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Attualità

Centro storico di Gallipoli: i commercianti non ci stanno

«Poco turismo per colpa nostra? Semmai il contrario!»

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In merito alla questione della chiusura delle attività commerciali nel centro storico di Gallipoli per il periodo invernale, Sandro Freddo e Matteo Spada, rispettivamente membro del direttivo e presidente dell’Associazione Commercianti e Imprenditori, ribadiscono che il poco turismo fuori stagione (né, tantomeno, il ripopolamento del centro storico) non è causato dalla chiusura delle attività commerciali ma, esattamente al contrario, sono i commercianti che sono obbligati a chiudere le attività per mancanza di turismo (o di residenti).


«Così è ristabilito il corretto rapporto di causa-effetto tra i due fenomeni, uno conseguenza dell’altro. La responsabilità quindi è da ricercarsi nella mancata destagionalizzazione, con l’assenza di turisti e la mancanza dei residenti nel centro storico, che non consentono un’apertura delle attività per tutto l’anno; ma non è certo da addebitarsi ai commercianti». Infine, il presidente Matteo Spada lancia una proposta: «Partire dal settore enogastronomico ed attivare (o sviluppare) i punti di interesse e di aggregazione come il Teatro Garibaldi, per poter innescare un processo di sviluppo in controtendenza e dare dei motivi validi per entrare nel centro storico e permettere quindi alle attività commerciali un’apertura continuativa per 12 mesi all’anno».


Dichiara Sandro Freddo, operatore del centro storico e membro del direttivo dell’Ass. Commercianti: «Una cosa dev’essere chiara: la chiusura delle attività commerciali del centro storico nel periodo invernale è frutto di scelte forzate: non è che non ci sia turismo per la chiusura delle attività commerciali, ma è esattamente il contrario. Deve essere chiaro a tutti che i commercianti sono di fatto obbligati a chiudere, in quanto non vi è quel flusso di affari tale da giustificare l’apertura di un’attività per tutto il periodo invernale, né tantomeno hanno la possibilità di occupare il suolo pubblico ai fini commerciali. Quindi, dalla mancata destagionalizzazione con l’assenza di turisti nei mesi freddi e dalla mancanza dei residenti nel centro storico, scaturisce la desertificazione del centro storico di Gallipoli. Questo ovviamente, altro non è che il frutto di ciò che è dettato dal mercato; ed i commercianti, in assenza di politiche che diano un indirizzo ben preciso al tessuto economico, commerciale e imprenditoriale della città, devono quindi sottostare alla legge di mercato, che impone di puntare su ciò che è più redditizio in particolari periodi dell’anno, come trattare articoli per i turisti da vendere durante la stagione estiva e facili da riporre in valigia»

Rimarca il presidente Matteo Spada: «Si vuole addossare ai commercianti la responsabilità dello svuotamento del centro storico, senza considerare, ad esempio, che le stesse istituzioni hanno delocalizzato gli uffici al di fuori di esso, facendo venire meno servizi essenziali per i residenti. Non di secondaria importanza sono poi i problemi causati dall’attuale contesto normativo (su scala locale ad esempio, non è permessa l’occupazione di suolo pubb. Ininterrottamente per 365 gg l’anno), la concorrenza dei negozi online e le variabili macro economiche, che comportano consumi sempre più contratti e che rendono sempre più oneroso e problematico gestire o avviare un’attività commerciale. Quindi, accusare i commercianti dello svuotamento del centro storico, è frutto di una visione semplicistica e miope, in quanto serve per prima cosa la volontà istituzionale di voler mettere a fuoco il problema, analizzandone il fenomeno e le variabili che hanno portato a questo, e dall’altra parte cercare di porre in essere delle contromisure idonee per poter registrare una controtendenza ponendo fine al trend di spopolamento e desertificazione. Certo, non è facile trovare una soluzione che possa portare più residenti per le vie del centro storico, dato che nel corso degli ultimi decenni sono profondamente cambiati gli stili di vita e le necessità della popolazione, con una maggiore ricchezza media e lo sviluppo di nuove aree residenziali con maggiori servizi, che vengono preferite alla “poesia” che può offrire il centro storico.


