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Luca Abete a Tricase

#NonCiFermaNessuno: giovedì 27 settembre con l’Associazione Fabrizio Aspromonte e l’inviato di Striscia. In mattinata la consegna al “Comi” di un Laboratorio Musicale intitolato al dj salentino; a seguire lo spettacolo-conferenza di Luca Abete che sarà ripetuto la sera in piazza Pisanelli. Nella stessa serata la consegna del primo premio “Fabrizio Aspromonte per Tricase”

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Una giornata per la legalità. Dalla scuola alla piazza, con la presenza di Luca Abete (Striscia La Notizia) che farà tappa nel Salento con il suo format  #NonCiFermaNessuno, giovedì 27 settembre, nel giorno del suo compleanno: lo hanno voluto ricordare così Gli Amici di Fabrizio Aspromonte, il dj tricasino tragicamente scomparso, ad appena 32 anni, il 23 gennaio scorso.


Nell’ambito delle loro iniziative (serate alle Industrie Musicali di Maglie e al Mamma Li Turchi di Tricase Porto e sottoscrizioni), promosse per ricordare il loro amico e onorarne la memoria, l’Associazione ha raccolto i fondi per dotare di un laboratorio musicale l’auditorium del “Comi”, l’istituto che Fabrizio ha frequentato prima dell’università e di intraprendere la (breve) carriera di insegnante.


Dopo la consegna di giovedì 27, grazie a Fabrizio ed all’Associazione che porta il suo nome, l’auditorium usufruirà di un impianto audio-video per tutte le manifestazioni promosse dalla scuola diretta dalla dirigente scolastica Antonella Cazzato che ha dato ampia disponibilità e collaborazione per la buona riuscita dell’iniziativa.


L’associazione sta anche pensando di promuovere nello stesso Auditorium dei corsi per dj, con l’ausilio dei tanti protagonisti del mondo della notte che hanno conosciuto e apprezzato Fabrizio ed hanno già dato il loro assenso alla collaborazione.


Mattinata dedicata dunque agli alunni del Comi. In serata, dalle 20, invece, appuntamento in Piazza Pisanelli (in caso di cattive condizioni meteo ci si sposterà a Palazzo Gallone) sempre con Luca Abete ed il suo tour motivazionale #NonCiFermaNessuno.


È stato proprio l’inviato di Striscia a spiegarci tutto del suo format: “L’idea è nata nel 2014. Dopo numerosi incontri con studenti delle scuole superiori e dell’università, mi sono reso conto che una delle esigenze maggiori dei ragazzi, dei giovani è quella di avere un po’ più di fiducia in sé stessi. Poter credere che i sogni possano realizzarsi e che le loro sfide possano vincerle. In loro ho notato una certa rassegnazione. Nel corso degli incontri mi è stato più volte chiesto con un po’ di scetticismo come io fossi riuscito a realizzare il mio sogno e diventare inviato di Striscia la Notizia. Quando raccontavo la storia di un ragazzo partito da Avellino, lontano dal mondo che conta, che riusciva con un po’ di fortuna e tanto impegno a raggiungere un obiettivo così prestigioso, vedevo che loro cambiavano completamente atteggiamento. Ho capito che avevano bisogno di testimonianze credibili alle quali aggrappare le proprie speranze per il futuro. Allora ho pensato che mettere su una campagna sociale al grido di #NonCiFermaNessuno potrebbe essere utile per contagiare di ottimismo più ragazzi possibile. Il progetto è nato per gioco, quasi per scommessa. Le università all’inizio erano un po’ reticenti, non interessate a questo tipo di incontri. L’entusiasmo dei giovani però ha contagiato tutti e così, piano piano, abbiamo conquistato il mondo accademico e, nel corso degli anni, ottenuto soddisfazioni enormi: nel 2016 ho tenuto un incontro con settemila ragazzi nella Città del Vaticano, dove io e Papa Francesco abbiamo parlato di queste cose. Il progetto è stato insignito della medaglia della Presidenza della Repubblica e gode del patrocinio del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Tante piccole soddisfazioni che ci danno ulteriore entusiasmo per proseguire su questa strada”.


