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Casarano

Casarano: ma che…SWAP hanno combinato?

Ecco come l’Ente comunale è arrivato al dissesto finanziario

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Ancora una volta è tornata alla ribalta la vicenda della finanza derivata e di quelle cose complicate chiamate SWAP che riguardano Casarano. Riuscire a far comprendere di cosa stiamo parlando e farlo per giunta nel volgere di poche righe, sembra un’impresa alquanto ardua ma probabilmente, con le necessarie semplificazioni che faranno storcere il  naso ai puristi dei conti (che comunque, come vedremo, ci capiscono poco anche loro) potremmo anche riuscirci. Era il 2005 (Amministrazione retta da Remigio Venuti) quando, per non avere l’impiccio di pagare le singole rate dei ben 58 (!) mutui accesi con la Cassa Depositi e Prestiti, si decise di fare un unico grande mutuo che li raccogliesse tutti. Cominciamo con il dire che estinguere  anticipatamente un mutuo costa una penale, quindi chiuderne 58 comporta altrettante penali per un totale di quasi un milione di euro (che hanno ovviamente pagato i casaranesi). In quell’occasione gli amministratori ne approfittarono per emettere i cosiddetti BOC (Buoni Obbligazionari Comunali) ed utilizzarono la Banca OPI per chiudere l’operazione finanziaria. La legge prevede che i BOC debbano essere emessi per finanziare delle opere pubbliche mentre, nel nostro caso, furono emessi per rinegoziare vecchi mutui e per avere un bel po’ di liquidità; così come la Corte dei Conti (comprensibilmente) raccomanda di fare un sondaggio per vedere qual è la Banca più conveniente per l’Ente pubblico mentre, in questo caso, non se ne ha traccia e quindi la scelta è stata forse presa lanciando i dadi o bendandosi prima di scorrere con l’indice la lista delle varie banche. Dettagli… Il mutuo viene sottoscritto per la durata di 20 anni ad un tasso fisso nemmeno tanto scandaloso del 3,75%. Passa all’incirca un anno e, siccome va di moda sottoscrivere dei contratti di finanza derivata, sia perché lo fanno tutti e sia perché fa figo poterlo dire in giro, anche quegli abili operatori finanziari degli amministratori casaranesi, ne fanno uno e lo agganciano al contratto BOC dell’anno prima. Occorre spiegare che un contratto SWAP è legato al mondo azionario e quindi offre guadagni ma con annessi rischi elevatissimi. Attenzione però a questi passaggi: si sottoscrive un contratto SWAP e lo si “aggancia” ad un altro contratto (in questo caso quello dei BOC) per compensare le perdite legate all’andamento del tasso variabile ma, visto che noi avevamo un mutuo a tasso fisso, cosa avremmo mai dovuto compensare con un contratto SWAP? Ancora: in molte città i contratti SWAP hanno portato innegabili vantaggi ma ad una condizione: un ufficio finanziario interno professionalmente molto (ma molto) competente e sempre “on line” per sfruttare l’andamento azionario o, al massimo, un consulente esterno che faccia la stessa cosa. Casarano non aveva né l’uno, né l’altro. Ma, siccome fa figo avere uno SWAP (sentite come suona bene…), corriamo a firmarne uno anche noi (salvo poi negarne l’esistenza alla Guardia di Finanza a chiederlo ed ammetterlo solo dopo le incalzanti istanze dell’Associazione “Idee Insieme” ma questa… è un’altra storia). Ora, chi di voi, volendosi tutelare da una possibile fregatura di un commerciante, fa un accordo con lo stesso commerciante? A Casarano lo abbiamo fatto. Per salvaguardare infatti il contratto BOC sottoscritto con la Banca OPI, sottoscriviamo il contratto SWAP con la stessa Banca OPI (scelta sempre con le stesse metodologie di prima). Nel marzo 2006 quindi, cediamo il nostro tasso fisso e (nel peggior periodo storico possibile) passiamo al tasso variabile. Chi capisce di queste cose sa che, quando si firmano contratti così, le cosiddette “partite” devono essere eque cioè: chi, nel momento della firma, ha maggiori vantaggi, deve dare la differenza all’altro per uscire “a pareggio”. Ed al momento delle firme, da questa operazione banca OPI ha un vantaggio di oltre 400mila euro che dovrebbe quindi versare nelle casse del Comune per pareggiare i conti. Succede però che la Banca, forse presa da tante faccende, si scordi di versare quella somma, anzi, si scorda proprio di dichiararla ed i nostri amministratori, persone indubbiamente ben educate, per una questione forse di buona creanza, non la chiedono nemmeno. Arriva così il 2009 e Ivan De Masi prende il posto di Venuti alla guida della Città. Gli SWAP (a dire il vero non solo a Casarano) avevano fatto già un mucchio di danni e quindi il consiglio comunale, all’unanimità, prese la decisione di rescindere tale contratto e, ancora una volta in controtendenza, nel peggior periodo storico possibile, si ripassò al tasso fisso. Siamo però sfortunati: abbiamo beccato una banca che ha tante cose da fare e si scorda sempre alcuni dettagli. Anche questa volta infatti, dopo la richiesta di chiusura avanzata dal Comune, la Banca avrebbe dovuto riconoscere il cosiddetto “valore atteso dei differenziali” per un importo di quasi 600mila euro, più i cosiddetti differenziali negativi di quasi 250mila euro ma… che volete… se ne è proprio scordata! In compenso però, ha chiesto il pagamento di 33mila euro come costi di chiusura del contratto (sapete com’è… gomme, matite ecc.). Anche in questo caso i nostri amministratori non hanno chiesto nulla ma, pur dando per scontata la loro buona educazione, penso che questa volta neanche sapessero di cosa si stesse parlando e della possibilità stessa di poter chiedere. A porsi il problema è stato un ex consigliere che in quegli anni sedeva all’opposizione, tale Giampiero Marrella che tempo fa ha suggerito al sindaco Gianni Stefàno di commissionare una cosiddetta perizia econometrica ad un professionista esterno (Giovanni Merico di Lecce) che poi ha portato ai risultati che sono stati esposti in quest’articolo. L’idea di cosa sia realmente accaduto la lasciamo ai lettori, ora è il tempo di sollecitare l’attuale sindaco a perseguire questa causa, denunciare, chiedere alla Banca, ai giudici, alla Croce Rossa se è il caso, ma cercare in tutti i modi di tornare in possesso di tutto il maltolto; siamo commissariati ed abbiamo uno scoperto enorme e quei soldi ci servono. Cerchiamo almeno di non farci prendere in giro.


