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Appuntamenti

Attraversare i confini. Dialoghi sulla contemporaneità a Marina Serra

Dal 10 maggio, ogni sabato, dalle 18 alle 20, al Celacanto, cinque appuntamenti con esperti e docenti universitari per esplorare i nodi della contemporaneità

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Attraversare i confini per superare i recinti di carattere individuale e culturale e riconoscersi appartenenti a un’unica “comunità di destino”: la comunità umana.


È questo il senso profondo e la finalità del percorso “dialoghi sulla contemporaneità“: fornire ai partecipanti una comprensione delle dinamiche e delle implicazioni culturali, socio-economiche e politico-istituzionali che contraddistinguono il contesto globale, nazionale e locale.


Allo stesso tempo si vuole favorire la conoscenza, il dialogo e il confronto tra i partecipanti per educarsi a immaginare insieme soluzioni condivise alle dinamiche sociali e politiche.


E si vuole incoraggiare l’impegno nelle pratiche di cittadinanza del territorio.


Dal 10 maggio al 7 giugno, cinque appuntamenti con esperti e docenti universitari per esplorare i nodi della contemporaneità: Mediterraneo e identità culturali, nuovi nazionalismi, razzismo e suprematismo, l’impatto dell’Intelligenza Artificiale sulla percezione della realtà, fino al linguaggio bellico e alle guerre reali.


Un percorso aperto a tutti, volto a rafforzare la consapevolezza democratica e la capacità di leggere la complessità del presente con spirito critico e passione civile.


«Viviamo un momento storico in cui avvertiamo che il mondo può diventare qualcosa di diverso dalla realtà fin qui conosciuta, ma quello che ci domina è l’incertezza rispetto alla direzione che prenderà e l’impotenza ad agire su di essa» ha dichiarato Carmine Zocco, ideatore della rassegna.


Dalla sua esperienza come professore di tante giovani generazioni, è proprio ai giovani che guarda: «La sensazione di sentirci impreparati e disarmati non riguarda soltanto le grandi minacce epocali come le pandemie e l’irruzione prepotente di scenari di guerra nel cuore e alle porte dell’Europa. Si riscontra in modo sempre più diffuso tra i giovani un nuovo elemento di tormento: “l’angoscia climatica”. Gli stessi attivisti di Nuova Generazione ammettono di essere “angosciati per il futuro”. E l’angoscia li priva del futuro, avvertito come “una minaccia e non come una promessa” (M. Benasayag)».


Angoscia e democrazia sono incompatibili.


La democrazia può progredire in modo sano e forte all’interno di un’atmosfera di riconciliazione e di dialogo. Chi assolutizza la propria opinione e non porge ascolto agli altri apre la strada al fanatismo e ai fondamentalismi.


L’angoscia è uno strumento di dominio molto diffuso. Rende ubbidienti e ricattabili.


In un clima dominato dall’angoscia le persone non si fidano più di esprimere liberamente la loro opinione, e questo avviene proprio per il timore di essere repressi.

Perché, come scrive Byung-Chul Han, 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐮𝐧𝐚 𝐝𝐞𝐦𝐨𝐜𝐫𝐚𝐳𝐢𝐚 𝐚𝐛𝐢𝐭𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐩𝐞𝐫𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐩𝐮𝐨̀ 𝐫𝐞𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐫𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐫𝐢𝐯𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐚𝐧𝐠𝐨𝐬𝐜𝐢𝐚 𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐨𝐝𝐢𝐨.


CALENDARIO DEGLI INCONTRI


Mediterraneo, crocevia di culture


10 maggioProf. Franco Chiarello già Docente dell’Università di Bari su La scomparsa della realtà nell’era dei social media e dell’AI


17 maggioProf. Luigi Spedicato di Unisalento su Diversi/Uguali: razzismo e suprematismo


24 maggioProf. Fabio Ciracì di Unisalento su


L’Europa e i nuovi nazionalismi


31 maggioProf. Daniele Stasi dell’Università di Foggia su “Parole armatee guerre reali


7 giugnoProf.ssa Alessandra Beccarisi dell’Università di Foggia


Per tutti gli incontri l’ingresso è libero.


Organizzazione a cura di Cantiere Civico e Liquilab, con la collaborazione di Osservatorio Civico.


