News & Salento
Italia-Grecia: restoration, protection and eco tourism
Metodologia comune per la gestione delle aree protette della rete Natura colpite dal fuoco; sistema integrato di monitoraggio per la prevenzione degli incendi; promozione dell’ecoturismo ed individuazione di risorse naturali e culturali delle aree coinvolte nel progetto
Si concluderà il prossimo 3 giugno a Zante il progetto “NATPRO – Strategic plans for restoration, protection & eco tourism promotion in natura 2000 sites which devastated by natural disasters” (www.natproject.eu), implementato nell’ambito del Programma Europeo di Cooperazione Territoriale Grecia-Italia 2007/2013 Il progetto NAT PRO “Strategic plans for restoration, protection & eco tourism promotion in Natura 2000 sites wich devastated by natural disasters” che tra gli obiettivi più importanti ha avuto: lo sviluppo di una metodologia comune per la gestione delle aree protette della rete Natura colpite dal fuoco e la successiva conservazione post incendio; la realizzazione di un sistema integrato di monitoraggio per la prevenzione degli incendi ai fini della salvaguardia da disastri futuri; la promozione dell’ecoturismo e l’individuazione di risorse naturali e culturali delle aree coinvolte nel progetto.
Il progetto nasce dalla cooperazione della Development Agency of Western Greece Region, S.A. of Local Government (Pyrgos), il Development Enterprise of Achaia Prefecture, il Technological Educational Institute (T.E.I.) of the Ionian Islands (Zante), il Laboratorio di Ecologia del Paesaggio dell’Università del Salento sotto la responsabilità scientifica del professor Giovanni Zurlini, il Consorzio di Gestione di Torre Guaceto e il Comune di Ostuni. In particolare, il Laboratorio di Ecologia del Paesaggio ha fornito il supporto tecnico-scientifico sia al Consorzio di Gestione di Torre Guaceto che al Comune di Ostuni per la realizzazione di progetti pilota per il recupero e miglioramento ecologico degli ecosistemi e Piani di Azione strategici per il monitoraggio e la prevenzione dei rischi naturali ed antropici.
Le aree protette coinvolte nel Progetto sono state cinque: Parco Naturale Regionale “Dune Costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo” (Italia), Riserva Naturale Statale di “Torre Guaceto” (Italia), Area Protetta di “Ileia”, Kaiafas (Grecia), Area Protetta di “Western and Northeastern Coasts of Zakynthos”, Zante (Grecia), “Kotychi-Strofylia Wetland”, Achaia (Grecia).
In tale contesto, il Consorzio di Gestione di Torre Guaceto ha realizzato un intervento pilota di manutenzione ordinaria e straordinaria tramite eliminazione di vegetazione igrofila all’interno di un chiaro d’acqua nella zona umida. La creazione del chiaro d’acqua ha senz’altro contribuito ad arricchire e migliorare, specie in termini di biodiversità, un’area caratterizzata da una fitta copertura di Phragmites australis la cui monospecificità si era negativamente ripercossa in passato sulla composizione della fauna. Lo specchio d’acqua realizzato ha rappresentato anche un validissimo mezzo di contrasto e lotta attiva agli incendi boschivi, costituendo una vera e propria barriera d’acqua all’avanzamento del fronte di fiamma.
Il Comune di Ostuni ha realizzato inoltre l’intervento pilota “Vivi il Parco con la testa – Ama il Parco con il cuore” nel Parco Regionale Dune Costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo con lo scopo di ridurre la pressione antropica sui fragili habitat costieri. L’intervento pilota prevede per la prima volta un “sistema integrato di mobilità sostenibile” che contribuisce ad ottimizzare l’accesso e l’uso della costa scoraggiando l’uso delle auto private ed offrendo per la prima volta un’alternativa alla mobilità convenzionale grazie al solo utilizzo di mezzi di trasporto sostenibili: autobus, biciclette, bici elettriche.
Il ruolo di tale intervento è molto importante: fornire una soluzione agli impatti sugli ecosistemi naturali causati da attività ricreative estive e finanziare l’inizio di tale iniziativa, che proseguirà autofinanziandosi anche dopo la chiusura del progetto. Tra i risultati del Progetto si ricorda la realizzazione di una guida sulle buone pratiche per il recupero ecologico delle aree percorse dal fuoco in aree protette, l’aggiornamento dei Piani anti -incendio boschivo (AiB) delle aree protette, di un prototipo di un Sistema a supporto delle decisioni (Decision Support System–DSS), di un WebGIS, che include una serie di informazioni spazialmente esplicite sulle aree protette e coinvolte nel progetto e delle Linee Guida per un’efficace gestione delle aree protette (utile supporto ai gestori nell’affrontare le diverse sfide connesse con la gestione, il ripristino e la valorizzazione del patrimonio naturale e culturale, compresi i servizi ecosistemici). Sono state anche redatte brochures multilingua, contenenti le linee guida per prevenire i rischi di degrado degli ambienti naturali dovuti ad incendi o impatto antropico e per promuovere l’ecoturismo.
