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La memoria che canta

A Melpignano nasce il Centro di Documentazione della Musica Popolare. Con le opere immersive di Massimiliano Siccardi e Raffaela Zizzari. Inaugurazione mercoledì 22 ottobre 

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Melpignano si conferma cuore pulsante della cultura salentina. Conclusi i lavori di riordino e schedatura del Fondo Chiriatti, una delle più preziose raccolte documentarie su etnomusicologia e tarantismo del Sud Italia, il Comune annuncia l’apertura del Centro di Documentazione della Musica Popolare, ospitato nel Palazzo Marchesale di Melpignano, che verrà inaugurato mercoledì 22 ottobre.


Nasce dalla volontà dell’amministrazione comunale di prendersi cura del patrimonio materiale e immateriale del territorio, valorizzando la cultura e le tradizioni che ne costituiscono l’identità.


«La scelta è stata quella di investire sulla creazione di un luogo fisico, ma non solo, che potesse diventare centro di cultura e di ricerca, officina di produzioni musicali, in un comune come Melpignano, dove è nato il festival La Notte della Taranta e si è stati capaci di far dialogare la musica popolare con i linguaggi musicali del mondo, costruendo ponti tra culture e popoli», sostiene la sindaca Valentina Avantaggiato.


Un progetto ambizioso, finanziato dal PNRR M1C3 – Investimento 2.1 – Attrattività dei Borghi Linea B, che ha permesso l’acquisizione e la catalogazione del prezioso Archivio Luigi Chiriatti, trasformando un patrimonio di oltre 4 terabyte di materiali tra registrazioni, interviste, fotografie e documentazione etnografica in un archivio vivo e accessibile, oggi patrimonio pubblico sul portale centrodocumentazionemelpignano.it


Ma il centro di documentazione non si limita alla semplice consultazione: diventa esperienza, emozione, attraversamento. Le installazioni immersive create da Massimiliano Siccardi e Raffaela Zizzari avvolgono il visitatore in un ambiente in cui passato e presente si intrecciano, trasformando archivi e spazi storici in un racconto vivo.


Se ne parlerà il 22 ottobre, durante l’inaugurazione, alla presenza di Valentina Avantaggiato – Sindaca di Melpignano, Massimiliano Siccardi e Raffaela Zizzari direttori artistici delle installazioni immersive, Viviana Matrangola – Assessore Regionale alla Cultura, Anna Maria Candela – Dirigente Sezione Tutela e Valorizzazione dei Patrimoni Culturali Regione Puglia, Giovanni Chiriatti – Edizioni Kurumuny,– curatela e alcuni ospiti istituzionali. Modera Vincenzo Maruccio, giornalista del Nuovo Quotidiano di Puglia. Nei prossimi mesi prenderà vita un ricco programma di eventi: dalla presentazione dell’ultimo libro di Massimiliano Morabito “Alan Lomax”, a incontri dedicati al valore degli archivi come luoghi di memoria e dialogo, per intrecciare nuove relazioni con realtà italiane e mediterranee. Un percorso che non si conclude qui, ma rappresenta il primo passo di un progetto più ampio: un cantiere aperto di cultura, radici e futuro.


LA MEMORIA DIVENTA ESPERIENZA


L’Archivio Chiriatti, risultato di quasi cinquant’anni di ricerca sul campo condotta fin dagli anni ’70 da Luigi Chiriatti – ricercatore, scrittore e indiscusso protagonista del movimento salentino di recupero delle tradizioni musicali – è il cuore del Centro.


Non solo un tesoro etnomusicologico, ma una vera cassa di risonanza della memoria popolare.


Tali materiali, custoditi in origine su supporto informatico e privi di una struttura archivistica definita, sono stati oggetto di un intervento specialistico realizzato da Emanuela Candido di Imago Cooperativa Sociale di Lecce, impegnata sin dagli anni Novanta in progetti di riordino, schedatura e informatizzazione di numerosi archivi pubblici e privati – con l’obiettivo di renderli fruibili attraverso un sistema di ricerca strutturato e accessibile.


Il progetto, realizzato in collaborazione con l’Istituto Diego Carpitella, presieduto pro tempore dalla sindaca di Melpignano, ha previsto una prima fase di analisi e studio dell’archivio, la definizione di un modello di classificazione coerente con la logica originaria di Chiriatti e la successiva catalogazione digitale tramite Archiui, una piattaforma avanzata di descrizione archivistica.


Il lavoro ha condotto alla definizione di otto macroaree tematiche, che restituiscono con coerenza la varietà e la complessità del Fondo: Canti di lavoro, d’Amore e Rituali; Cantori della tradizione locale; Favole salentine e altri racconti; Manifestazioni rituali e tradizioni popolari; Musica popolare, studi e ricerche; Raccolta di materiale multimediale vario; Storia orale del movimento contadino e operaio del Salento; Tarantismo: culto e manifestazioni rituali.


