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Tiggiano

“Addio Davide, nostro eroe”

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A parlare sono soprattutto gli occhi. E la dicono lunga. Gonfi, rossi, lucidi. Lo sguardo è perso nel vuoto, come se la mente lo indirizzasse verso l’incredulità. L’incredulità di pensare a Davide e trovare la forza di ammettere che non c’è più. Che d’ora in poi sarà sì ancora con loro, ma da lassù, a guidarli com’era nella vita terrena ed ora a proteggerli con il ricordo della sua dinamicità, del suo modo di divertirsi, della sua gioia, soprattutto del suo amore per gli altri. Andrea, Antonio, Piero, Salvatore e Miriam sono nella nostra Redazione la mattina dopo aver dato l’estremo saluto al loro Davide, con il toccante rito funebre celebrato nella Chiesa del Cristo Redentore a Tiggiano.


davideE’ una piccolissima “delegazione” di quanti, innumerevoli, hanno avuto la fortuna di apprezzare le straordinarie doti umane del Primo Caporalmaggiore dei Paracadutisti della Folgore, barbaramente ucciso a soli 26 anni da mani vigliacche, che hanno spezzato il suo sogno e la sua missione (e quelli di altri cinque militari) di portare la pace nel martoriato Afghanistan. Era lì proprio per questo nobile scopo, Davide Ricchiuto, ragazzone buono, dalla mole imponente e dal carattere deciso e schietto. Per portare aiuto e conforto a quella gente disperata, che lui aveva imparato ad amare e proteggere, come in precedenza aveva fatto nelle altre impegnative missioni, in Kosovo ed in Libano. “Davide era nato per la Missione, con la M maiuscola!”, ripetono in coro, quasi meccanicamente, i cinque amici, a sottolineare, se ce ne fosse ancora bisogno, che Davide ha dedicato tutta la sua vita al prossimo.


Non voleva stare semplicemente in caserma”, ricorda, sforzandosi di sorridere, Antonio Martella, “lui volava con il paracadute, ma il volo era anche la metafora della sua esistenza: spiccare il volo verso gli altri, andare lì dove poteva rendersi utile. Addirittura, quando qualche anno fa l’allora premier Romano Prodi valutò la possibilità di sospendere le missioni all’estero, Davide la prese male…”. Gli fa eco Miriam Martella: “Sì, è vero quanto è stato detto in questi giorni drammatici e cioé che Davide avesse sempre espresso il desiderio che se la morte lo avesse colto, avrebbe voluto volare in cielo da eroe, servendo l’Italia”. E’ tutto quello che riesce a sussurrare Miriam, prima che la commozione le mozzi il fiato. Allora è Andrea Marzo, amico sin dall’infanzia, compagno di scuola sin dalle Elementari, a completare: “Sin da piccolo Davide nutriva profondi sentimenti patriottici! A 17 anni era entrato nell’Esercito e dopo un anno di leva, si è ritrovato subito a far parte dei Paracadutisti della Folgore”. Andrea ha un Salone di Parrucchiere in via Giuseppe Mazzini e nella stessa strada c’è la Pizzeria “Vip” di Antonio, punto di ritrovo speciale per Davide e gli amici ed il cui ricordo inumidisce ancora una volta gli occhi di tutti.


Che dire, Davide era meraviglioso”, aggiunge Antonio, “con la sua allegria riusciva a coinvolgere tutti, coetanei e non. Proprio ultimamente riflettevo sul fatto che io, 40enne, mi trovassi benissimo con lui che era più piccolo di ben 14 anni… Ma Davide era un fiume in piena, che travolgeva tutti e tutto. Non era splendido solo nel suo lavoro, sapeva anche divertirsi e far divertire con le sue passioni ed i suoi hobby: la pizza, lo jogging, la palestra, il sigaro, le donne, le auto, le vacanze. La settimana prima della tragedia era stato per due giorni a godersi il sole e le spiagge di Dubai, negli Emirati Arabi”. Salvatore Baglivo, letturista dell’Acquedotto Pugliese, sentenzia: “Era impossibile non stravedere per lui, desiderava condividere la sua felicità con tutti. Ad un altro nostro amico, Gianluca Russo, aveva promesso di portarlo molto presto proprio a Dubai. Un destino cinico, però, non ha voluto”. Inevitabile scivolare verso quei tremendi momenti della mezza mattinata del 17 settembre: le prime, generiche, notizie e poi un sottile timore che comincia ad insinuarsi nella mente e nel cuore.