Antonio Memmi

Alessano

Earth Day, anche il Salento Plastic Free

L’onda blu dei volontari ha travolto Spongano, Alessano, Gagliano del Capo, Casarano, la marina di Pescoluse a Salve e Taurisano, Cutrofiano, Gallipoli, Veglie e Salice Salentino

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Un’onda blu di oltre 10mila volontari che con tenacia e determinazione, sfidando le avversità del meteo, ha dedicato un weekend alla Terra in occasione della 54esima ricorrenza dell’Earth Day indetto dalle Nazioni Unite e quest’anno dedicato alla tematica “Planet vs Plastics”.

L’associazione di volontariato Plastic Free Onlus, impegnata dal 2019 nel contrastare l’inquinamento da plastica, è entrata in azione in ben 288 appuntamenti di pulizia ambientale su tutto il territorio nazionale a cui si sono aggiunte, per la prima volta, sei iniziative all’estero.

Grazie all’impegno dei volontari sono stati rimossi complessivamente 121.534 kg di plastica e rifiuti dall’ambiente, ridando vita e splendore a spiagge, parchi, giardini, rive dei fiumi e tante altre aree pubbliche.

Anche la Puglia è stata protagonista con 13 iniziative sul territorio regionale che hanno visto la partecipazione di 730 volontari, i quali hanno rimosso dall’ambiente ben 10.376 chili di plastica e rifiuti.

Nel Salento, in particolare, l’onda blu ha travolto Spongano (vedi foto in alto), Alessano, Gagliano del Capo, Casarano, la marina di Pescoluse a Salve e Taurisano, Cutrofiano, Gallipoli, Veglie e Salice Salentino.

