Attualità
Laura Manta di Collepasso: “Non volevo diventare sindaco”
“Le iniziative che abbiamo messo in atto, l’impulso che abbiamo dato un po’ in tutti i settori, anche nel sociale e dal punto di vista culturale, hanno riacceso entusiasmo tra i cittadini…”
ESCLUSIVA
Collepasso vive le sue vicende politiche con molta passione, mettiamola così.
Questo, però, nell’ultimo periodo, l’ha portata alla ribalta della cronaca anche nazionale per vicende non propriamente edificanti.
E tutto ciò ha infastidito (eufemismo) la prima cittadina che avrebbe preferito si parlasse del paese per i tanti cambiamenti che in questi ultimi anni l’hanno riguardato, sia infrastrutturali che culturali.
Per questo (anche) la sindaca Laura Manta ha accettato volentieri il nostro invito in redazione: per parlare della sua Collepasso, del mandato in scadenza nel 2027 e dei progetti passati, presenti e futuri.
CANTIERI COME MAI VISTI PRIMA
A partire dai tanti cantieri aperti, come forse mai Collepasso aveva visto prima:
«Abbiamo preso in corsa il treno del PNRR («un altro potrebbe non passare») e abbiamo dato un grande impulso ai lavori pubblici. Uscivamo da dieci anni di immobilismo e avevamo ancora sul groppone l’esperienza di cantieri, anche importanti, aperti e mai portati a termine fino al definitivo abbandono. La premura mia e dell’amministrazione, sin dal momento in cui ci siamo insediati, è scaturita dalla voglia di recuperare la fiducia delle persone nei confronti della macchina amministrativa e burocratica e della politica in generale. Per questo abbiamo pensato che quello dei lavori pubblici potesse essere un canale da guadare. Quindi ci siamo buttati a capofitto per riaprire alcuni cantieri e avviarne altri. Abbiamo partecipato a tantissimi bandi, come quello per la mensa scolastica. I nostri bambini della scuola primaria erano costretti a mangiare in aula. Non si poteva continuare così».
LA MENSA SCOLASTICA
Parlando di mensa non si può svicolare dalla vicenda “La Fenice” di cui tanto si parla…
«Il nostro è tra i 38 Comuni coinvolti dal cosiddetto “scandalo dell’olio lampante”. Il nostro contratto con “La Fenice” si è concluso il 30 giugno scorso, per cui non avremo difficoltà a procedere con un altro affidamento insieme agli altri paesi dell’Unione delle Serre Salentine».
Tornando alla struttura che ospiterà la mensa, «si tratta di un progetto che ha avuto molti consensi, anche da fuori paese, per l’ottimizzazione dell’efficientamento energetico e per l’estetica («è riconoscibile per la sua vela forata che di notte si illumina con diversi colori»): un bel progetto portato a termine, a conferma che le opere si possono iniziare, cantierizzare, consegnare e rendicontare. Questa, permettetemi di sottolinearlo, è una novità assoluta per Collepasso! Sì, perché chi mi ha preceduto ha sempre fatto leva sulla presunta capacità di accedere a finanziamenti ma, alla fine, non vi era alcun ritorno concreto per la comunità perché le opere non si portavano a termine».
PALAZZO BARONALE
Sempre nel contesto delle “imprese” portate a termine, il restauro del palazzo Baronale, simbolo di Collepasso.
«Averne completato il restauro è motivo di orgoglio. Fino al nostro avvento era solo incuria e degrado. Oggi una delle sue sale è sede della biblioteca. I ragazzi che studiano fuori, anche quando tornano in estate o a Natale, ci chiedono di poter utilizzare quelle sale.
Oggi il palazzo Baronale è diventato la “casa” di tutte le nostre attività culturali. Settore, quello culturale, sui cui abbiamo voluto spingere. Il cartellone degli eventi estivi appena consumatosi ne è la conferma, così come l’inserimento di Collepasso nelle prossime “Giornate FAI di Autunno”».
LA CITTADELLA DELLO SPORT
Altro punto focale: il Palazzetto dello Sport con campetti annessi e connessi.