Racconta Antonio Martella: “Una volta appreso dai mass media dell’attentato, è cominciato il giro di telefonate tra di noi, ma già era forte la sensazione che stavolta a Davide fosse capitato qualcosa. Abbiamo avuto come un sesto senso… Ad un certo punto, ho deciso di recarmi a casa dei genitori di Davide e devo dire che inizialmente mi sono tranquillizzato perché tutto pareva nella norma. Ma naturalmente c’era grande apprensione, soprattutto nella mamma, la signora Marina, la quale mi confessava di sentire dentro di sé la convinzione e la paura che Davide fosse tra le vittime. Poi, verso le 13,50, quando stavo per andare via, il suono del campanello ci ha gelato… Aperta la porta, è bastato vedere le figure dei militari per capire che la tragedia si era compiuta”. Davide era al suo posto di autista sul primo Lince saltato in aria. L’ultimo suo contatto con gli amici era stato tramite una mail ad Antonio il venerdì precedente: “Già pensava a quando ci saremmo rivisti alla fine di novembre, al termine della missione in Afghanistan, e ci aveva scritto che la prima cosa da fare sarebbe stata una grande abbuffata di carne!”. L’ultima telefonata, invece, ai primi di settembre: “Non voleva che lo chiamassimo noi, lo faceva sempre lui. E sempre ci tranquillizzava, continuando a scherzare com’era nel suo carattere, dicendoci che le cose andavano bene e non facendo mai trapelare la difficile situazione creatasi lì, anche se siamo certi che un po’ di paura ce l’avesse. Ed era normale che fosse così”.


Ad aprile era stato una ventina di giorni in vacanza in Egitto, a Sharm El Sheik, poi la partenza per l’Afghanistan. “Un’altra missione che lui ha affrontato con grande orgoglio, perché così voleva. E questo è per noi motivo di enorme conforto”, spiega Piero Martella, poliziotto in servizio a Milano, nonché da pochi mesi consigliere comunale di maggioranza a Tiggiano (ed a questo proposito, occorre rimarcare l’eccellente lavoro organizzativo svolto dall’intera Amministrazione nei giorni del lutto). L’intera nazione adesso si chiede se sia ancora il caso di mandare i nostri militari in missioni cosiddette di pace, ma a questo proposito gli amici non hanno alcun dubbio: “Per noi conta quello che pensava Davide e lui era entusiasta di andare in quelle zone per portare il proprio contributo. Certo, quando giungevano notizie di attentati, la paura ci attanagliava, ma sapevamo che Davide era lì con gioia ed orgoglio perché voleva bene a quelle persone”. Tanto che, interpretando la sua volontà di compiere un estremo gesto di altruismo, la famiglia ha deciso di aprire un Conto Corrente per la costruzione di una scuola in Afghanistan. Il numero sarà comunicato successivamente.


Man mano che si parla, Andrea, Antonio, Piero, Salvatore e Miriam non ce la fanno a resistere alla commozione, specie quando ci dicono di alcuni particolari del funerale, dal saluto con il rombo delle moto (altra sua passione), voluto da un altro amico, Giorgio Rizzo, al gesto “di andare per l’ultima volta con Davide in pizzeria, sostando per qualche minuto con la bara di fronte al locale simbolo di tante nostre serate felici”. Per un istante, lo sguardo di tutti si abbassa. Poi il saluto più bello: “Noi saremo sempre qui ad aspettare Davide!”.


