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Cronaca

Droga in auto ed a casa: arrestato marocchino

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(1° settembre) – I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Tricase, assieme a quelli della Stazione di Specchia, hanno arrestato Ahmed Dahhou, 34enne cittadino del Marocco residente a Salve, incensurato, per detenzione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti. Intorno alle 21 di ieri una pattuglia di militari di Specchia ha notato una Peugeot 307, il cui conducente guidava senza far uso della cintura di sicurezza. Decisi a contestare all’automobilista la violazione della norma del codice della strada, i Carabinieri si sono avvicinati al veicolo ed hanno cercato di attirare l’attenzione del guidatore.


Dopo i primi segnali con i fari abbaglianti, che non hanno sortito l’effetto desiderato, i militari hanno fatto ricorso al clacson ma sempre senza esito. Anche l’accensione dei lampeggianti non ha avuto l’effetto desiderato dato che l’uomo, più che controllare dallo specchietto retrovisore i movimenti dell’autovettura di servizio e dei militari all’interno di essa, continuava indisturbato nella sua marcia. Capito che, probabilmente, il conducente della Peugeot aveva ben altro che il mancato utilizzo della cintura di sicurezza che lo preoccupava, i Carabinieri di Specchia hanno continuato a tallonare da vicino l’utilitaria in attesa dell’arrivo di un equipaggio del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Tricase, nel frattempo allertato tramite la Centrale Operativa.


Giunta l’autoradio in ausilio e venutasi quindi a creare una cornice di maggiore sicurezza, i militari hanno proceduto ad imporre lo stop all’autovettura il cui conducente, identificato per Ahmed Dahhou, ha riferito di non essersi accorto delle numerose e continue intimazioni ad interrompere la propria marcia. Per niente persuasi dalle spiegazioni fornite e ritenendo che l’uomo avesse avuto ben altre ragioni per non fermarsi, i Carabinieri hanno proceduto ad effettuare una minuziosa perquisizione personale di Dahhou che ha avuto esito negativo. Ben altro risultato, invece, ha dato la perquisizione veicolare.

Nascosto all’interno della tasca posteriore del sedile anteriore sinistro, infatti, i militari hanno trovato un involucro, perfettamente confezionato con nastro adesivo da pacchi, contenente 486 grammi di hashish. Capito il motivo per il quale l’automobilista era tanto restio a fermarsi alle intimazioni dei Carabinieri, i militari hanno ritenuto opportuno estendere le ricerche anche all’abitazione dell’uomo. Giunti a Salve, all’interno della tasca di un giubbotto di proprietà di Dahhou, appeso all’ingresso dell’abitazione, è stato trovato un involucro di carta stagnola contenente tre grammi di hashish mentre, all’interno di una scatola abilmente nascosta dentro un armadio, è stato rinvenuto un altro involucro, esattamente identico a quello che l’uomo aveva in macchina, contenente anch’esso 486 grammi di hashish.


Nella stessa stanza i Carabinieri hanno anche trovato tutto l’occorrente per preparare gli involucri da quasi mezzo chilo, probabilmente destinati a persone che dovevano a loro volta rivenderli in quantitativi più piccoli, nonché il materiale necessario per confezionare le dosi destinate alla vendita al dettaglio. Tutto quanto rinvenuto nel corso della perquisizione è stato sottoposto a sequestro mentre Dahhou, accompagnato in caserma, è stato dichiarato in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e, al termine delle formalità di rito, associato presso la Casa Circondariale “Borgo San Nicola” di Lecce a disposizione del Pubblico Ministero di turno, dottoressa Moschettini. Le indagini proseguono per verificare l’esatta provenienza dell’hashish, contraddistinto da un vero e proprio “marchio di fabbrica” rappresentato dalla sagoma stilizzata di un dromedario nonché per individuare l’eventuale “grossista”, al quale la droga doveva essere consegnata.


Cronaca

Taglio del nastro: bentornato Ponte Ciolo

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Come avevamo anticipato sulle colonne del nostro ultimo numero cartaceo, oggi è stato il grande giorno del Ponte Ciolo. Il giorno in cui ha riaperto al traffico, sotto “una nuova luce”.

