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Il 25 aprile a Zollino è LiberArte

Un’intera giornata dedicata all’arte, e al suo indissolubile legame con la libertà organizzata dal Comune di Zollino nel 70° anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo

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“Enna Polemìsome, ma ja ti’ llibertà” (bisogna pur lottare ma per la libertà): è questo lo slogan grico, tratto dalla nota canzone popolare “O pillo pillo pì”, dell’evento organizzato dal Comune di Zollino nel 70° anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo.


manifestoUn’intera giornata dedicata all’arte, e al suo indissolubile legame con la libertà, e alla riflessione sui valori che hanno ispirato la Resistenza e sulla loro declinazione nel contesto attuale, sulla necessità di contrastare nuove forme di dittatura, l’intolleranza, l’ingiustizia e l’emarginazione sociale, il razzismo e le discriminazioni… Resistenza oggi più che mai, anche quella di un territorio che lotta per difendere le proprie radici, la propria identità, i simboli viventi della propria cultura, i nostri ulivi.


Si parte alle ore 16 con la proiezione del documentarioPartigiano Salento. Presente!” di Sergio Spina, uno dei personaggi più creativi e innovativi della televisione italiana. Un’occasione per ricordare in modo speciale il dono della Libertà conquistata dal movimento della Resistenza, con il racconto della storia dei partigiani salentini che partirono dal Salento, rispondendo all’appello per la lotta contro i nazifascisti. L’impostazione del regista Sergio Spina è chiara: raccogliere i frammenti di memorie sparse nelle strade e nelle piazze di alcuni paesi del Salento e nelle case di chi ancora con un filo di voce può rievocare esperienze terribili ed esaltanti di un passato, quando si progettava un futuro di libertà e di democrazia partecipata per una comunità che voleva alimentarsi e crescere con la diversità e l’accoglienza dei più deboli.


A seguire il docufilmLa terra di fronte” di Fabrizio Lecce. Due terre bagnate dallo stesso mare raccontate da due uomini, un albanese e un arbëreshë, le cui vicende si intrecciano con la storia recente di due territori, l’Albania e l’Italia meridionale. Due storie di partenza alla ricerca di un futuro e di un passato sull’altra sponda dell’Adriatico. In un verso o nell’altro, questi due viaggi svelano il profondo legame storico e culturale tra due nazioni ai confini geografici tra occidente e oriente, tra capitalismo consolidato, quello dell’Italia e capitalismo acerbo, quello dell’Albania. Da un’idea di Pino Rizzo, un documentario “Luoghi e Visioni”, girato tra Italia e Albania, prodotto da Meditfilm in collaborazione con Associazione Oltrevela.


Alle ore 17 appuntamento con  “MasKreando”, il laboratorio sulle maschere teatrali a cura della compagnia teatrale Neamera. Sarà un’occasione per scoprire un mondo teatrale animato da personaggi grotteschi: verrà allestita una mostra di maschere realizzate con materiali differenti: cuoio, tessuto e cartapesta appartenenti al genere della Commedia dell’Arte; sarà possibile partecipare alla costruzione di nuove maschere in cartoncino sotto la guida degli operatori della compagnia, una maniera originale per Liberare la propria espressività e creatività e un pretesto per sensibilizzare il pubblico all’uso della maschera come elemento teatrale e non solo carnevalesco.


PertiniIn Piazza sarà allestita la mostraIl Pertini di Andrea Pazienza”, dedicata all’amato Presidente della Repubblica rivisitato dalla fantasia e dall’estro di Andrea Pazienza, per la prima volta nel sud Italia. L’esposizione comprende vignette e tavole e due lavori: Pertini partigiano e Pertini story, il tutto realizzato con l’inconfondibile stile e la semplicità che contraddistinguono il celebre disegnatore bolognese. A margine si terrà l’incontro di approfondimento “Andrea Pazienza. La vita e le opere”, durante il quale Antonello Vigliaroli, Responsabile Splash! Archivio “Andrea Pazienza” del MAT – Museo dell’Alto Tavoliere di San Severo, ripercorrerà la produzione artistica di Pazienza in parallelo alle sue vicende biografiche, soffermandosi sui personaggi più famosi dei suoi fumetti, Pentothal, Zanardi, Pertini, Pompeo.


