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Leverano

A Leverano la Mostra “Per non dimenticare”

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La memoria delle orrende nefandezze accadute durante l’ultimo conflitto mondiale, ed, in particolare, quelle collegate alla Shoah ed ai campi di sterminio nazista, deve rimanere costantemente nella memoria comune. Infatti, apprenderne la lezione e conservarne il ricordo è necessario perché le nuove generazioni possano trarre le dovute conseguenze ed evitare gli stessi tragici errori del passato.


Per questo motivo la Sezione A.N.F.I. (Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia) di Leverano, con il patrocinio del Comune di Leverano e la collaborazione dell’Associazione culturale “La Scagnozza” di Copertino e dei Circoli FIAF (Federazione Italiana Associazioni fotografiche) di Porto Cesareo e di Reggio Calabria, organizza questa mostra, in continuità con le tante manifestazioni della giornata della memoria dello scorso 27 gennaio, attraverso immagini fotografiche su Auschwitz di oggi e di ieri, proposte da Leo Fiumara, benemerito FIAF della fotografia italiana. “C’è il rischio che l’azione commemorativa di questi eventi possa rimanere confinata nelle manifestazioni della Giornata della Memoria”, ha dichiarato Elio Leo, presidente della Sezione ANFI di Leverano. “Così abbiamo voluto dare seguito alle celebrazioni dello scorso 27 gennaio, proprio per significare la necessità di insistere in questa azione educativa, indirizzata, particolarmente,ai ragazzi  ed ai giovani di oggi”.

Il Comune di Leverano, che ha voluto sostenere questa iniziativa, oltre a concedere il patrocinio, ha messo a disposizione della Mostra la Sala “Falcone-Borsellino”, presso la Biblioteca Comunale, dove la mostra potrà essere visitata da giovedì 18 a venerdì 26 febbraio, durante gli orari di apertura della Biblioteca, dalle 16 alle 19,30.


Cronaca

Droga ed armi, arresto a Leverano

Aveva con sé cocaina, eroina, marjuana e hashish: Rinvenute anche una pistola, due scacciacani prive di tappo rosso e 43 cartucce a salve

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Durante un’attività di polizia giudiziaria, gli agenti del Commissariato di Polizia di Nardò hanno tratto in arresto un uomo di 33 anni di Leverano per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione di arma clandestina.

I poliziotti hanno proceduto alla perquisizione personale, estesa in seguito al veicolo ed alle abitazioni del 33enne, e hanno sequestrato circa 13 grammi di droga, tra cocaina, eroina, marjuana e hashish, un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento insieme alla somma di 120 euro.

In seguito, continuando il controllo, sono state rinvenute una pistola clandestina, due pistole scacciacani prive di tappo rosso e 43 cartucce a salve.

L’indagato verrà associato presso il suo domicilio in attesa della convalida dell’arresto.

 

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Cronaca

Assunzioni fittizie, tre imprenditori nei guai per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina

Richiesti 1.500 euro per ogni pratica relativa al rilascio del permesso di soggiorno: una volta ottenuta la somma, procedevano all’inoltro al Ministero dell’Interno del cosiddetto “modello informatico” attestante la presunta assunzione lavorativa dei migranti. Giochino ripetuto con 900 extracomunitari e profitti quantificabili in oltre un milione e trecentomila euro. Uno dei cosiddetti imprenditori percepiva anche il reddito di cittadinanza!

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I carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Lecce, congiuntamente ai finanzieri della Tenenza di Porto Cesareo, all’esito di una complessa attività d’indagine coordinata dalla locale Procura della Repubblica, su disposizione del G.I.P. del Tribunale di Lecce, hanno dato esecuzione ad un provvedimento cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di tre persone residenti in provincia, titolari di altrettante imprese operanti nel settore agricolo, edilizio e ristorativo, accusati di “favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”.

In particolare si tratta dei titolari rispettivamente di un’azienda agricola di Leverano, un’attività di ristorazione di Monteroni di Lecce e di una ditta edile ancora di Monteroni.

L’inchiesta, avviata nei primi mesi del 2023, ha portato all’acquisizione, anche attraverso l’esecuzione di perquisizioni e l’analisi dei flussi finanziari e bancari, di elementi probatori a carico degli indagati, i quali, a decorrere dall’anno 2020, avrebbero compiuto attività dirette a favorire l’immigrazione clandestina per la permanenza nel territorio dello Stato di oltre 900 extracomunitari, eludendo le disposizioni normative imposte dal “Decreto Flussi”, attraverso la falsificazione di atti e documenti attestanti fittizie assunzioni.