Appuntamenti

La Fontana Antica di Gallipoli Luogo del Cuore FAI

In attesa della proclamazione dei vincitori di domani freme la Città Bella che si aspetta una conferma anche nel nuovo censimento

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Nella mattina di domani giugno il FAI – Fondo Ambiente Italiano svelerà la classifica finale del XII censimento I Luoghi del Cuore, rivelando i nomi (e i numeri) di quelli che avranno raggiunto le prime posizioni, con l’assegnazione di 70mila, 60mila e 50mila euro ai primi 3 luoghi classificati, da destinare al recupero.

La proclamazione dei vincitori avverrà con una cerimonia in programma a Milano (che si potrà seguire in diretta streaming sul sito del FAI).

Sulla scia dell’entusiasmo della precedente edizione, che ha visto vincitrice la Chiesa di San Pietro dei Samari di Gallipoli, sita nel Parco naturale regionale Isola S. Andrea – Litorale Punta Pizzo, questo censimento, svoltosi da settembre 2024 ad aprile 2025, ha visto la partecipazione del Salento intero con la proposta di decine di diversi “Luoghi del Cuore”, di cui ben sette siti in comuni facenti parte della Delegazione FAI del Salento Jonico (Galatone, Gallipoli, Matino, Nardò, Neviano, Sannicola, Ugento).

Tra questi la Fontana antica di Gallipoli, al primo posto nella classifica nazionale al momento della chiusura del censimento.

Ora si attende solo l’aggiornamento con il risultato definitivo che terrà conto anche dei voti cartacei non ancora conteggiati.

In occasione dell’annuncio della classifica finale, la Delegazione FAI del Salento Jonico e il Comitato promotore della Fontana antica di Gallipoli hanno programmato a Gallipoli, sempre per domani, a partire dalle ore 10,30, la trasmissione della diretta streaming da Milano su maxischermo in piazza Aldo Moro, ai piedi della Fontana Antica di Gallipoli.

Alla cerimonia FAI a Milano sarà fisicamente presente, per il Comitato Fontana antica di Gallipoli, la presidente Stefania D’Amato.

All’appuntamento in piazza a Gallipoli, invece, saranno presenti rappresentanze istituzionali del territorio leccese e pugliese in generale, istituti scolastici, associazioni territoriali e rappresentanti dei diversi comitati spontanei dei “Luoghi del Cuore” dei comuni del Salento Jonico.

Previsti momenti artistici, coreografie e testimonianze di supporters.

Chi prenoterà la propria presenza tramite messaggio whatsapp al 3201434663 riceverà un cappellino arancione (colore istituzionale del FAI) da indossare per colorare la piazza.

LA FONTANA ANTICA DI GALLIPOLI

Per molti anni è stata considerata la più antica di Italia, con epoca di costruzione datata all’incirca al III secolo a.C., ma numerosi studi sembrano datarla presumibilmente in età rinascimentale. In origine posta in zona “Fontanelle”, presso quelle che erano una volta le terme gallipolitane, fu poi spostata fino all’attuale collocazione a ridosso dell’ingresso dell’isola del centro storico della citta.

La fontana, originariamente dotata di una sola facciata, nel 1765 fu arricchita ad opera del Comune dalla realizzazione di una seconda facciata. La facciata originale, che guarda a scirocco, è suddivisa in tre parti da quattro cariatidi che sorreggono l’architrave con un ricco decoro che riporta scene delle “Fatiche di Ercole”.

Nei bassorilievi, sotto l’architrave, sono scolpite scene che rappresentano le tre metamorfosi delle mitologiche Dirce, Salmace e Biblide che vennero trasformate in fonti perenni.

Su questo capolavoro d’arte sono, poi, ben visibili delle scritte latine.

Nella parte sottostante della fontana, infine, sono presenti tre vasche sorrette da altrettanti putti.

Contenevano l’acqua che sgorgava da fori praticati nelle statue e che convogliava nel vascone sottostante, che fungeva in passato da abbeveratoio per gli animali.

Da questo abbeveratoio, in un passato più recente, attorno agli anni Cinquanta, veniva prelevata l’acqua con il riempimento di alcune botticelle, poi cedute alle famiglie che, numerose, non avevano in casa l’acqua corrente.

Queste botticelle venivano deposte su un carretto trainato da un asino che più volte al giorno percorreva il ponte di pietra per raggiungere la città vecchia, meta della “vendita” dell’acqua.

Al di là comunque delle sue origini, la Fontana di Gallipoli rimane un’opera d’arte tutta da ammirare e, soprattutto, da proteggere.