Alle ore 19, “I valori della resistenza a 70 anni dalla liberazione”, dialoghi sottoforma di intervista, moderati dalla giornalista Lara Napoli, con Corradino Mineo, Senatore della Repubblica; Fausto Durante, Responsabile politiche internazionali CGIL; Paolo Paticchio, Ass. Terra del Fuoco-Mediterranea; Antonio Bonatesta, Università del Salento.

Simone Franco

Simone Franco


Alle ore 20,30 il recital-concertoUn ponte sull’adriatico: gli sguardi di Ulisse”: lo spettacolo trae spunto dal celebre film del regista greco Theo Angelopoulos e da un racconto del Premio Nobel della Letteratura Ivo Andric, esso intende coniugare gli sguardi e le esperienze dei due artisti, tramite le voci di un Ulisse postbellico che nel tempo della pace e della ricostruzione ripercorre luoghi, attraversa i ponti, raccoglie le poesie e le memorie dei poeti, scritte durante la reclusione. Il recital, dedicato alle tradizioni musicali e poetiche dell’Adriatico, avrà come protagonisti la voce recitante di Simone Franco e le sonorità del duo Hasa-Nigro, violoncello Redi Hasa, fisarmonica Rocco Nigro. Alternandosi con i due musicisti, l’attore Simone Franco, condurrà un viaggio attraverso la letteratura greco-albanese, serbo-croata, bosniaca e montenegrina, leggendo brani di scrittori e poeti come il Premio Nobel per la Letteratura del 1961 Ivo Andric, i greci Yannis Ritsos e Tito Patrikios, i croati Miroslav Krleza e Ante Zemljar e l’albanese Visar Zhiti, accomunati dalla tragica esperienza del carcere e della persecuzione politica.


Massimo Donno

Massimo Donno


A conclusione, a partire dalle ore 21,30, il concertoLe otto ore – Canti di lotta, d’amore e di lavoro” con la suggestiva voce di Massimo Donno, accompagnato da Cristiana Verardo, Giulio Bianchi, Stefano Rielli e Francesco Pellizzali. Un viaggio tra i brani appartenenti al repertorio del canto sociale, canzoni che parlano di resistenza, appartenenza, libertà, attaccamento all’amore, alla terra, al lavoro. Dalla tradizione toscana a quella siciliana, dalla Puglia alla Lombardia. Brani che fanno parte delle diverse tradizioni regionali e canzoni d’autore di Caterina Bueno, Domenico Modugno, Giovanna Marini, Pietro Gori e molti altri.


Saranno presenti in Piazza Pertini, recentemente oggetto di intervento di rigenerazione urbana, case editrici, l’ANPI di Martano “S. Sicuro”, i ragazzi del progetto SPRAR di Zollino, artisti e particolari installazioni realizzati con libri. L’iniziativa “LiberArte” è inserita anche nel cartellone “OpenSalento – Arti, Suoni e Sapori del Medio Salento” promosso dal Gal Isola Salento.


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Il Ciolo sotto una nuova luce

Quasi finiti i lavori di ristrutturazione: c’è la data per l’inaugurazione del ponte, con una sorpresa luminosa. Il sindaco di Gagliano: “Un vero e proprio capolavoro”

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di Lorenzo Zito

Il Ponte Ciolo si prepara a vestire l’abito buono. Si avvicina la fine dei lavori di restauro ed il giorno della re-inaugurazione dell’opera.