«Siamo in dirittura d’arrivo. Mi auguro si possa procedere al taglio del nastro entro ottobre. Anche perché ospiteremo le partite casalinghe della “Leo Shoes Volley” dalla vicina Casarano che parteciperà al prossimo campionato di Serie B e la squadra deve potersi allenare in vista della stagione. Accanto al Palazzetto, la Cittadella dello Sport con la possibilità di praticare padel, basket, ecc. In questo modo rivitalizzeremo del tutto quella che era una zona periferica, trasformandola in un’area molto, molto accogliente».
SECONDO MANDATO
Lei è in carica dal 2021. Cosa farà nel 2027? Chiederà agli elettori la conferma per un altro mandato?
«Sinceramente siamo concentrati sul presente e sul lavoro quotidiano. Inutile nascondere, però, che ci farebbe piacere dare continuità al nostro progetto per avere l’opportunità di portare a termine tutto quello che stiamo avviando».Anche per i noti “svisamenti” della dialettica politica interna che hanno portato in dono (poco gradito) la ribalta delle cronache nazionali, vista dall’esterno, sembrerebbe che Collepasso abbia bisogno di un processo di pacificazione. È così?
«È una percezione sbagliata. Frutto anche delle polemiche innescate da taluni e veicolate attraverso i social. Quanto raffigurato, però, non rappresenta degnamente quello che invece è il senso di comunità che si è creato.
Le iniziative che abbiamo messo in atto, l’impulso che abbiamo dato un po’ in tutti i settori, anche nel sociale e dal punto di vista culturale, hanno riacceso entusiasmo tra i cittadini che hanno ritrovato quel senso di comunità che prima non c’era. Anche l’idea di puntare molto su cultura ed eventi è nata per dare impulso alle (purtroppo) poche attività commerciali o ristorative del paese.
Non ci siamo limitati alla sola estate come conferma, all’interno della rassegna Crita – Festival delle arti, la recente presenza di Andrea Pennacchi, con lo spettacolo teatrale Una piccola Odissea. Quella di Collepasso è stata l’unica tappa in Puglia oltre quella di Bari».
CULTURA ED ECONOMIA
C’è chi si ostina a dire che con la cultura non si mangia…
«Non è vero! Garantisce un ritorno non solo immateriale. Grazie agli eventi culturali lavorano i B&B e tutte le altre attività ricettive. Non si parla solo di economia ma delle persone che la muovono e che, attraverso queste iniziative, ritrovano un anello di contatto con chi amministra, apprezzandone le scelte e la ricaduta sociale, economica e culturale.
Tutto questo ha fatto sì che il paese si ricompattasse attorno ad un’idea che non è solo mia e dell’amministrazione ma condivisa da tutti. Tranne forse che da qualcuno seduto sui banchi dell’opposizione».
CONTRASTI PERSONALI
Torniamo alle polemiche di cui prima. Scatenate anche da chi era partito con il suo stesso treno…
«Diciamo che non c’è amicizia: mettiamola così. La mia impressione è che determinati attacchi non abbiano base politica ma siano frutto esclusivamente di personalismi, sconfinati in contrasti personali, oppure in ripicche per essere rimasti fuori dai giochi».
A SCUOLA
Il vostro è un paese relativamente piccolo (poco più di 5.500 abitanti), confinante con grossi centri. Questo aumenta le difficoltà di chi amministra?
«È chiaro che centri come Casarano, Galatina, Maglie abbiano un target diverso dal nostro. Prendiamo ad esempio la scuola: noi abbiamo solo fino alla secondaria di primo grado. Tutti i nostri ragazzi, finite le scuole medie, continuano gli studi altrove. È nostro compito far sì che i ragazzi non si vedano costretti a frequentare quelle piazze anche fuori dalle mansioni scolastiche per mancanza di alternativa. Dobbiamo creare opportunità di “restanza”, anche attraverso quelle strutture, come la Cittadella dello Sport, che consentono di svolgere attività sportiva».
