News & Salento
La “Cannarola” di Specchia
Il 2 febbraio la Chiesa Cattolica celebra la “Presentazione del Signore”, una ricorrenza che si richiama alla Legge giudaica, che prescriveva la presentazione al Tempio per i primogeniti maschi.
Il 2 febbraio la Chiesa Cattolica celebra la “Presentazione del Signore”, una ricorrenza che si richiama alla Legge giudaica, che prescriveva la presentazione al Tempio per i primogeniti maschi. Al momento della presentazione del bambino Gesù, il vecchio Simeone disse: “I miei occhi han visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti“; per tale ragione essa è conosciuta anche con il nome di “Festa della Candelora”. La festa è anche detta della Purificazione di Maria, perché, secondo l’usanza ebraica, una donna, per un periodo di quaranta giorni dopo il parto di un maschio, era considerata impura e doveva andare al Tempio per purificarsi: il 2 febbraio cade quaranta giorni dopo il 25 dicembre, giorno della nascita di Gesù. Si narra che al termine dei quaranta giorni, quando Maria fu di nuovo ‘pura’ e poté uscire in pubblico, vi fu la presentazione di Gesù al tempio. Il rituale della purificazione prevedeva che si accendessero delle candele, da cui appunto “Candelora”, che dovevano essere portate in processione. Specchia è l’unico paese del Capo di Leuca, nel quale, riprendendo una tradizione secolare, viene ricordata questa ricorrenza, anche se mai valorizzata come evento turistico. Nella Chiesa della Confraternita della “Madonna Assunta in cielo”, viene conservata una composizione di statue in cartapesta che rappresenta la “Presentazione al Tempio”, chiamata dagli specchiesi “Cannalora”, composta da San Simeone, San Giuseppe, la Vergine Maria e Gesù Bambino e che solo in quest’occasione viene portata nella Chiesa Madre per la venerazione dei fedeli, in occasione delle celebrazioni religiose della giornata, quando vengono distribuite le candele, precedentemente benedette dal sacerdote officiante. Proprio il 2 febbraio a Specchia si svolge la “Fiera della Candelora”, che richiama da secoli numerosi visitatori e venditori, dove si possono acquistare: capi di abbigliamento, alimentari, calzature, utensili per la casa, materiali per la lavorazione della terra, e si svolgerà lungo le vie principali; ma solo in questa giornata dell’anno, i contadini locali vendono le “pestanache”, una variante delle comuni carote, dal colore giallo-violaceo, dal gusto dolce aromatico più raffinato e più deciso. Da mangiare crude per non perdere le vitamine che contiene, ma anche cotte sono ottime per piatti prelibati.
Maurizio Antonazzo
Attualità
”FRIENDS 4 AUT”, parte il progetto del centro servizi per l’autismo
Con la realizzazione di percorsi di assistenza alla socializzazione in favore di soggetti di età fino ai 21 anni con disturbi dello spettro autistico, residenti nei 14 Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale di Gagliano del Capo…
Attualità
Sant’Isidoro, demolito vecchio fabbricato a due passi dal mare
Per anni ha ospitato la sede della Pro Loco. “Liberato” così l’orizzonte della marina. il sindaco Pippi Mellone: «L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione»
È stato finalmente demolito nei giorni scorsi nella marina di Sant’Isidoro il vecchio edificio in muratura a pochi metri dal mare, che ha ospitato per molti anni la sede della locale Pro Loco e il punto di soccorso estivo.
Un’autentica “bruttura”, del tutto incompatibile con la bellezza naturalistica del luogo, al pari di altre costruzioni (il comune di Nardò ne ha già abbattute altre tre, realizzate su aree demaniali in questo segmento di litorale) e di fenomeni di abusivismo edilizio e di compromissione dei contesti naturalistici che hanno mortificato la costa negli scorsi decenni.
L’intervento, eseguito (al termine di un lungo iter autorizzativo) da un raggruppamento temporaneo di imprese, rientra nel più ampio intervento di riqualificazione paesaggistica integrata della fascia costiera della marina, progettato dall’arch. Antonio Vetrugno e finanziato con 1,3 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), già in corso da circa un anno e mezzo.
La demolizione del fabbricato, peraltro, ha incontrato e superato lo “scoglio” giudiziario di un ricorso al Tar da parte della Pro Loco.
Il giudice amministrativo, con una pronuncia del dicembre scorso, ritenendo non sussistente una proroga della concessione demaniale vantata dalla Pro Loco, ha ritenuto prevalente l’interesse pubblico all’ultimazione dei lavori di riqualificazione su quello privato (peraltro, ingiustificato) alla conservazione dello status quo.
«L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione», ha commentato con un post su Facebook il sindaco Pippi Mellone, «abbiamo speso un po’ di tempo in più, perché c’è stato qualche ostacolo di troppo. Ma abbiamo spazzato via, come sempre, anche quello. Adesso abbiamo liberato il panorama, il lungomare, le albe e i tramonti di Sant’Isidoro dal cemento e dalle brutture. Al suo posto, a poca distanza, una struttura polifunzionale in legno, ecosostenibile, che ospiterà il pronto soccorso. Stiamo demolendo i mostri ereditati dal passato e stiamo costruendo la città del futuro. Col cuore, come sempre. Ora anche Sant’Isidoro diventerà bellissima!».
Il progetto di riqualificazione, adesso, potrà essere ultimato. Prevede la realizzazione di aree per il parcheggio e di aree per la fruizione dei pedoni (con l’installazione di un nuovo sistema di illuminazione), l’eliminazione di altri manufatti, di spianamenti, scivoli e del piccolo molo a servizio delle imbarcazioni, un intervento di rinaturalizzazione ambientale con ripascimento delle superfici sabbiose della zona, oltre che la pulizia dalla vegetazione infestante e il recupero delle condizioni ambientali dell’inghiottitoio (o “spunnulata”) presente sul lungomare.
Nasceranno, inoltre, una struttura per la sosta e un tratto di pista ciclabile per favorire la mobilità sostenibile.
Un’altra struttura in legno è stata ultimata e destinata a nuova sede della Proloco e a punto di pronto soccorso estivo.
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Lecce, i bambini tornano nelle aule in via Basilicata
A giugno del 2022, infatti, a seguito dell’avvio dei lavori di adeguamento sismico furono riscontrati importanti elementi di instabilità che coinvolgevano i pilastri e le travi,
Ammirato Falcone, via Basilicata: i bambini tornano nelle aule
Da giovedì 4 aprile i bambini della scuola dell’infanzia dell’istituto di Lecce, Ammirato Falcone, di Via Basilicata, sono tornati nelle loro aule, dopo i lavori urgenti di ristrutturazione e messa in sicurezza del corpo B dell’edificio.
A giugno del 2022, infatti, a seguito dell’avvio dei lavori di adeguamento sismico furono riscontrati importanti elementi di instabilità che coinvolgevano i pilastri e le travi, tanto da costringere il sindaco, su relazione della direzione dei lavori, ad una ordinanza di chiusura per inabilità dell’edificio e determinare di conseguenza la chiusura anticipata delle lezioni e il conseguente spostamento degli alunni in altro plesso scolastico, nelle more del completamento dei lavori.
Da giovedì, dunque, i bambini di Via Basilicata sono tornati nell’edificio ristrutturato e messo in sicurezza, adeguato a norme e tecnologie costruttive antisismiche.
Riqualificati anche gli ambienti destinati al servizio di mensa.
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