Mercoledì 24 aprile è la data in calendario per il taglio del nastro: proprio lì, lungo la litoranea che, sospesa a 30 metri d’altezza, campeggia su una delle più belle insenature del Salento, si terrà la conferenza stampa di presentazione dell’intervento avviato poco più di un anno fa per rimettere in sicurezza l’opera.

Progettato dall’ingegnere leccese Antonio La Tegola, il ponte Ciolo ha quasi 60 anni di servizio: fu realizzato tra il 1962 ed il 1967 dalla Provincia di Lecce, con la direzione dei lavori di un funzionario dell’ente stesso. Lungo circa 60 metri, sorvola un’insenatura rocciosa nel territorio di Gagliano del Capo, in uno dei punti più suggestivi del “Parco Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase”.

Nel marzo del 2023 è iniziato l’atteso lifting: un articolato intervento di risanamento, consolidamento e adeguamento sismico e funzionale, finanziato con oltre 4 milioni di euro dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Al momento di andare in stampa il ponte non si presenta propriamente “pronto all’uso”: come vedete in foto, il cantiere è ancora aperto, le impalcature lungo l’arcata sono ancora montate e manca la balaustra che accompagnerà i pedoni al loro passaggio, sul marciapiede costeggiato internamente da guardrail (questo già installato). Il grosso però è fatto: pochi giorni e sarà tutto pronto.

Ce lo conferma Francesco Volpe, consigliere provinciale con delega alle Strade: “L’opera è ormai praticamente conclusa, la sua inaugurazione è infatti già fissata. Abbiamo deciso di tenere la relativa conferenza stampa sul posto, per l’importanza che questo intervento rappresenta per la comunità locale e per tutto il Basso Salento. Sarà un vero e proprio momento di festa, con una bella sorpresa: il ponte sarà dotato di un’illuminazione cangiante che permetterà di dare all’intera area una luce diversa a seconda dell’occasione. Nel giorno dell’inaugurazione, ad esempio, avremo una illuminazione tricolore, in onore alla Festa della Liberazione del 25 aprile. Un ulteriore strumento, questo, a valorizzazione della bellezza del luogo”.

Per il sindaco di Gagliano del Capo, Gianfranco Melcarne, si tratta di “un vero e proprio capolavoro: concludere un’opera di questa portata nell’arco di appena un anno non è affatto banale. Non a caso serpeggiava, da subito, pessimismo sulle tempistiche, con molti che paventavano il rischio chiusura della litoranea per due estati. Invece, come confidavo, i lavori si sono conclusi nei termini. È merito soprattutto del grande lavoro dei tecnici della Provincia e di tutte le parti coinvolte. Ho seguito da vicino il loro operato e non posso che ringraziare tutti: per recuperare del terreno perso in partenza, hanno anche raddoppiato i turni”.

Poi un commento sull’inaugurazione: “Abbiamo voluto fortemente che la riapertura coincidesse con un momento di festa. Celebreremo l’importanza di questo intervento. Un intervento che non era più procrastinabile per via delle condizioni del ponte, che presentava materiale ferroso corroso in più punti. Negli ultimi due anni, poi, avevano destato preoccupazione anche le sollecitazioni arrivate via mare con alcune scosse sismiche. Il Ponte Ciolo rappresenta un simbolo importante per l’identità di Gagliano e rimarrà tale negli anni anche grazie a questi lavori, che hanno permesso di metterlo in sicurezza mantenendone la forma originaria. Con l’aggiunta di un piacevole tocco di modernità: la nuova parte illuminotecnica che siamo tutti curiosi di scoprire”.

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A Ruffano aprile fa rima con San Marco

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Il 25 aprile a Ruffano è tempo di fiera. Da secoli il paese accoglie trepidante l’appuntamento dedicato al protettore dell’udito: San Marco.

Nonostante da queste parti non sia il santo patrono, per certi versi è quasi come se lo fosse: la lunga tradizione di fede lo lega ancora oggi fortemente alla comunità ruffanese. La fiera in suo onore è la più antica fiera primaverile della zona: è un appuntamento immancabile, che ricorre addirittura dal 15esimo secolo. Per intenderci, un’epoca in cui ancora non conoscevamo l’esistenza delle Americhe.

