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Lecce

Calcio: Lecce trattiene il respiro

Lecce-Spezia di sabato pomeriggio vale la Serie A e sarà trasmessa in diretta tv su Rai 2. Il sangue freddo del ds Meluso

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Nonostante la calma apparente, forse figlia più del timore tipico di chi vede il traguardo ed ha bisogno solo dell’ultimo sforzo, la città e la provincia appassionata dei colori giallorossi fremono e non vedono l’ora di fare la festa.


I giallorossi sono artefici del proprio destino: tra loro e la Serie A c’è di mezzo solo lo Spezia e devono batterlo perché i tre punti vorrebbero dire promozione senza dover aspettare di conoscere il risultato del Palermo.


L’ultimo turno di serie B si merita la vetrina del secondo canale del servizio pubblico. Lecce-Spezia, sabato prossimo dalle 14,50, sarà trasmessa in diretta su Rai 2 . Una parentesi calcistica all’interno della prima tappa del Giro d’Italia 2019, che quel giorno inizia con la cronometro individuale di Bologna.


Una cinquantina di canali più “in alto” rispetto alla consueta collocazione di Rai Sport, che per tutta la stagione ha seguito l’anticipo del venerdì del campionato cadetto.


Anticipo che non ci sarà nella trentottesima giornata, visto che tutte giocano in contemporanea al pomeriggio.


Il Via del Mare ne siamo sicuri sarà un catino bollente come e più di come lo è stato contro il Brescia e spingerà Mancuso e compagni all’impresa.


Il direttore sportivo Mauro Meluso


Coloro che devono stare tranquilli, invece, sono proprio Liverani e i suoi uomini e forse anche per questo stamattina il  direttore sportivo Mauro Meluso si è presentato in sala stampa con la tranquillità di sempre, quasi se la gara di domenica prossima fosse una sfida come tutte le altre e non l’appuntamento con il destino.

Meluso da fine stratega ha dato vita ad  una conferenza in punta di piedi proprio per cercare di proteggere tutto l’ambiente in un momento cruciale.


Cerca quasi di sviare il discorso scherzando sul rinnovo: “A Lecce sto bene, mi trovo benissimo e credo che ne parleremo presto con il Presidente. Non è una priorità”, aggiunge, “e certamente non sarà un problema’.


Piccola concessione al futuro e alla speranza neanche tanto nascosta di tutti. Quando il Lecce ha osservato il turno di riposo è stato all’estero ad osservare profili interessanti per la prossima stagione: “Nella finestra tra le partite contro il Padova e lo Spezia, non ho pensato a eventuali festeggiamenti, volevo andare in Polonia per seguire gare e giocatori e ci sono andato.  Ho seguito le partite al tablet con molto interesse, ma non era il caso di rimandare un viaggio di lavoro che avevo programmato da tempo. Del resto la settimana prima ero stato in Olanda per seguire altre partite ed altri giocatori. Insomma, tutto come previsto, non era proprio il caso di modificare la tabella degli impegni”.


Tanto da Ascoli non sono giunte buone notizie e il Palermo ha rinviato ogni verdetto all’ultima giornata. La partita contro lo Spezia di Marino, vista anche la posta in palio si prepara da sola, tutt’al più il compito di Liverani dovrà essere quello di tranquillizzare i suoi ragazzi.


A Meluso hanno chiesto chi maggiormente si è distinto in questa meravigliosa e forse inattesa cavalcata fino all’ultima giornata: “Preferisco non parlare dei singoli, perché mai come in quest’anno ciò che è stato fondamentale è stato il gruppo. Sarà banale ma è la pura verità. Questo gruppo è cresciuto insieme, è cresciuto tanto in tutti i suoi elementi e adesso arriva a giocarsi qualcosa che all’inizio sembrava impensabile”.


A chi ha chiesto quando la squadra ha capito di potersela giocare per la A, ha risposto: “Dopo Livorno e dopo Verona, quando siamo tornati nel Salento con due vittorie stupende che ci hanno regalato ulteriore consapevolezza”.


