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Novoli

A Novoli la rassegna “Tele e ragnatele”

Da venerdì 12 novembre a giovedì 30 dicembre (inizio concerti ore 21,30, ingresso gratuito) torna la programmazione musicale della Saletta della Cultura

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Dino Fumaretto


Da venerdì 12 novembre a giovedì 30 dicembre (inizio concerti ore 21,30, ingresso gratuito) torna la programmazione musicale della Saletta della Cultura “Gregorio Vetrugno” di Novoli. La rassegna “Tele e ragnatele”, curata da Mario Ventura e organizzata in collaborazione con Coolclub, grazie al sostegno della Regione Puglia, propone da anni alcuni tra i più rappresentativi esponenti della musica d’autore italiana.


 


La nuova rassegna parte venerdì 12 novembre con il concerto dell’eclettico cantautore Dino Fumaretto. Lo spettacolo di Elia Billoni è una performance musicale/teatrale (pianoforte e voce) che prende spunto dagli scritti di Dino Fumaretto. Dino Fumaretto scrive canzoni, Elia Billoni le canta. Dino Fumaretto ha nominato Elia Billoni suo unico e fedele interprete. Elia Billoni è pertanto il portavoce riconosciuto del pensiero fumarettiano. Con Fumaretto si racconta la solitudine, la perdita, l’assurdità e il cinismo della vita attuale. Si ride molto, ma con ansia.


Venerdì 19 novembre il chitarrista e cantante Rocco Mastrolia, affiancato da Oronzo Cisternino (basso acustico), Pierangelo Caputo (voce) e Renzo Bagorda (dobro, banjo), propone Mahogany. Brani inediti si alternano ad alcuni standard del bluegrass. Durante il concerto sarà ripercorsa la storia della chitarra acustica e dei suoi luoghi.

Venerdì 26 novembre il pianista Mauro Tre e il sassofonista Roberto Gagliardi presentano lo spettacolo Interstellar Free Jazz. Il 2009 è stato il 40° dallo sbarco dell’uomo sulla luna. Del sogno dell’uomo di conquistare lo spazio, di scoprire nuovi mondi, di immaginare con curiosità nuove frontiere, è rimasto poco. Schiacciati dalle crisi economiche e da un senso rassegnato della storia non riusciamo piu’ a sintonizzarci con quell’afflato che quaranta anni fa coinvolgeva e produceva slanci capaci, guardando oltre l’uomo, di farci immaginare anche altri suoni e altre atmosfere. Dell’immaginario surreale di Sun Ra è rimasto il senso di tenerezza che l’ingenuo abbigliarsi dei musicisti sul palco suscita in chi vede le immagini di repertorio. Del senso anche tragico delle cosmiche aperture di John Coltrane restano solo vaghi echi. Roberto Gagliardi, ai sassofoni, al clarinetto basso, all’armonium e altri sonagli, e Mauro Tre, al pianoforte e alle tastiere elettroniche, e ai computer, portano sul palco il tentativo di recuperare quelle atmosfere attraversando le forme dell’improvvisazione free jazz. Con un atteggiamento curioso l’uso delle attrezzature elettroniche, loop station, multi track recorders, è vissuto con un misto di necessaria ingenuità da un lato, insieme alla consapevolezza che l’abuso di tecnologia può portare a risultati stereotipati da cui è invece evidente la voglia e la necessità di sfuggire. Tutto questo produce un concerto e uno spazio sonoro imprevedibile e sempre mutevole, in un viaggio pieno di sorprese, come fossimo sull’Enterprise.


Venerdì 3 dicembre lo scrittore Lapo Ciari presenta il romanzo “Il maresciallo Rocco Salentino. A Pizziche e bocconi” con le musiche di Salvatore Gervasi e Mariella Salierno (Specimen Teatro). Anni Novanta, un paese chiamato Limite. La nostalgia incombe come il crimine, si fa a tratti violenta: è questo il destino di chi deve vivere lontano dal luogo di origine. Un Maresciallo al centro di una tragedia, con le angosce, le motivazioni e la fatalità di un moderno eroe. La ricerca di una coerente spiegazione del mondo, l’universo che diventa un sistema di segni, indizi e visioni, da decifrare. A Salentino prescrisse il fato la lontananza: “Più si cerca di combattere la nostalgia, più questa morde e divora”. La sua arma è l’umorismo, ma il sorriso che ne scaturisce è amaro, “non passa dentro”. Un romanzo a stazioni, presso le quali la vita del Maresciallo ferma e riparte. E un viaggio della memoria e della speranza. E un’opera aperta: gli episodi si potrebbero scambiare di posto senza per questo modificare il senso della storia.


