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Casarano

Casarano, i tifosi salvano la squadra

I cittadini pagano di tasca propria l’iscrizione al campionato di Eccellenza con un contributo a fondo perduto. Anche il presidente siede in Curva Nord

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Dicono che ci sono alcuni paesi e villaggi in Brasile che non hanno nemmeno una chiesa, ma non ne esiste neanche uno senza un campo di calcio. A Casarano le chiese ci sono e anche un congruo numero di campi e campetti di calcio ma ce n’è uno, il “Capozza”, che è da molti venerato come fosse un tempio e con esso altrettanta venerazione viene riservata alle liturgie che si svolgono al suo interno: le gare della Virtus (che, al di là di quello che può essere il vero nome della Società… sempre Virtus rimane). Parlare di “glorioso passato” è una tentazione in cui cadrebbe qualunque tifoso di qualsivoglia squadra ma a Casarano, paese di poco più di 20mila abitanti, sperduto nel cuore del Salento, e con alle spalle partite di campionato contro il Bari e contro il Lecce, in coppa contro il Verona nell’anno dello scudetto e dell’Ascoli di Costantino Rozzi e ad un passo dalla serie B, questa frase sembra avere un briciolo di fondamento. Il passato è inesorabilmente attaccato alle nostre spalle come una sorta di zaino e quindi possiamo solo sentirne il peso, mantenendo però i piedi nella quotidianità.


casaranocalcio


La quotidianità è però ben diversa rispetto a ciò che fu: non c’è più il mecenate disposto a mettere mano al portafogli e a finanziare con soldi propri un sogno ed un divertimento di tutti e solo per il buon nome della città; la situazione economica italiana è poi tale da rendere difficile individuarne uno nuovo. Ma il calcio, il rito domenicale  del “Capozza” e i commenti che ne conseguono sono probabilmente iscritti nel DNA dei casaranesi. Dopo l’era Filanto si è avvicendato il sogno targato De Masi (il cui risveglio è stato in verità abbastanza traumatico) e dopo è arrivata la gestione più  pragmatica di Eugenio Filograna, il patron milanese nato a Casarano, ex senatore e commercialista di punta che, pur senza promettere mai la serie A, ha comunque regalato alcuni anni di pallone alla città. All’indomani, però, del suo passo indietro (dovuto in verità anche ad un atteggiamento piuttosto discutibile di alcuni facinorosi che hanno ecceduto il limite del buon senso) si è aperto il baratro di un futuro senza connotati. Manca un presidente, manca una società sportiva e mancano soprattutto i soldi.

Nel frattempo è anche partito il conto alla rovescia per l’iscrizione al campionato di “eccellenza” ma in queste condizioni non sembra realizzabile nemmeno la terza categoria. A questo punto scatta quello che non ti aspetti (o forse sì). Casarano senza calcio è una città monca: non ci sono i soldi? Li mettono i cittadini ed i componenti della società li si trova tra i tifosi. Nasce così una sorta di azionariato popolare che vede la partecipazione praticamente di tutti: chi mette 100 euro, chi 50 e chi invece mille, tutti rigorosamente “a fondo perduto”. Si raggiunge così in poco tempo quota 8 mila euro utile all’iscrizione al campionato; il calcio è salvo ma ora c’è da mandare avanti l’impresa. E allora si cominciano a vendere gli abbonamenti: c’è chi lo acquista pur sapendo che difficilmente riuscirà a vedere anche solo una partita e c’è chi, vedendo che lo stadio ha bisogno di un po’ di manutenzione, compra a proprie spese la vernice e, nel proprio tempo libero, va ad imbiancarlo. Qui siamo anche oltre l’azionariato popolare, si parla di ostinazione sportiva. A fare il presidente è stato chiamato Dario Primiceri: “è strano vestire i panni del Presidente invece che essere il solito tifoso, uno dei tanti, della curva nord, ed ancora non mi sembra vero. In realtà tutto questo è una scommessa che abbiamo fatto con noi stessi , con l’intenzione almeno di garantire la categoria alla città. Da soli però non potremo fare nulla”, conclude, “c’è la necessità che tutti, chi più chi meno, diano una mano. Il nostro obiettivo è di far tornare allo stadio il pubblico di una volta e sono sicuro che ci potremo riuscire”. A Casarano, per ora, ha vinto l’orgoglio e l’ostinazione.