Federico Scarascia


 


Ecco la lettera scritta dagli amici a Davide in occasione del rito funebre celebrato a Tiggiano


Ciao Davide…

Oggi ci ritroviamo qui, stretti intorno a te, come ad ogni tuo ritorno.


Era questo che amavi fare…


Ti piaceva circondarti di noi amici, trascorrere intere serate tra il buon cibo e l’allegria per poi riuscire sempre a convincerci ad aspettare con te l’alba di un nuovo giorno.


Tutto questo ti caricava di forza e di energia che trasmettevi anche a noi…


Perché è questo che tu eri: Solare, Dinamico, Propositivo, Orgoglioso, Forte, Generoso, Protettivo, Testardo e sempre preso dalle tue mille passioni che vivevi con assoluta intensità.


Come gli avventurosi viaggi, le intense estati al mare, le magre battute di pesca, le donne e i motori, ma soprattutto la tua vita militare…


E’ proprio a quest’ultima che hai dedicato te stesso, con la tua grinta e il tuo coraggio, la tua tenacia e la tua caparbietà; doti che ti sono state trasmesse dai tuoi cari genitori, Angelo e Marina, che abbracciamo e sosteniamo, ma soprattutto ringraziamo per averci donato un Eroe, il NOSTRO EROE… IL NOSTRO DAVIDE… che è stato, è e resterà un buon amico, un grande fratello e un vero compagno!


CIAO DAVIDE


Gli amici


Casarano

Gallipoli e Leuca: Rassegna Bandistica e delle Majorettes

Sabato 6 e domenica 7 le strade di Gallipoli e Santa Maria di Leuca saranno invase dalle note festose dei tanti complessi bandistici e delle majorettes provenienti da tutta Italia per una corale kermesse che punta alla salvaguardia e alla promozione della cultura bandistica

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Oltre 400 musicisti e majorettes daranno vita alla prima Rassegna Bandistica e delle Majorettes che si terrà a Gallipoli, Città della Musica, e Santa Maria di Leuca.

L’evento è organizzato da Caroli Hotels in collaborazione con la Città di Gallipoli, il Comune di Castrignano del Capo, La Pro Loco di Gallipoli, l’Associazione Musicale Culturale Il Musicante, Parisi Design e la Fondazione Telethon Lecce.

La direzione artistica è affidata al Maestro Enrico Tricarico.

Madrina dell’evento Chiara Esposito, Miss Mondo 2023.

Sabato 6 aprile le strade di Gallipoli saranno invase dalle note festose dei tanti complessi bandistici e delle majorettes provenienti da tutta Italia per una corale kermesse che punta alla salvaguardia e alla promozione della cultura bandistica.

«Le espressioni bandistiche», sottolinea il Maestro Tricarico, «scandiscono ancora oggi i ritmi della vita, in concerti di grande valore musicale, nelle feste religiose e civili, nelle manifestazioni folkloristiche e tradizionali che orgogliosamente si protraggono nel tempo. In queste giornate Gallipoli e Leuca sono crocevia della cultura bandistica, portando in animo un rinnovato spirito di condivisione che trascina con sé i valori universali dell’amicizia e della solidarietà».

Le compagini musicali e le majorettes si esibiranno secondo un programma di sfilate che si snoderanno per le vie di Gallipoli e confluiranno nella tipica cassa armonica, simbolo musicale delle feste patronali, nella bella cornice della centralissima Piazza Aldo Moro, dando così il via alla grande rassegna musicale. Nel corso della serata verrà presentata Città Bella, scena pittoresca composta per l’occasione da Enrico Tricarico e donata alla Città di Gallipoli, alla presenza del sindaco di Gallipoli e presidente della Provincia di Lecce, Stefano Minerva, e del Parroco della Basilica Cattedrale Sant’Agata di Gallipoli, Mons. Piero De Santis. A conclusione della giornata tutte le compagini coinvolte eseguiranno solennemente all’unisono Il canto degli italiani, l’Inno d’Italia.

