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Otranto

Beach Bocce, il campionato nazionale sui lidi salentini

I risultati della prima tappa di Otranto; sabato 14, seconda tappa a Torre San Giovanni

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Al Villaggio Serra Alimini 1 si è svolta la prima gara valevole per il campionato nazionale Beach Bocce.


Numerosi gli atleti provenienti da diverse regioni italiane.


Organizzata dalla A. B. Otranto era riservata alle due categorie singole: “Solo Lei” e “Solo Lui


Tra le donne, prima classificata per la categoria femminile Nicoletta Caroppo dell’Associazione Bocciofila Specchiese; seconda classificata Anna Merico dell’Associazione Bocciofila di Otranto.


Invece per la categoria maschile, 1° classificato Salvatore D’Aurelio dell’Associazione Bocciofila La Martanese; 2° classificato Mario Pano dell’Associazione Bocciofila Mondo Nuovo.

Prossima tappa sabato 14 giugno presso il Lido Onda Azzurra a Torre San Giovanni (Marina di Ugento).


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Appuntamenti

Incognito a Otranto

La gloriosa band inglese in Salento. Ritmi esplosivi e groove irresistibile con il leader Jean Paul “Bluey”Maunik. Venerdì 18 luglio il concerto nel Fossato del Castello per il Ghironda Summer Festival

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Il nome non inganni, non passa certo inosservati quegli scalmanati degli Incognito, la band inglese che va pronunciata con l’accento sulla seconda «i».

La formazione inglese che ha aperto la strada all’acid jazz ed è guidata da Jean Paul Bluey Maunik, il musicista britannico, originario delle Mauritius, rimasto unico componente sempre attivo all’interno del gruppo, è attesa in Puglia venerdì 18 luglio (start 21,30), nel Fossato del Castello Aragonese, per uno special event del Ghironda Summer Festival, rassegna che anche quest’anno ospita artisti di respiro internazionale (biglietti su Vivaticket).

Gli Incognito, con la loro musica coinvolgente, gli arrangiamenti ineccepibili ricchi di fiati e percussioni e un groove irresistibile sempre più orientato al contemporany r&b, vantano una ventina di album, l’ultimo dei quali, Into You, è uscito alla fine del 2023 preceduto dal singolo Keep Me in The Dark.

Il progetto presenta i classici paesaggi sonori della band, che negli anni Novanta esplose con la cover Don’t You Worry ‘Bout a Thing di Stevie Wonder e una serie di dischi di grande successo.

Tra l’altro, l’ultimo nato in casa Incognito ha sancito l’ingresso in formazione delle cantanti Natalie Ducan e Cherri V accanto alla voce di Tony Momrelle.

Into You segna anche il debutto nella band del chitarrista solista Charlie Allen, sempre in primo piano in tutto l’album, nel quale spicca il groove di Nothing Makes Me Feel Better.

Nell’ultimo decennio la scrittura degli Incognito è diventata più profonda, senza però mai staccarsi dalle radici jazz-funk, come dimostrano anche gli album immediatamente precedenti il più recente, vale a dire Amplified Soul, In Search of Better Days e Tomorrow’s New Dream, uscito poco prima della pandemia.

È stato proprio durante i lockdown a causa del Covid che è nato Into You, del quale Bluey dice: «Voleva essere un regalo speciale per i nostri fan e per gli amanti della musica di tutto il mondo».

E così è stato. Il sound ancora fresco della band risulta perfettamente in linea con la nuova scena londinese del soul e del nu-soul.

A distanza di quasi mezzo secolo, la storia degli Incognito rimane un’avventura tipicamente britannica.

Con la serie di hit da Top 10 sfornate in tutti questi anni e le tante collaborazioni con artisti leggendari, da George Benson allo stesso Stevie Wonder, da George Duke a Al Jarreau, Marcus Miller e Paul Weller, Bluey Maunick si è guadagnato un posto tra i grandi del soul mondiale, facendo in modo che gli Incognito mantenessero fede alla loro idea musicale, ovvero quella di un sound non solo da ballare ma anche da ascoltare, capace pertanto di conciliare la raffinatezza del jazz con il calore e la sensualità sonora del soul-funk.

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Attualità

«Il lavoro forestale non è una spesa, ma un investimento per prevenire tragedie»

L’intervento di Luigi Visconti, Segretario Generale Fai Cisl Lecce: «Sollecitiamo il governo regionale ad avviare un confronto sistematico con le parti sociali, per fare partire in materia forestale una strategia che sia di crescita e sviluppo»

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«Come si fa a non rendersi conto che i costi per le emergenze sono sempre più crescenti e soprattutto ben più esosi della prevenzione?».

Esordisce così in una nota Luigi Visconti, Segretario Generale della Fai Cisl di Lecce all’indomani dei gravissimi incendi del Parco delle Orte di Otranto, del Costone di Porto Miggiano e di tanti luoghi del Salento devastati dalle fiamme.

«In nome della mancanza dei fondi necessari», prosegue Visconti, «oggi la forestazione sembra concepita come un settore di secondo piano, nonostante interessi il benessere e la sicurezza di tutta la collettività. La verità è che il lavoro forestale non è una spesa, ma un investimento per prevenire tragedie come quelle verificatesi con gli incendi in tanti luoghi magici del Salento, che invece si stanno affrontando in maniera inadeguata, con risorse ordinarie e strumenti obsoleti».