Antonio Memmi


Appuntamenti

Una cena per Daniela e Paola

Dopo il successo dello scorso anno domenica 28 aprile torna la cena di beneficenza di ApsRacaleCam per sostenere la fondazione casaranese che si occupa di alleviare lo stato di disagio e di emarginazione in cui si trovano numerosi bimbi sul nostro territorio. Nove chef pugliesi si ritrovano per una cena degustazione unica nel suo genere

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La buona cucina sposa la solidarietà per un momento conviviale volto alla sensibilizzazione su una giusta causa ed anche quest’anno ApsRacaleCam insieme a numerosi professionisti del settore ristorativo hanno deciso di scendere in campo per una nobile causa sostenere la Fondazione Onlus Daniela e Paola.

Domenica 28 aprile, a partire dalle ore 20,30, in un luogo segreto, che sarà svelato solo ai partecipanti della cena, si terrà la quarta edizione della cena di beneficenza a sostegno della fondazione casaranese che si occupa di alleviare lo stato di disagio e di emarginazione in cui si trovano numerosi bimbi sul nostro territorio.

Un gruppo di professionisti ma soprattutto amici che per l’occasione insieme realizzeranno un menù unico ed autentico per regalare piacevoli momenti conviviali a tavola e sostenere un progetto che da oltre quindici anni è presente nel nostro territorio.

Sono numerosi gli chef e professionisti del settore che hanno aderito all’iniziativa dove tra i fornelli della cucina ognuno preparerà un proprio piatto.

«I partecipanti avranno modo di gustare un menù unico nel suo genere preparato in esclusiva dagli chef», dice Valentino Interlandi, ideatore e vice presidente di APS RacaleCam, «ogni portata riflette l’estro e la personalità di ogni singolo chef che ha deciso di sostenere la causa. Una cucina che dialoga con la terra ed il mare, un menù semplice e creativo, che vede l’utilizzo di prodotti del territorio con il contributo di realtà locali che hanno deciso di fare rete per sostenere una bellissima realtà nel nostro territorio».

Tutto il ricavato della cena sarà devoluto a favore della Fondazione Daniela e Paola Onlus, impegnata nei progetti a favore dell’infanzia.

Durante la cena sarà proprio il presidente Claudio Bastianutti a raccontare la storia della fondazione, ad illustrare le attività già attivate e quelle in programma, da avviare grazie all’aiuto di tutti i volontari e i benefattori.

Ecco alcuni degli chef e ristoratori che hanno deciso di partecipare all’iniziativa: Samuele TomaSinodia Corigliano D’Otranto; Leonardo D’IngeoFran by Masseria Francescani Torre Chianca; Daniela MontinaroLe Macare Alezio; Antonella De VitisAntico Monastero Felline; Antonio De CarloMasseria Caronte Vernole; Roberto FersinoLe Stanzie Supersano; Rodolfo CaldarazzoVizio Melpignano; Antonio CamilliSantaVoglia Lecce.

«È davvero sorprendente vedere che anche quest’anno abbiamo raggiungo la quota prefissata di 50 commensali», ha dichiarato Robert D’Alessandro, presidente di ApsRacalecam, «il fatto che le prenotazioni siano giunte così rapidamente è un segno tangibile dell’impegno delle persone verso le cause benefiche locali e della loro volontà di fare la differenza».

La cena di beneficenza non è solo un’occasione per gustare prelibatezze culinarie ma anche un momento per riflettere sull’importanza della solidarietà e della condivisione.

Ogni piatto servito è un simbolo di speranza e di sostegno verso coloro che ne hanno bisogno.

L’evento è sold out e l’intero ricavato della cena verra interamente devoluto alla fondazione casaranese.

LA FONDAZIONE

La Fondazione O.N.L.U.S. Daniela e Paola nasce a seguito degli attentati terroristici accaduti in Egitto a Sharm el Sheik il 23 luglio 2005.

In quel tragico episodio hanno perso la vita 90 persone della popolazione civile.

Tra loro c’erano le sorelle Bastianutti, Daniela, 25 anni, e Paola, 22 anni (nella foto grande in alto). Si trovavano lì per un viaggio premio.

Da quel momento i genitori hanno deciso di incanalare le loro forze e le loro energie impegnandosi per i più deboli, per i bambini, futuro della società.

GLI OBIETTIVI

Lo scopo principale della Fondazione è quello di alleviare lo stato di disagio e di emarginazione in cui si trovano numerosi bimbi sul nostro territorio.

Per il perseguimento del proprio scopo, la Fondazione ha realizzato una Casa-famiglia, una comunità educativa, in cui accoglie i minori assicurando un clima domestico e di accoglienza.

L’impegno sociale non finisce qui.