Nella mattinata di domenica 7 aprile, al termine delle sfilate sul lungomare di Leuca e sulla piazza antistante il Santuario di Santa Maria de Finibus Terrae, si terrà la cerimonia di conclusione della kermesse presso l’Anfiteatro sul Lungomare di Leuca

Tricarico ringrazia «quanti hanno contribuito alla riuscita della prima Rassegna bandistica e delle Majorettes Gallipoli Città della Musica, evento inserito nel programma dell’XI edizione del Festival Terra tra due Mari»: l’amministrazione comunale di Gallipoli, l’amministrazione comunale di Castrignano del Capo, la Pro Loco di Gallipoli nella persona del presidente Lucia Fiammata, Caroli Hotels nella persona di Attilio Caputo, l’Agenzia di intermediazione e affari Al.Te.Ma nella persona di Adriano Tedesco, Studiomusicalicata edizioni musicali nella persona del M° Gaetano Alicata, l’associazione musicale culturale Il musicante, il Conservatorio di musica Tito Schipa di Lecce, il Liceo musicale e coreutico Enrico Giannelli di Casarano.

Queste le compagini partecipanti: Associazione Musicale Licodia Sinfonica “Paolo Costa” – Licodia (Catania); Associazione bandistica “Città di Mentana” (Roma); Associazione musicale “Vincenzo Bellini” Città di Giarratana (Ragusa); Club majorettes Le Ginestre – Accademia musicale “Vincenzo Bellini” – Altavilla silentina (Salerno); Associazione culturale musicale Giuseppe Verdi – Faro Superiore (Messina); Banda musicale Città di Spadafora (Messina); Banda folkloristica “La Velocissima” di Rignano Flaminio (Roma); Orchestra del Liceo “Enrico Fermi” di Policoro (Matera); Orchestra del Liceo musicale “Enrico Giannelli” di Casarano; Banda “Multietnica del Sud Salento” di Tiggiano.

Al convegno sul tema: “La cultura bandistica: patrimonio da salvaguardare e promuovere, la nuova normativa della regione Puglia“, che si terrà sabato 6 aprile alle ore 11, nel Salone dell’Ex Episcopio – Basilica Cattedrale Sant’Agata interverranno: Monsignor Piero De Santis, parroco della Basilica Concattedrale Sant’Agata di Gallipoli; Attilio Caputo, direzione generale Caroli Hotels; Donato Metallo, consigliere regionale pugliese promotore della legge pro-bande musicali; Stefano Minerva, sindaco di Gallipoli; M° Giuseppe Spedicati e M° Francesco Muolo, Conservatorio “Tito Schipa” di Lecce; Antonio Farì, docente di storia ed estetica della musica; M° Francesco Leone, direttore di banda e editore; M° Enrico Tricarico, direttore artistico Rassegna bandistica e delle Majorettes” Gallipoli Città della Musica”.

 

IL PROGRAMMA

GALLIPOLI • Sabato 6 aprile

  • Convegno “La cultura bandistica: patrimonio da salvaguardare e promuovere; la nuova normativa della Regione Puglia”. Salone dell’Ex Episcopio – Basilica Cattedrale Sant’Agata ore 11.00
  • Rassegna bandistica su Cassa armonica in Piazza Aldo Moro a partire dalle ore 17.00 • Sfilate delle Bande e delle Majorettes su Corso Roma e Via Antonietta De Pace dalle ore 17.00
  • Presentazione del brano Città bella di Enrico Tricarico
  • Esecuzione a bande riunite dell’Inno d’Italia alle ore 20.30
  • Cena di Gala con prelibatezze enogastronomiche de La Dispensa di Caroli ore 21.00
  • Dj set Orchestra Italiana

