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Tricase: “L’unione fa la forza”

Intervista al sindaco Antonio Coppola: “Terziario, assistenza e welfare: la strada è tracciata”

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Qualcosa si muove a Tricase: il PUG da fare, finanziamenti in arrivo e tanti progetti in cantiere. Di questo e di tanto altro abbiamo parlato con il sindaco Antonio Coppola.


Nuovo personale


Il sindaco Antonio Coppola

Il sindaco Antonio Coppola


Si sblocca la situazione riguardo la carenza di personale. “Sono un po’ più sereno perché avremo due persone in più che verranno a lavorare a Tricase, mediante una convenzione a 36 ore con la Provincia. Trattasi di due ragionieri uno proprio per l’ufficio ragioneria, l’altro per i servizi sociali”. La novità più ghiotta, però, riguarda l’arrivo “a partire dal 1° novembre di un nuovo ingegnere per l’ufficio tecnico”, Simona Bramato, finora impegnata al Comune di Miggiano. “Il blocco totale delle assunzioni voluto dal Ministro Graziano del Delrio, ci stava portando al collasso. Passare da 250 dipendenti a circa 80 e con un età media piuttosto sostenuta, faceva da contraltare alle incombenze che per i Comuni nel frattempo sono aumentate a dismisura. Fortunatamente è arrivato l’accordo con la Provincia per le due unità di cui prima e poi la disponibilità di Miggiano, che ha già un altro ingegnere, a rinunciare nel periodo a breve/medio termine alle prestazioni di Bramato. Mi auguro che presto ci siano spiragli per portare a termine altre assunzioni”.


Il PUG


Pubblicato il bando per la selezione dei progettisti per la redazione del Piano Urbanistico Generale: “Abbiamo stanziato 125mila euro per la progettazione del PUG, necessario per non rischiare la paralisi nello sviluppo del territorio. Ci vorrà tempo, dovrà essere fatto per bene e largamente condiviso… probabilmente non avrò la fortuna di vederlo approvato definitivamente perché il mandato di quest’amministrazione scadrà nel 2017”. Ha già deciso di non ricandidarsi? “Troppo presto per dirlo: esiste la teorica possibilità di una ricandidatura, bisognerà vedere se ce ne saranno i presupposti e se ne avrò ancora voglia… Non nascondo che fare il sindaco, in questo periodo, richiede una dose di pazienza illimitata perché si è sottoposti ad un’aggressione continua che travalica il confronto politico e diventa personale con il continuo ricorso alle carte bollate. Tutto ciò a lungo termine diventa insopportabile. Resta comunque una delle esperienze più belle se si riesce a progettare il futuro della propria città. Ci penseremo al momento opportuno”.


Le case popolari


Finalmente le case popolari, da anni incomplete ed abbandonate, nella Zona 167: “Il presidente dello IACP mi ha assicurato che la consegna dei lavori avverrà in questi giorni. Avremo più alloggi di quante non siano le persone in lista di attesa, esaurendo nel breve periodo le esigenze abitative di Tricase


Tricase Porto


Tricase PortoIl primo cittadino è orgoglioso di quanto sta avvenendo a Tricase Porto: “Stiamo raccogliendo i primi frutti dopo aver tanto seminato. Stanno arrivando a compimento molti dei finanziamenti richiesti e mi pare che, in tal senso, Tricase Porto sia un caso eclatante. Ora i lavori sono concentrati sulla piazzetta dove con i concessionari degli esercizi commerciali stiamo cercando una soluzione condivisa per il restyling. Mi auguro si riesca a rendere visitabili, poi, le antiche cisterne, con le volte a stella, bellissime dal punto di vista architettonico e che al tempo dovevano servire per depurare le acque piovane, destinate, attraverso un filtro a carbone, a rifornire le navi in porto. Abbiamo definito gli appalti per la gestione delle grotte e stiamo portando a compimento le opere a protezione del porto, i cui lavori sono stati inseriti nel documento unico di programmazione recentemente approvato: dovremo presto provvedere ad un dragaggio serio per eliminare l’accumulo di detriti che contribuisce ad aumentare la risacca”.