Sabato 11 dicembre tornano alla Saletta gli Eva Mon Amour. “La doccia non è gratis” è uscito il 15 gennaio in tutti i negozi di dischi ed era già disponibile da novembre negli store digitali, in concomitanza del lancio del primo singolo “Randagi” su tutte le radio. A partire da giugno ne viene presentata un’edizione ristampa arricchita dall’inserimento nella tracklist di due brani inediti, “Dimmi chi ti sposi” e “Bolle di acqua e sapone”. Al centro de “La doccia non è gratis” rimane sempre la canzone, con testi che fotografano la crudezza della realtà dove convivono la fatica del quotidiano e l’accettazione dell’assurdo. Il risultato è un disco essenziale e immediato.


Sabato 18 dicembre appuntamento con Pier Cortese, da diversi anni protagonista di un’intensa attività live. Divide il palco con diversi artisti come Carmen Consoli, Max Gazzè, Paola Turci Mario Venuti riscuotendo larghi consensi di critica e di pubblico. Nel 2004 è finalista al “Giffoni music contest”, poi nel 2005 al “Musicultura festival” e nello stesso anno il suo primo singolo “Souvenir” e tra le prime 10 canzoni più trasmesse da tutti i network radiofonici e televisivi. Nel 2006 esce il suo primo album “Contraddizioni” e viene premiato come miglior artista esordiente al “Premio Mia Martini”. Estrae dal disco ben cinque singoli fino ad arrivare sul palco di Sanremo con la canzone “Non ho tempo”. Nel frattempo è attivo in varie collaborazioni e scrive e realizza con “Mondo Marcio” il singolo “Tutto puÚ cambiare”. Nel 2007 e nel 2008 diventa “cantautore portatile” di un programma di musica e cibo, “Stelle e padelle”, trasmesso e replicato per tutto l’anno da All Music e Discovery channel dove duetta con gli artisti più importanti della scena nazionale. La scorsa estate 2009 è uscito il suo secondo disco “Nonostante tutto continuiamo a giocare a calcetto” ed è ancora protagonista nelle radio con “Grazie” prodotta insieme ai Planet Funk. Nell’autunno dello stesso anno “Ercole” (traccia estratta dal suo ultimo disco) è colonna sonora del nuovo film di Marco Costa: “Piazza Giochi”. Dopo due dischi e numerose collaborazioni Pier ritorna sul palco a raccontare nuove prospettive live.


Ultimo appuntamento giovedì 30 dicembre con la Piccola compagnia instabile che presenterà i brani di “Signora Clessidra e lo Sposo Bambino”, un viaggio di ballate tristi, canzoni da saloon e walzer e musica da cabaret, favole medievali. La Piccola Compagnia Instabile si regge su un filo leggero, inconsistente, invisibile. Nasce in una terra dove l’afa è regina e chi scrive musica è un clown malinconico, che per sbarcare il lunario salpa verso porti mitici e forse mai esistiti. Ma non ne troverete di navi così: forse se cercherete per anni ritroverete un capitano claustrofobico, un timoniere cieco, un marconista balbuziente, un dottore dal nome impronunciabile, tutti sulla stessa nave, senza cucine. Può darsi. Ma quello che non vi succederà più, è di stare lì seduti col culo su dieci centimetri di poltrona e centinaia di metri d’acqua, nel cuore dell’oceano, con davanti agli occhi il miracolo, e nelle orecchie la meraviglia, e nei piedi il ritmo e nel cuore il sound dell’unica, inimitabile, infinita Piccola Compagnia Instabile.