Meluso risponde anche a chi gli chiede di soffermarsi su chi ha dato di meno: “C’è chi è stato impiegato di più e chi di meno, c’è chi ha visto di più il rettangolo verde di gioco e chi di meno, c’è chi è stato più infortunato e chi ha avuto la fortuna di non infortunarsi. Ma tutti sono stati ugualmente importanti perché dove è mancato l’utilizzo in campo c’è stato l’apporto umano nello spogliatoio che in annate come queste è ugualmente fondamentale. Sto pensando a Bovo, Arrigoni, Bleve, Saraniti, ecc., tutti professionisti che hanno giocato meno (per vari motivi) di quanto avrebbero potuto e di quanto avrebbero certamente meritato ma il cui apporto all’annata eccellente non si discute”.


Cronaca

Volontariato o lucro? Associazione nei guai

Indagine della Guardia di Finanza. Corrispettivi non dichiarati al fisco per un milione e 300mila euro. Il rappresentante legale e l’amministratore di fatto della onlus sono stati denunciati

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I militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Lecce hanno verificato la posizione di un’associazione culturale di formazione e promozione, risultata essere evasore totale negli anni d’imposta 2019 e 2020.

In particolare, la citata associazione, con sede in Lecce, negli anni oggetto del controllo, avrebbe perseguito scopi di lucro in contrasto alle finalità previste da statuto.

Diochiarata come associazione culturale i formazione e promozione era, invece, protagonista di un notevole giro d’affari, con master post laurea al prezzo di 7mila e 500 euro.

L’ammontare dei corrispettivi non dichiarati al fisco è stato determinato in un milione e 300mila euro. Il rappresentante legale e l’amministratore di fatto dell’asserita onlus sono stati denunciati alla competente Autorità Giudiziaria per le ipotesi di reato di omessa dichiarazione, atteso che l’imposta evasa è stata quantificata dai Finanzieri in oltre 300mila euro, ammontare superiore alla soglia di punibilità stabilita dalla normativa penaltributaria.

Vale la pena ricordare ancora una volta che l’evasione fiscale costituisce un grave ostacolo allo sviluppo economico perché distorce la concorrenza e l’allocazione delle risorse, mina il rapporto di fiducia tra cittadini e Stato e penalizza l’equità, sottraendo spazi di intervento a favore delle fasce sociali più deboli.

  • foto in alto di repertorio
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Appuntamenti

Il 25 aprile a Tagliatelle con il papà di Ilaria Salis

Al mattino collegamento con il padre della docente antifascista rinchiusa in condizioni disumane nel carcere di Budapest da febbraio 2023. E poi musica, laboratori e installazioni artistiche

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È ricco il 25 aprile alla Masseria Tagliatelle, in via del Ninfeo, a Lecce, la festa più bella che ci ricorda da dove veniamo e cosa vogliamo costruire: un Paese più equo, che riconosca e tuteli la dignità della persona, che non tolleri discriminazioni, che non lasci indietro nessuno.

Un Paese che ripudia la violenza e che si adopera per la Pace.

Un Paese che sappia fare i conti con il passato e sappia, orgogliosamente, proclamarsi “Antifascista”.

Organizzato da Terra del Fuoco Mediterranea, al 25 aprile di Tagliatelle aderiscono Treno della Memoria, Arci Lecce, Anpi Lecce, Amnesty International Lecce, Casa delle Donne Lecce, Cgil Lecce, Link LecceCoordinamento Universitario, Udu LecceUnione degli universitari, Diritti X Scienze giuridiche, LaPuebla e Comune di Lecce.

Si comincia alle 11 con gli interventi dei partner.

Alle 11,30 il collegamento, curato da Arci Lecce, con Roberto Salis, padre di Ilaria Salis, docente antifascista rinchiusa in condizioni disumane nel carcere di Budapest da febbraio 2023.

Poi, dalle 15, spazio alla musica con i Leggera Follia (cantautorato italiano) e la jam session de LaPuebla.

Inoltre, all’interno della struttura, le installazioni artistiche frutto dei laboratori delle volontarie e dei volontari di Tdf e le esposizioni antifasciste di Testi Manifesti.

Chi intenderà trascorrere il 25 aprile in via del Ninfeo potrà portare con sé piatti pronti (bevande escluse); chi invece preferirà raggiungere Tagliatelle “a mani libere” potrà rifornirsi dall’area break, con panini e rosticceria.

