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Diso

Racconti d’agosto: premiato Boccadamo

Premio de L’Espresso. Per i “Racconti d’agosto” , edizione 2013, riconoscimento al “nostro” Rocco Boccadamo e al suo “Quell’indimenticabile spettacolo audace nella controra”

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Anche quest’anno il noto settimanale dell’omonimo Gruppo Editoriale ha dato anima, sul proprio sito web, alla rubrica “Racconti d’agosto”, aperta a tutti i lettori, visitatori e/o blogger.

Nell’ambito di tale iniziativa, come fatto in precedenza, ha inviato contributi di sua ideazione, il giornalista pubblicista salentino Rocco Boccadamo, da anni già conosciuto, attraverso i suoi scritti, ai lettori de “Il Gallo”.

A lui, con particolare riferimento al racconto “Quell’indimenticabile spettacolo audace nella controra”, la testata promotrice ha deciso di assegnare un premio con la seguente motivazione: “Vogliamo dare almeno un premio simbolico, una specie di riconoscimento alla carriera, a Rocco “Boccadamo, autore di un numero incredibile di racconti che ci invia con regolarità non solo d’agosto, ma tutto l’anno.

Sono quasi sempre memorie della sua terra di Puglia e di figure perdute nel tempo, scritte con grazia e capacità linguistiche, come non se ne incontrano spesso sul web. Tra i tanti racconti che ci ha inviato in questo agosto ne abbiamo pubblicato alcuni e poi scelto quello che ci ha incuriosito di più, dove compare inaspettatamente un erotismo educato e arcaico, eppure intenso”.


Quell’indimenticabile spettacolo audace nella controra


Altro che la mitica “Malizia” in celluloide, con un’avvenente Laura Antonelli intenta a sfaccendare in sommità a una scala e un imberbe coprotagonista intensamente preso a coglierne e catturarne, dal basso verso l’alto, le intime meraviglie! V’è una scena assai più antica, vera e reale, qui si proverà a inquadrarla e fissarla alla stregua di flash rinnovato e attuale, con interpreti in carne ed ossa e d’intensità che, certamente, regge appieno al confronto.

Corre l’anno 1954, si faccia il conto, da poco è stata inaugurata la sala cinematografica “Excelsior” a Marittima, circolano pellicole made in USA con la bellissima attrice e campionessa di nuoto Ester Williams, statuaria e formosa ma, al massimo dell’osé, con, indosso, costumi da bagno interi modello olimpionico e, ricordo particolare, un film italiano “Violenza sul lago”, interpretato dalla bellissima giovane attrice marchigiana Virna Lisi, purtroppo destinata, secondo quello specifico copione, ad una fine tragica.

In piena estate, temperatura caldissima, subito dopo mezzogiorno, un peperino adolescente di 13 anni o poco più, finito di pranzare con i familiari nella piccola casetta al mare, è già schizzato via, intenzionato a scansare l’obbligo del riposino pomeridiano, trasmigrando nel fondicello retrostante, fazzoletto di terra e pietrame e muretti a secco, riparandosi alla buona dai raggi solari a picco seguendo le strie d’ombra dei fronzuti rami d’un alberello.

Legge un fumetto, fra il calmo e lieve cinguettio di qualche passero assetato e il contrapposto sballo dell’esibizione di gruppi d’indefesse cicale.

Sennonché, ad un tratto, il ragazzo, attraverso l’eco del calpestio sulle foglie secche che ricoprono il terreno, percepisce dei passi, un movimento di persona, alle spalle di una casetta di pietra (caseddra) che insiste sul campetto adiacente e dove villeggia, per prendere i bagni nella vicina insenatura dell’Acquaviva, una famiglia del paese.

Quel movimento è animato da una ragazza, sui quindici o sedici anni e tuttavia già piena di forme come donna fatta, molto bella, peraltro ben conosciuta all’involontario testimone. Elisa, il suo nome.

Ella, appena risalita in casa, giustappunto, dall’Acquaviva, si è spostata in disparte allo scopo di cambiarsi, nel senso di togliersi il costume da bagno, beninteso intero, e indossare la normale biancheria intima.

Orbene, dovrebbe trattarsi di un attimo, di una sequenza fugace, e, però, l’azione, per il modo in cui si svolge e il pathos che contiene, è come se fosse un film intero.

Nota, infatti, l’adolescente in prima fila, che la protagonista sembra quasi voler rallentare la scena, addirittura interrompersi nella sequenza, in particolar modo quando la bellissima “attrice” si trova esattamente nello stato in cui è stata fatta da sua madre.

E, nello stesso tempo, lo spettatore avverte la sensazione, netta, che avendo, l’altra, colto la sua presenza, le esitazioni e il protrarsi temporale non sono propriamente casuali.