In questi anni Tele e ragnatele, tra gli altri, ha ospitato (anche fuori dalla Saletta) Gianmaria Testa, Faraualla, Riccardo Sinigallia, Alessio Lega, The Gang, Claudio Lolli, Giovanni Allevi, Elisir, Max Manfredi, Dente, Il Teatro degli Orrori, Zen Circus, Valentina Gravili, Pippo Pollina, Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, Filippo Gatti, Ray Tarantino, Fabrizio Consoli, Andrea Chimenti, Teatro degli Orrori, Zen Circus, Carlo Fava, Ennio Rega, La Camera Migliore, Cesare Basile, Cappello a cilindro, Marco Parente, Enrico Brizzi & Frida X, Numero 6, Vittorio Merlo, Transgender, GianMaria Testa, Federico Sirianni, Non Voglio Che Clara, Luca Nesti, Lorenzo Hengeller, Alessio Lega, Gang, Claudio Lolli, Riccardo Sinigallia, Pacifico, Simone Perrone, Vegetable G, Alessandro Grazian, Flip Grater, Banda Elastica Pellizza, Le Luci Della Centrale Elettrica, Giorgio Canali, Eva mon amour, Giuliano Dottori, Marco Fabi, Bungaro, Diego Morga, Samuel Katarro e molti altri cantori della musica d’autore italiana e internazionale con un occhio particolare alla realtà pugliese con la presenza di Adria, Maria Giaquinto e Giuseppe De Trizio, Serena Spedicato e Marco Della Gatta, Giuseppe De Gennaro, Enzo Granella, Leo Tenneriello, Francesco Del Prete e Alessandra Caiulo, Lucia Manca, Girl With the gun. Una scelta coraggiosa che non segue le mode ma la qualità delle note e delle parole.


Attualità

La politica non è per tutti

L’8 e il 9 giugno si voterà per Europee e Amministrative. I 27 paesi della provincia che rinnoveranno sindaco e consiglio comunale. Le ambizioni di ogni candidato non riguardino la sfera personale, privata e utilitaristica ma puntino il bene comune

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Nella prima metà degli anni ’70 Antonello Venditti scrisse una canzone che oggi si definirebbe profetica per la sua attualità, antesignana del tempo.

La canzone si intitola “Sora Rosa”, peraltro colonna sonora d’un film poliziottesco di quegli anni con Tomas Milian.

C’è una strofa in particolare, in coda al testo, che dice: “Annamo via, tenemose pe’ mano, c’è solo questo de vero pe’ chi spera, che forse un giorno chi magna troppo adesso, possa sputà le ossa che so’ sante”.

Direi un testo eloquente che si rivela ancora attuale quando la politica non assurge a quella dignità di cui parlava Pio XI: «La politica è la più alta forma di carità».

La politica con la “P” maiuscola.

L’attuale Pontefice integra la suddetta frase con molte altre considerazioni, tra cui: «La politica cresce per attrazione ed amicizia».

Sono tante ed infinite le definizioni che di vera politica; chiudo questa parentesi con l’ultima di Aristotele che dice: «L’essere umano è un animale politico».

Ho voluto fare questa premessa per riflettere meglio sul tema.

È vero, la politica, richiede sforzi.

Perché il suo compito è legato indissolubilmente al bene, al benessere della gente, della comunità in tutti i suoi aspetti: morali, amministrativi, funzionali, egualitari.

Quando manca o viene a mancare uno qualsiasi di questi elementi essa corre il rischio di perdere il filo conduttore che dà continuità e consenso a colui che la esercita, generando sentimenti di disorientamento e instabilità sociale.

Le prossime elezioni sono ormai alle porte.

Sabato 8 e domenica 9 giugno l’elettore voterà per l’elezione dei componenti il Parlamento Europeo e nello stesso frangente, si voterà per le elezioni amministrative.

Un appuntamento importante a cui non ci si può sottrarre.

In Puglia sono 58 i comuni chiamati a votare con qualche città con più di 15 mila abitanti oltre ai capoluoghi Bari e Lecce.

Oltre a Lecce rinnoveranno sindaco e consiglio comunale 27 paesi della provincia: AndranoBagnolo del Salento, BotrugnoCampi SalentinaCarpignano Salentino, Castrì di Lecce, Copertino, Corsano, Cursi, Giuggianello, Lequile, Martignano, Miggiano, Minervino di Lecce, Morciano di Leuca, Muro Leccese, Novoli, PalmariggiParabita, Seclì, Soleto, Sternatia, Supersano, Surano, TiggianoTuglie e Zollino.