In cosa consiste l’incontro motivazionale?


Tutto ruota intorno ad una conferenza-spettacolo. Per circa un’ora e mezzo parlo ai ragazzi della mia storia. Senza soffermarmi su quanto sono stato bravo o sui momenti di successo e di gioia. Piuttosto analizzo punto per punto tutti i momenti di sfiga in cui altri avrebbero mollato mentre io non l’ho fatto: è proprio quello il momento in cui si decide il proprio destino, è proprio quello il fattore che determina il nostro successo. Se nei momenti difficili molli, hai perso; se resisti e combatti, puoi davvero realizzare il tuo sogno. Io non sono più bravo di altri, sicuramente c’è chi è più bravo di me a fare televisione ma io non ho mollato ed ho accettato tutte le sfide, credendo fino in fondo al mio sogno. Proprio analizzando i momenti difficili cerco di far comprendere ai ragazzi quanto sia normale scoprirsi fragili, deboli, in svantaggio e quanto, contemporaneamente, sia importante non farsi scoraggiare da niente e continuare ad inseguire con determinazione il proprio sogno. Questo messaggio, ovviamente, vale in tutti i campi, non soltanto in quello dello spettacolo. E vale per tutte le età e tutte le persone”.

Qualcuno un po’ distratto potrebbe obiettare: cosa centra tutto questo con la legalità?


Sono stato per due anni ospite fisso alle commemorazioni di Falcone e Borsellino a Palermo. Ho spiegato ai giovani quanto sia importante l’affermazione di sé stessi e dei propri sogni per combattere le mafie. Che si nutrono anche dell’insoddisfazione, della mancanza di fiducia nel futuro e pescano proprio laddove c’è carenza di quei risultati che servono a darti basi utili per credere in te stesso ed in valori importanti come la legalità”.


Luca Abete con Fabrizio


Sarai a Tricase in un giorno particolare. Fabrizio amava ripetere che “se la musica è bella e l’impianto è buono non serve alzare il volume”. Tradotto: per arrivare ai propri obiettivi, anche solo per divertirsi, non serve andare sopra le righe, ricorrere a droga o alcol o intraprendere cattive strade.


La sua dimensione, le sue motivazioni interiori che ruotavano intorno a valori sani, hanno fatto solo bene alla musica perché molto spesso si parla in termini negativi del mondo della notte. Anni fa facevo lo speaker in discoteca e con Fabrizio abbiamo condiviso la consolle in tante occasioni: le nostre feste, i nostri eventi, le piste piene con la gente che si divertiva, era felice, aveva il sorriso sulle labbra e non aveva bisogno d’altro se non della buona musica e del giusto spirito di stare insieme… Chi non ha conosciuto direttamente Fabrizio è giusto che lo faccia tramite questi valori che ora tocca a noi trasmettere ancora. È importantissimo per tutti quanti noi che abbiamo avuto la possibilità di viverlo ed oggi piangiamo la sua assenza.  Il ricordo può trasformare il dolore per chi purtroppo ci è stato strappato via prematuramente, in una emozione eterna che continui a vivere grazie, oltre all’amore di familiari e all’affetto degli amici, proprio a quei valori che vengono trasmessi e che possono diventare dei punti di riferimento importanti ai quali le future generazioni potranno aggregarsi”.


Nel corso della serata sarà consegnato dalle mani del sindaco Carlo Chiuri il primo Premio Fabrizio Aspromonte per Tricase. Il riconoscimento andrà ogni anno a chi con il suo impegno sociale o con il suo talento ha dato lustro alla città di Tricase. La manifestazione ed il premio godono del patrocinio della Città di Tricase.