SANTA MARIA DI LEUCA • Domenica 7 aprile

  • Sfilate delle Bande e delle Majorettes sul Lungomare Cristoforo Colombo dalle ore 10.30
  • Esecuzione a bande riunite dell’Inno d’Italia presso Anfiteatro su Lungomare di Leuca alle ore 12.00
  • Premiazione alla presenza delle autorità istituzionali e consegna dei riconoscimenti e di partiture musicali della casa editrice STUDIOMUSICALICATA

 

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Appuntamenti

Un miliardo di passi per la pace

Il Salento scende in cammino con la luce di Betlemme per un totale di 163 chilometri da Brindisi fino a Santa Maria di Leuca. I centri attraversati saranno Brindisi, Torchiarolo, Surbo, Lecce, Merine, Vernole con le frazioni di Acquarica di Lecce e Acaja, Calimera, Martano, Carpignano Salentino con la frazione di Serrano, Cannole, Palmariggi, Giuggianello, Giurdignano, Otranto, Uggiano La Chiesa, Cocumola, Vitigliano, Vignacastrisi, Marittima, Tricase, Tiggiano, Corsano, Gagliano del Capo e Leuca

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Ventiquattro comuni coinvolti, 9 associazioni, 9 giorni pieni di cammino per un totale di 163 chilometri da Brindisi fino a Santa Maria di Leuca, facendo una staffetta con la Lampada della Pace accesa con il fuoco sacro della Grotta di Betlemme.

Il Salento scende in campo… anzi in cammino… per donare “Un miliardo di passi per la Pace”, un evento nazionale promosso alla Vigilia del Giubileo del 2025 dall’Associazione Via Francigena Pugliese che si è fatta promotrice del “Peace on the way 2024. Vigilia del Giubileo”, mettendo assieme ben 100 Cammini europei e mediterranei che mirano a coinvolgere tra i 200 e i 500 camminatori, totalizzando un miliardo di passi.

L’iniziativa sarà presentata domani, giovedì 4 aprile alle 10,30 nell’Open Space di Palazzo Carafa a Lecce. Interverranno: Anna Trono, presidente dell’Associazione via Francigena Pugliese; Paolo Foresio, assessore al turismo di Lecce; Michela Tommasi, vice sindaco del di Torchiarolo; Maria Grazia Bello in rappresentanza delle scuole e presidente dell’associazione SalentoFilia; Adriano Bolognese, presidente dell’associazione Mollare Mai; Fabio Mitrotti, presidente dell’Associazione Il Giunco.

Attesa la partecipazione dei presidenti delle Province di Brindisi e Lecce, Antonio Matarrelli e Stefano Minerva. Modererà la giornalista salentina Carmen Mancarella, direttrice della rivista di turismo e cultura del Mediterraneo, Spiagge.

Referenti nazionali saranno l’architetto Sandro Polci e la professoressa Fiorella Dallari dell’Università di Bologna “Alma Mater Studiorum”.

Il cammino inizierà domenica 14 aprile per concludersi lunedì 22 dello stesso mese.

I centri attraversati saranno Brindisi, Torchiarolo, Surbo, Lecce, Merine (frazione di Lizzanello) Vernole con le frazioni di Acquarica di Lecce e Acaja, Calimera, Martano, Carpignano Salentino con la frazione di Serrano, Cannole, Palmariggi, Giuggianello, Giurdignano, Otranto, Uggiano La Chiesa, Cocumola (frazione di Minervino), Vitigliano (frazione di Santa Cesarea Terme), Vignacastrisi (frazione di Ortelle), Marittima (frazione di Diso), Tricase, Tiggiano, Corsano, Gagliano del Capo, Leuca (marina di Castrignano del Capo).

Le Associazioni salentine coinvolte nel progetto, che hanno risposto all’appello della Via Francigena Pugliese sono ASD Mollare Mai, ASD Camminatori Salentini, Associazione ciclistica Torcito Bike, Associazione culturale Circolo Tandem, Il Giunco, Meditinere Servizi Turisticie APS Salentofilia.