Attraverso la Fondazione, infatti, i componenti si prefiggono di aiutare tutti i bambini, italiani, stranieri ed extracomunitari, che per un qualsiasi motivo si dovessero trovare sul territorio italiano e avessero bisogno di cure.

Si vuole, inoltre, attivare iniziative atte ad incentivare la cultura dell’affido e aiutare genitori e figli nel ritrovare e scoprire il giusto rapporto per la crescita della famiglia.

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Attualità

Il 25 Aprile ed il 1° maggio, musei aperti. Gratis il giorno della liberazione

Per il secondo anno consecutivo, il 25 aprile fa il paio con la prima domenica del mese: nella giornata dedicata all’anniversario della liberazione d’Italia

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Cosa fare di bello in Puglia il 25 aprile e 1° maggio 2024? L’offerta culturale si dirama in tante direzioni.

Dal capoluogo pugliese alla provincia di Bari, proseguendo per i luoghi d’arte della BAT, Brindisi, Foggia e Lecce: Musei, Castelli e Parchi archeologici afferenti alla Direzione regionale Musei Puglia saranno regolarmente aperti secondo i consueti orari, in segno di condivisione della volontà del Ministero di rendere sempre più fruibile il prezioso patrimonio culturale dei Musei nelle giornate in cui i visitatori hanno maggior tempo libero.

Per il secondo anno consecutivo, il 25 aprile fa il paio con la prima domenica del mese: nella giornata dedicata all’anniversario della liberazione d’Italia, infatti, una delle date simbolo della storia nazionale, l’ingresso nei luoghi della cultura sarà gratuito.

Il 1° maggio, invece, in occasione della Festa dei Lavoratori, le “meraviglie della Puglia” saranno visitabili al consueto costo del biglietto di ingresso.

«L’affluenza registrata a Pasqua e Pasquetta– spiega il delegato alla Direzione regionale Musei Puglia, arch. Francesco Longobardi fa presagire, con nostro immenso piacere, grandi numeri anche per le prossime aperture festive. Ringrazio tutto il personale, che, come sempre, rende possibile visitare i nostri luoghi della cultura anche nei giorni festivi».

Per maggiori informazioni, si invita a consultare i link dedicati https://cultura.gov.it/evento/25-aprile-2024 e https://cultura.gov.it/evento/1-maggio-2024

 

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Alessano

Earth Day, anche il Salento Plastic Free

L’onda blu dei volontari ha travolto Spongano, Alessano, Gagliano del Capo, Casarano, la marina di Pescoluse a Salve e Taurisano, Cutrofiano, Gallipoli, Veglie e Salice Salentino

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Un’onda blu di oltre 10mila volontari che con tenacia e determinazione, sfidando le avversità del meteo, ha dedicato un weekend alla Terra in occasione della 54esima ricorrenza dell’Earth Day indetto dalle Nazioni Unite e quest’anno dedicato alla tematica “Planet vs Plastics”.

L’associazione di volontariato Plastic Free Onlus, impegnata dal 2019 nel contrastare l’inquinamento da plastica, è entrata in azione in ben 288 appuntamenti di pulizia ambientale su tutto il territorio nazionale a cui si sono aggiunte, per la prima volta, sei iniziative all’estero.

Grazie all’impegno dei volontari sono stati rimossi complessivamente 121.534 kg di plastica e rifiuti dall’ambiente, ridando vita e splendore a spiagge, parchi, giardini, rive dei fiumi e tante altre aree pubbliche.

Anche la Puglia è stata protagonista con 13 iniziative sul territorio regionale che hanno visto la partecipazione di 730 volontari, i quali hanno rimosso dall’ambiente ben 10.376 chili di plastica e rifiuti.

Nel Salento, in particolare, l’onda blu ha travolto Spongano (vedi foto in alto), Alessano, Gagliano del Capo, Casarano, la marina di Pescoluse a Salve e Taurisano, Cutrofiano, Gallipoli, Veglie e Salice Salentino.

«Ringraziamo i cittadini che si sono uniti a noi in questo weekend dedicato alla Terra», dichiara Luigi Schifano, referente regionale Plastic Free, «Vedere tanta gente assieme nel segno dell’amore concreto per la Natura regala gioia e speranza per un futuro sempre più sostenibile e libero dall’eccesso di materiali plastici, che inquinano i nostri ambienti di vita. L’entusiasmo, soprattutto dei più giovani, ci permette di continuare con sempre più determinazione ad impegnarci nella nostra azione di sensibilizzazione che non si ferma e prosegue, ogni settimana, nelle piazze e nelle scuole”.

 

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