Cronaca
Tubo fognario bucato: pioggia di liquami

Un guasto imprevisto ha causato una vera e propria emergenza ambientale lungo la litoranea, nei pressi delle Quattro Colonne, in quel di Nardò.
Siamo a Santa Maria al Bagno, lungo la provinciale 108, dove erano in corso alcuni lavori. Si tratta proprio di un incidente durante gli scavi, un tubo dell’impianto fognario accidentalmente danneggiato provocando un’imponente fuoriuscita di liquami.
Sono stati subito allertati la Guardia Costiera e gli enti competenti, in quanto i liquami si sono ingentemente riversati in mare.

Sono in corso accertamenti, mentre l’area interessata è stata interdetta al passaggio.
In serata il Comune di Nardo ha chiarito in una nota l’accaduto.
La nota del Comune
L’incidente si è verificato sul lungomare nei pressi delle Quattro Colonne (dopo la rotatoria, direzione Lido Conchiglie, nel tratto compreso tra le vie Brin e Cavalieri Teutonici) ed è stato causato accidentalmente da un mezzo meccanico di una ditta impegnata ad eseguire alcuni lavori sulla rete elettrica per conto di Enel. Il danno riguarda una condotta premente in acciaio da cui passano i liquidi da fogna nera dell’intero abitato di Santa Maria al Bagno. Una parte dei liquami ha superato la carreggiata stradale ed è defluita in mare.
🚨 Dell’intervento di ripristino si sono fatti carico 𝗘𝗻𝗲𝗹 𝗲 𝗔𝗰𝗾𝘂𝗲𝗱𝗼𝘁𝘁𝗼 𝗣𝘂𝗴𝗹𝗶𝗲𝘀𝗲, quest’ultimo ente che si occupa della gestione e della manutenzione della rete della fogna. 𝗟𝗮 𝘇𝗼𝗻𝗮 𝗲̀ 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗮 𝗺𝗲𝘀𝘀𝗮 𝗶𝗻 𝘀𝗶𝗰𝘂𝗿𝗲𝘇𝘇𝗮 𝗲 𝗹𝗼 𝘀𝘃𝗲𝗿𝘀𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗲̀ 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗿𝗼𝘁𝘁𝗼. Il Comune di Nardò ha effettuato un sopralluogo con l’assessore ai Lavori Pubblici Oronzo Capoti, con dirigenti e tecnici dell’ente, per coordinare le azioni di ripristino e di bonifica attivate dagli enti coinvolti. Sono intervenuti anche i tecnici di Arpa Puglia per un 𝗰𝗮𝗺𝗽𝗶𝗼𝗻𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗮𝗰𝗾𝘂𝗲 𝗱𝗶 𝗯𝗮𝗹𝗻𝗲𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲.
🏊♂️ A seguito di quanto accaduto, 𝘂𝗻’𝗼𝗿𝗱𝗶𝗻𝗮𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝘀𝗶𝗻𝗱𝗮𝗰𝗼 𝗣𝗶𝗽𝗽𝗶 𝗠𝗲𝗹𝗹𝗼𝗻𝗲 (𝗻. 𝟯𝟱𝟬) 𝗵𝗮 𝗱𝗶𝘀𝗽𝗼𝘀𝘁𝗼 𝗶𝗹 𝗱𝗶𝘃𝗶𝗲𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗯𝗮𝗹𝗻𝗲𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗲 𝗱𝗶 𝗽𝗲𝘀𝗰𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝘂𝗻 𝗿𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝟱𝟬𝟬 𝗺𝗲𝘁𝗿𝗶 𝗱𝗮𝗹 𝗽𝘂𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗿𝗼𝘁𝘁𝘂𝗿𝗮 𝘀𝗶𝗻𝗼 𝗮𝗹 𝟮𝟮 𝗺𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼, salvo proroga in relazione agli accertamenti in corso da parte di Arpa. Tale provvedimento, naturalmente, per la salvaguardia dell’incolumità e della salute pubblica.
🟢 L’amministrazione comunale, inoltre, intende procedere anche a tutela del contesto circostante dai possibili rischi di inquinamento, in una zona a forte vocazione turistica. Attraverso il proprio ufficio legale, infatti, 𝗹’𝗲𝗻𝘁𝗲 𝘀𝘁𝗮 𝘃𝗲𝗿𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝗻𝗱𝗼 𝘀𝗲 𝗹’𝗮𝗰𝗰𝗮𝗱𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗮 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗴𝗿𝗮𝗿𝗲 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗶𝘀𝗽𝗲𝗰𝗶𝗲 𝗱𝗶 𝗻𝗮𝘁𝘂𝗿𝗮 𝗽𝗲𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗿𝗶𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗮 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗶 𝗱𝗮𝗻𝗻𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝗹’𝗮𝗺𝗯𝗶𝗲𝗻𝘁𝗲.
Foto in evidenza di Protezione Civile Salento. Foto interna da FB Nardò Denuncia.
Cronaca
A Tricase, causa lavori AqP, mancherà l’acqua
Per consentire l’esecuzione dei lavori, sarà necessario sospendere temporaneamente la normale erogazione idrica il giorno 23 Giugno…