«Lo abbiamo anticipato un anno fa, quando ancora lo spazio non era stato inaugurato, e ora siamo felici di poterlo confermare: il 25 aprile a Tagliatelle sarà sempre festa», ha sostenuto Christel Antonazzo, presidente di Tdf Mediterranea, «accanto a noi ci sarà Anpi e altre realtà impegnate nel territorio per promuovere i valori di equità e giustizia sociale, con momenti di approfondimento, di riflessione, di festa e con il collegamento di Roberto Salis, padre di Ilaria Salis, reso possibile dal lavoro di Arci Lecce. Nel solco del lavoro fatto negli ultimi diciannove anni da Terra del Fuoco Mediterranea, ora, in questa nuova avventura di gestione, vogliamo ribadire che Masseria Tagliatelle è uno spazio di comunità antifascista, pienamente ancorato ai valori costituzionali, che quotidianamente lavora per contrastare forme di discriminazione e di marginalità, che non dimentica gli orrori della dittatura fascista e che, ogni giorno, prova a dare corpo e sostanza ai valori che hanno animato la Resistenza di questo Paese. In un momento storico in cui sembra tornare a soffiare il vento della censura, pensiamo sia importante ribadirlo sempre, senza darlo mai per scontato».

STAZIONE NINFEO

Tagliatelle – Stazione Ninfeo è un progetto di rigenerazione urbana, nel cuore di Lecce, nato dall’incontro e dalla collaborazione di quattordici realtà, coordinate da Tdf Mediterranea, ente gestore dello spazio.

Il progetto nasce per restituire una funzione sociale a Masseria Tagliatelle, luogo storico della città, risalente al 1500 e ospitante, alle proprie radici, il magico Ninfeo delle Fate.

Le azioni, che permetteranno alla struttura di tornare ad essere un catalizzatore di comunità e nuove progettualità, vogliono coniugare “culturale” e “sociale”, consentendo la nascita a Lecce di un polo di contrasto alle povertà educative e a forme di marginalità sociale.

Tagliatelle è una nuova casa, nella città, per il teatro, la musica e l’arte, ma è anche una portineria di quartiere e un luogo che vuole diventare punto di riferimento per gli istituti scolastici del territorio.

Tagliatelle è comunità.

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Appuntamenti

Le quattro stagioni iraniane… nel Salento

Lo scrittore iraniano Ghazi Rabihavi protagonista di due incontri in provincia di Lecce. Sabato 27 aprile a Lecce e lunedì 29 a Presicce – Acquarica

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A Lecce e Presicce – Acquarica si terranno due incontri di rilievo internazionale, con lo scrittore, drammaturgo e regista iraniano Ghazi Rabihavi, una delle voci più importanti del panorama letterario iraniano, tradotto in inglese, francese e tedesco e pubblicato in Francia, Germania, Egitto.

Le date sono organizzate da Musicaos Editore in collaborazione con l’associazione «In Albera» che si occupa di promozione sociale e riforestazione del Salento.

Durante l’incontro verrà presentato il libro di racconti “Le quattro stagioni iraniane” (a cura di Benedetta Pati) edito da Musicaos Editore.

A LECCE

L’appuntamento leccese è per, sabato 27 aprile, dalle 18,30, presso la Biblioteca Bernardini, in Piazzetta Carducci.

Vi prenderanno parte lo scrittore Ghazi Rabihavi, che dialogherà con la curatrice del volume Benedetta Pati, Gabriella Alfieri (presidente associazione «In Albera»), Luciano Pagano (editore), per la traduzione di Elena Camille.

Interverranno i musicisti Giorgio Distante (tromba/tuba) e Samuel Mele (voce/oud).

Giorgio Distante ha intrecciato spesso il suo percorso con la world music e la musica medio orientale, Samuel Mele ha condotto la sua ricerca musicale di polistrumentista sulle sonorità del bacino Mediterraneo. Veronica Giordano leggerà alcuni brani dalla raccolta di racconti.

A PRESICCE – ACQUARICA

A Presicce-Acquarica, invece, l’incontro si terrà lunedì 29 aprile, dalle 19, al Palazzo Ducale (Località Presicce).