Giuseppe Cerfeda


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Sessualità con la Treccani, si parte dal Salento

Tre giorni di dialoghi, incontri, laboratori e spettacoli: dal 3 al 5 maggio parte la settima edizione del Festival Treccani della lingua italiana dedicata alla parola sessualità

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Libera, repressa, infantile, presente anche nella fase senile, la sessualità comporta sotto il profilo linguistico una riflessione sempre più urgente e approfondita, considerando quante implicazioni e quanti equivoci determina nelle relazioni sociali. A questa parola è dedicata la settima edizione del Festival Treccani della lingua italiana #leparolevalgono, progetto ideato da Treccani Cultura – con il patrocinio di Rai per la Sostenibilità ESG e la Media partnership di Rai Cultura e Rai Radio3 – per presentare i temi più rilevanti della costante ricerca di Treccani sulla lingua italiana, prestando particolare attenzione al valore delle parole come mezzo di espressione e di ragionamento, di condivisione e di rispettoso confronto tra diverse posizioni.

Dal 3 al 5 maggio il Festival partirà da Lecce con tre giorni di dialoghiincontrilaboratori e spettacoli.

Tra gli ospiti le teologhe Marinella Perroni e Shahrzad Houshmand, l’autore e conduttore dei programmi Radio3 Scienza Marco Motta, la psicologa Alice Mado Proverbio, lo storico dell’arte Lorenzo Madaro. Ed ancora, Maria Vittoria Dell’Anna, il critico letterario Marco Antonio Bazzocchi, la filosofa Elettra Stimilli, lo psicanalista e filosofo Sergio Benvenuto, il medico e psicoterapeuta Alberto Pellai, la psicopedagogista Barbara Tamborini, le linguiste e i linguisti Marcello AprileBenedetta BaldiDebora De FazioBeatrice Perrone, Rocco Luigi Nichil e Carolina Tundo.

Sabato mattina Renzo Rubino e Rachele Andrioli saranno protagonisti del format “Le parole delle canzoni“.

Le tre serate si concluderanno con la lezione|spettacolo Saba, scritta e interpretata da Mauro Covacich in occasione dei centoquarant’anni della nascita del poeta triestino (venerdì), il live del progetto elettronico Queen of Saba (sabato) e il concerto Donna Ginevra e le Stazioni Lunari con Ginevra Di MarcoFrancesco Magnelli Andrea Salvadori (domenica).

L’insieme dei caratteri e dei fenomeni della vita sessuale“: la definizione di sessualità contenuta nel Vocabolario Treccani giustifica da sola l’idea di dedicare a questa parola il Festival Treccani della Lingua italiana 2024 che dopo il capoluogo salentino approderà anche a Roma il 25 e 26 maggio e Lecco dal 27 al 29 settembre.

Dalla mappa semantica realizzata dai condirettori dell’ultima edizione del Vocabolario Treccani, Valeria Della Valle e Giuseppe Patota, emerge quanto sia opportuno e necessario approfondire i significati di questo termine e di quelli a esso collegati.

Amore, affettività, desiderio, seduzione, piacere, erotismo, con riferimento agli aspetti meno controversi. Identità di genere, asessuale, transessuale o transgender, in relazione a realtà sempre più presenti nella nostra società.

Per arrivare infine a quelle voci che denotano evidentemente una totale ignoranza del valore profondo di questa parola, quali molestare, stuprare e violentare.

Attraverso l’analisi storica dell’evoluzione della sessualità nella società italiana, i dibattiti su temi contemporanei come l’identità di genere, i diritti LGBTQIA+ e la consapevolezza corporea, la rappresentazione artistica e letteraria della sessualità, sarà possibile promuovere la comprensione e il confronto su temi spesso mistificati.

Da qui l’attenzione anche ad altre parole come emozione, passione, fantasia, libertà sessuale e libertà morale, bisessuale, gender, genere fluido, binario e non binario e, più in generale, orientamento sessuale, oggi più che mai aperto a tante considerazioni e sfumature.