Il centro si propone come luogo fisico che restituisce alla comunità la memoria sonora e visiva del Salento, ma anche simbolico di incontro e ricerca; di residenze artistiche e nuove produzioni.


Accanto all’archivio sonoro, le antiche prigioni del Palazzo Marchesale custodiscono un secondo patrimonio: l’“Archivio di pietra”, fatto di scritte e segni incisi dai detenuti, tracce indelebili di vite e resistenze.


La cella carceraria, la cui costruzione risale all’epoca del restauro seicentesco del Castello, costituisce un importante esempio del sistema di amministrazione della giustizia feudale e un muto racconto di tante storie di rassegnazione, speranza e devozione.


I due archivi, quello sonoro e quello lapideo, dialogano come due facce della stessa ricerca di memoria: da un lato le voci di un popolo, i canti e i racconti di una comunità e dall’altro i segni concreti del suo passaggio.


Entrambi, pur diversi nella forma, condividono la stessa forza: trasformare le tracce del passato in memoria viva e collettiva.


UN ALLESTIMENTO IMMERSIVO


A rendere viva questa eredità sono le opere immersive di Massimiliano Siccardi, artista di fama internazionale, già autore di celebri opere multimediali dedicate a grandi maestri come Van Gogh e l’architetta salentina Raffaela Zizzari, che attraverso tecnologie digitali, proiezioni, intelligenza artificiale e ambienti sonori trasformano documenti, immagini e spazi storici in esperienze emozionanti.


Grazie a un progetto finanziato dalla Regione Puglia, il Centro ospita due installazioni complementari: una dedicata all’Archivio Luigi Chiriatti, e una site-specific ambientata nelle antiche prigioni di Melpignano, che ridona voce alle scritte dei detenuti, trasformando un luogo di dolore in uno spazio di riflessione e memoria condivisa.


 «Io e Raffaela Zizzari, con la quale condivido la direzione artistica, abbiamo voluto far dialogare archivi e spazi come entità vive, perché un archivio non è solo un luogo di conservazione, ma una soglia da attraversare, sostiene Siccardi. È un corpo composto dal paesaggio, dalla luce, dalla natura, dalle corti, dai palazzi e dalle chiese di Melpignano, dai volti delle processioni lente, dalle mani che portano una croce, dai canti che ancora risuonano tra le pietre. E poi il suono, la vibrazione dei nastri, la polvere che si fa memoria. Un ritmo antico che attraversa ogni cosa, il respiro di un corpo che cerca sollievo, una danza che a volte guarisce, ma più spesso accompagna. In questa piccola esperienza immersiva abbiamo cercato di restituire la vita di un archivio, perché un archivio non conserva, ricorda insieme a te».


Un approccio che intreccia arte, tecnologia e antropologia, restituendo al pubblico un patrimonio immateriale proiettato verso nuove forme di narrazione. Gli allestimenti sono firmati da Orione – Agenzia di comunicazione, che ha dato forma visiva e installativa al racconto, valorizzando il dialogo tra archivi e spazi storici. «Abbiamo scelto di sperimentare nuovi linguaggi visivi e tecnologici per avvicinare un pubblico più ampio e trasmettere la conoscenza della nostra cultura in modo emozionale ed empatico, non didascalico a studiosi, appassionati, giovani, bambini e turisti» spiega la sindaca di Melpignano.


Entrambe le installazioni raccontano la stessa tensione umana che ha sempre animato la cultura popolare: quella verso la libertà, la dignità e la resistenza. La musica popolare è nata come segno di lotta e di identità collettiva, e proprio da questo spirito prende vita il racconto immersivo che le installazioni offrono ai visitatori, per emozionare, incuriosire e risvegliare il desiderio di conoscere.


Luigi Chiriatti (1952-2023) è stato un instancabile custode della memoria popolare salentina. Ricercatore e musicista, ha raccolto canti, storie e voci del territorio, fondando gruppi come il Canzoniere Grecanico Salentino, il Canzoniere di Terra d’Otranto e Aramiré. Con la casa editrice Kurumuny ha trasformato il sapere orale in patrimonio scritto. Il suo archivio, oggi custodito nel Centro di Documentazione delle Musiche Popolari di Melpignano, continua a tessere la sua eredità di ricerca e delicatezza.


Massimiliano Siccardi: artista visivo e regista, è pioniere internazionale delle esperienze immersive. Ha firmato spettacoli multimediali di successo mondiale come Immersive Van Gogh Exhibit e le grandi mostre digitali di Atelier des Lumières a Parigi.


Raffaela Zizzari: architetto e curatrice, ha diretto i castelli di Otranto e Gallipoli e collaborato con archivi d’arte e centri culturali, tra cui l’Archivio Carmelo Bene. La sua ricerca intreccia drammaturgia, antropologia e narrazione visiva, dando forma a spazi capaci di fondere memoria e contemporaneità.