Molte le Associazioni nazionali e internazionali coinvolte: Associazione Europea delle vie Francigene, Romea Strata, Via Romea Germanica, Comunità di Sant’Egidio, Siti cluniacensi in Europa, Itinerario di Cirillo e Metodio, Itinerario europeo delle abbazie cistercensi, Itinerario europeo del patrimonio ebraico, Cammini di Santiago di Compostela, Cammino Gioachimita, Via Micaelica, Via Appia Regina Viarum, Cammino di San Carlo (Piemonte), Cammino di Benedetto, Cammino di Francesco, Le Vie del Giubileo, Via lauretana Assisi-Loreto, il Cammino di Abramo, Vie e Cammini della Regione mediterranea verso Gerusalemme, ecc… hanno deciso di condividere questo progetto nel segno della Pace.

Dalla primavera e fino all’autunno i camminatori, chiamati a raccolta dalle associazioni, cammineranno per donare un miliardo di passi per la pace.

Conclusa questa fase ci sarà un evento finale che potrebbe essere ospitato dall’Arcivescovo di Bologna, dalla Comunità di Sant’Egidio a Roma oppure dal Ministero degli Esteri.

Nel 2025 l’evento finale si dovrebbe celebrare in piazza San Pietro, con la donazione al Papa della Dichiarazione dei Cammini di Pace.

Scrive la professoressa Anna Trono: «È noto come i  Cammini siano una comunità internazionale di Pace, espressione di tutela della Natura e Fratellanza dei Popoli. Nel 2024 se ne federeranno oltre 100 quale auspicio di Pace in tempo di guerre. Come nelle parole di Papa Francesco, il cammino è un anelito prima di ogni distinguo e appartenenza nazionale: è la pura radice della civile convivenza che l’Europa ha saputo lungamente garantire insieme alla regione mediterranea».

In campo anche l’Associazione Mollare Mai, presieduta da Adriano Bolognese che ha testato una serie di tratti della Via Francigena adatti alle persone diversamente abili: «Anche chi ha una disabilità può fare grandi cose! Noi dell’Associazione Mollare Mai lo vogliamo dimostrare, diventando i promotori di questo evento. Nessuno deve essere lasciato indietro. Il Cammino della Pace deve abbracciare tutti a prescindere se si sta bene oppure se si ha una disabilità».

Maria Grazia Bello: «Il mondo dei cammini testimonia da sempre la convivenza pacifica tra persone che provengono da luoghi diversi e, unitamente alla salvaguardia della natura, traduce valori che vanno promossi soprattutto in questi tempi bui. La scuola rappresenta l’istituzione privilegiata dove possono attecchire tali valori. I cammini aprono ponti tra generazioni: aderendo al progetto nazionale “Un miliardo di passi per la pace”, insieme alle realtà più vivaci delle nostre comunità, porteremo il simbolo della luce da Gerusalemme, da Brindisi a Santa Maria di Leuca, confidando nella più ampia partecipazione.  Con l’organizzazione dell’iniziativa, coordinati dalla professoressa Anna Trono, avvertiamo già di aver compiuto tanta “strada”: ora la sfida è camminare tutti insieme».

La partecipazione ai cammini è gratuita. Tutti vi potranno aderire.

Il programma

Primo giorno, 14 aprile circa 23 Km: partenza Brindisi, piazzale Seno di Levante – arrivo Torchiarolo piazza Castello. Referenti: Ass. Il Giunco e Ass. Via Francigena Pugliese.