Ciò che dà più soddisfazione è il Laboratorio Marino, “l’espressione di maggiore qualità in questo anno di amministrazione. Già consumato il primo corso per 20 studenti provenienti da tutto il mondo, tenuto dall’Università del Salento e con la partecipazione di biologi di spessore internazionale. L’occasione ha favorito il gradito riconoscimento dell’Agenzia della cooperazione internazionale, che ha indicato il progetto di Tricase come “best practice”, in pratica viene ritenuto da tutto il bacino del Mediterraneo un modello di sviluppo dei piccoli centri dove valorizzare i beni culturali, il mare e le sue risorse, l’entroterra con il Parco e i rapporti transfrontalieri. Il tutto con finanziamenti della Comunità europea, per tramite della Regione Puglia. L’intestatario, il beneficiario dei finanziamenti è l’Istituto Agronomico del Mediterraneo che ha, però, lavorato in sinergia con Comune, Università, Parco e Regione”.


A proposito, in direzione Rotonda, c’è un lungomare bello e finito da tempo, di cui, però, fino ad oggi, Laboratorio a parte, non si è goduto. Un vero peccato… “Tra pochissimo metteremo a bando i due locali a fianco del Laboratorio: uno destinato alla balneazione e servizio a terra (“usufruirà anche di un tavolato sugli scogli, utile di giorno per la balneazione, di sera per lo svago”); l’altro locale potrà essere un ristorante, un pub, ecc. Siamo certi che tutto ciò contribuirà a rivitalizzare quel pezzo di lungomare sia di giorno che di sera e, grazie alla presenza del Laboratorio Marino, anche in periodi diversi dall’estate”.


Tutto ciò ci porta all’adozione, “imminente”, del Piano Coste, il cui punto fondamentale resta quello di poter realizzare impianti balneari, “con strutture completamente asportabili e non invasive, solo laddove è oggi impossibile accedere al mare; le discese già esistenti non si toccano”. Restando in riva al mare “dovrebbero tra poco essere confermati i 190mila euro per acquedotto e fognatura, piccola cosa rispetto ai 6 milioni di euro che spero ci siano riconosciuti presto. Marina Serra e Tricase Porto saranno inserite come emergenze sanitarie e finalmente le marine potranno essere fornite dai servizi, così come richiesto dalla Comunità europea sin dal 1999”.


Il Canale del Rio

Il Canale del Rio


Si continua intanto a discutere del Canale del Rio e del suo recupero: “Noi andiamo avanti con l’idea della condotta sottomarina e l’opportunità potrebbe esserci data da alcune tracce di un antico insediamento risalente a 3.500 anni fa. Una situazione di particolare interesse che potrebbe far considerare l’opportunità dell’emergenza archeologica e favorire il finanziamento da parte dell’Acquedotto pugliese per l’allontanamento delle acque reflue ed il risanamento totale del Canale del Rio”.


Turismo


E qui si apre il discorso turismo che sembra finalmente evolversi: “Tutti gli operatori del settore, siano essi albergatori, ristoratori,  B&B o agriturismi, si sono messi in rete e dialogano tra loro attraverso lo IAT (ufficio turistico comunale) elemento di coagulo. Mi auguro si arriverà presto ad un albo per rendere pubblica una vasta offerta di ospitalità su tutto il territorio. Ulteriore nota positiva è che il livello medio della qualità si è elevato sia a livello di ospitalità che di ristorazione”. Il Salento quest’anno ha avuto un grosso aumento di presenze e “Tricase ha avuto l’incremento maggiore tra tutti i Comuni, al punto che i ristoratori e gli albergatori mi hanno confermato come non solo abbiano avuto il pienone ma abbiano chiuso per stanchezza e non perché non ci fossero più richieste. Molti di loro mi hanno anche riferito di aver dovuto rinunciare ad un’infinità di richieste di prenotazioni e che, fino a tutto ottobre, sono sold out”.