Ad ogni modo, non è arduo immaginare quali pensieri, fantasie e voli si formino, maturino e montino nella mente e nell’animo del tredicenne spettatore di cinquantanove estati fa.

Non c’è che dire un concentrato, una valanga d’emozioni che sopravvivono nitide anche nell’attuale stagione dei capelli bianchi.

Rocco Boccadamo


Andrano

Dal sud Salento a Malta parlando inglese

Oltre 100 studenti dell’Istituto comprensivo di Andrano, provenienti dai plessi di Andrano, Spongano e Marittima hanno partecipato ad uno stage linguistico in full immersione. Il dirigente scolastico Ivano De Luca: «Opportunità straordinaria per i nostri studenti di vivere un’esperienza educativa e formativa unica»

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L’Istituto comprensivo di Andrano ha partecipato allo stage linguistico a Malta, «un’esperienza senza precedenti per oltre 100 studenti provenienti da tutti i plessi dell’istituto», compresi Andrano, Spongano e Marittima.

Promosso dall’Associazione Multicultura Mondiale (AMCM), il progetto ha offerto agli studenti un’opportunità unica di arricchimento culturale e linguistico: durante il soggiorno a Malta, hanno partecipato a oltre 40 ore di attività linguistiche in lingua inglese in collaborazione con l’ente Esat Malta, affiliato all’Esat Italia ed accreditato presso il Ministero dell’Istruzione.

Le giornate sono state composte da lezioni mattutine in lingua inglese tenute da docenti madrelingua presso scuole maltesi e escursioni pomeridiane in lingua in tutta l’isola di Malta.

Il dirigente scolastico Ivano De Luca

Il dirigente scolastico Ivano De Luca, ha espresso grande soddisfazione: «È stata un’opportunità straordinaria per i nostri studenti di vivere un’esperienza educativa e formativa unica. Non è stato un compito facile organizzare tutto questo, ma siamo determinati a offrire ai nostri studenti opportunità di crescita che vadano oltre il tradizionale ambito scolastico.

L’aspettativa educativa e formativa perseguita era molto alta, e gli studenti hanno tratto enormi benefici anche a livello personale e relazionale. Dalla gestione delle proprie emozioni e paure al rapporto con una cultura e una lingua diverse, tutti i partecipanti hanno imparato molto da questa esperienza».

Il dirigente scolastico ha inoltre sottolineato «l’impegno profuso dagli insegnanti e dai genitori per rendere possibile questa straordinaria esperienza: voglio ringraziare tutti coloro che hanno contribuito al successo di questo progetto, dalla referente prof.ssa Federica Minonne, dai docenti accompagnatori agli studenti, dai genitori al personale organizzativo. È stata una dimostrazione di vera collaborazione e dedizione alla causa dell’istruzione e della crescita personale».

I partecipanti hanno ricevuto tre attestati: una certificazione di 43 ore di formazione riconosciuta ai sensi della Direttiva Ministeriale  70/2016; un attestato del livello di inglese Esat; una certificazione della competenza QCER dello Speaking, che permetterà loro di completare l’intero iter di certificazione permanente.

Il 10 Maggio ci sarà a Messina il 18° meeting AMCM al quale parteciperanno il Ministro dell’Istruzione maltese Hon. Clifton Grima e il Ministro dell’Istruzione e del Merito prof. Giuseppe Valditara insieme al Sindaco di Messina al Provveditore agli Studi di Messina prof. Stello Vadalà: «un’occasione per migliorare un progetto che offre tanto e che coglie le esigenze della scuola per dare la possibilità di vivere queste importanti esperienze formative».

Infine Ivano De Luca annuncia: «Siamo in attesa dei fondi per un progetto approvato dall’USR Puglia di Fondi Ristori Educativi per dare un’ulteriore possibilità ai nostri studenti. L’inclusione totale è la vittoria di una battaglia alla quale come scuola stiamo combattendo da tempo e vogliamo vincerla».

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Attualità

Cumpare, me vinni ‘na scarpa?

Frammenti di vicende umane minute e, però, senza tempo. Era il 12 settembre 1935 quando Cosimo, contadino di Diso…

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di Rocco Boccadamo

Nell’ingranaggio di un moto misterioso e inconsapevole, fra le mani dello scrivente si è trovato a girare ripetutamente un documento antico e speciale, custodito con gelosa cura in mezzo alle… “carte che contano”.

“Esercito Italiano

Foglio matricolare e caratteristico

Boccadamo Silvio Celestino di Cosimo e di Boccadamo Consiglia nato il 3.11.1909 a Diso, statura m. 1,58, torace m. 0,83, capelli castani, forma ondulata, colorito roseo, occhi cerulei, naso regolare.