Quello che avviene a Gallipoli in inverno accade anche in tanti altri centri storici, come Ischia, Matera, Leuca e, fino a poco tempo fa, Lecce; senza dimenticare poi altre due variabili fondamentali: in primis, il Centro Storico di Gallipoli è delocalizzato rispetto al Centro “geografico” della città e, in secundis, a spopolarsi non sono solo i centri storici, ma è l’intero Salento e tutto il mezzogiorno. Come si può pensare allora che sia possibile invertire tale tendenza semplicemente mantenendo qualche negozio aperto, magari molto più scomodo da raggiungere rispetto agli altri presenti nel borgo nuovo; mentre altri luoghi di forte interesse sono chiusi, come il Teatro Garibaldi, che invece potrebbe rendere la città protagonista di una preziosa stagione teatrale ed essere un’attrazione per tutta la Provincia? Oltre gli aspetti artistico-culturali poi, l’unico settore abbastanza attrattivo nel centro storico è la ristorazione; allora, magari, si potrebbe partire proprio dal settore enogastronomico, insieme all’attivazione dei punti di interesse e di aggregazione come il Teatro Garibaldi, organizzando piccoli e grandi eventi toccando le nostre peculiarità quali l’arte dei cartapestai, i riti della settimana santa e così via, per poter innescare un processo di controtendenza e dare dei motivi validi (e ce ne sono tanti) per entrare nel centro storico e permettere quindi alle attività commerciali un’apertura continuativa per 12 mesi all’anno. Ristabiliamo quindi un ordine logico per un problema che è ancora ben lontano dall’essere risolto e affrontato e che danneggia tutti, non solo i residenti ma soprattutto i commercianti stessi; perché sarebbe da folli limitarsi ad un’apertura di 8 mesi, se ci fosse da guadagnare e lavorare per tutto l’anno».


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«Mi vien da ridere». Rimpasto in Regione, Maraschio amara

L’ex assessora: «Non accetterò l’incarico all’interno dello staff del presidente Emiliano, ipotesi che mi è stata prospettata e per la cui offerta ringrazio.  Tra galleggiare e navigare ho sempre scelto la seconda opzione nella mia vita, con il vento in poppa e libera da condizionamenti»

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«Quindi l’operazione moralità e legalità della giunta regionale pugliese si esaurisce, in sostanza, con la fuoriuscita della sottoscritta. Questo è il segnale di discontinuità che si vuole far passare. Rispondo con un sorriso».

Lo afferma l’ex assessora Anna Grazia Maraschio, riguardo il rimpasto della giunta regionale annunciato ieri sera.

«Ringrazio le centinaia di persone, di amministratori, di cittadini che mi stanno scrivendo attestati di solidarietà, messaggi di indignazione e puro sconcerto», prosegue Maraschio, «non accetterò l’incarico all’interno dello staff del presidente Emiliano, ipotesi che mi è stata prospettata e per la cui offerta ringrazio.  Tra galleggiare e navigare ho sempre scelto la seconda opzione nella mia vita, con il vento in poppa e libera da condizionamenti. Tutto quello che ho ottenuto è stato grazie alla cultura del lavoro, l’unica che mi permea e alla quale rispondo. La stessa cultura che ho portato all’interno dell’assessorato che mi sono onorata di guidare, formato da professioniste e professionisti che sento di ringraziare, insieme al mio staff tecnico sempre al mio fianco e ai dirigenti, ai funzionari che hanno seguito la mia visione politica. Non rinnego nulla e non nascondo che sono stati anni belli, intensi, ricchi di soddisfazioni ma anche duri. Spesso ho dovuto lottare in solitudine, sentendomi come una mosca bianca».

«In tutta questa vicenda, c’è solo un aspetto che mi lascia l’amaro in bocca», aggiunge, «la brusca interruzione di un percorso di programmazione e pianificazione dell’assessorato, che andava dalle misure di tutela dell’ambiente e del clima fino all’impostazione di una nuova politica abitativa che non considerasse solo le case ma anche le persone e il loro benessere. Una mole impressionante di provvedimenti, di politiche rivoluzionarie, che non basterebbero queste righe per essere elencate. Quando si interrompe un percorso così, il rischio è che il beneficio possa essere per pochissimi e il danno per molti, moltissimi cittadini pugliesi».

«Avverto anche un’altra convinzione», conclude Anna Grazia Maraschio, «chi semina bene raccoglie il giusto e i germogli non tarderanno ad arrivare».

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Una salentina tra i giovani leader che scriveranno proposte per il G7

È Margherita Zappatore, 27 anni, di Gallipoli, dottoranda di ricerca in Scienze Giuridiche per la sostenibilità, l’innovazione e la transizione ecologica

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C’è anche una salentina tra i giovani selezionati per partecipare al Global Youth Leaders Program, l’iniziativa della Young Ambassador Society che unisce giovani fino ai 35 anni per contribuire allo sviluppo di proposte politiche che saranno presentate alla presidenza del G7.

Margherita Zappatore, 27 anni, originaria di Gallipoli, è dottoranda di ricerca in Scienze Giuridiche per la sostenibilità, l’innovazione e la transizione ecologica ed è fondatrice e amministratrice di una società di consulenza nel settore della comunicazione politica, del legislativo e della progettazione.

Grazie alle sue esperienze formative e professionali, contribuirà a formulare proposte sul tema dell’innovazione e, in particolare, dell’intelligenza artificiale.

Assieme agli altri giovani provenienti da tutto il mondo, inoltre, prenderà parte ad incontri con esperti di organismi internazionali come l’ILO, l’UNDP, l’OECD, l’UNICEF, la FAO e Microsoft.

