Attualità
Bollette choc, il caso di un bar di Tricase: importo più che triplicato
Un esempio dal territorio per raccontare l’emergenza energetica che sta mettendo in ginocchio le attività

di Lorenzo Zito
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C’era una volta un Salento che illuminava l’Europa. Era il XVI secolo e Gallipoli era la capitale mondiale dell’olio lampante, utilizzato per l’accensione delle lampade. Sugli ulivi del Tacco d’Italia nasceva l’energia che faceva luce nelle notti delle più grandi città del mondo. Dagli Champs-Elysees di Parigi ai palazzi di Vienna, dalle chiese ortodosse di Mosca alle strade d’oltreoceano, sino alle stanze di Buckingham Palace: la leggenda narra addirittura che la Regina d’Inghilterra prediligesse proprio l’olio gallipolino, per la sua efficienza e per il suo colore.
Un’altra epoca: il prezzo dell’oro verde che salpava dal porto della Città Bella veniva battuto da Napoli a Londra, un po’ come se oggi fosse quotato in borsa. Poi il passaggio all’elettricità ne mandò in crisi l’economia, facendo spazio ad un nuovo mondo che ancora oggi viaggia “a corrente”.
Cinque secoli dopo, quella dell’olio lampante è una storia remota e poco conosciuta, cui la moria degli ulivi sembra voler dare l’ultimo, definitivo colpo di spugna. Il Salento intanto, lontano anni luce dalla centralità energetica dei suoi frantoi, vive e patisce quell’attualità con cui ciascuno di noi (e l’intero continente) si confronta quotidianamente. L’emergenza energetica è nelle case di tutti gli italiani e non solo: le aziende, ancor di più, ci devono fare i conti, travolte da bollette che, a volerle predire un anno fa, avrebbero dato del pazzo a qualsiasi indovino.
Lavorare per pagare la luce
Mentre in Italia impazza la campagna elettorale, mentre l’Europa non sa ancora che pesci prendere, mentre la Russia brucia gas per 10 milioni di dollari al giorno al confine con la Finlandia (c’è chi dice per ripicca, in risposta alle sanzioni europee, e chi dice per motivi tecnici: va mantenuto il flusso nei gasdotti, anche a fronte della riduzione del metano venduto all’Europa), piccoli e grandi imprenditori ricevono fatture da capogiro.
Quello che pochi mesi fa (ai primi aumenti) era malcontento, è diventato, con l’escalation post conflitto in Ucraina, sgomento. I social pullulano di bollette choc da tutta Italia. Qualcuno, addirittura, le ha appese in vetrina. Il raffronto tra le vecchie e le nuove è impietoso.
In provincia di Lecce, sono centinaia le testimonianze di esercenti ed imprenditori che hanno visto l’importo delle fatture triplicare (o peggio). In molti in questi giorni hanno lanciato un appello anche alla nostra Redazione, chiedendo di tornare sul tema, di parlarne, di non smettere di sottolineare la gravità e l’urgenza della questione.
L’esempio concreto, numeri alla mano, ce lo offre da Tricase il bar-pasticceria “Dolce e Salato” che, su nostra richiesta, ha gentilmente fornito le sue fatture dell’energia elettrica, più che triplicate in un anno.
Il periodo preso in considerazione è lo stesso: luglio 2021 contro luglio 2022 (singole mensilità). Il fornitore è invariato. A fronte di un leggero aumento del consumo energetico dell’attività (lo indica il grafico) si passa dai 1264 euro dell’anno scorso ai 4201 euro di quest’anno.
Duemilanovecentotrentasette euro in più. Un aumento del 232%.
Come dicevamo, solo un esempio tra migliaia di casi, alcuni addirittura ancor più insostenibili. La soluzione non è dietro l’angolo, ma non può essere attesa a lungo. La reazione a catena è già scattata da un pezzo, ci rimettono tutti: il consumatore finale all’innalzamento dei prezzi; il lavoratore che l’azienda deve licenziare per far quadrare i conti; l’impresa che deve chiudere quando realizza di essere al punto di lavorare per pagare la luce.
(Torneremo sul tema sul prossimo numero cartaceo de “Il Gallo”, in distribuzione nel primo weekend di settembre. Se vuoi, puoi portare la tua testimonianza inviando le foto delle bollette ricevute dalla tua attività (prima e dopo) ad info@ilgallo.it oppure via WhatsApp al numero 371 373 73 10. Verranno pubblicate nel rispetto e nella tutela dei dati sensibili).
Attualità
Il Salento per Gaza
La nave Handala della Freedom Flotilla è arrivata al porto di Gallipoli. Grande accoglienza prima della partenza verso la Palestina con aiuti umanitari per i bambini della Striscia

