Attualità
Ovunque vai, Martinucci
Una famiglia che conta 300 collaboratori, 28 store e 74 anni di storia. Qualità e tradizione grazie alle due linee di produzione dell’azienda salentina, portavoce dell’abilità dolciaria nostrana ad ogni latitudine

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Martinucci è un’azienda riconosciuta nel mondo, portavoce della tradizione dolciaria ad ogni latitudine, con tanti punti vendita in Salento ed in diversi Paesi del globo.
Una famiglia che conta 300 collaboratori, 28 store e 74 anni di storia.
Con Fabio Martinucci facciamo il punto su come si possano raggiungere obiettivi così grandi, continuando il proprio percorso di crescita, mantenendo alti gli standardi qualità.
Eccellere su piccola e grande scala. Qual è il segreto?
«Senz’altro la nostra produzione, che oggi viaggia su due linee: una artigianale ed una industriale, mantenendo sempre altissimi standard di qualità. I prodotti della linea artigianale sono quelli che realizziamo nel nostro laboratorio di Acquarica del Capo. Da qui partono i prodotti freschi che lavoriamo giornalmente e che servono tutte le nostre pasticcerie presenti in Salento. I prodotti che vendiamo nelle pasticcerie Martinucci nel mondo, invece, sono realizzati dalla nostra linea industriale. Una linea che conserva tutte le caratteristiche del prodotto artigianale e tutte quelle preziose conoscenze artigiane tramandate nel tempo, lungo la decennale esperienza di Martinucci nel settore. La nostra azienda oggi è un po’ una fotografia del settore dolciario, in cui produzione artigianale ed industriale viaggiano sempre l’una accanto all’altra».
In che modo due metodi di lavoro, all’apparenza lontani, si avvicinano?
«Nel mondo della pasticceria, la produzione artigianale oggi si regge in gran parte sul lavoro industriale. Questo non ci deve spaventare o insospettire. Al contrario, è un percorso che ormai avanza in simbiosi e che permette di accrescere la qualità dei prodotti. Basti pensare che tutta la pasticceria oggi è improntata sull’utilizzo di semilavorati, compresa quella di pasticcieri e gelatai che si definiscono artigiani. Nel settore, tutti utilizziamo i prodotti semilavorati, talvolta anche provenienti dalle grandi multinazionali, senza che questo rappresenti un peggioramento nella qualità del prodotto. Anche grandi aziende storiche come la Pernigotti forniscono ingredienti, per fare un esempio come la nocciola di Piemonte DOC, che vengono impiegati dai mastri artigiani. Questo ci dice, nella realtà dei fatti, che produzione artigiana ed industriale non devono essere considerate antitetiche, come molte campagne di marketing vogliono farci credere, ma sono molto più prossime di quanto possiamo immaginare. Non a caso Martinucci oggi, con la sua linea industriale, è sia produttore che distributore sul mercato di semilavorati, che vengono acquistati ed impiegati giornalmente anche da molte piccole realtà del nostro territorio».
Esiste ancora l’antica figura del pasticciere che gestisce la produzione dalla A alla Z?
«Sono davvero rarissimi i pasticcieri che continuano a gestire artigianalmente l’intero processo di produzione e vendita in autonomia. È difficile pensare che al giorno d’oggi un pasticciere prepari ogni mattina tutta la produzione per la singola giornata. La prassi vuole che anche i dolci dei laboratori artigianali vengano realizzati in gran numero per coprire più giornate, poi conservati e cotti di volta in volta, giorno per giorno, secondo vendite e necessità».
Pesano ancora i falsi miti sulla produzione industriale nelle scelte dei consumatori?
«Purtroppo, si. Diverse credenze spingono il consumatore a pensare che un prodotto, se non realizzato e consumato al momento, abbia un gusto differente oppure possa nascondere delle sorprese. Ma non è così. Uno dei falsi miti più radicati è quello relativo alla conservazione. I prodotti della linea industriale, anche ma non solo per poter essere gustati in luoghi diversi da quelli di produzione, sono sottoposti a congelamento. E questo può generare scetticismo nel consumatore. In realtà, il processo di conservazione non altera le proprietà organolettiche. Ed inoltre rappresenta anche un presidio di sicurezza per il consumatore, dal punto di vista batteriologico. L’abbattimento che effettuiamo a livello industriale (oggi richiesto in molti ambiti anche dalle Asl), portando il prodotto a -18° in venti minuti, rende la proliferazione batterica innocua per il consumatore. È un po’, per fare un parallelismo, come quando in ambito domestico congeliamo la classica lasagna della nonna per mangiarla l’indomani. In questo caso, nei laboratori, con strumentazioni e procedure professionali, che permettono il cosiddetto abbattimento, abbiamo ulteriori garanzie circa la sicurezza del prodotto che viene somministrato al cliente. È proprio come nei ristoranti dove, per intenderci, non consumeremmo mai un tonno o delle cozze se prima non passate in abbattitore».
Processo industriale ed artigianale: la qualità è nel punto d’incontro?
«Mi sento di dire che senza la grande industria oggi non ci sarebbero i grandi artigiani. Se un prodotto è scadente questo non dipenderà dall’utilizzo dei semilavorati, ma dalla qualità di quei semilavorati che si sceglie di utilizzare. Un consiglio? Assaggiare per credere!».
Attualità
La nuova amministrazione di Corsano
Il nuovo esecutivo scelto dal sindaco Francesco Caracciolo: Cosimo Bello vicesindaco con delega alla tutela, valorizzazione e recupero ambientale; Enza De Francesco assessora con deleghe ai servizi sociali, ambito di zona, istruzione e politiche educative; a Paola Orlando le deleghe della cultura e pari opportunità; a Fabrizio Chiarello quelle di urbanistica, attività produttive e sport. Il sindaco ha tenuto per sé le deleghe a lavori pubblici e bilancio

