti sostenitori, perché i festeggiamenti sulla (discussa) seconda stella hanno rischiato seriamente di essere ricordati per ben altro che un banale scudetto.

Bardati dei colori della loro squadra del cuore, dopo la vittoria di ieri sera nel derby, erano intenti a festeggiare su un camion scoperto, quando, presi dall’euforia (?) e con tanta incoscienza, hanno cominciato a far esplodere petardi.

Uno di questi, artigianale, con la sua esplosione, ha costretto 4 persone a ricorrere alle cure dei sanitari.

Due di loro hanno accusato problemi all’udito e sono stati ricoverati presso l’ospedale di Casarano.

Altri due, tra l’altro di minore età, hanno riportato delle escoriazioni e sono stati trasportati all’ospedale di Tricase.

Dal festeggiar la stella a veder le stelle è stato un attimo…

* Nella foto in alto, tifosi allo stadio

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Cronaca

Fanno irruzione in casa, prima lo picchiano e poi lo rapinano

L’uomo racconta che nella concitazione non è riuscito a capire se fossero in due o tre persone

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Alle prime luci del giorno alcuni malviventi sono entrati in casa del farmacista di Melissano, farmacia sita in via Mazzini.

Il proprietario, udito alcuni rumori strani in casa, si è alzato per verificare cosa stesse accadendo, quando è stato colpito in piena faccia da un pugno, per fortuna senza subire gravi  conseguenze.

L’uomo racconta che nella concitazione non è riuscito a capire se fossero in due o tre persone ad essere entrate in casa.

Il bottino della rapina ammonta qualche migliaia di euro. I carabinieri indagano sull’accaduto.

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Casarano

Due gruppi, nati dalla scissione in seno alla SCU, si contendevano Casarano

Tredici arresti e 43 indagati tra Casarano, Ugento, Melissano, Matino, Taurisano, Lecce, San Donaci (BR) e Matera. Poderoso quadro indiziario a carico degli indagati. Accerertata l’esistenza di due articolate e ben strutturate associazioni criminali nate sulla scia della scissione dell’originario gruppo casaranese facente parte della consorteria mafiosa denominata Sacra Corona Unita

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Alle prime luci dell’alba i Carabinieri del Comando Provinciale di Lecce, con il supporto in fase esecutiva del personale dei Comandi Provinciali di Brindisi e Matera, dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Puglia”, del Nucleo Cinofili di Bari, del Nucleo Elicotteri di Bari-Palese e dell’XI° Reggimento CC “Puglia”, hanno attuato un’articolata operazione antidroga (“Fortezza“) nei territori di Casarano, Ugento, Lecce, San Donaci (BR) e Matera.

Eseguita un’ordinanza di custodia cautelare personale a carico di 13 persone (di cui 12 in carcere e 1 agli arresti domiciliari) emessa dal G.I.P. del Tribunale di Lecce su richiesta della locale D.D.A..

Gli arrestati sono indagati, a vario titolo, per associazione finalizzata al traffico ed alla detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegale in luogo pubblico di armi.

L’indagine, condotta dai Carabinieri della Compagnia di Casarano, trae origine da un’aggressione subita nel novembre 2020 da un soggetto interno alle dinamiche associative criminali dopo che lo stesso era stato minacciato di morte per presunti debiti di natura economica legati agli stupefacenti.

I successivi accertamenti svolti dai militari hanno fatto presagire la circostanza che a Casarano, a contendersi l’egemonia del territorio, vi fossero due organizzazioni criminali contrapposte, una delle quali operante all’interno del quartiere di case popolari di Contrada Botte.

L’attività investigativa proseguita sotto la direzione della D.D.A. di Lecce sino a febbraio 2023, attraverso intercettazioni di conversazioni e comunicazioni telefoniche, nonchè telematiche, pedinamenti, osservazioni e ricognizioni aeree, ha consentito di acquisire un poderoso quadro indiziario a carico degli indagati e di accertare l’esistenza di due articolate e ben strutturate associazioni criminali nate sulla scia della scissione dell’originario gruppo casaranese facente parte della consorteria mafiosa denominata Sacra Corona Unita.

La costante azione repressiva effettuata dai militari operanti durante le indagini, con mirati riscontri ed arresti in flagranza, ha consentito di scongiurare uno scontro tra le due organizzazioni.

Inoltre, gli esiti dell’attività info-investigativa che ha permesso la raccolta di elementi indiziari nei confronti di 43 indagati, sono stati supportati da ben 16 arresti in flagranza di reato, varie segnalazioni alla Prefettura per uso personale di sostanze stupefacenti, da sequestri di sostanze stupefacente per un totale di circa 9 kg tra cocaina, marijuana ed hashish, nonché dal sequestro della somma di circa 8mila euro quale presunto provento dell’attività di spaccio.

Il giudice per le indagini preliminari di Lecce ha ritenuto quindi gravi gli elementi investigativi acquisiti, condividendo l’impostazione accusatoria ed emettendo l’ordinanza di custodia cautelare a cui il Comando Provinciale Carabinieri di Lecce ha dato esecuzione stamani.LE

LE DICHIARAZIONI DEL COLONNELLO DEI CARABINIERI DONATO D’AMATO

ARRESTATI ED INDAGATI

Tra le ordinanze di custodia cautelare anche quella di Antonio Amin Afendi, vittima dell’agguato.

Gli altri arrestati sono: Luca Marco Franza di 30 anni, Luigi Calabrese di 30 anni, Giovanni Corsano di 22 anni e Davide Falcone di 35 anni, Ivan Caraccio di 32 anni, Matteo Toma, 37 anni, Marco De Vito di 39 anni, Angelo Moscara di 48 anni, di Casarano; Salvatore De Gaetani di 41 anni di Ugento; Giovanni De Vito di 37 anni di Matino; Janus Krasnici, 35enne di origine montenegrina e residente a Lecce; Floriano Chirivì, 43enne di San Donaci (Br). Ai domiciliari Gianni Casto di 32 anni, di Casarano.

Gli indagati a vario titolo sono: Maria Fatima Affatato di 23 anni, Cristian Causo di 38 anni, Giovanni Corvaglia di 42 anni, Paolo Esposito  di 34 anni, Andrea Fracasso di 30 anni,  Emanuele Salvatore Franza di 32 anni, Salvatore Emanuel Causo di 35 anni, Antonio De Vergilio di 27 anni, Attilio Gerundio di 75 anni, Mirko Gennaro di 30 anni, Valentina Moscara di 27 anni; Daniele Panico di  39 anni; Fabio Panico di 29 anni, Davide Pennetta di 45 anni, Davide Salvatore Piccinni  di 36 anni, Luciano Polimeno di 63 anni, Graziano Rizzello di 30 anni, Salvatore Scupola di 32 anni, Marino Schiavano di 53 anni, Iolanda Stoppello di 30 anni, Davide Tartaglione di 35 anni, tutti di Casarano.

Gl altri nomi iscritti a registro: Michele Botrugno, 32 anni, di Taurisano; Giovanni Pennetta di 36 anni e Antonio De Cataldis di 28 anni, Mattia Santantonio di 24 anni, tutti di Matino; Francesco Tunno, 40enne di Gagliano del Capo; Marco Ciminna, 36enne di Monteroni Mario Rosafio di 66 anni e Giuseppe Scarlino di 41 anni, entrambi di Melissano.

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