Professione o mestiere contadino, grado d’istruzione terza elementare, chiamato alle armi il primo ottobre 1930, richiamato il 10 giugno 1935 e arruolato nella M.V.S.N. Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale, 252° Battaglione CC.NN., per esigenze Africa Orientale.

Imbarcatosi a Napoli per l’Africa Orientale il 12 settembre 1935, sbarcato a Massaua il 28 settembre 1935, reimbarcato a Massaua per rimpatrio il 4 settembre 1936.

Tale, sbarcato a Napoli il 13 novembre 1936 ecc. 

Ricollocato in congedo illimitato il 10.4.1944.

Collocato in congedo assoluto, legge 31.7 1954, il 2 gennaio 1970”.

Scorrendo gli eventi curriculari, l’attenzione si è appuntata sul passaggio “imbarcatosi a Napoli per l’Africa Orientale il 12 settembre 1935”, e ciò, per via di un piccolo, quanto incancellabile, particolare di cronaca collegato a quella missione.

Il partente per aree di guerra lontane, era stato accompagnato in treno, sino a Napoli, dal padre.

Completato il carico delle giovani leve con stellette, il piroscafo “Saturnia” alzò le ancore facendo rotta verso il Canale di Suez e il Mar Rosso, mentre, qualche ora dopo, il genitore del soldato ritornò in stazione, occupando posto sul treno per Lecce, carrozza di terza classe con sedili di legno, denominata “cento porte”, in quanto, in mezzo a ciascuna coppia di panche, si apriva uno sportello per la salita e la discesa dei viaggiatori.

Il buon uomo, di mezza età e già stanco per la notte precedente passata in viaggio, in quattro e quattr’otto si distese alla buona, magari accovacciandosi, se non completamente sdraiandosi, sul sedile, soprattutto dopo essersi tolte le scarpe alte di cuoio e dai lunghi lacci, che gli tenevano asserragliati e compressi gli arti.

Ci volle poco e Cosimo preso sonno, così pesante e incontenibile, nonostante lo scomodo giaciglio, da protrarsi fino al mattino successivo, col convoglio già sferragliante in piena Puglia.

Intanto, durante le numerose fermate dell’accelerato nelle stazioni intermedie, c’era stato, ovviamente, un nutrito via vai di utenti.

Sollevandosi e provando a ricomporsi, Cosimo, come prima azione, si mosse a rimettersi le scarpe, ma, con somma sorpresa, sotto il sedile trovò una calzatura soltanto.

Hai voglia a cercare di qua e di là, dell’altra scarpa neanche l’ombra, in occasione del transito dei passeggeri attraverso le panche per le discese era stata, verosimilmente, sospinta sui binari.

Sia come sia, il dilemma per il povero e malcapitato anziano si poneva grosso e pesante: “Io, adesso, come faccio?”.

Preoccupato, non già, una volta giunto a destinazione, di dover andare a piedi scalzi (allora, per la gente, soprattutto per i contadini, era la regola), ma della necessità di rimediare alla perdita di mezzo paio di calzature.

All’arrivo a Lecce, correva il mattino di un lunedì (o venerdì), giorno di mercato.

Non dovette, perciò, girare molto, Cosimo, per raggiungere l’infilata di baracche che esponevano e vendevano scarpe.

Via, dunque, al rosario di domande: “Cumpare, me vinni ‘na scarpa?”.

Di primo acchito, l’ambulante sembrava divertirsi e indulgere a un sorriso, ma poi tranciava subito il discorso: “Sì, e dell’altra, che me ne faccio?”.

Risultati vani i ripetuti pazienti tentativi come sopra, a Cosimo non restò che rientrare a casa, con la scarpa superstite appesa sulle spalle grazie alle smisurate stringhe e, in aggiunta allo smacco, sorbirsi anche i rimbrotti della moglie.

Quanto all’epilogo della vicenda, non è dato di sapere se le mani dell’amico calzolaio del paese potettero intervenire a sistemare le cose in regime di economia, con tutela, cioè, delle povere finanze famigliari di Cosimo.

Non c’è che dire, frammenti di vicende umane minute e, però, senza tempo.

Il soldato Silvio Celestino Boccadamo, da circa sette lustri, si trova arruolato nell’esercito più alto che esista, mentre, da parte sua, il genitore Cosimo, rimasto con una scarpa su quella tradotta Napoli – Lecce, ebbe la ventura di continuare il suo cammino a piedi sino all’età di centodue anni e mezzo.