L’attenzione maggiore come sempre è per le “comunali” circostanza nella quale affiorano i sentimenti più forti: entusiasmo, determinazione, ambizione, passione e, talvolta “rabbia”. La rabbia derivata dalla delusione delle aspettative che talvolta rischia di generare anche risvolti non prevedibili. Nelle nostre collettività fortunatamente non si sono mai registrati fatti rilevanti sotto questo aspetto, non si è mai andati oltra il piano verbale.

I comuni sono quasi tutti pronti, una sorta di “Fuga per la Vittoria…”, il vecchio film nel quale uno dei protagonisti dice all’altro: «Non possiamo permetterci di rischiare. Dobbiamo vincere».

Ecco, nelle competizioni elettorali comunali ognuno si pone lo stesso obiettivo! Le liste sono quasi pronte. Si tratta ormai di avviarsi lungo quel sentiero di convincimento e persuasione, lasciando dietro i sentimenti che non c’entrano con la corsa: la tracotanza, la superbia, la boria, la maldicenza. Sostituendoli con i valori dell’empatia, dell’accoglienza, della socialità e del sorriso! La politica non vuole volti scuri, incupiti, ringhiosi; la politica deve immedesimarsi nelle difficoltà che la gente vive.

La politica si fa insieme alla gente, e deve rispondere in prima istanza alle attese delle persone.

Senza raggiri né sotterfugi.

Il nuovo mondo in cui viviamo, caratterizzato dalla globalizzazione, dalla dimensione del mondo “Metaverso” e tecnologico, nonché dall’Intelligenza Artificiale, impone a tutti uno sforzo decuplicato rispetto al passato.

È soprattutto sul piano politico che si gioca la “partita del cuore”, laddove la politica, seppure esercitata in un piccolo comune, deve essere pronta ed in grado di affrontare ogni sorta d’innovazione, restando al passo coi tempi.

È lo strumento per non retrocedere, è la via della conoscenza, che va alimentata giorno dopo giorno con l’impegno, la dedizione, il sacrificio e la passione. Ingredienti che i prossimi candidati alle elezioni comunali (soprattutto!) debbono possedere, senza i quali, è meglio rinunciare!

Le ambizioni di ogni candidato non riguardino la sfera personale, privata e utilitaristica (succede anche questo) ma puntino il bene comune.

Le persone cercano la serenità delle famiglie, vogliono il rispetto e l’equità: non vogliono diseguaglianze e/o disparità di trattamento.

Non cercano risse perché è negato loro un diritto, soltanto un comportamento che sia suffragio di rispettosa dignità.

Rivolgo infine un “in bocca al lupo” soprattutto ai nuovi candidati alle prossime elezioni comunali.

Auspicando che “il nuovo” possa essere “terra di sogni e di speranze” per tutti, e che ognuno possa scorgere i sentimenti puliti del bene.

L’unico investimento certo in questo mondo.

Alberto Scalfari

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Attualità

Novoli, al via i lavori per la messa in sicurezza della chiesa di Sant’Andrea

A seguito dell’intervento dei Vigili del Fuoco chiamati ad intervenire sul posto proprio dal parroco, era stato inibito l’accesso alla chiesa da piazza Aldo Moro ed erano state poste le distanze di sicurezza dal fronte a pericolo di crollo a salvaguardia dell’incolumità pubblica con la conseguente interdizione del traffico veicolare e pedonale

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Al via i lavori di messa in sicurezza del prospetto della chiesa parrocchiale di S. Andrea Apostolo, in piazza Aldo Moro a Novoli.

Dall’alba di oggi, gli operai della ditta Nicolì, di Lequile, stanno procedendo ad impalcare la facciata principale dell’antico tempio che, a fine gennaio scorso, aveva richiesto un intervento ed una valutazione tecnica dei Vigili del Fuoco in quanto era stata evidenziata una duplice lesione di circa due metri e mezzo al timpano “a vela” realizzato in tufo tanto da comprometterne la stabilità.