I lavori di manutenzione straordinaria riguardanti la realizzazione di due nuovi nodi idrici previsti nel Risanamento Reti 4-Lotto 7.
Per consentire l’esecuzione dei lavori, sarà necessario sospendere temporaneamente la normale erogazione idrica il giorno 23 Giugno, in via Manin, nel tratto ricompreso tra incrocio con via Cardano e incrocio con via Cavalieri, in via Cavalieri nel tratto ricompreso tra via Pellico e via Manin, in via Civita nel tratto ricompreso tra via Cardano e via Enriques, in via Cardano nel tratto ricompreso tra via Civita e via Castelnuovo, in via Castelnuovo/via Sete nel tratto ricompreso tra via Cardano e via Dal Piaz.
La sospensione avrà la durata di 8 ore, a partire dalle ore 08 con ripristino alle ore 16:00.
Attualità
La Provincia pensa ad un’App contro gli zozzoni che abbandonano rifiuti
L’intelligenza artificiale per l’analisi provenienti dall’App, acquisite da privati cittadini e associazioni; 32 fototrappole intelligenti, con cartelli di segnalazione, da installare sul territorio provinciale ad integrazione di quelle già presenti

Un’App per la raccolta, l’elaborazione e il monitoraggio delle segnalazioni relative all’abbandono di rifiuti sul territorio provinciale, consentendo agli organi competenti di collaborare nel processo di monitoraggio e pulizia del territorio.
E’ lo strumento che la Provincia di Lecce intende realizzare con il progetto denominato “Salento pulito d’Amare: sistema integrato per la segnalazione, gestione e monitoraggio dei rifiuti abbandonati nel territorio provinciale”, che punta a contrastare l’abbandono illecito di rifiuti sul territorio provinciale, aree pubbliche e non, mediante l’adozione di strumenti digitali avanzati.
Il presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva, in data odierna, con proprio provvedimento, ha approvato la programmazione delle somme necessarie, pari a 564mila euro. Tali somme rappresentano le economie rivenienti dal Piano di Attuazione per l’Ambiente della Provincia di Lecce, per le quali Palazzo dei Celestini ha presentato proposta di utilizzo alla Regione Puglia nell’ambito della rimodulazione dello stesso Piano.
Elementi innovativi utilizzati (app più software di gestione) saranno: l’intelligenza artificiale per l’analisi preliminare delle immagini provenienti dall’App e acquisite da privati cittadini e associazioni, per consentire di individuare in automatico la tipologia dei rifiuti e l’estensione presunta dell’area oggetto di abbandono; detti dati, poi, saranno opportunamente validati dall’operatore della Polizia Provinciale; 32 fototrappole intelligenti, con cartelli di segnalazione, da installare sul territorio provinciale ad integrazione di quelle già presenti, capaci di monitorare le aree di interesse, di riconoscere automaticamente le targhe dei veicoli e di interagire con il software di controllo della Control Room.
Le fototrappole saranno dotate di connettività 4G per trasmettere in tempo reale immagini e video alla piattaforma centrale. La presenza di un modulo GPS servirà a geolocalizzare con precisione ogni evento rilevato, facilitando così l’intervento tempestivo delle autorità competenti.
L’attivazione automatica al rilevamento di movimenti, grazie a sensori a infrarossi passivi (PIR), permetterà di catturare immagini o video di alta qualità, anche in condizioni di scarsa illuminazione. L’implementazione di queste tecnologie avverrà nel rispetto delle normative vigenti in materia di protezione dei dati personali.
I dati raccolti saranno fruibili attraverso grafici interattivi e mappe tematiche.
Il presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva sottolinea: “La tutela dell’ambiente e la sostenibilità delle risorse sono da sempre una priorità per questa Amministrazione. In tale quadro la gestione efficace del contrasto all’abbandono illecito dei rifiuti è fondamentale ai fini di impatti positivi e significativi sulla salute pubblica, sul decoro urbano, sull’ecosistema. L’adozione di strumenti digitali avanzati per segnalare e poi gestire i rifiuti abbandonati è una risposta concreta all’esigenza di un territorio più pulito e sostenibile, anche in chiave turistica. Elemento cardine è il coinvolgimento attivo di cittadini ed associazioni, non solo nel fare la segnalazione, ma anche nella possibilità di monitorarla, ed essere così parte integrante del processo di tutela ambientale”.
Il sistema si propone i seguenti obiettivi strategici: facilitare l’invio di segnalazioni da parte dei cittadini, attraverso un’applicazione mobile intuitiva e accessibile; garantire la protocollazione automatica e la tracciabilità dell’intero flusso informativo; supportare le attività di controllo e sanzione da parte degli organi preposti, in particolare la Polizia locale, mediante strumenti di analisi e classificazione avanzati, garantendo la tempestività negli interventi di rimozione dei rifiuti, il monitoraggio e la rendicontazione delle attività svolte; rendere interoperabili i dati con sistemi esterni, come il Catasto Terreni gestito dall’Agenzia delle Entrate, per una verifica puntuale della proprietà dei terreni interessati; centralizzare anche le segnalazioni pervenute tramite pec, email, fototrappole o altri canali, creando un archivio unico e strutturato; garantire al cittadino e alle associazioni coinvolte la possibilità di monitorare lo stato della propria segnalazione, promuovendo la partecipazione e la fiducia nell’operato dell’amministrazione.
Cronaca
Revocati i domiciliari a sindaco e vicesindaco di Maglie
La misura era stata comminata lo scorso marzo nell’ambito dell’inchiesta su presunti favoritismi in merito ad appalti pubblici. Per Toma obbligo di firma

