Cronaca
Malori a catena ad un compleanno intasano 118: sfiorata tragedia
Uomo rischia la vita costretto ad attendere soccorsi impegnati con 5 persone che condividono una curiosa coincidenza
Un compleanno ha rischiato di trasformarsi in tragedia lo scorso mercoledì in quel di Lecce.
Un gruppo di persone, tutte over 40, ha mandato in tilt la macchina dei soccorsi a causa di una serie di sintomi manifestatisi a catena.
Il misfatto
Corriere Salentino racconta nei dettagli la vicenda: in 7 si sarebbero riuniti per celebrare un compleanno e parte della combriccola avrebbe brindato con un liquore alla marijuana fatto in casa.
Gli effetti della bevanda avrebbero causato dalla tachicardia alla secchezza orale, passando per mal di testa e stato confusionale. Costringendo ben 5 persone in ospedale.
“Ma quale festa…?”
Sempre sulle colonne del Corriere la smentita di uno dei malcapitati: non si sarebbe tenuta alcuna festa e non vi sarebbe stato nessun liquore alla marijuana. A detta del protagonista della vicenda, semplicemente, in vari orari della giornata, parte del gruppo si sarebbe recata in visita, a scaglioni, alla stessa persona festeggiata, bevendo qualcosa in un bar e manifestando, in momenti successivi e separati, dei malori.
Il malcapitato
Ad accusare un malore lo stesso giorno e la stessa sera, però, anche un’altra persona che, per come la si voglia mettere, si è comunque ritrovata senza soccorsi. L’uomo infatti era in tutt’altro posto e nulla aveva a che vedere con quanti sopra, ma causa l’intasamento del 118 è stato costretto ad attendere i soccorsi al punto da rischiare la vita e salvarsi per pochi fortunati minuti.
Resta insomma un po’ di incongruenza tra quanto registrato dalla stampa e quanto raccontato da uno dei protagonisti. Ma rimane ai fatti la sfortunata coincidenza che, in una sera di fine primavera come un’altra, ha rischiato di mettere insieme un compleanno ed una disgrazia.
Cronaca
Sventano suicidio: Benemerenza del Comune per due carabinieri
Il Comune di Ruffano consegna la Civica Benemerenza a due Carabinieri della locale Stazione per aver coraggiosamente sventato una tragedia, salvando la vita ad un uomo della zona.
I due militari dell’Arma cui l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Antonio Cavallo ha deciso di riconoscere l’encomio sono il Brigadiere Mauro Pierpaolo e l’Appuntato scelto Manco Francesco, in servizio presso la Caserma di Ruffano.
Lo scorso 7 ottobre i due carabinieri sono intervenuti alle porte di Casarano nell’abitazione di un 39enneche aveva manifestato intenti suicidi.
Il personale sanitario accorso sul posto non era potuto intervenire in soccorso dell’uomo, per via del fatto che lo stesso aveva minacciato di togliersi la vita con un coltello di cucina, puntandoselo in petto e dichiarandosi pronto a colpire chiunque si sarebbe avvicinato.
Con coraggio e freddezza quindi, i due militari della Stazione di Ruffano, nonostante gli attimi di grande tensione, sono riusciti ad assumere il controllo della situazione. Mentre tentavano di calmarlo, il brigadiere ha approfittato di un momento di distrazione del 39enne per lanciarsi verso di lui e disarmarlo.
Un’operazione rapida e rischiosa, ma decisiva per salvare la vita dell’uomo, che è stato poi immobilizzato e consegnato al personale sanitario.
Alla luce del gesto esemplare, il Comune di Ruffano ha pertanto deciso di consegnare ai carabinieri Mauro e Manco la civica benemerenza con questa motivazione: “Per l’altissimo senso del dovere dimostrato in occasione del salvataggio di una persona da morte certa, con sommo disprezzo del pericolo e ferma abnegazione ad onore della divisa e del giuramento prestato al servizio della Repubblica”.
Cronaca
Cade albero sulla Supersano-Casarano: colpita auto in transito
Illeso per miracolo il conducente di un’auto che questa mattina si è vista precipitare addosso un albero al momento del suo transito su di una provinciale del Basso Salento.