Il tesoro delle associazioni

Il turismo, però, non può essere l’unica fonte di sostentamento dell’economia locale. La strada tracciata con “Armonia, Narrazioni in Terra d’Otranto”, il Festival della Letteratura ospitato da Tricase nella scorsa primavera, secondo Coppola è quella giusta: “Aver portato da noi personaggi di assoluto valore con il grande richiamo mediatico soprattutto grazie alla presenza in piazza di Roberto Saviano, ha dato pregio alla nostra città. Non solo le migliaia di persone in piazza ma anche interesse per Tricase, persone che sostano in paese, si affezionano al luogo e vi ritornano, come sta accadendo con i tanti scrittori intervenuti per l’occasione”. Il primo cittadino continua a guardare con grande interesse e soddisfazione “al mondo del terziario, dell’assistenza e del welfare, continuando a lavorare per favorire l’operato delle associazioni come parte trainante dello sviluppo del territorio. Abbiamo delle eccellenze come Magna Grecia Mare, protagonista di una strategia capace di portare avanti, insieme all’amministrazione, una rete di relazioni di cui si giova tutto il paese e che contribuisce ad un amplificazione reale delle risorse. Lo stesso discorso vale per Tricasèmia, per l’associazione Presepe Vivente (“a cui abbiamo assegnato i primi locali restaurati dell’Acait dove si svolgeranno dei corsi di formazione tenuti dagli anziani sugli antichi mestieri”), per i Laboratori Urbani Giovanili, ecc. Un’altra associazione ha ottenuto un finanziamento per un Bibliobar in via Micetti che diventerà un incubatore della cultura locale con la Biblioteca e i Laboratori Urbani Giovanili al piano superiore ed il Bibliobar nel bellissimo seminterrato con angoli di lettura e postazioni fisse per la progettazione e la ricerca di nuovi lavori; all’esterno infine troverà collocazione il teatro tenda. Altra nota di merito al Salento International Film Festival, qualche volta accompagnato da polemiche ingiustificate: chi non riconosce le capacità attrattive e di relazioni del suo organizzatore, Gigi Campanile, è in malafede! Grazie alla più che decennale esperienza del Festival abbiamo avuto presenze continue di protagonisti del mondo del cinema. E questa non è solo una medaglia da mostrare vanitosi: Helen Mirren vive a Tiggiano ed ha investito a Tricase dopo essere venuta qui la prima volta per il Festival! Come lei tanti altri personaggi che tornano continuamente, regalandoci anche visibilità mediatica. Non solo: sempre grazie al SIFF, Tricase ha intessuto una interessante serie di rapporti con la presidente della Camera del Commercio di Hong Kong, città da 7milioni e 200mila abitanti, aprendo alla possibilità di sviluppi interessantissimi. Sempre per il SIFF sono stati a Tricase l’ambasciatore d’India e quello d’Australia, vi sembra poco? Dal punto di vista umano, infine, permettetemi di sottolineare l’impegno di Tregiriditè che si adopera per ospitare bambini Saharawi che necessitano di cure e percorsi medici in Italia: prestano la loro opera di puro volontariato, con l’aiuto dell’ospedale e di altri operatori della sanità”.


Il parco cittadino


A che punto è il progetto per la realizzazione del parco cittadino in Zona Lama? “La Regione lo ha approvato come riqualificazione urbanistica, i proprietari hanno condiviso l’intervento: in attesa dell’approvazione definitiva della loro lottizzazione (“tra la fine dell’anno e l’inizio del 2016”), abbiamo già individuato le possibilità di finanziamento”. Il parco godrà di “circa un ettaro, più il parcheggio nella zona dove c’era il circo; un percorso pedonale (“usufruibile anche dai diversamente abili”) della larghezza di circa due metri che, partendo dai pressi della scuola di via Apulia, salirà gradatamente e parallelamente a via Pirandello ed un sovrappasso arriverà a sfociare sul parco alto dell’Acait. Quindi la zona verde alta dell’Acait, il polo culturale di via Micetti e la parte bassa dell’Acait diventeranno un unico blocco. In più, all’incrocio di questi due bracci, parallelo e perpendicolare a via Pirandello, sorgeranno dei chioschi che saranno dati in gestione a chi si occuperà anche della manutenzione del parco. È una delle cose a cui più tengo e di cui Tricase, a mio avviso, ha più bisogno”.