Il taglio del nastro questo pomeriggio per lo storico ponte in località Gagliano del Capo (Lecce), il ponte iconico del Salento lungo la strada provinciale 358, la litoranea della costa adriatica, che si staglia per una lunghezza di 60 metri a picco sul mare in corrispondenza di un’insenatura rocciosa profonda circa 30 metri.
    Simbolo, negli anni ’60, di un filone di ingegneria strutturale altamente innovativa, il ponte è tornato da oggi a nuova vita, riaperto alla percorrenza dopo essere stato chiuso per un anno per i lavori di risanamento, consolidamento e adeguamento sismico e funzionale finanziati dalla Provincia di Lecce con risorse del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
    Alla cerimonia di riapertura del ponte, con la l’accensione dell’illuminazione, alla presenza del presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva, hanno partecipato autorità civili e religiose per salutare il passaggio della prima vettura.
    La struttura originaria, ad arco sagomato, è stata progettata dall’ingegnere leccese Antonio La Tegola e realizzata dalla Provincia di Lecce tra il 1962 e il 1967.

Era stata già sottoposta, negli anni, ad altri interventi di manutenzione.

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Cronaca

Specchia, movimenti turistici: partono i controlli della Polizia Locale

Avviata una serie di verifiche riguardanti la comunicazione da parte degli operatori del settore ricettivo. Per le omissioni o ritardi sanzioni fino a 600 euro

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La stagione turistica è alle porte e con essa arrivano anche i controlli per garantire il rispetto delle normative vigenti.

A Specchia, la Polizia Locale ha avviato una serie di verifiche riguardanti la comunicazione dei movimenti turistici da parte degli operatori del settore ricettivo.

Questa iniziativa è volta ad assicurare il rispetto delle leggi regionali che regolamentano il settore turistico e puniscono le violazioni con sanzioni amministrative.

Il Comandante della Polizia Locale di Specchia Andrea Zacà ha sottolineato l’importanza del rispetto delle norme, richiamando l’attenzione sull’articolo 10 quinquies della Legge Regionale 52/2019.

Questo articolo assegna ai comuni le funzioni di vigilanza e controllo in materia turistica, con l’obiettivo di contrastare forme illegali di ospitalità e garantire il rispetto degli obblighi di comunicazione dei movimenti turistici.

La normativa regionale, nello specifico l’articolo 10 della Legge Regionale 57/2018, prevede sanzioni per le violazioni relative alla mancata trasmissione dei dati sui movimenti turistici.

Sanzioni che possono variare a seconda della gravità della violazione, includendo multe che vanno da euro 100 a euro 600.

Ad esempio, l’omessa trasmissione mensile dei dati comporta una sanzione che può arrivare fino a euro 600, mentre un ritardo nella trasmissione può essere sanzionato con multe che vanno da euro 100 a euro 300.

In conclusione, i controlli della Polizia Locale di Specchia riguardanti la mancata o tardiva comunicazione dei movimenti turistici mirano a garantire il rispetto delle normative regionali e a contrastare le pratiche irregolari nell’ospitalità.

È essenziale per gli operatori nel settore ricettivo adempiere ai requisiti di comunicazione dei dati al fine di evitare sanzioni amministrative e promuovere una gestione trasparente e conforme alle regole del turismo nella regione.

 

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Cronaca

Volontariato o lucro? Associazione nei guai

Indagine della Guardia di Finanza. Corrispettivi non dichiarati al fisco per un milione e 300mila euro. Il rappresentante legale e l’amministratore di fatto della onlus sono stati denunciati

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I militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Lecce hanno verificato la posizione di un’associazione culturale di formazione e promozione, risultata essere evasore totale negli anni d’imposta 2019 e 2020.

In particolare, la citata associazione, con sede in Lecce, negli anni oggetto del controllo, avrebbe perseguito scopi di lucro in contrasto alle finalità previste da statuto.

Diochiarata come associazione culturale i formazione e promozione era, invece, protagonista di un notevole giro d’affari, con master post laurea al prezzo di 7mila e 500 euro.

L’ammontare dei corrispettivi non dichiarati al fisco è stato determinato in un milione e 300mila euro. Il rappresentante legale e l’amministratore di fatto dell’asserita onlus sono stati denunciati alla competente Autorità Giudiziaria per le ipotesi di reato di omessa dichiarazione, atteso che l’imposta evasa è stata quantificata dai Finanzieri in oltre 300mila euro, ammontare superiore alla soglia di punibilità stabilita dalla normativa penaltributaria.

Vale la pena ricordare ancora una volta che l’evasione fiscale costituisce un grave ostacolo allo sviluppo economico perché distorce la concorrenza e l’allocazione delle risorse, mina il rapporto di fiducia tra cittadini e Stato e penalizza l’equità, sottraendo spazi di intervento a favore delle fasce sociali più deboli.

  • foto in alto di repertorio
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