Donatella Valente
Attualità
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Attualità
Sant’Isidoro, demolito vecchio fabbricato a due passi dal mare
Per anni ha ospitato la sede della Pro Loco. “Liberato” così l’orizzonte della marina. il sindaco Pippi Mellone: «L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione»
È stato finalmente demolito nei giorni scorsi nella marina di Sant’Isidoro il vecchio edificio in muratura a pochi metri dal mare, che ha ospitato per molti anni la sede della locale Pro Loco e il punto di soccorso estivo.
Un’autentica “bruttura”, del tutto incompatibile con la bellezza naturalistica del luogo, al pari di altre costruzioni (il comune di Nardò ne ha già abbattute altre tre, realizzate su aree demaniali in questo segmento di litorale) e di fenomeni di abusivismo edilizio e di compromissione dei contesti naturalistici che hanno mortificato la costa negli scorsi decenni.
L’intervento, eseguito (al termine di un lungo iter autorizzativo) da un raggruppamento temporaneo di imprese, rientra nel più ampio intervento di riqualificazione paesaggistica integrata della fascia costiera della marina, progettato dall’arch. Antonio Vetrugno e finanziato con 1,3 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), già in corso da circa un anno e mezzo.
La demolizione del fabbricato, peraltro, ha incontrato e superato lo “scoglio” giudiziario di un ricorso al Tar da parte della Pro Loco.
Il giudice amministrativo, con una pronuncia del dicembre scorso, ritenendo non sussistente una proroga della concessione demaniale vantata dalla Pro Loco, ha ritenuto prevalente l’interesse pubblico all’ultimazione dei lavori di riqualificazione su quello privato (peraltro, ingiustificato) alla conservazione dello status quo.
«L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione», ha commentato con un post su Facebook il sindaco Pippi Mellone, «abbiamo speso un po’ di tempo in più, perché c’è stato qualche ostacolo di troppo. Ma abbiamo spazzato via, come sempre, anche quello. Adesso abbiamo liberato il panorama, il lungomare, le albe e i tramonti di Sant’Isidoro dal cemento e dalle brutture. Al suo posto, a poca distanza, una struttura polifunzionale in legno, ecosostenibile, che ospiterà il pronto soccorso. Stiamo demolendo i mostri ereditati dal passato e stiamo costruendo la città del futuro. Col cuore, come sempre. Ora anche Sant’Isidoro diventerà bellissima!».
Il progetto di riqualificazione, adesso, potrà essere ultimato. Prevede la realizzazione di aree per il parcheggio e di aree per la fruizione dei pedoni (con l’installazione di un nuovo sistema di illuminazione), l’eliminazione di altri manufatti, di spianamenti, scivoli e del piccolo molo a servizio delle imbarcazioni, un intervento di rinaturalizzazione ambientale con ripascimento delle superfici sabbiose della zona, oltre che la pulizia dalla vegetazione infestante e il recupero delle condizioni ambientali dell’inghiottitoio (o “spunnulata”) presente sul lungomare.
Nasceranno, inoltre, una struttura per la sosta e un tratto di pista ciclabile per favorire la mobilità sostenibile.
Un’altra struttura in legno è stata ultimata e destinata a nuova sede della Proloco e a punto di pronto soccorso estivo.
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Lecce, i bambini tornano nelle aule in via Basilicata
A giugno del 2022, infatti, a seguito dell’avvio dei lavori di adeguamento sismico furono riscontrati importanti elementi di instabilità che coinvolgevano i pilastri e le travi,
Ammirato Falcone, via Basilicata: i bambini tornano nelle aule
Da giovedì 4 aprile i bambini della scuola dell’infanzia dell’istituto di Lecce, Ammirato Falcone, di Via Basilicata, sono tornati nelle loro aule, dopo i lavori urgenti di ristrutturazione e messa in sicurezza del corpo B dell’edificio.
A giugno del 2022, infatti, a seguito dell’avvio dei lavori di adeguamento sismico furono riscontrati importanti elementi di instabilità che coinvolgevano i pilastri e le travi, tanto da costringere il sindaco, su relazione della direzione dei lavori, ad una ordinanza di chiusura per inabilità dell’edificio e determinare di conseguenza la chiusura anticipata delle lezioni e il conseguente spostamento degli alunni in altro plesso scolastico, nelle more del completamento dei lavori.
Da giovedì, dunque, i bambini di Via Basilicata sono tornati nell’edificio ristrutturato e messo in sicurezza, adeguato a norme e tecnologie costruttive antisismiche.
Riqualificati anche gli ambienti destinati al servizio di mensa.
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