L’illuminazione


In atto “un project financing per l’efficientamento energetico della pubblica illuminazione e degli edifici pubblici con la totale sostituzione delle lampadine e il rinnovamento della rete”.


Depressa e Lucugnano


Sempre con la collaborazione delle associazioni, è stato presentato all’Ambito un progetto di recupero della scuola di Depressa, quella nuova, da quest’anno chiusa: “Il progetto prevede una collaborazione con il centro di ricerca di malattie neurodegenerative dell’Ospedale Panico, facente capo al Prof. Giancarlo Logroscino, direttore del Dipartimento di Neurologia Clinica. È previsto il soggiorno diurno aperto per le persone autosufficienti che abbiano i sintomi dell’Alzheimer. Se, come abbiamo ragione di pensare, ci sarà riconosciuto il finanziamento di circa 750 mila euro, oltre che rendere un servizio, otterremo l’obiettivo di ristrutturare l’immobile, evitandone l’abbandono, e coinvolgere Depressa perché non è giusto che le frazioni siano ridotte ad una sorta di dormitorio”.


A proposito di frazioni, il sindaco annuncia che “abbiamo finalmente messo da parte i soldi per il completamento della piazza di Lucugnano. Le somme sono a disposizione e a gennaio dovrebbero essere affidati i lavori”. E poi lo sfogo su Casa Comi: “In linea di massima non sono contrario al privato che gestisce il pubblico. Ma non è il caso di Casa Comi che non ha valore commerciale ma solo culturale ed affettivo e perciò l’uso deve restare pubblico. Ed anche i costi di gestione sono relativi. In quel bando è stato inserito come contraltare al valore enorme del circolo cittadino. Noi lo abbiamo chiesto in comodato d’uso ma la Provincia continua a volerlo cedere a privati”.


Le scuole


E poi le scuole: “Stiamo appaltando i lavori per la “Dante Alighier”i per cui abbiamo ricevuto un milione di finanziamento; altri 200 mila euro li abbiamo ottenuti per lavori di manutenzione delle altre scuole, dai servizi igienici, ai solai, ecc.”.


Polizia Locale


Non ci sarà più la convenzione con Tiggiano per unificare il servizio di Polizia Locale: “C’è stato un ricorso da parte del Comandante dei Vigili e dell’opposizione ma, con ogni probabilità, cesserà il motivo del contendere. Procrastinati i termini, Tiggiano non ha avuto più l’urgenza della convenzione ed ha aspettato Corsano, la cui amministrazione, all’epoca, si era appena insediata: la fusione avverrà tra questi due Comuni”.


Piero Dorfles


Piero Dorfles sarà a Tricase martedì 3 novembre

Piero Dorfles sarà a Tricase martedì 3 novembre


Infine l’annuncio di “un appuntamento da non perdere”, martedì 3 novembre, nella Sala del Trono di Palazzo Gallone (ore 19,15): ci sarà Piero Dorfles (“Per un pugno di libri” su Rai 3 e autore de “I cento libri che rendono più ricca la nostra vita” ) “che inaugurerà la stagione autunnale delle presenze d’autore a Tricase”.