Perché l’Osservatorio della Lingua Italiana Treccani, con il suo hashtag #leparolevalgono, cerca di migliorare ogni giorno l’uso e la conoscenza della nostra lingua.

«Per individuare questa parola abbiamo lavorato cercando di intercettare le esigenze di una nuova generazione per capire, grazie anche ai canali social, quali fossero le parole di maggiore attenzione e sulle quali fosse utile avviare un dialogo. Abbiamo così constatato che una delle parole più ricorrenti era sessualità, che sarà la parola chiave della settima edizione del Festival», sottolineano Della Valle e Patota, «mai come quest’anno abbiamo dedicato un’attenzione particolare anche a tutte le parole che ruotano intorno a quella principale, perché attraverso le relazioni linguistico-lessicali potremo orientare le persone a un uso consapevole e appropriato dei termini. Siamo convinti che dalla conoscenza del significato si possa migliorare la qualità delle relazioni personali e ridurre quegli eccessi, non solo verbali, che possono determinare intorno al tema sessualità situazioni spiacevoli, spesso estreme e motivi di incomprensione anche profondi».

Il Festival Treccani della lingua italiana è organizzato a Lecce da Fondazione Treccani Cultura in collaborazione con Regione Puglia (Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio) e Teatro Pubblico Pugliese grazie al Piano straordinario 2023 “Custodiamo la Cultura in Puglia – Fondo Speciale Cultura e Patrimonio Culturale L.R. 40/2016 – Art. 15 – Comma 3, Polo Biblio-Museale di LecceSOI – Società oftalmologica italiana e Fondazione Giancarlo Pallavicini, il contributo di Treccani Reti e con il patrocinio di Rai per la sostenibilità ESG, Provincia di LecceComune di LecceUniversità del Salento. Media partner Rai Cultura e Rai Radio 3.

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Fiera di San Giorgio, Corigliano d’Otranto tra tradizione e innovazione

La due giorni di quest’anno, sabato 27 e domenica 28 aprile, racchiude armonicamente le due anime della Fiera, quella legata alla tradizione e alla cultura popolare (Sfilata di Carri, Cavalli e Sciarrette; gli appuntamenti di “I usànza to panìri”), con quella più moderna legata a dibattiti, visite guidate tematiche, mostre fotografiche e momenti musicali di grande impatto

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La Fiera di San Giorgio è da sempre uno degli appuntamenti più sentiti e partecipati della Grecìa Salentina, capace di attrarre visitatori ed espositori da tutta la Regione.

Con le radici ben salde nella storia e nella tradizione di un momento capace di fondere la devozione al Santo con la festa popolare, negli anni la Fiera di San Giorgio ha saputo adattarsi ai tempi e divenire un’occasione di incontro e confronto sui temi dell’agroalimentare, della biodiversità e della sostenibilità.

La due giorni di quest’anno, sabato 27 e domenica 28 aprile, racchiude armonicamente le due anime della Fiera, quella legata alla tradizione e alla cultura popolare, rappresentata ad esempio dalla Sfilata di Carri, Cavalli e Sciarrette, prevista domenica alle ore 9,30, e dagli appuntamenti di “I usànza to panìri con la riscoperta delle tradizioni dell’antica fiera, con quella più moderna legata a dibattiti, visite guidate tematiche, mostre fotografiche e momenti musicali di grande impatto.

Tra gli appuntamenti da annotare: il Mercatino dell’Artigianato in via Alighieri e Piazza San Nicola previsto sabato dalle 18 alle 22 e domenica dalle 10 alle 22; il Mercato Contadino Agroforesta sabato dalle 18 alle 22e domenica dalle 10 alle 14; La Fiera Volante, mercatino di prodotti agro-alimentari nell’atrio del Castello sabato dalle 16 alle 20 e domenica dalle 9 alle 13; la degustazione di prodotti locali come da tradizione sabato dalle 20al Mercato coperto; “Unguli e casu”, lo stand enogastronomico con prodotti locali in Piazza San Nicola a partire dalle ore 9 di domenica.