Da allora, la devozione ha tramandato di generazione in generazione storiche usanze. La mattina di questo giorno, le vie di Ruffano si colorano delle mercanzie che popolano le bancarelle. Un tempo quest’evento era soprattutto occasione per introdurre frutti di stagione e per acquistare gli strumenti da lavoro ed i prodotti d’artigianato locale, come le terrecotte.

Il culto di San Marco a Ruffano è custodito anche da un luogo storico: nel pieno centro del paese ci sono una cripta bizantina, che porta il nome del santo (sottostante la chiesa del Carmine), ed un affresco del santo databile al XIII secolo.

L’Evangelista, come detto, è invocato come protettore dell’udito. Motivo per cui nel giorno della sua festa si distribuisce ai devoti un batuffolo di cotone imbevuto di olio benedetto, il quale per devozione, applicato nel paglione auricolare, fa risollevare dal dolore.

I numerosi ex voto in oro e argento esposti testimoniano le grazie ricevute. Nella piccola cappella, meta di numerosi pellegrinaggi, sono poste la reliquia e la statua in cartapesta di San Marco.

Nel giorno della festa, a pranzo i ruffanesi gustano la “scapece”, pietanza introdotta dai commercianti gallipolini e che tutt’oggi è immancabile presenza della fiera. Trattasi del tipico piatto della Città Bella: pesce (pupiddhri) marinato nell’aceto e nella mollica di pane con l’aggiunta di zafferano che dà un caratteristico colore giallastro.

 

IL PROGRAMMA RELIGIOSO

Il programma religioso in onore del santo è a cura dell’Arciconfraternita SS. Trinità e Carmine, appartenente alla parrocchia di San Francesco. Si apre con un triduo di preparazione che si svolge proprio nella chiesa intitolata al santo d’Assisi, da lunedì 22 a mercoledì 24 aprile. In ciascuno di questi giorni, sono previste una recita del Santo Rosario alle 18 ed una Santa Messa con preghiera al Santo alle 18e30. Nell’ultimo di questi giorni, ossia nella vigilia della festa, a conclusione della messa, l’immagine del Santo Martire viene traslata in processione dalla chiesa di San Francesco alla chiesa del Carmine, aperta eccezionalmente ai fedeli per la festa.

All’arrivo del simulacro nella chiesa del Carmine, come da antica tradizione, saranno benedetti i batuffoli di ovatta imbevuti di olio, in segno di devozione al santo patrono dell’udito.

Giovedì 25 aprile, giorno dedicato al santo, se le condizioni meteo lo permetteranno le messe saranno celebrate tutte all’aperto, nello spazio antistante il santuario di San Marco, secondo il seguente orario: alle 8 la prima funzione; alle 9e15 Santa Messa celebrata da don Marco Giordano dell’Arcidiocesi di Otranto; alle 10e30 ultima funzione mattutina. Nel pomeriggio, alle 17e30 Santa Messa celebrata da don Carmine Peluso, direttore diocesano delle confraternite, con la partecipazione di un gruppo di confratelli della confraternita del Purgatorio di Grottaglie (Ta), con la quale sarà firmato un atto di gemellaggio con la locale Arciconfraternita della Madonna del Carmine. Per chiudere, alle 19 la solenne celebrazione e predicazione celebrata da don Marco Corvaglia, della Diocesi di Nardò-Gallipoli.

“UNA BELLEZZA CHE NON CONOSCE TEMPO”

Claudio Sparascio

L’assessore Claudio Sparascio, con delega alle Attività Produttive ed a Fiere e Mercati per il Comune di Ruffano, ha dichiarato: “Quello di San Marco per Ruffano è un vero appuntamento con la storia. La fiera che il paese dedica da oltre mezzo millennio al santo è un evento imperdibile, non solo per la nostra comunità ma per tantissimi fedeli di tutta la provincia. Lavorare per contribuire al preservarsi di questa antica tradizione è motivo di orgoglio e grande emozione”.