Oltre allo scrittore iraniano Ghazi Rabihavi, interverranno: Luciano Pagano (Editore), Bright Star (per la musica) e Marina Pizzolante per la lettura di alcuni dei racconti. La traduzione sarà a cura di Stefania Delli Noci.

GHAZI RABIHAVI

Scrittore, drammaturgo e regista iraniano, Ghazi Rabihavi nasce ad Abadan (Iran) nel 1956.

Durante la Rivoluzione di Khomeini si trasferisce a Teheran dove lavora come giornalista e dove collabora con Manoocher Deghati e Kaveh Golestan.

Nel 1980 pubblica il romanzo Diario di un soldato, motivo per cui viene arrestato e condannato a morte. Gli otto mesi trascorsi in carcere gli costeranno l’interdizione dall’Associazione degli Scrittori Iraniani e gli consentiranno di pubblicare solo collettivamente il romanzo successivo Hoffreh.

Si dedica, quindi, alla drammaturgia e al cinema lavorando, tra gli altri, con il cineasta Ebrahim Golestan.

Nel 1994 viene interdetto dalla pubblicazione di qualsivoglia opera e va in esilio a Londra, dove attualmente vive e lavora.

Tra le numerose produzioni teatrali ricordiamo Look Europe!, messo in scena a Londra, New York ed Amsterdam e prodotto da Harold Pinter che vi prende parte.

Nel 2009, Rabihavi si oppone alla proposta di istituire in Gran Bretagna le Shari’a Courts (un tentativo di far penetrare la legge islamica nei tribunali britannici per le questioni inerenti il diritto di famiglia) e mette in scena The Masculine Law, opera composta da venti brevi episodi che descrivono gli effetti di tale legislazione sui diritti delle donne.

Il suo ultimo romanzo The Boys of Love, riguardante la tematica dell’omosessualità, è stato tradotto e pubblicato in Francia, in Germania e in Egitto, ma è ancora censurato in Iran.

I RACCONTI

Il contesto in cui sono ambientati questi racconti è quello successivo alla rivoluzione iraniana degli anni ottanta, iniziata nel 1979 con la caduta del regime dello Shah Mohammad Reza Pahlavi e l’ascesa dell’Ayatollah Khomeini.

La popolazione iraniana, guidata in quell’occasione da vari gruppi politici e sociali, ha protestato contro la monarchia autoritaria, instaurando una Repubblica Islamica basata sui principi religiosi sciiti.

La nuova leadership consolidò il potere attraverso la creazione di un sistema politico islamico, portando a significative trasformazioni sociali ed economiche.

La rivoluzione portò a tensioni internazionali, compresa la crisi degli ostaggi americani, influenzando l’equilibrio geopolitico nella regione, con conseguenze che tuttora si riverberano sulla situazione politica internazionale.

La guerra, l’emarginazione, la violenza, l’odio, la censura, sono temi che rendono purtroppo sempre tristemente attuali questi racconti, in pagine che tuttavia sono percorse da un grande anelito di speranza, poesia, amore, stupore, coraggio, da personaggi che non smarriscono la propria umanità e la capacità di provare sentimenti, nel mezzo di una rivoluzione, vivendo come fuggiaschi o reclusi nel proprio paese, sorvegliati, guardati a vista, pedinati, passibili di martirio o esecuzione capitale.

Queste storie sembrano intrecciarsi, con tratti comuni che ritornano, nel desiderio di vivere la propria esistenza liberamente, in particolare per quanto concerne la condizione delle protagoniste femminili in rapporto ai mutamenti occorsi in Iran.

La vita e la morte qui si incrociano, spesso il corpo dei morti e quello dei vivi si equivale, come quello del martire che giace insepolto, tra il fango e il suo stesso sangue, o quello dell’anziano che vuole farsi seppellire in un cimitero proibito, vicino alla moglie, mettendo a repentaglio la vita dei suoi figli che vogliono rispettare quest’ultima volontà. Insieme al realismo più crudo nei confronti di fatti che non avrebbero avuto una loro narrazione altrimenti, si mescola uno sguardo ironico e consapevole sulla censura e sulla libertà di espressione.

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