Secondo le indagini dei finanzieri e dei carabinieri salentini, gli imprenditori avrebbero avanzato richieste di € 1.500 per ogni pratica relativa al rilascio del permesso di soggiorno, i quali una volta ottenuta la citata somma, procedevano all’inoltro al Ministero dell’Interno del cosiddetto “modello informatico” attestante la presunta assunzione lavorativa dei migranti.

L’illecita attività avrebbe permesso al sodalizio criminoso di ottenere indebiti profitti quantificabili in oltre un milione e trecentomila euro.

In sede d’indagine è stato inoltre accertato che uno degli arrestati, sebbene formalmente interessato dall’esercizio di un’attività imprenditoriale, avrebbe fraudolentemente richiesto ed ottenuto anche il reddito di cittadinanza, beneficiando di un contributo sociale ammontante a circa 20 mila euro.

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Cronaca

Furti nelle scuole, due arresti

Uno per il furto del monopattino di un alunno, l’altro per aver rubato le monetine dal distributore automatico

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Continuano i servizi di controllo del territorio mirati alla prevenzione e al contrasto di reati contro il patrimonio che di recente hanno visto un incremento su tutta la provincia salentina.

Dopo le due operazioni di Polizia Giudiziaria di sabato scorso che hanno consentito di arrestare due uomini ritenuti responsabili di numerosi furti, nella mattinata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Lecce Santa Rosa hanno dato esecuzione ad un’altra ordinanza applicativa di misura cautelare personale emessa dal Gip del Tribunale di Lecce, su richiesta della locale Procura della Repubblica.

Il provvedimento è stato emesso a seguito di richiesta di aggravamento all’indomani del deferimento in stato di libertà dell’uomo, un 46enne, che dovrà rispondere di furto. Lo stesso, infatti, dopo essersi introdotto nell’area antistante un istituto scolastico del capoluogo, si è impossessato di un monopattino elettrico di proprietà di un alunno, manomettendolo.

L’uomo era già sottoposto a misura restrittiva per altri tre furti di biciclette in pieno centro storico del capoluogo salentino.

Nel corso dei pianificati servizi preventivi, l’accurata analisi dei fatti specifici ha permesso la raccolta di fondamentali elementi di colpevolezza nei confronti dell’uomo. Indispensabile alla sua individuazione è stato, infatti, l’esame dei filmati delle videocamere presenti nella zona e le testimonianze raccolte che hanno portato gli investigatori sulle sue tracce.

Inoltre, l’uomo è stato trovato ancora in possesso del monopattino che è stato quindi recuperato e restituito al legittimo proprietario.

Al termine delle operazioni di polizia, in osservanza a quanto disposto dal provvedimento, il 46enne è stato arrestato e sottoposto agli arresti domiciliari.

A  LEVERANO

 

Nel corso della stessa mattinata, analoga attività di Polizia Giudiziaria è stata posta in essere dai Carabinieri della Stazione di Leverano che hanno dato esecuzione a un’altra ordinanza applicativa di misura cautelare personale emessa dal Gip del Tribunale di Lecce, sempre su richiesta della locale Procura della Repubblica.

Il provvedimento è stato emesso all’indomani del deferimento in stato di libertà di un 30enne, ritenuto  ùresponsabile del furto avvenuto la notte del 10 febbraio scorso, quando, si è introdotto all’interno di un istituto scolastico e dopo aver forzato la porta di uno degli ingressi del plesso, si è appropriato di monete contenute all’interno del distributore automatico delle bevande che si trova nell’androne.

Le indagini condotte dai Carabinieri, supportate anche dalle riprese delle telecamere di video sorveglianza circostanti, hanno permesso di identificare il malfattore.

I militari dopo aver raccolto la denuncia da parte della dirigente scolastica, hanno immediatamente analizzato le registrazioni di videosorveglianza e hanno riconosciuto il ladro.

Al termine delle operazioni di polizia, in osservanza a quanto disposto dal provvedimento, il colpevole è stato arrestato e sottoposto alla misura cautelare personale degli arresti domiciliari.

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