GIOVANI DA TRATTENERE
Altro argomento “caldo” anche se non riguarda solo Collepasso: lo spopolamento.
«Sono nel direttivo di Borghi Autentici d’Italia e, con l’associazione, stiamo valutando come far rivivere i nostri borghi. L’idea è quella di uscire dal concetto limitante di “borghi-cartolina”, mordi e fuggi, buoni solo per la breve vacanza, la settimana estiva. Non sembrino anacronistiche le iniziative di realizzare una mensa o il nido. Rispetto alla mia generazione vedo che oggi sono in tanti che hanno voglia di restare a Collepasso. Fornire loro le giuste opportunità è una delle strade. Anacronistico, invece, sarebbe pensare ancora che il Salento sia solo estate, perdendosi tutto il resto».
FINO AL 2027
Da qui alla scadenza del suo mandato cosa aspettarci? Cosa bolle in pentola?
«Continueremo a lavorare alle iniziative avviate e completeremo i cantieri ancora aperti. Tra i nostri obiettivi c’è la realizzazione di un rondò nella zona che ospita la Cittadella dello Sport, nei pressi del cimitero, all’uscita per Maglie. Più in generale puntiamo a mettere in sicurezza la viabilità interna. Punteremo anche sul decoro urbano, perché è importante sentirsi bene a casa propria e vivere in un posto bello. Mi piacerebbe rinsaldare ulteriormente il rapporto con la scuola. Abbiamo in corso il progetto “Cammini di Legalità” che ci sta dando grandi soddisfazioni. C’è un altro aspetto che mi piace: i ragazzi oggi ci fermano per strada, hanno confidenza con noi e questa è una cosa che non era mai accaduta. È bello che abbiano un rapporto col sindaco, con gli amministratori».
AI POSTERI
Ragionando ipoteticamente sulla possibilità di un secondo mandato, cosa sogna di lasciare per cui i suoi concittadini possano ricordarla anche tra 100 anni?
«Mi piacerebbe far sì che Collepasso diventasse un centro di riferimento, soprattutto per il respiro culturale. Penso che questo possa contribuire a rendere liberi i ragazzi, di invogliarli al guizzo e alla creatività. Chi lo sa, un domani tutto ciò potrebbe trasformarsi in una serie di attività in loco. Vorrei ci fossero respiro più ampio e una maggiore consapevolezza delle opportunità. Le opere pubbliche che stiamo realizzando, le iniziative in atto, le associazioni capaci di procedere in rete per il bene della collettività possono essere propedeutiche a un futuro migliore. Ciò che può rimanere nel tempo è quella consapevolezza che non c’è mai stata. Se tutto questo nasce all’interno di un’esperienza amministrativa, per noi sarebbe di per sè un grande riconoscimento»
GRAZIE A TUTTI
Da queste colonne può rivolgersi direttamente ai suoi concittadini. Cosa vuol dire loro?
«Li ringrazierei perché danno sempre prova di comunità. Come avvenuto con il tavolo tecnico della Prefettura, quando tutti eravamo in apprensione per quel signore di 89 anni che era scomparso. L’intero paese ha risposto: durante più di 48 ore vissute tra ansia e paura, è stato confortante sapere di non essere soli. Nel corso degli anni abbiamo ricevuto tanto affetto. Non era nei miei progetti diventare sindaca: è accaduto, perché le cose belle accadono. Anche quando le questioni non erano piacevoli ho tenuto botta: ce l’ho fatta perché mi sento supportata e la fiducia della gente mi fortifica. Per cui, in questa fase, sono io che devo dire grazie ai collepassesi».
Attualità
Collepasso commemora l’Appuntato Scelto Manuele Braj
Giornata del Ricordo dei Caduti nelle missioni internazionali per la pace. L’App.Sc. Braj perse la vita il 25 giugno 2012 in Afghanistan, a seguito della devastante deflagrazione provocata dall’impatto di un razzo esploso da una cellula terroristica contro la garitta di osservazione in cui prestava servizio, insieme ad altri militari italiani
Si è tenuta, presso il cimitero comunale di Collepasso, la cerimonia commemorativa in occasione della 17ª Giornata del Ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace, dedicata alla memoria dell’Appuntato Scelto Manuele Braj, insignito della Croce d’Onore alle vittime di atti di terrorismo o di atti ostili impegnate in operazioni militari e civili all’estero.