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Cooking Quiz, l’alberghiero di Santa Cesarea finalista

 “Polo Tecnico del Mediterraneo”, il 22 maggio a Roma 4 classi in corsa per la vittoria alle finali nazionali

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Cooking Quiz, è il progetto didattico che coniuga formazione e divertimento negli Istituti Alberghieri italiani ed è giunto all’ottava edizione.

Un’avventura coinvolge i futuri professionisti del settore alberghiero su temi di fondamentale importanza come sana e corretta alimentazione, valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche del territorio e lotta allo spreco alimentare trattati dal formatore Alvin Crescini, oltre alle lezioni strettamente legate al piano studi condotte dagli chef/docenti di di F.I.C. Federazione Italiana Cuochi, di ALMA, La  Scuola Internazionale di Cucina  Italiana, e di A.I.S. Associazione Italiana Sommelier che fanno parte del Comitato Scientifico del Cooking Quiz.

Uno spazio di fondamentale importanza è riservato al corretto riciclo degli imballaggi principalmente utilizzati in cucina grazie alla collaborazione dei Consorzi Nazionali per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi Biorepack, Cial, Comieco, Corepla, Coreve e Ricrea.

I Consorzi Nazionali partecipanti al Cooking Quiz garantiscono l’avvio al riciclo degli imballaggi, promuovendo un notevole risparmio di materia ed energia e posizionando il nostro Paese come un esempio virtuoso a livello globale.

I veri protagonisti del format sono gli studenti e le studentesse delle classi quarte degli indirizzi enogastronomia, sala-vendita e pasticceria/arte-bianca.

Attraverso la gamification, il concorso trasferirà nozioni e informazioni importanti, per poi valutarne il grado di apprendimento.

Saranno proposte sfide individuali per ottenere il punteggio più alto nella propria classe, nonché competizioni tra classi per determinare il gruppo che accederà alla fase successiva, ovvero la Finalissima Nazionale in programma il 22 maggio al Teatro Olimpico di Roma.

Il tour in presenza ha fatto tappa all’IIS “Polo Tecnico del Mediterraneo” di Santa Cesarea Terme.

Gli studenti e le studentesse sono scesi in campo dimostrando grande preparazione.

La formatrice e componente del Comitato Scientifico Daniela Rinaldi ha tenuto una lezione su “Lo spreco alimentare“.

Per le classi di sala, Jlenia Gigante, diplomata e ALMA Ambassador di ALMA, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana, ha invece tenuto la lezione su ”Il sommelier in sala”.

Hanno ottenuto il pass per la finalissima nazionale le classi 4A e 4B ad indirizzo Enogastronomia e 4E e 4D ad indirizzo Sala-vendita.

Cooking Quiz è realizzato da Plan Edizioni, leader nel mercato dell’editoria per gli Istituti Alberghieri e sarà diretto e coordinato da Peaktime, società che da anni sviluppa format didattici per le Scuole finalizzati al trasferimento di valori e nozioni agli studenti di ogni ordine e grado.

La sezione didattica sarà sviluppata dal Comitato Scientifico composto da: Federazione Italiana Cuochi F.I.C. punto di riferimento nel panorama culinario italiano ed eccellenza nel settore gastronomico nazionale; le competenze e l’esperienza dei suoi Chef sono riconosciute a livello internazionale, e ora, attraverso Cooking Quiz, gli studenti avranno l’opportunità di accedere a questo straordinario patrimonio di conoscenze culinarie; ALMA, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana riconosciuta come il più autorevole centro di formazione a livello internazionale per l’ospitalità italiana e da A.I.S. Associazione Italiana Sommelier il più grande sodalizio di professionisti e appassionati di vino.

Anche questa edizione sarà affiancata e sostenuta da Re.Na.I.A. la Rete Nazionale degli Istituti Alberghieri e da AEHT organizzazione internazionale che promuove una prospettiva europea tra le scuole alberghiere e il turismo.

Partner importanti hanno deciso di affiancare eticamente Cooking Quiz, mettendo a disposizione delle scuole prodotti o attrezzature per i laboratori e soprattutto condividendo la loro expertise al fine di ampliare le conoscenze e la formazione dei ragazzi: Assogi, Cancelloni Food Service, Coal, Confartigianato Imprese – Alimentazione, Consorzio Di Tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop, Consorzio di Tutela della Pasta di Gragnano IGP, Consorzio Tutela Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale, PPAS Consorzio produttori patate associati, Consorzio di Tutela Patata della Sila I.G.P., Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano, Consorzio del Prosciutto  di Parma, Consorzio di Tutela del Pomodoro San Marzano, Food Brand Marche, GestCooper,  Igor Gorgonzola, I.M.T. Istituto Marchigiano di Tutela Vini, Italia Zuccheri,  Oleificio Zucchi, Royal Greenland, SIGI Azienda Agricola, Trevalli Cooperlat.

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