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Alba Luminosa a Sogliano Cavour

I Cantieri Culturali Kronos ospitano la poesia di Mimy Pede per la rassegna “Il filo del discorso”. Domenica 16 novembre dalle 18

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Presso i Cantieri Culturali Kronos, in via San Lorenzo, 2 a Sogliano Cavour, nell’ambito della rassegna “Il filo del discorso”, con il patrocinio del Comune di Sogliano Cavour, si terrà un incontro dedicato alla raccolta poetica di Mimy Pede, “Alba luminosa (Musicaos Editore).

All’incontro, in programma domenica 16 novembre, dalle ore 18, prenderanno parte, insieme all’autrice, Luciano Pagano (editore), Bruna Caroli, Giuseppe Orsi, Tina Guglielmo.

C’è un filo sottile che attraversa le poesie della raccolta “Alba luminosa” di Mimy Pede: il desiderio di cogliere l’essenza di ciò che ci circonda, apprezzando la bellezza del creato con occhi sinceri, anche quando tutto sembra scorrere troppo in fretta.

La libertà dei versi dona alla poesia un tono narrativo, capace di descrivere persone, luoghi, momenti, attraverso l’espressione delle emozioni.

Le poesie come quadri prendono vita grazie allo sguardo poetico dell’autrice che trasmette vita e luce anche dove regna il buio.

Un invito alla condivisione delle sensazioni e alla crescita della fratellanza, unico strumento in grado di superare la cattiveria nel mondo.

Un’esortazione alla tutela dei rapporti interpersonali, sacri come templi.

Tra i versi si aprono spiragli, segnali di allerta sulla nostra epoca: segni discreti ma decisi, che invitano a fermarsi, a osservare ciò che spesso ignoriamo o facciamo finta di ignorare.

Sono lampi di verità, giudizi che restano sospesi sul tempo che viviamo, sull’indifferenza, sulla necessità di un cambiamento profondo «è tempo che tutti gli esseri prendano coscienza per salvare la Dea Terra».

Uno stimolo a riflettere, per tornare a sentire, per ricordare che la bellezza, quella autentica, nasce dallo sguardo consapevole e dall’amore per la vita in tutte le sue forme: «Corri e sarai avvolta da fioriti frutteti, odorosi pini, oleandri, abeti! Vedrai suoli luminosi del Creato danzare con la verace Natura».

Poesie leggere come una carezza, che lasciano dentro una traccia profonda: quella di chi, attraverso questi versi, sceglie di non smettere di credere nella possibilità di un mondo più umano, più vero, più luminoso.

MIMY PEDE

È nata a Vaste, frazione di Poggiardo, e vive ad Ortelle da 47 anni.

Si dedica a numerose attività sociali e si impegna costantemente nella realizzazione dei suoi progetti di vita. Docente di lettere, ha conseguito la laurea presso l’Università degli Studi di Lecce, esercitando la professione di insegnante per 43 anni.

Ha pubblicato quattro testi in versi: L’Anello della Vita, nel 2011; Cespuglio del Vivere, nel 2012 (Edizioni dell’Iride di Tricase); Firmamento dell’Esistenza, nel 2014 (Edizioni dell’Iride); Meandri Delle Emozioni, nel 2024 (Grafiche Giorgiani).

Ha partecipato a numerosi eventi con soggetti poetici scritti e declamati da lei e ha ricevuto premi considerevoli come il “premio Speciale Giuria” presso Hotel Tiziano di Lecce con la poesia “Umani Eventi” il 24 marzo 2012.

Ha pubblicato tre romanzi: “La Ragazza con la Chiave in Mano” (Edizioni dell’Iride, 2016), “Palude Stellata”» (Grafiche Giorgiani, di Castiglione d’Otranto, Lecce, 2019), “Sulle Ali della Verità” (2022).

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Crita e vivi: l’arte contro le parole ostili a Ruffano

Laboratorio di pensiero e ceramica artistica rivolto a dodici donne del territorio, ognuna delle quali impegnata in modo diverso nei campi del sociale e della cultura

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Promuovere la 𝐩𝐚𝐫𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐢 𝐠𝐞𝐧𝐞𝐫𝐞 e contrastare i discorsi d’odio attraverso l’arte: è questo l’obiettivo fondamentale del progetto 𝐂𝐫𝐢𝐭𝐚 𝐞 𝐯𝐢𝐯𝐢 ideato e promosso da 𝐌𝐚𝐝𝐞 𝐢𝐧 𝐒𝐨𝐚𝐩 e vincitore dell’avviso pubblico regionale Futura – La Puglia per la parità, terza edizione.