L’App.Sc. Braj perse la vita il 25 giugno 2012 in Afghanistan, a seguito della devastante deflagrazione provocata dall’impatto di un razzo esploso da una cellula terroristica contro la garitta di osservazione in cui prestava servizio, insieme ad altri militari italiani. Il suo sacrificio resta una testimonianza di coraggio, dedizione e profondo senso del dovere.
La cerimonia, sobria ma intensa, ha previsto la deposizione di un cuscino di fiori presso il luogo di tumulazione del militare, seguita da un momento di raccoglimento e di preghiera. Hanno preso parte i familiari del decorato, le Associazioni Nazionali Carabinieri dei comuni limitrofi, rappresentanti delle associazioni sindacali militari, nonché uno schieramento di rappresentanza di militari della Compagnia Carabinieri di Casarano.
Nel corso della commemorazione sono stati pronunciati interventi di ricordo e di conforto da parte del vicesindaco di Collepasso, in rappresentanza dell’amministrazione comunale e del Comandante Provinciale dei Carabinieri di Lecce, Colonnello Andrea Siazzu, che hanno rinnovato il sentimento di vicinanza e gratitudine dell’intera comunità nei confronti della famiglia Braj e di tutti coloro che, con sacrificio e onore, servono la pace e la sicurezza internazionale.
Con questa celebrazione, Collepasso ha voluto ancora una volta riaffermare il proprio impegno nella memoria e nel riconoscimento del valore di chi ha donato la vita per un ideale di pace e libertà.
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Attualità
“Prima di restaurare la piazza comunale, la ditta mette in vendita i cordoli su Facebook”
La denuncia da Castrignano del Capo: “Appena aggiudicati i lavori, ancora prima dell’avvio del cantiere, è comparso un annuncio inequivocabilmente riconducibile a beni comunali, collocati sul piazzale antistante il municipio”
L’avvicinamento ai lavori di rifacimento della piazza antistante il municipio, a Castrignano del Capo, è accompagnato da un episodio singolare, che si porta dietro diversi punti interrogativi levati dalla minoranza.
Tra le righe redatte dai consiglieri Calabrese Roberto, Chiffi Giulia, De Nuccio Francesco, Pizzolante Katya e Rosafio Annamaria si legge che: “È comparso sui social un annuncio di vendita che ha destato forte preoccupazione: una foto inconfondibile della piazza antistante il Municipio di Castrignano del Capo, accompagnata da un annuncio di vendita dei suoi cordoli in pietra leccese, ancora perfettamente al loro posto.
Si tratta della stessa piazza per la quale il Comune ha appena aggiudicato i lavori di rifacimento.
Ebbene, i lavori non sono ancora iniziati ma la ditta aggiudicataria sembra già proporre in vendita i materiali storici e di valore appartenenti al patrimonio comunale.
Chiediamo pubblicamente: il Sindaco e l’Assessore ai Lavori Pubblici ne sono al corrente?
Com’è possibile che, ancora prima dell’avvio del cantiere — e addirittura prima della pubblicazione della determina di aggiudicazione — compaiano online immagini della nostra piazza con i suoi elementi storici e architettonici messi in vendita?
Dal computo metrico del progetto emerge che tra gli interventi previsti a carico della ditta, e dunque compresi nei costi sostenuti dal Comune , figurano anche il trasporto e lo smaltimento di tutto il materiale di risulta.
Dobbiamo quindi chiederci: stiamo pagando per lo smaltimento di materiali che poi verranno rivenduti dai privati?
Se così fosse, saremmo di fronte a un fatto grave, sotto ogni profilo.