Si è insediata la nuova amministrazione corsanese guidata dal sindaco Francesco Caracciolo, eletto con 2150 preferenze, pari al 63,67% dei votanti.
Nel corso del consiglio comunale, dopo il giuramento, il sindaco ha dato comunicazione dell’esecutivo cittadino così composto: Cosimo Bello vicesindaco con delega alla tutela, valorizzazione e recupero ambientale; Enza De Francesco assessora con deleghe ai servizi sociali, ambito di zona, istruzione e politiche educative; a Paola Orlando le deleghe della cultura e pari opportunità; a Fabrizio Chiarello quelle di urbanistica, attività produttive e sport.
Il sindaco ha tenuto per sé le deleghe ai lavori pubblici e al bilancio.
Il quadro istituzionale è stato completato con l’elezione dei componenti delle commissioni e dei rappresentanti in seno al Consiglio dell’Unione dei Comuni “Terra di Leuca”.
Il nuovo consiglio comunale è composto da 8 consiglieri di maggioranza della lista “Corsano Futura” (Edoardo Raona, Luciana Biasco, Biagio De Giorgi, Margherita Mariano, Fabrizio Chiarello Cosimo Bello, Enza De Francesco e Paola Orlando) e da 4 consiglieri di minoranza della lista “Corsano Insieme” (Pierluigi Ciardo, Biagio Cazzato, Anna Chiara Orlando e Luciana Chiarello).
«I corsanesi si sono espressi in maniera chiara e netta», afferma il Sindaco Francesco Caracciolo, «e ora è compito di questa maggioranza procedere spedita portando a conclusione i progetti in itinere e iniziarne di nuovi ambiziosi attenendoci al programma elettorale.
L’esperienza dei componenti della giunta unita alla voglia di fare dei consiglieri di maggioranza, ai quali ho conferito apposite deleghe in base alle rispettive sensibilità e inclinazioni, saranno il valore aggiunto della nuova amministrazione. Auguro buon lavoro alla mia squadra di assessori e consiglieri», conclude Caracciolo, «così come il mio augurio va ai consiglieri di minoranza, con l’auspicio che si possa lavorare proficuamente per la crescita della nostra comunità».
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Attualità
A Sara Ciriolo di San Cassiano il Premio America Giovani
Si è svolta alla Camera dei Deputati la cerimonia di consegna del Premio America Giovani della Fondazione Italia USA. Tra i premiati anche la studentessa di San Cassiano, laureata in Economia Aziendale presso l’Università del Salento.

Il premio sceglie i vincitori ogni anno tramite la banca dati delle università italiane, tra i neolaureati con un piano di studi afferente agli interessi della Fondazione Italia USA.
La scelta tiene conto di diversi parametri basati sul merito, come ad esempio il punteggio di laurea, l’età di conseguimento del titolo, la media degli esami, la data della sessione di laurea, eventuali esperienze all’estero, il curriculum studiorum e altre valutazioni comparative.
«È un riconoscimento che mi riempie di orgoglio e che mi gratifica molto», commenta Sara Ciriolo, «perché premia i neolaureati più meritevoli in tutta Italia. Un incoraggiamento a continuare a impegnarmi, a studiare, senza perdere la voglia di fare sempre meglio. Ringrazio la Fondazione Italia USA e tutti gli organizzatori».
Sara oggi è una studentessa magistrale in Management Aziendale, laurea magistrale sempre presso l’Ateneo salentino, e sta svolgendo uno stage in Audit&Assurance presso la sede di Deloitte a Bari. Inoltre, proprio in virtù del Premio America Giovani, segue da alcune settimane il master “Leadership per le relazioni internazionali e il made in Italy”, grazie alla borsa di studio a copertura totale garantita dalla Fondazione.
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