Per gli appuntamenti culturali e di approfondimento: sempre dalle ore 9 di domenica la mostra fotografica Volti e Tradizioni della più antica fiera salentina” in piazza Castello; le visite guidate tematiche tra le vie del borgo in fiera, Primizie, draghi e zzite”, con partenza dalla Quercia Vallonea domenica alle 9 e alle 10,30; i dibattiti di stradaPuoi veramente cambiare il mondo con la spesa che fai” e “Grani e farine di un tempo”, domenica dalle 10 alle 14; la “Passeggiata tra le erbe spontanee” con Rocco Casaluci e Lucia Coluccia alle 16di domenica.

spazio anche alla musica con il concerto di Antonio Castrignanò & Taranta Sounds, sabato dalle 22 in Piazza Vittoria, e con gli Arakmea, musica popolare e danza della tradizione, domenica alle 11,30 in Piazza San Nicola.

Infine la grande novità di quest’anno è rappresentata da “Cam Bio”,la collaborazione tra i produttori bio presenti nella Fiera e le attività di ristorazione di Corigliano D’Otranto, che nei due giorni di festeggiamenti proporranno ai clienti ognuno una ricetta diversa realizzata con i prodotti bio presenti in fiera.

La Fiera di San Giorgio è realizzata dal Comune di Corigliano d’Otranto in collaborazione con la locale Pro Loco, il Castello Volante, ass. La Terra Nutre, ass. Li Trainieri, ass. Officine Cittadine, ass. SeminAzioni, Az. Agricola Agrimò, Magma Aps.

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Mātram – Tra il gesto e il colore

Dal 28 aprile al 26 maggio, presso il “Must Off Gallery”, Museo Storico città di Lecce, la personale di pittura della tricasina Stefania Rizzo, a cura di Paolo Marzano

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Una serie di opere lungo un percorso ben strutturato; calibrato su elementi come il pigmento che per l’artista è un accumulatore di energia e il gesto inteso come azione nello spazio utile a costruire territori alternativi di conoscenza.

Queste due componenti diventano per Stefania Rizzo la misura della sua emozione ed espressione che ha voluto chiamare “Mātram” (come misura delle cose).

Sono quei caratteri energetici che, col passare del tempo, crescono di potenzialità comunicativa, derivata da una sentita e coerente costruzione di un paesaggio del tutto personale, consapevole di una intensa storia individuale.

Quello di Stefania è il lavoro paziente ed ancora coerente dell’artista; sempre alla ricerca di sentieri alternativi, pronto a presagire scenari ed a prevedere immaginari.

Il curatore Paolo Marzano ha indicato un cammino di lettura del lavoro della pittrice originaria di Depressa di Tricase, basato sulla crescita tecnica, sull’approccio alle varianti pittoriche moderne, dalle quali l’artista è passata con sicurezza, sull’evoluzione materico-gestuale e quindi visionaria dell’artista.

L’esperienza con le tecniche antiche della pittura o come la ricerca continua di superfici inattese nel realizzarla, crea una condizione per la quale Stefania Rizzo amplia la sua idea di intervento nello spazio-paesaggio.

Ed è proprio nel ‘suo’ paesaggio pittorico che, spostandosi dalle nature morte, ai chiarori notturni, dalle tempeste di vento sui mari, al loro impressionante moto perpetuo fino ai magmatici tramonti infuocati, Stefania Rizzo attraversa e si fa attraversare da quella moltitudine di esperienze espressioniste e astratto-informali riuscendo a sviluppare sensazioni come tumulti cromatici coinvolti in una progressione energetica, ella riconosce, appartenente alla libertà propria dell’agire gestuale.

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