E come mai — se questi cordoli possiedono un valore economico oltre che storico — l’Amministrazione non ne ha previsto il recupero, per riutilizzarli in questo o in altri interventi di valorizzazione urbana?
Ancora una volta emerge la mancanza di una visione capace di tutelare e valorizzare l’identità di Castrignano. Così, pezzo dopo pezzo, si rischia di consegnare ad altri ciò che appartiene ai cittadini e alla loro storia.
Castrignano non si svende”, chiudono i consiglieri, “Non permetteremo che la piazza del nostro paese diventi un affare per pochi. Chiediamo all’amministrazione chiarezza immediata”.
Attualità
Salento e Brasile non sono poi così lontani
Un ponte di cultura, memoria e futuro economico. Pubblicati sulle piattaforme digitali del Jornal Italia, canale informativo bilingue rivolto agli italiani all’estero, due documentari dedicati al Salento, che raccontano Lecce, Cursi, Poggiardo e Capo di Leuca in un viaggio tra pietra chiara e barocco, sapori antichi e visioni contemporanee. L’obiettivo è quello di aprire nuove prospettive di export verso un mercato da oltre 215 milioni di consumatori, in un Paese che ospita la più grande comunità italiana al mondo fuori dall’Italia con oltre 30 milioni di discendenti di emigrati
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Il Salento arriva in Brasile con un racconto che intreccia memoria, cultura e sviluppo economico, esaltando le eccellenze enogastronomiche, turistiche e artigianali del territorio.
L’obiettivo è far conoscere in Brasile la ricchezza autentica di Lecce, del Salento e dei suoi caratteristici borghi, attraverso video che diventano strumenti di promozione e ponti di opportunità, dove il paesaggio dialoga con le persone, le imprese e le tradizioni locali.
Sono stati pubblicati sulle piattaforme digitali del Jornal Italia, canale informativo bilingue rivolto agli italiani all’estero, due documentari dedicati al Salento, che raccontano Lecce, Cursi, Poggiardo e Capo di Leuca in un viaggio tra pietra chiara e barocco, sapori antichi e visioni contemporanee.
Un racconto che unisce architettura, gastronomia, artigianato, memoria e impresa, con l’obiettivo di promuovere le eccellenze salentine e aprire nuove prospettive di export verso un mercato da oltre 215 milioni di consumatori, in un Paese che ospita la più grande comunità italiana al mondo fuori dall’Italia: oltre 30 milioni di discendenti di emigrati, oggi protagonisti della società brasiliana, con un alto potere d’acquisto e un crescente interesse per l’autenticità del vero Made in Italy.
I documentari sono stati realizzati con il contributo di Roberto De Donno, Local Business Developer di We Communication, impresa responsabile del progetto Jornal Italia.
La conferenza stampa di presentazione si terrà giovedì 13 novembre, alle 11, presso la Sala Stampa del Comune di Lecce.
Interverranno: Adriana Poli Bortone, sindaca di Lecce; l’arch. Alfredo Foresta; Emanuela Longo, direttrice CIA Salento; la chef Gianna Greco, Tipico Restaurant; Elisa Mele, vicesindaca di Cursi; Antonio Ciriolo, sindaco di Poggiardo e presidente del Gal Capo di Leuca; Giosuè Olla Atzeni, direttore del GAL Capo di Leuca; Pasquale De Santis, presidente della Pro Loco di Poggiardo; il professore Daniele Mann.
Durante la conferenza sarà attivato un collegamento diretto dal Brasile con Alessandro Lupò, CEO di We Communication e responsabile del Jornal Italia, per la presentazione dei dati, delle motivazioni e della visione strategica che hanno portato alla realizzazione dei video dedicati alla Puglia e al suo legame profondo con gli italo -discendenti in Brasile.
Un progetto nato per rafforzare il ponte culturale ed emotivo tra il Salento e le nuove generazioni italiane in Brasile, che continuano a mantenere viva la memoria, l’identità e le origini del territorio pugliese.
Il Jornal Italia si conferma così media ufficiale e vettore culturale dal Sud Italia verso l’altra parte dell’oceano.
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