Giuseppe Cerfeda


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Certezze ed incertezze del presente

Lo spettro della guerra, malavita, femminicidi, violenza dilagante nel mondo adolescenziale e giovanile. E il Salento? Terra di anziani residenti o fugaci vacanzieri…

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di Hervé Cavallera

di Hervé Cavallera

La Pasqua da poco trascorsa dovrebbe aver ricordato ai Cristiani che essa, per il tramite della passione, morte e resurrezione di Gesù, è l’invito al passaggio ad una vita migliore.

Le feste del Cristianesimo, infatti, possono essere considerate come una sollecitazione per un futuro che sia, per i singoli e per la collettività, più buono e sereno rispetto al passato.

Ma l’immagine del presente non è così.

In campo internazionale permangono almeno due conflitti e i rischi che i campi di battaglia si allarghino non sono da sottovalutare.

E non è un problema dappoco.

Poi, per quanto riguarda l’Italia (ma il fenomeno non è solo italiano) si può constatare un aumento della violenza.

E non ci si riferisce solo ai casi più eclatanti, ossia ai delitti legati al mondo della malavita e alla crisi delle relazioni sentimentali (basti ricordare i femminicidi).

Ci si riferisce particolarmente alla violenza diffusa nel mondo adolescenziale e giovanile con i tumulti nelle università volti ad impedire la libertà di parola a conferenzieri non graditi, alle dimostrazioni pacifiste che generano saccheggi e vandalismi di vario genere, alle conflittualità che serpeggiano in certe scuole in una contrapposizione tra docenti ed allievi, con la partecipazione talvolta dei genitori.

Si ha l’impressione di trovarci in un mondo in cui non si riesce più a controllare gli impulsi.

Così accade che le frustrazioni, che sicuramente la maggior parte di noi ha pure conosciuto nel corso della propria esistenza, non vengano superate rafforzando il carattere e abituando a saper affrontare le difficoltà, ma producano comportamenti aggressivi che si propagano con facilità.

Ciò significa che gli adulti, i genitori in particolar modo, devono ben essere attenti oggi più che mai alle dinamiche dell’età evolutiva dei giovani.

Per fortuna sembrerebbe un fenomeno che non riguarda in modo preoccupante il nostro Salento.

Non che manchino i fatti di cronaca nera, ma fenomeni di scontri di piazza da parte di minorenni sono assai pochi.

E qui allora emerge un’altra considerazione: quello dello spopolamento.

Le nascite sono da tempo in netto calo nella Penisola.

Secondo i dati dell’ISTAT in Italia nascono 6 bambini ogni mille abitanti.

Nel Salento al calo demografico si aggiunge poi il fatto che molti giovani compiono gli studi universitari in altre regioni d’Italia e non tornano più nel paese nativo.

Certo, vi sono anche coloro che tornano e con coraggio, come si è scritto su questo giornale, ma sono pochi.

Il Salento diventa la terra di anziani residenti o di fugaci vacanzieri.

E allora l’invito alla gioia che proviene dal suono delle campane pasquali si spegne in una triste rassegna.

Conflitti sempre più minacciosi tanto da spingere qualcuno a sostenere il ritorno alla leva obbligatoria, sviluppo della criminalità organizzata, violenze e tragedie domestiche, violenza giovanile, fragilità nell’affrontare le difficoltà connesse al quotidiano, spopolamento, stagnazione produttiva…

Occorre precisare che non si nega che esistano casi positivi, anzi di eccellenza nella imprenditoria, nei giovani, nella vita coniugale e così via, ma l’ombra del negativo è sempre più visibile e preoccupante.

LA COMUNICAZIONE DELL’EFFIMERO

Vi è poi la sensazione di una crescita dell’individua- lismo accentuato dai social, dalla facilità di esprimere pareri su tutto e su tutti.

Al tempo stesso la comunicazione digitale isola fisicamente l’utente pur avendo egli un contatto online con centinaia se non migliaia di persone.

È la comunicazione dell’effimero, mentre si continua a rimanere soli.

Come diceva l’antico filosofo, l’uomo è un animale sociale; ha bisogno di vivere concretamente, fisicamente col prossimo, non di limitarsi a parole diffuse con mezzi artificiali.