Il progetto prenderà avvio nel pomeriggio di 𝐦𝐚𝐫𝐭𝐞𝐝𝐢̀ 𝟏𝟏 𝐧𝐨𝐯𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞 presso lo studio d’arte dell’artista Pamela Maglie  con un 𝐥𝐚𝐛𝐨𝐫𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢𝐨 𝐝𝐢 𝐩𝐞𝐧𝐬𝐢𝐞𝐫𝐨 𝐞 𝐜𝐞𝐫𝐚𝐦𝐢𝐜𝐚 𝐚𝐫𝐭𝐢𝐬𝐭𝐢𝐜𝐚 rivolto a dodici donne del territorio, ognuna delle quali impegnata in modo diverso nei campi del sociale e della cultura.

Le donne coinvolte sono Ornella Ricchiuto, Monica Moretto, Valentina Rizzo, Enza Miceli. Nancy Motta, Rita Accogli, Paola Medici, Paola De Masi, Maria Concetta D’Aversa, Giada De Benedetto, Alessandra Carrozzo, Aran Prathumtang. 

Grazie alla guida dell’esperta Pamela Maglie, coadiuvata dalla ceramista Giada Fogliato, decoreranno dei piatti in ceramica su cui saranno incise 𝐩𝐚𝐫𝐨𝐥𝐞 𝐨𝐬𝐭𝐢𝐥𝐢, che saranno successivamente rimosse artisticamente attraverso decori che diffonderanno, al contrario, il linguaggio del rispetto e della parità di genere. 

Un incontro informativo sul tema dei discorsi d’odio contro le donne si terrà 𝐬𝐚𝐛𝐚𝐭𝐨 𝟐𝟗 𝐧𝐨𝐯𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝟏𝟖 presso lo studio d’arte dell’artista Pamela Maglie e vedrà come ospite d’onore la professoressa 𝐌𝐚𝐫𝐢𝐚 𝐂𝐡𝐢𝐚𝐫𝐚 𝐒𝐩𝐚𝐠𝐧𝐨𝐥𝐨, docente dell’Università del Salento. 

Le donne coinvolte nel progetto saranno poi protagoniste, insieme ai piatti realizzati nel corso del laboratorio, di una 𝐜𝐞𝐧𝐚-𝐩𝐞𝐫𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐧𝐜𝐞, che si terrà presso il ristorante 𝐅𝐚𝐫𝐦𝐚𝐜𝐢𝐚 𝐝𝐞𝐢 𝐒𝐚𝐧𝐢 di Ruffano a partire dalle 𝟏𝟗,𝟒𝟓, in cui si discuterà sul processo creativo portato a termine.

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Nardò danza per la salute

Domenica 16 novembre, in piazza Cesare Battisti, il flash mob “Uniti in un cerchio blu – Balliamo per il Giabete”

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Piazza Cesare Battisti pronta a trasformarsi in un palcoscenico di partecipazione e consapevolezza per la Giornata Mondiale del Diabete, grazie all’iniziativa “Uniti in un cerchio blu – Balliamo per il Diabete”, promossa dal Rotary Club di Nardò e dall’associazione Uniti verso un nuovo domani, presieduti da Tiziana Rizzo e Samuele Rampino, con la collaborazione del Presidente del Consiglio comunale con delega allo Sport Antonio Tondo e del Presidente della consulta dello sport Tony De Paola.

L’evento, patrocinato dal Comune di Nardò, è in programma domenica 16 novembre, nasce con l’obiettivo di sensibilizzare la comunità su una patologia in costante crescita che in Italia coinvolge oltre 4 milioni di persone.

Attraverso il linguaggio universale della danza, l’iniziativa mira a trasmettere l’importanza della prevenzione, della diagnosi precoce e del sostegno reciproco, coinvolgendo soprattutto i giovani in un’esperienza di partecipazione attiva e creativa.

Il programma prevede il ritrovo alle ore 10, con distribuzione di materiale informativo e la possibilità di effettuare il controllo glicemico gratuito, con la collaborazione del dott. Pantaleo Daniele, vicepresidente del Rotary Club Nardò.

Alle 10,30 le scuole di danza Danza Più, Fa.Wi. Professional Dance e L’Étoile coordineranno il format coreografico: tutti i presenti, indossando una maglietta blu, daranno vita a un momento di forte impatto visivo e simbolico attraverso la formazione finale del cerchio blu, emblema internazionale della lotta al diabete.

Il flash mob rappresenta un invito a danzare insieme per la salute, la solidarietà e l’inclusione.

Il Comune di Nardò aderirà alla campagna di sensibilizzazione mediante l’illuminazione di colore blu delle fontane di piazza A. Diaz e via A. Volta, nelle serate di venerdì 14 e sabato 15 novembre: un gesto simbolico per accendere la consapevolezza.

Conoscere il diabete significa comprendere, prevenire e sostenere chi ogni giorno affronta questa sfida.

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