Sin da subito il parroco, don Stefano Spedicato, insieme al sindaco di Novoli, Marco De Luca, si sono adoperati affinché si ponessero in essere tutte le condizioni necessarie a garantire la sicurezza cercando, per quanto nelle loro possibilità, di limitare al minimo i disagi derivanti dalla restrizione della viabilità veicolare nella piazza interessata. A seguito dell’intervento dei Vigili del Fuoco chiamati ad intervenire sul posto proprio dal parroco, era stato inibito l’accesso alla chiesa da piazza Aldo Moro ed erano state poste le distanze di sicurezza dal fronte a pericolo di crollo a salvaguardia dell’incolumità pubblica con la conseguente interdizione del traffico veicolare e pedonale.

L’attuale intervento in urgenza mira a rendere “sicuro” il sito (chiesa e piazza) e a consentire le attività di indagine e restauro della facciata.

«Da oggi sono in corso i lavori di realizzazione di un sistema di ponteggi e tubi giunto che avvolgono e stabilizzano il timpano a vela – dichiara il primo cittadino Marco De Luca -; tali opere provvisorie sono indispensabili per evitare ulteriori danni al bene tutelato oltre a salvaguardare l’incolumità pubblica e ripristinare la viabilità cittadina, sovvenendo di fatto alle molteplici esigenze degli esercizi commerciali insistenti nella zona circostante.

Nei giorni scorsi, inoltre, mi sono più volte interfacciato con i funzionari della Regione Puglia al fine di intercettare una qualche forma di finanziamento utile a sovvenire alle necessità occorrenti ad una parte degli onerosi lavori che la Curia di Lecce e la comunità parrocchiale sarà chiamata a sostenere per la risoluzione del problema. Si tratta comunque di una evenienza imprevista e complessa che ha richiesto un certo tempo soprattutto nell’adempimento degli obblighi burocratici (redazione del progetto e parere della Sovrintendenza sugli interventi di restauro).

Processi, questi ultimi, a cui un’Amministrazione Pubblica non può assolutamente sottrarsi anche in considerazione del fatto che la pertinenza del problema è di esclusiva competenza dell’Arcidiocesi».

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Attualità

Spopolamento e desertificazione bancaria

In provincia di Lecce il 28% dei Comuni, per una popolazione di 150mila abitanti, è privo di uno sportello bancario. I più grandi tra loro Scorrano, Corigliano d’Otranto, Muro Leccese, Uggiano La Chiesa, Arnesano, Sogliano Cavour e Cursi. Tra quelli più grandi con un solo sportello Ruffano, San Cesario, Salice e Novoli. Anche le piccole imprese in difficoltà

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Una degli effetti dello spopolamento con tutte le conseguenze del caso per chi resta nel Salento è la desertificazione bancaria.

Sia ben chiaro: la situazione accomuna tutto il Mezzogiorno della Penisola e ci sono regioni come Molise e Basilicata che stanno anche peggio di noi.

Ma il detto mal comune mezzo gaudio, questa volta, non calza.

I numeri sono impietosi: in Puglia sono completamente sprovvisti di sportelli bancari 62 i Comuni per un totale di 150mila persone.

Oltre il 60% di esse è stato privato dell’accesso agli sportelli bancari dal 2015 ad oggi, 300mila sono coloro che risiedono in Comuni che hanno un solo sportello bancario.

Stringendo il dato alla provincia di Lecce: sono senza uno sportello bancario una trentina di comuni, oltre il 28%!

I più grandi tra loro Scorrano, Corigliano d’Otranto, Muro Leccese, Uggiano La Chiesa, Arnesano, Sogliano Cavour e Cursi.

Tra quelli più grandi con un solo sportello segnaliamo Ruffano, San Cesario, Salice e Novoli.

Il trend è in continuo peggioramento: cala il numero dei lavoratori occupati, chiudono altre filiali.

E si tenga conto che i dati che abbiamo snocciolato non abbracciano le frazioni che, sappiamo bene, spesso sono realtà distanti, anche fisicamente, dai comuni capoluogo, con tutte le difficoltà che ne derivano per i residenti.

L’assenza di sportelli bancari sul territorio, ovviamente, crea preoccupazione e disagio oltre alle persone che ci vivono anche alle piccole imprese che resistono sul territorio.

Sono 9mila le imprese pugliesi che hanno sede in comuni senza alcuna banca; e un migliaio di loro si sono aggiunte al triste elenco solo negli ultimi 12 mesi.

E poi ci vengono a parlare di autonomia differenziata. Sarà…

Giuseppe Cerfeda

 

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