Periodicamente vengono eseguiti lavori di restauro, ma sarebbe bene proteggerla definitivamente dalle intemperie e dall’usura del tempo, oltre che da atti di vandalismo, sempre possibili.

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Appuntamenti

Francesco Mandoi ad Ugento

Giovedì 12 giugno, dalle 18,30, presso la ex Chiesa di Santa Filomena, l’ex Sostituto Procuratore Nazionale Antimafia ed Antiterrorismo presenterà il suo libro “Né eroe né guerriero. Ricordi e sfide di un magistrato”

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Francesco Mandoi, ex magistrato salentino, di origine galatonese, già Sostituto Procuratore Nazionale Antimafia ed Antiterrorismo presso la Direzione Nazionale Antimafia, sarà ad Ugento per presentare il suo libro “Né eroe né guerriero. Ricordi e sfide di un magistrato” (Besa editrice)

Appuntamento giovedì 12 giugno, a partire dalle 18,30, presso la ex Chiesa di Santa Filomena.

L’evento, organizzato dal Sistema dei Beni Culturali di Ugento, sarà introdotto dai saluti istituzionali del sindaco di Ugento Salvatore Chiga a cui seguirà il dialogo tra l’autore e la nostra Sefora Cucci che modererà l’incontro.

Il testo mette in luce gli eventi fin dai primi passi da giovane Pubblico Ministero a Brindisi, agli anni memorabili del primo maxiprocesso alla mafia salentina, accompagnati dalle difficoltà di una vita improvvisamente “blindata”, alle insidie di un contesto territoriale e sociale che rifiutava di accettare il fatto che anche nel tranquillo Salento operasse una mafia sempre più spregiudicata e violenta.

E ancora, dagli anni di servizio alla Direzione Nazionale Antimafia, alla grande esperienza acquisita nell’individuare e contrastare i collegamenti tra la mafia italiana e le organizzazioni criminali straniere.

Un libro che racconta le vicende connesse alla sua professione e alla sua vita mettendo in luce un pezzo di storia criminale del Salento.

Non solo autobiografismo dunque, ma anche il racconto di un contesto sociale, di lotta alla criminalità e di vicende umane.

L’appuntamento sarà inoltre, un’occasione di confronto su temi di attualità quali la lotta alla criminalità organizzata, la legalità, la magistratura e la sicurezza.

* Sul prossimo numero dell’edizione cartacea de “il Gallo” in distribuzione nel fine settimana (e in seguito anche online su questo sito), l’approfondita intervista a Francesco Mandoi a cura di Sefora Cucci.

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Tutino di Tricase in festa per Sant’Antonio

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La comunità del rione Tutino a Tricase si appresta a vivere uno dei momenti più attesi dell’anno: la tradizionale Festa di Sant’Antonio, in programma sabato 7 e domenica 8 giugno 2025. Organizzata dalla parrocchia Santa Maria delle Grazie e dal Comitato Festeggiamenti Madonna delle Grazie e Sant’Antonio, la ricorrenza unirà come sempre devozione religiosa e intrattenimento civile in un clima di festa e partecipazione popolare.

Il programma religioso

I preparativi spirituali sono iniziati il 30 maggio con l’avvio della Tredicina a Sant’Antonio di Padova, con Santo Rosario alle ore 18.30 e la Santa Messa con preghiera nella chiesa parrocchiale alle 19.00.

Il clou religioso sabato 7 giugno. Alle ore 8.00 è prevista la Santa Messa, mentre alle 18.45 partirà la solenne processione per le vie del paese, con un itinerario che attraverserà le principali strade e piazze, toccando Via Giaccari, Via Credaro, Via San Leonardo, Via San Gaetano, Via Angiulli e molte altre, per concludersi in Piazza Madonna delle Grazie e ritorno in chiesa. Durante la giornata sarà presente la Grande Orchestra di Fiati Lirico Sinfonica di Terra d’Otranto “Città di Lecce”.

Domenica 8 giugno le celebrazioni proseguiranno con tre Sante Messe alle ore 08.00, 10.30 e 19.00, tutte nella chiesa parrocchiale.

Il programma civile

La serata di sabato 7 giugno, a partire dalle ore 21.00 in Piazza Madonna delle Grazie, vedrà protagonista la musica: salirà sul palco Stella Grande e Anime Bianche, nota band salentina pronta ad animare la piazza con uno spettacolo coinvolgente. Non mancheranno gli stand gastronomici con specialità locali, che renderanno l’evento ancora più accogliente e gustoso.

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