Antonio Cavallo

Il sindaco Antonio Cavallo ha aggiunto: “Per migliaia di persone, nel Salento, ad aprile Ruffano fa rima con San Marco. Siamo sempre felici di tornare a celebrare questo evento in cui, ancora una volta, Ruffano porta in piazza la bellezza della devozione e della tradizione. Una bellezza che non conosce tempo e non invecchia, a dispetto dei secoli”.

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A Maglie il corso per assaggiatori di formaggi

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Un prelibato viaggio nel gusto, nella storia e alla scoperta delle proprietà del formaggio pugliese.
Coldiretti Lecce e Campagna Amica Lecce, in collaborazione con l’Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggi (ONAF) Delegazione di Bari, hanno dato il via al prestigioso Corso di I Livello per Assaggiatori di Formaggi.
Ad ospitare il percorso formativo è il Museo di Archeologia Industriale di Terra d’Otranto in Via G. Matteotti, a Maglie.
La cerimonia inaugurale si è svolta alla presenza del presidente di Coldiretti Lecce, Costantino Carparelli e del direttore Aldo De Sario, del presidente della Camera di Commercio di Lecce, Mario Vadrucci, e di tutti i rappresentanti delle associazioni che hanno supportato l’iniziativa: Confesercenti Lecce, Confcommercio Lecce, Confartigianato Lecce, Confindustria Lecce e i Gal Capo di Leuca, Valle della cupa e Terra d’Arneo.
Grande entusiasmo e partecipazione per questa prima edizione che ha visto più di 80 iscritti tra produttori, ristoratori, esercenti, consumatori, imprenditori del settore agroalimen- tare.
Il corso intensivo, che proseguirà fino al 30 maggio, è stato progettato per fornire agli appassionati di formaggi, sia professionisti che amatori, le competenze teoriche e pratiche necessarie per eccellere nell’arte della degustazione dei formaggi.
Protagonisti sono i formaggi nazionali, pugliesi e salentini, gioielli della tradizione casearia locale, e si articolerà attraverso lezioni pratiche, approfondimenti scientifici e culturali, culminando con un esame di valutazione finale.
Il programma didattico tocca temi come la tecnica di assaggio, la microbiologia lattiero-casearia, e l’utilizzo e abbinamento dei formaggi. Per i partecipanti, l’opportunità di immergersi nel mondo dei formaggi a pasta molle di capra, a pasta dura di ovini, e di esplorare la ricca cultura e normativa casearia, con un focus speciale sui formaggi pugliesi: dalla storia alla tecnologia, dai caratteri sensoriali agli abbinamenti particolari in cucina. Un vero e proprio viaggio sensoriale ed educativo attraverso il patrimonio caseario del nostro territorio.
«Registriamo un grande entusiasmo ed una folta partecipazione al Corso per assaggiatori di formaggi inaugurato ieri a Maglie», ha detto il presidente di Coldiretti Lecce, Costantino Carparelli, «iniziativa che rappresenta un’opportunità di crescita e valorizzazione per il territorio. Il corso è pensato per gli imprenditori agricoli, che desiderano approfondire le potenzialità dei prodotti caseari, per i consumatori interessati a rafforzare la cultura di una scelta consapevole di alimenti sani e locali, imparando a riconoscerne le proprietà organolettiche distintive. È inoltre una risorsa preziosa per i ristoratori e per gli esercenti, che potranno così presentare al meglio i prodotti, veri ambasciatori della qualità e dell’identità del nostro territorio. Attraverso questo corso, puntiamo a creare una rete solida di conoscenza e passione per i formaggi pugliesi e salentini, che sono gioielli del nostro patrimonio gastronomico».
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