Secondo giorno, 15 aprile, circa 22 Km: ore 8,30 partenza da Torchiarolo, piazza Castello (referente: Ass. Il Giunco e Ass Via Francigena Pugliese). Ore 15,30 arrivo a Lecce, in piazza Duomo. Referenti: Ass. Il Giunco e Ass. Via Francigena Pugliese

Terzo giorno, 16 aprile, circa 18 km: ore 8,30 Partenza da Lecce, piazza Duomo; ore 13.30 arrivo a Calimera, piazza del Sole. Referenti: Associazione Mollare Mai e Circolo Tandem.

Quarto giorno, 17 aprile, circa 19 km: ore 8.30 Partenza da Calimera, piazza del Sole; ore 14,30 arrivo a Cannole, piazza San Vincenzo. Referenti: Associazione Il Giunco e Associazione Mollare Mai .

Quinto giorno, 18 aprile, circa 17 km: ore 8,30 partenza da Cannole, piazza San Vincenzo; ore 14 arrivo a Giurdignano, piazza Municipio. Referenti: Associazione Mollare Mai e Associazione Ciclistica Torcito Bike.

Sesto giorno, 19 aprile, circa 19 km: ore 8,30 partenza da Giurdignano, piazza Municipio; ore 14,30 arrivo ad Uggiano la Chiesa, piazza Umberto I. Referenti: Associazione Mollare Mai, Associazione Torcito Bike e Camminatori salentini.

Settimo giorno, 20 aprile, circa 15 km: ore 8,30 partenza da Uggiano la Chiesa, piazza Umberto I (referenti Ass. Mollare Mai, Associazione Ciclistica Torcito Bike e Camminatori Salentini); ore 13,30 arrivo a Marittima, piazza della Vittoria (Referenti: Ass. Mollare Mai, Associazione Ciclistica Torcito Bike e Camminatori Salentini).

Ottavo giorno, 21 aprile, circa 12 km: ore 8 partenza da Marittima, piazza Vittoria; ore 12 arrivo a Tricase, piazza Pisanelli. Referenti Meditinere e Salentofilia.

Nono giorno, 22 aprile, circa 18 km: ore 8 partenza da Tricase, piazza Pisanelli; ore 14 arrivo a S.M. di Leuca, Santuario. Referenti Meditinere e Salentofilia.

  • foto in evidenza di repertorio
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Attualità

La politica non è per tutti

L’8 e il 9 giugno si voterà per Europee e Amministrative. I 27 paesi della provincia che rinnoveranno sindaco e consiglio comunale. Le ambizioni di ogni candidato non riguardino la sfera personale, privata e utilitaristica ma puntino il bene comune

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Nella prima metà degli anni ’70 Antonello Venditti scrisse una canzone che oggi si definirebbe profetica per la sua attualità, antesignana del tempo.

La canzone si intitola “Sora Rosa”, peraltro colonna sonora d’un film poliziottesco di quegli anni con Tomas Milian.

C’è una strofa in particolare, in coda al testo, che dice: “Annamo via, tenemose pe’ mano, c’è solo questo de vero pe’ chi spera, che forse un giorno chi magna troppo adesso, possa sputà le ossa che so’ sante”.

Direi un testo eloquente che si rivela ancora attuale quando la politica non assurge a quella dignità di cui parlava Pio XI: «La politica è la più alta forma di carità».

La politica con la “P” maiuscola.

L’attuale Pontefice integra la suddetta frase con molte altre considerazioni, tra cui: «La politica cresce per attrazione ed amicizia».

Sono tante ed infinite le definizioni che di vera politica; chiudo questa parentesi con l’ultima di Aristotele che dice: «L’essere umano è un animale politico».

Ho voluto fare questa premessa per riflettere meglio sul tema.

È vero, la politica, richiede sforzi.

Perché il suo compito è legato indissolubilmente al bene, al benessere della gente, della comunità in tutti i suoi aspetti: morali, amministrativi, funzionali, egualitari.

Quando manca o viene a mancare uno qualsiasi di questi elementi essa corre il rischio di perdere il filo conduttore che dà continuità e consenso a colui che la esercita, generando sentimenti di disorientamento e instabilità sociale.