Ed è questo l’aspetto che è il lascito ideale delle recenti celebrazioni pasquali: quello di tornare ad essere una comunità.

Una comunità di persone che si incontrano e dialogano ed elaborano progetti che permettano una crescita economica e spirituale.

Tutto questo richiede buona volontà e competenza, richiede il mettere da parte l’attrazione per il proprio tornaconto, per il proprio particulare come diceva Guicciardini.

È un compito che devono tornare ad assumere quelle istituzioni ad esso preposte quali la famiglia e la scuola.

In un momento storico in cui i legami familiari diventano sempre più fluidi, bisogna che la scuola diventi davvero un centro di formazione di responsabilità oltre che di conoscenze e competenze.

Un futuro migliore è affidato da sempre ad una buona educazione e di ciò dobbiamo tornare a prendere consapevolezza.

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Il fallimento della democrazia

Astensionismo: nelle regionali del 2023 raggiunse il 60% in Lombardia e Lazio; nel 2014 in Emilia-Romagna votò solo il 37,7%. Nel 2020 l’affluenza alle regionali pugliesi è stata del 56,43%…

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di Hervé Cavallera

Il prof. Hervé Cavallera

Il 25 febbraio si è votato per la Regione in Sardegna.

I candidati alla Presidenza della Regione erano 4 e le liste presenti 25.

Ora, quello che particolarmente colpisce, a prescindere da vinti e vincitori e dalle stesse modalità di votazione (voto disgiunto, ad esempio), è l’affluenza degli elettori.

Poco al di sopra del 52%, quindi ancor meno dell’affluenza avuta nelle precedenti elezioni regionali.

Né si tratta di un fenomeno meramente sardo.

L’affluenza elettorale è effettivamente bassa e, come si suole dire, l’astensionismo è in assoluto il maggior partito in Italia (ma la situazione non è dissimile anche in altri Paesi europei).

Nelle regionali del 2023 l’astensionismo raggiunse il 60% in Lombardia e nel Lazio e nel 2014 in Emilia-Romagna per l’elezione del presidente della Regione votò solo il 37,7% degli elettori.

Nel 2020 l’affluenza alle regionali in Puglia è stata del 56,43%. Ciò non può lasciare indifferenti in quanto, se democrazia significa partecipazione, il “successo” dell’astensionismo significa fallimento della democrazia.

Esiste ormai nella realtà uno scollamento tra cittadini e politica.

È un dato inequivocabile che non può essere risolto con la diffusione del cosiddetto “civismo” ossia con la nascita di movimenti localistici.

Invero nel 1946 l’Assemblea Costituente introdusse il principio della obbligatorietà del voto che però all’art. 48 della Costituzione italiana risulta solo un dovere civico.

Nel 1957, col D. P. R. n.361, si rendeva obbligatorio il voto nelle elezioni politiche, dichiarando che occorreva fare un elenco degli astenuti.

Il tutto poi venne meno nel 1993 (D. L. 20 dicembre 1993, n . 534).

Il che è anche corretto poiché il concetto di liberta implica anche l’astensione. E tuttavia quando l’astensione raggiunge livelli elevatissimi sì da quasi superare il numero dei votanti, è chiaro che è in atto una crisi della sensibilità politica dei cittadini.

Si tratta di un processo che in Italia si può far risalire alla cosiddetta fine della prima Repubblica (1994) ossia con la fine dei partiti che esistevano nella Penisola dal 1946.

In realtà, il fenomeno rientra nel collo delle grandi ideologie e, di conseguenza, in una semplificazione della vita politica tra due schieramenti, etichettati come moderati o conservatori da una parte e progressisti dall’altra.

Non per nulla negli Stati Uniti d’America dove esistono praticamente solo due partiti, il repubblicano e il democratico, l’astensionismo tocca spesso punte del 70% a cui peraltro ci si è abituati.

Di qui un altro aspetto che va considerato: il ruolo decisivo del candidato alla presidenza.