La nave Handala, unità della Coalizione Freedom Flotilla, è arrivata nelle acque di Gallipoli ed è stata fatta attraccare in porto.
Al molo è stata accolta da Shokri Al Hroub, responsabile logistico della coalizione, e da decine di persone giunte sul posto per manifestare la propria solidarietà nei confronti della popolazione palestinese con striscioni e bandiere e per sostenere attivamente la missione, dopo l’assedio ai danni dell’altra imbarcazione, la Madleen, attaccata lo scorso giugno delle forze israeliane in acque internazionali.
Handala, partita domenica scorsa da Siracusa, si tratterrà nel porto salentino fino a venerdì 18 luglio, data in cui, condizioni del mare permettendo, è prevista la ripartenza con destinazione Gaza.
Diverse realtà e movimenti locali, riunitisi nella rete “Salento per la Palestina”, stanno sostenendo l’iniziativa.
In programma una serie di eventi, a cui prenderanno parte anche rappresentanti di istituzioni internazionali, tra cui gli ambasciatori di Cuba e del Venezuela, tesi a sensibilizzare la società civile su quanto sta avvenendo nel Mediterraneo orientale.
A bordo dell’imbarcazione ci sono 18 volontari, provenienti da diversi Paesi e determinati a portare aiuti umanitari ai bambini e alle bambine di Gaza, le principali vittime degli attacchi israeliani e del genocidio perpetrato contro la popolazione palestinese da quasi venti mesi, soprattutto intenzionati a rompere l’assedio illegale imposto da Tel Aviv sull’enclave, in aperta violazione del diritto internazionale e delle risoluzioni ONU.
La missione della Freedom Flotilla è connotata da una forte significato politico e intende veicolare un appello corale, condiviso da numerosi movimenti e associazioni della società civile locale e rivolto alle istituzioni italiane, nazionali e regionali, affinché si interrompa qualsiasi forma di collaborazione con Israele, si assumano posizioni nette nel condannare il genocidio in corso e l’occupazione illegale, si proceda con l’applicare a Israele sanzioni economiche e commerciali, nel rispetto anche delle indicazioni della Corte Internazionale di Giustizia e della Convenzione sul genocidio, e si sostenga attivamente il diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese.
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Attualità
Ritratto su anguria per celebrare il ritorno in Serie C
Squadra al lavoro, test atletici e “sermone” del presidente Filograna Sergio. Infine il siparietto con l’artista casaranese Gianni Scorrano che ha offerto una sua “opera” all’allenatore Vito Di Bari

di Giuseppe Lagna
Ha preso il via ufficialmente la stagione 2025-2026 del Casarano Calcio con il primo raduno presso l’ospitale Heffort Sport Village di Parabita, a causa di lavori al manto erboso del Capozza.
Non è mancato il bel “sermone” ai calciatori da parte del presidente Antonio Filograna Sergio nella sala-stampa della struttura e poi l’ingresso della squadra sul sintetico tra cori e fumogeni di oltre duecento tifosi incuranti dei 35 gradi centigradi infierenti sulle Serre Salentine.
Si respirava, al contrario, a pieni polmoni la diversa atmosfera della terza serie professionistica nazionale, dopo ben ventisette anni di assenza in una città storicamente “ammalata” di calcio.
A dimostrazione dell’entusiasmo per la riconquistata categoria, al termine dei test atletici, ecco il simpatico siparietto, nel corso del quale l’artista casaranese Gianni Scorrano ha offerto un ritratto su anguria all’allenatore Vito Di Bari, il condottiero della trionfante cavalcata in campionato (in alto, foto Pejrò).
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Attualità
Poggiardo: 1,5 milioni di euro per il complesso sportivo
Finanziato con i fondi del bando nazionale “Sport e Periferie”. Il sindaco Antonio Ciriolo: ««Una nuova prospettiva per lo sport e per la nostra città»

Finanziato con un milione e 500mila euro il complesso sportivo di Poggiardo, con i fondi del bando nazionale Sport e Periferie.
Un risultato inseguito con tenacia, quasi con ostinazione, dal sindaco Antonio Ciriolo e dalla sua amministrazione.
«Una nuova prospettiva per lo sport e per la nostra città» esulta il primo cittadino che poi indica la via: «Ora barra dritta verso un altro obiettivo a cui stiamo lavorando da mesi, sempre in ambito sportivo, sempre nella stessa zona, sempre per la città che amiamo (chiaro il riferimento alla piscina, NdA)».
«Avere una visione strategica», evidenzia Ciriolo, «significa interpretare il bisogno della comunità, chiedere e ottenere le risorse per la progettazione, attendere l’opportunità di un bando, candidarsi sapendo di concorrere in una platea nazionale e poi attendere, sperare e sognare».
«Infine», conclude il sindaco, «spulciare l’elenco dei Comuni ammessi. Prima pagina: assenti! Seconda pagina: presenti e finanziati, con 1.500.000 euro di risorse pubbliche di Sport e Periferie. Un risultato immaginato, disegnato, sognato, desiderato e, infine, ottenuto!».
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