Le prossime elezioni sono ormai alle porte.

Sabato 8 e domenica 9 giugno l’elettore voterà per l’elezione dei componenti il Parlamento Europeo e nello stesso frangente, si voterà per le elezioni amministrative.

Un appuntamento importante a cui non ci si può sottrarre.

In Puglia sono 58 i comuni chiamati a votare con qualche città con più di 15 mila abitanti oltre ai capoluoghi Bari e Lecce.

Oltre a Lecce rinnoveranno sindaco e consiglio comunale 27 paesi della provincia: AndranoBagnolo del Salento, BotrugnoCampi SalentinaCarpignano Salentino, Castrì di Lecce, Copertino, Corsano, Cursi, Giuggianello, Lequile, Martignano, Miggiano, Minervino di Lecce, Morciano di Leuca, Muro Leccese, Novoli, PalmariggiParabita, Seclì, Soleto, Sternatia, Supersano, Surano, TiggianoTuglie e Zollino.

L’attenzione maggiore come sempre è per le “comunali” circostanza nella quale affiorano i sentimenti più forti: entusiasmo, determinazione, ambizione, passione e, talvolta “rabbia”. La rabbia derivata dalla delusione delle aspettative che talvolta rischia di generare anche risvolti non prevedibili. Nelle nostre collettività fortunatamente non si sono mai registrati fatti rilevanti sotto questo aspetto, non si è mai andati oltra il piano verbale.

I comuni sono quasi tutti pronti, una sorta di “Fuga per la Vittoria…”, il vecchio film nel quale uno dei protagonisti dice all’altro: «Non possiamo permetterci di rischiare. Dobbiamo vincere».

Ecco, nelle competizioni elettorali comunali ognuno si pone lo stesso obiettivo! Le liste sono quasi pronte. Si tratta ormai di avviarsi lungo quel sentiero di convincimento e persuasione, lasciando dietro i sentimenti che non c’entrano con la corsa: la tracotanza, la superbia, la boria, la maldicenza. Sostituendoli con i valori dell’empatia, dell’accoglienza, della socialità e del sorriso! La politica non vuole volti scuri, incupiti, ringhiosi; la politica deve immedesimarsi nelle difficoltà che la gente vive.

La politica si fa insieme alla gente, e deve rispondere in prima istanza alle attese delle persone.

Senza raggiri né sotterfugi.

Il nuovo mondo in cui viviamo, caratterizzato dalla globalizzazione, dalla dimensione del mondo “Metaverso” e tecnologico, nonché dall’Intelligenza Artificiale, impone a tutti uno sforzo decuplicato rispetto al passato.

È soprattutto sul piano politico che si gioca la “partita del cuore”, laddove la politica, seppure esercitata in un piccolo comune, deve essere pronta ed in grado di affrontare ogni sorta d’innovazione, restando al passo coi tempi.

È lo strumento per non retrocedere, è la via della conoscenza, che va alimentata giorno dopo giorno con l’impegno, la dedizione, il sacrificio e la passione. Ingredienti che i prossimi candidati alle elezioni comunali (soprattutto!) debbono possedere, senza i quali, è meglio rinunciare!

Le ambizioni di ogni candidato non riguardino la sfera personale, privata e utilitaristica (succede anche questo) ma puntino il bene comune.

Le persone cercano la serenità delle famiglie, vogliono il rispetto e l’equità: non vogliono diseguaglianze e/o disparità di trattamento.

Non cercano risse perché è negato loro un diritto, soltanto un comportamento che sia suffragio di rispettosa dignità.

Rivolgo infine un “in bocca al lupo” soprattutto ai nuovi candidati alle prossime elezioni comunali.

Auspicando che “il nuovo” possa essere “terra di sogni e di speranze” per tutti, e che ognuno possa scorgere i sentimenti puliti del bene.

L’unico investimento certo in questo mondo.

Alberto Scalfari

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