Il Tribunale del Riesame ha revocato oggi, giovedì 19 giugno, la misura degli arresti domiciliari nei confronti del sindaco di Maglie, Ernesto Toma (per il quale resta l’obbligo di firma), e del vicesindaco Marco Sticchi.
Non sussistano più “esigenze cautelari”, cioè la necessità di garantire l’incolumità degli indagati, impedire la reiterazione del reato o influenzare le indagini.
Ora, con la revoca della custodia domiciliare, si attende l’evoluzione delle indagini e le eventuali determinazioni dell’autorità giudiziaria, ma anche la pronuncia della Prefettura che, alla luce della misura cautelare, aveva sospeso i due amministratori dalle rispettive cariche.
L’interrogazione parlamentare
Proprio questa settimana il deputato salentino del Movimento 5 Stelle Leonardo Donno ha presentato una nuova interrogazione parlamentare al Governo, denunciando una “situazione amministrativa gravissima”, derivante dallo stallo occorso, e chiedendo “una risposta immediata” per garantire chiarezza nei confronti dei cittadini.
Dall’opposizione
Il gruppo Maje Noscia ha preso parola in merito con una nota:
“Apprendiamo della revoca delle misure cautelari a carico del Sindaco e del Vicesindaco di Maglie. Non possiamo che registrare con rispetto questa decisione dell’autorità giudiziaria, auspicando che i diretti interessati possano ora affrontare con maggiore serenità il percorso giudiziario ancora in corso.
Sul piano personale, esprimiamo solidarietà al Sindaco e al Vicesindaco per la difficile prova che hanno vissuto in questi mesi, riconoscendo la dimensione umana che accompagna ogni vicenda giudiziaria e l’impatto che essa ha anche sulle persone e sulle loro famiglie. Ribadiamo, con fermezza, il principio costituzionale della presunzione di innocenza, che va garantito fino all’eventuale accertamento definitivo delle responsabilità.
Al tempo stesso, resta intatto – e anzi si aggrava – il problema politico che abbiamo sollevato sin dall’inizio di questa vicenda: per tre lunghi mesi la città è stata governata da una Giunta privata dei suoi vertici democraticamente eletti, con un “facente funzioni” privo di legittimazione popolare e con una direzione politica svuotata. Una guida non legittimata dal voto che, lungi dall’essere una soluzione transitoria, si è protratta in maniera strutturale, alimentando un quadro istituzionale confuso, incerto, discontinuo e segnato da logiche propagandistiche.
Alla luce di tutto ciò, riteniamo che sia giunto il momento di atti di responsabilità politica. Sindaco e vicesindaco potranno guidare con serenità l’amministrazione comunale al di là dei condizionamenti giudiziari? L’istituzione Comune deve far sentire di operare nel rispetto della volontà popolare e della trasparenza della vita pubblica“
L’inchiesta
La misura degli arresti domiciliari nei confronti del primo cittadino di Maglie e del suo vice era stata emessa il 13 marzo scorso dal gip Stefano Sala, nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Lecce e della Guardia di Finanza su un presunto “sistema” di appalti pilotati nei Comuni di Maglie, Ruffano e Sanarica. Toma, Sticchi e altri soggetti, tra cui imprenditori e funzionari, sono accusati di reati come corruzione, turbata libertà degli incanti, frode in pubbliche forniture e falso in atti pubblici.
Nell’ambito di questo filone era stato arrestato anche l’allora sindaco di Ruffano, Antonio Rocco Cavallo, tradotto inizialmente in carcere e poi rimesso in libertà il 28 marzo, a seguito delle dimissioni dalla sua carica presentate il 17 marzo.
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