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Attualità

Pesca dei ricci: divieto fino al 2025 legittimo

Ok Consulta a legge regionale. Il consigliere Paolo Pagliaro: “Vittoria che condivido con tutti coloro che l’hanno sostenuta e difesa”  

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Blocco triennale in Puglia della pesca dei ricci di mare regolare: il divieto fino al 2025 non viòla la competenza statale sulla pesca.

Lo ha deciso la Consulta dopo che la legge regionale era stata impugnata da Palazzo Chigi.

Si tratta di un fermo straordinario introdotto a tutela della specie in Puglia, luogo di “sovra-sfruttamento a livello locale di tale risorsa ittica” a rischio estinzione.

Il divieto è stato introdotto, fino al 2025, con la legge regionale approvata il 28 marzo 2023, e contestata davanti alla Corte Costituzionale dall’Avvocatura dello Stato in rappresentanza della Presidenza del Consiglio dei ministri.

Secondo Palazzo Chigi, non rientrava nel potere delle Regioni imporre blocchi della pesca, semmai la competenza per introdurre simili limitazioni, attualmente, sarebbe del Ministero dell’Agricoltura che si occupa, tra l’altro, di “sovranità alimentare”.

La Corte Costituzionale ha modificato la legge laddove faceva riferimento ai termini “mari regionali” (ora divenuti “nello spazio marittimo prospiciente il territorio regionale“) e “mare territoriale della Puglia” (ora “nello spazio marittimo prospiciente il territorio regionale“).

Il blocco riguarda la pesca ‘locale’ e non si estende alla commercializzazione dei ricci di mare provenienti da ‘fuori’ Regione, purché provvisti di tracciabilità.

Esulta il consigliere regionale de La Puglia Domani, Paolo Pagliaro: «L’avallo della Consulta alla nostra legge, che impone lo stop di tre anni alla pesca dei ricci di mare in Puglia, è una vittoria per me come proponente e primo firmatario, per tutti i 48 colleghi consiglieri che l’hanno sottoscritta e approvata insieme al presidente Michele Emiliano, per la Regione Puglia e per la sua avvocatura che l’hanno difesa, opponendo ricorso all’impugnativa del Governo il 18 dicembre scorso».

I giudici della Corte Costituzionale hanno confutato le motivazioni di quella impugnativa, dandoci ragione: non c’è contrasto con la normativa statale, internazionale ed europea in materia di ambiente e mare; non c’è violazione dell’articolo 117 della Costituzione che affida al Governo centrale la tutela dell’ecosistema e dell’ambiente. L’hanno sostenuto in modo chiaro, nelle memorie difensive a sostegno dell’azione dell’avvocatura regionale, l’avvocato Vincenzo Tondi della Mura, ordinario di diritto costituzionale di UniSalento, e il professor Stefano Piraino, responsabile del laboratorio di zoologia e biologia marina di UniSalento.

«È una legge in cui abbiamo creduto fin dall’inizio», ricorda Pagliaro, «pur sapendo che avremmo dovuto superare ostacoli e ostilità, perché siamo convinti che sia nostro dovere la difesa del mare e delle sue specie a rischio, i ricci in particolare, che svolgono la funzione preziosa di spazzini dei fondali rocciosi e garantiscono l’equilibrio dell’ecosistema marino. Non siamo stati soli in questo percorso, e perciò vogliamo ribadire oggi il nostro grazie a chi ha condiviso con noi lo studio e l’impostazione della proposta di legge approvata dal consiglio regionale il 28 aprile 2023 ed entrata in vigore il 5 maggio. Una legge che in questi mesi ha portato i suoi frutti, grazie alla costante azione di sorveglianza della Guardia Costiera guidata dall’ammiraglio Vincenzo Leone che ha effettuato numerosi sequestri, rinvigoriti dal quadro sanzionatorio approvato finalmente a dicembre scorso dalla Regione, anche grazie al pressing dell’assessore all’agricoltura e alla pesca Donato Pentassuglia».

Il consigliere regionale de La Puglia Domani ringrazia anche «ambientalisti e pescatori, i primi ad amare e rispettare il mare e ad essere consci della necessità e dell’urgenza di fermare la pesca del riccio di mare per consentirne il ripopolamento. Ma anche ai ristoratori coscienziosi e ai consumatori responsabili, ed anche ai pescatori della domenica che hanno accettato questo stop non come atto punitivo ma come gesto d’amore verso il nostro meraviglioso mare da proteggere».

«Ora, forti di questa vittoria», conclude Paolo Pagliaro, «rinnoviamo alla Regione la richiesta di fondi per i ristori ai pescatori, per i programmi di monitoraggio e ripopolamento e per campagne di informazione e sensibilizzazione a tappeto».

 

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