«Ringraziamo i cittadini che si sono uniti a noi in questo weekend dedicato alla Terra», dichiara Luigi Schifano, referente regionale Plastic Free, «Vedere tanta gente assieme nel segno dell’amore concreto per la Natura regala gioia e speranza per un futuro sempre più sostenibile e libero dall’eccesso di materiali plastici, che inquinano i nostri ambienti di vita. L’entusiasmo, soprattutto dei più giovani, ci permette di continuare con sempre più determinazione ad impegnarci nella nostra azione di sensibilizzazione che non si ferma e prosegue, ogni settimana, nelle piazze e nelle scuole”.

 

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Casarano

Calcio, Casarano così non si va da nessuna parte!

Il Matera passa al “Capozzi”. Rabbia e delusione. Play off a rischio

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CASARANO-MATERA 1-2

Reti: pt 4′ Gjonaj (C), 18′ Olivera (M); st 46′ Mokulu (M)

Note: 25′ st espulso Versienti (C) per doppia ammonizione

C’era una volta il Capozza, fortino quasi inespugnabile anche nelle annate peggiori, divenuto ormai un colabrodo di punti persi.

Quando manca soltanto la partita interna contro il Bitonto a chiudere la stagione 2023-“24, assommano a ben diciassette i punti lasciati
dal Casarano fra le proprie mura, frutto di quattro sconfitte e cinque pareggi.

Tante le attenuanti alla sconfitta di ieri, prima fra tutte l’inferiorità numerica nel finale di gara, per giunta contro un Matera già abbastanza difficoltoso.

La rosa rossoazzurra, ridotta da diverse giornate al solo impalpabile Diop, in attacco sta facendo il resto.

Rabbia e delusione si tagliano a fette sugli spalti e i giocatori a confrontarsi presso i due settori della tifoseria organizzata non offrono uno spettacolo di certo edificante.

Distacco dall’arrembante Matera ridotto a un solo punticino, ai fini del quinto posto per i play-off, non resta altro agli uomini di Laterza che cercare di compiere gli straordinari a Manfredonia e infine con il Bitonto, ambedue ancora in lotta per la salvezza.

Null’altro da segnalare, se non il silenzio stampa da parte della Società a fine partita.

Nelle foto, l’ingresso in campo di Casarano e Matera, le stesse schierate per i preliminari
dell’incontro.

Giuseppe Lagna

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Attualità

Meteo: siamo ad Aprile ma l’inverno continua…

Il sole ormai alto sull’orizzonte mitigherà certamente il clima diurno, ma in montagna farà decisamente freddo per il periodo, mentre nottetempo e in pianura le minime potranno scendere sotto i 5-7°C anche in pianura.

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Secondo le previsioni di 3bmeteo.com, “Proseguirà per almeno altri 8 giorni la fase fredda con temperature sotto la media per via dei venti in discesa dall’Artico. Tempo spesso instabile con ulteriori rovesci e temporali; lunedì neve anche a quote collinari al Nord”

Anche nei prossimi giorni, e almeno fino al 25 aprile, l’Italia sarà interessata da correnti provenienti dalle latitudini artiche, quindi decisamente fredde per il periodo, riportandoci indietro di oltre un mese sul calendario.

Il sole ormai alto sull’orizzonte mitigherà certamente il clima diurno, ma in montagna farà decisamente freddo per il periodo, mentre nottetempo e in pianura le minime potranno scendere sotto i 5-7°C anche in pianura.

Ciò manderà in sofferenza la vegetazione, e relativa fioritura, che peraltro si era risvegliata con largo anticipo durante la fasi di caldo anomalo di marzo e dei primi giorni di aprile.

Tra sabato e domenica un nuovo impulso di matrice artica attraverserà l’Italia portando rovesci e temporali sparsi, localmente accompagnati da grandinate anche di una certa rilevanza, maggiormente coinvolto il Centrosud con la neve che potrà spingersi fin sotto i 1000m in Appennino durante i rovesci più intensi. Le temperature saranno in generale spesso sotto la media”.

Tra lunedì e martedì prossimo prenderà inoltre vita una nuova depressione sui mari italiani, con ulteriori piogge e temporali sparsi su gran parte dello Stivale, pur distribuiti in modo estremamente irregolare.

Volgendo lo sguardo al medio termine, sembra molto probabile che questa fase instabile e decisamente fresca possa protrarsi fino al 25 aprile, prima di una successiva possibile graduale stabilizzazione atmosferica contestualmente ad un addolcimento termico.

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