Sostanzialmente si vota la persona più che le idee.

D’altronde tutti possiamo constatare che nei nostri Comuni sono pressoché inesistenti le tradizionali sezioni dei partiti, ove una volta i tesserati potevano discutere vari temi politici.

Di qui un ulteriore paradosso. Si ritiene che in una società democratica chi “comanda” o, per essere più corretti, chi ha la gestione della cosa pubblica sia la maggioranza.

Nei fatti, invece, proprio grazie all’astensionismo, la gestione del potere è comunque affidata ad una minoranza, mentre la maggioranza dei cittadini assiste con apatia, rassegnazione o altro, a quello che la minoranza decide.

Negli anni ’80 del secolo scorso il sottoscritto scrisse un libro sull’importanza dell’educazione politica, intesa non come educazione partitica, ma come educazione alla partecipazione responsabile alla vita pubblica.

Al presente, di fronte a fenomeni come l’astensionismo, la cancel culture, l’improvvisazione demagogica che talvolta si fa sentire per il tramite dei social, una riflessione articolata, ponderata e di largo respiro sulla necessità di una rifondazione della vita civile, in modo che non sia soggetta alle pulsioni del momento, sarebbe opportuna.

Naturalmente tutto riesce difficile ed è inutile evocare il ricordo della vecchia Educazione civica, anche se dal settembre del 2020 l’Educazione civica è considerata una disciplina trasversale che riguarda tutti i gradi scolastici.

In una società ove predomina il relativismo individualistico, mancano i grandi valori che danno davvero lo slancio vitale all’impegno civile che investa la collettività e tutto si risolve nel gioco degli interessi di piccoli gruppi o dei singoli.

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Galatina, il Liceo Vallone si mobilita “fa rumore” per le Donne

Sceglie di “far rumore” al fine di sensibilizzare i giovani, e la cittadinanza tutta, sul significato intrinseco di questa ricorrenza.

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In occasione dell’8 marzo, Giornata Internazionale dei Diritti della donna, il Liceo A. Vallone, di Galatina, sceglie di “far rumore” al fine di sensibilizzare i giovani, e la cittadinanza tutta, sul significato intrinseco di questa ricorrenza.

Previsto in mattinata, alle ore 11.45, un corteo che partirà dalla sede centrale del Liceo, in viale don Tonino Bello, e si muoverà verso Piazza San Pietro dove si terrà un flash mob di riflessione chiuso con la lettura di Knocking on Heaven’s door, profondo monologo in voce maschile tratto da Ferite a morte, di Serena Dandini. 

“L’ignominia continua da Giulia…1,2,3…12 vittime” è il messaggio che gli studenti e le studentesse del Liceo porteranno in corteo, ribadendo che “Nessun delitto ha una giustificazione”!

Tutti gli studenti e le studentesse del Liceo, accompagnati dal personale scolastico, attraverseranno le strade principali della città (viale don Tonino Bello – via Ugo Lisi – C.so porta Luce – Piazza San Pietro) con l’obiettivo di fare un silenzioso rumore sull’inefficacia di questa ricorrenza, dipanando un drappo rosso lungo 30 metri, simbolo del dolore e delle violenze che le donne ancora subiscono, visto il perdurante divario di genere.

“Non si ha nulla da celebrare se non vi è uguaglianza. Non si celebra la Donna se non La si rispetta” Queste le parole della Dirigente Scolastica, prof.ssa Angela Venneri, che ha fortemente promosso e sostenuto l’iniziativa, in un’ottica di sensibilizzazione e condivisione d’intenti.

Non un’occasione per festeggiare, dunque, ma solo per riflettere e tenere alta l’attenzione, con l’auspicio che l’educazione culturale possa riaffermare un ineludibile principio di civiltà.

Da qui l’augurio conclusivo dei nostri studenti e studentesse a tutte le donne con i dolcissimi versi della poesia di Alda Merini, Sorridi donna.

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