Siamo a Supersano, lungo la strada che porta a Casarano. Un albero appartenente ad un boschetto che costeggia la carreggiata è caduto stamani colpendo una Renault Clio di colore nero.
Un incubo per il conducente del mezzo che non ha potuto far nulla per evitare l’impatto. Incubo fortunatamente conclusosi a lieto fine: l’uomo non ha riportato gravi conseguenze.
Consistenti invece i danni al mezzo, colpito nella parte anteriore.
Cronaca
Sequestrata cava abusiva, ipotesi inquinamento
Carabinieri Forestali, Nucleo Regionale e Polizia Locale di Gallipoli, operazione “Stone Waste 2”: sequestrata cava abusiva di oltre 2 ettari, con segheria e rifiuti. Ricognizioni con l’elicottero dei carabinieri
Seconda fase dell’operazione “Stone Waste”, campagna di controlli dei Carabinieri Forestali a contrasto di abusi nelle attività estrattive sul territorio gallipolino e nel suo entroterra.
Anche questa volta le attività hanno visto la collaborazione fra Carabinieri Forestali (NIPAAF – Nucleo Investigativo di Lecce e Nucleo Forestale di Gallipoli) e Nucleo di Vigilanza Ambientale regionale, secondo una pianificazione operativa, che prevede anche la condivisione della tecnologia disponibile, che sta fornendo risultati di grande rilievo.
“Stone Waste 2” è stata condotta a termine da Forestali e funzionari della Regione Puglia dopo lunghi ed approfonditi accertamenti, con il necessario coinvolgimento anche del comune di Gallipoli (Sportello Unico per le Attività Produttive), e ha portato a stabilire l’integrazione di numerosi illeciti in un’area da tempo utilizzata per estrazione di materiale lapideo, in contrada Mater Gratiae.
Anche in questo caso sono state determinanti le ricognizioni effettuate con l’elicottero dei carabinieri (un AW169 di recente fornitura e dotato delle tecnologie più avanzate per le riprese sul territorio) e con i droni del Nucleo regionale di vigilanza ambientale – Sezione di Lecce.
Dalle indagini e le rilevazioni effettuate è stato verificato che una cava, facente parte di un vasto comprensorio estrattivo su cui si era già intervenuti con la fase iniziale di “Stone Waste”, veniva sfruttata in assenza assoluta della prescritta autorizzazione della Regione Puglia, e nonostante un ordinanza di sospensione dell’ attività.
Militari Forestali, tecnici regionali del Nucleo di Vigilanza Ambientale e Polizia Locale di Gallipoli hanno quindi proceduto al sequestro preventivo della cava, per impedire la prosecuzione dell’attività estrattiva illegale: l’ area cui sono apposti i sigilli misura complessivamente 2,20 ettari di superficie per 15 metri di profondità media; sotto sequestro anche 70 blocchi di pietra tagliati e pronti per il trasporto.
Il provvedimento cautelare ha interessato, inoltre, rifiuti (sfrido di pietra) da estrazione accantonati sul posto, una pala meccanica cingolata, nonché i locali adibiti a segheria con i macchinari; è stato altresì rilevato che i liquidi lubrificanti e comunque utilizzati per il taglio dei blocchi si disperdevano liberamente nel sottosuolo, senza alcuna opera di filtratura.
I Carabinieri Forestali, il Nucleo di Vigilanza Ambientale Regionale e la Polizia Locale hanno quindi proceduto a deferire alla Procura della Repubblica di Lecce un 66enne, proprietario e gestore della cava, per i reati, di cui agli articoli 7 e 19 del D.Lgs. 117/2008 per gestione di rifiuti non autorizzata da attività estrattiva esercitata da ditte, inquinamento ambientale in zona sottoposta a vincolo paesaggistico, idrogeologico e culturale, per la prossimità ad una chiesetta di valore storico – inosservanza di provvedimenti dell’ Autorità), nonché per mancata nomina del direttore responsabile di cava, mancata presentazione del documento di salute e sicurezza e del documento sulla stabilità dei fronti.
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