«La questione ambientale», aggiunge, «dovrebbe essere al centro dell’agenda politica regionale; sarebbe necessario affrontare la situazione in maniera più organica perché quella che poteva essere considerata una urgenza, oramai non lo è più, in considerazione della ricorrenza degli episodi: è indispensabile passare da una gestione di tipo emergenziale a una di prospettiva”.

COSA FARE?

«La ricetta», continua il Segretario Generale Fai Cisl Lecce, «è dare priorità a prevenzione, strumenti di lavoro e macchine all’altezza e lavoro, soprattutto al lavoro; quello dignitoso che faccia superare la logica della stagionalità per il personale ARIF a tempo determinato, per esempio. Arif, l’Agenzia Regionale per la Forestazione gestisce infatti una platea di lavoratori stagionali da sempre che attendono inermi di vedere le loro richieste di una vita dignitosa e permetta un futuro economicamente stabile a loro ed alle loro famiglie. Invece questi operatori vengono, dalla stessa agenzia che dovrebbe valorizzare le loro competenze e professionalità acquisite nel tempo, bistrattati, anche economicamente, addirittura con il mancato rimborso di denaro anticipato dagli stessi per conto dell’agenzia e mai ristorato, o con il mancato riconoscimento di indennità invece dovute».

«Come organizzazione sindacale», informa, «abbiamo certamente apprezzato l’impegno e la passione vera dell’assessore Pentassuglia nel dare risposte ad un territorio, a dei lavoratori considerati tra gli ultimi, che ha promosso un percorso che ora prevede una chiamata all’assunzione da una graduatoria regionale gestita direttamente dall’ARIF. Però, purtroppo, rimane nulla rispetto al bisogno di rispetto, umano, lavorativo ed economico, di lavoratori di un settore considerato povero».

«Sollecitiamo, quindi, il governo regionale ad avviare un confronto sistematico con le parti sociali», conclude Luigi Visconti, «per fare partire in materia forestale una strategia che sia di crescita e sviluppo; per questo motivo la valorizzazione delle tute verdi in chiave produttiva e preventiva deve essere un tema prioritario. Si deve necessariamente partire da lì, dal buon lavoro, quello stabile, che riconosca anche il valore della contrattazione».

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Attualità

Droni Hi Tech contro i piromani del Parco

Al via il monitoraggio del territorio con la protezione civile. Droni di ultima generazione sorvegliano il Parco Otranto-Leuca-Tricase per fermare gli incendiari. Il presidente del Parco Michele Tenore: «Telecamere sofisticate, possono seguire veicoli sospetti e identificarli»

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Il Parco Naturale Regionale Otranto-Leuca-Tricase, con i suoi oltre 52 chilometri di costa e paesaggi unici tra mare e terra, diventa il teatro di un’operazione innovativa per la tutela ambientale: due droni ad alta tecnologia sorvolano l’area per rafforzare il monitoraggio e la sicurezza durante i mesi più critici dell’anno.

Il nuovo sistema di sorveglianza aerea ha uno scopo preciso: anticipare l’insorgenza di incendi e garantire un controllo efficace del territorio, riducendo al minimo i tempi di intervento e rendendo più difficile l’azione indisturbata di chi mette a rischio la natura, anche solo per negligenza

I droni, dotati di telecamere sofisticate, possono seguire veicoli sospetti e identificarli, contribuendo a una sorveglianza capillare e continua.

Il presidente del Parco Michele Tenore

«Vogliamo proteggere il nostro paesaggio e agire in modo tempestivo», spiega Michele Tenore, presidente del Parco, «non è solo una questione di repressione: tale attività ha un forte valore dissuasivo. Sapere che il territorio è osservato dall’alto può far desistere chi pensa di poter accendere un fuoco impunemente».

Oltre alla componente tecnologica, il progetto si avvale della collaborazione delle associazioni di volontariato di Corsano e Marittima, e le forze dell’ordine.

Un lavoro congiunto che rafforza la presenza sul territorio e integra prevenzione, sorveglianza e intervento operativo. «Le sanzioni per chi accende fuochi sono pesanti e necessarie», sottolinea ancora Tenore, «ma il vero nodo resta culturale. Molti non comprendono che anche un fuoco acceso in buona fede, magari solo per bruciare residui di potatura, può diventare una minaccia gravissima. In estate basta una scintilla, con il vento e la vegetazione secca, per innescare un incendio che sfugge subito al controllo e mette in pericolo persone, ambienti naturali e interi ecosistemi».

L’uso dei droni, quindi, sottolinea il presidente, ha anche una funzione educativa: «Vogliamo trasmettere il messaggio che il nostro patrimonio naturale non è lasciato solo, che lo stiamo difendendo con ogni mezzo possibile. Serve responsabilità da parte di tutti».

In un contesto segnato da temperature sempre più estreme e siccità prolungate, tale iniziativa potrebbe (finalmente) rendere il Parco Otranto-Leuca-Tricase un esempio concreto di tutela ambientale moderna dove, com’è doveroso sia, la protezione della natura si affianca all’innovazione e alla consapevolezza collettiva.

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