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News & Salento

Salento terra d’affari

Crescono gli imprenditori extracomunitari: +54% negli ultimi cinque anni

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Nell’arco di cinque anni gli imprenditori individuali extracomunitari sono aumentati del 54%: erano 2.215 nel 2011 oggi  sono 3.406. La comunità più numerosa è rappresentata dai senegalesi , circa un terzo degli imprenditori extracomunitari  (1.048) viene da tale paese, cresciuti negli ultimi cinque anni di oltre il 51%; segue il Marocco con 857 imprenditori (+33,1%), l’India con 335, i cui imprenditori sono cresciuti nel quinquennio considerato in maniera esponenziale: +289,5% passando da 86 unità (2011) agli attuali 335. Analogo discorso per gli imprenditori dello Sri Lanka triplicati in cinque anni: da 19 imprenditori nel 2011 agli odierni 80.


TabellaStabile, invece il numero degli imprenditori  provenienti dalla Cina, rimasto inalterato  nel quinquennio e attualmente pari a 242. Si registra, inoltre, un incremento degli imprenditori pachistani (+78,8%) passati da 99 a 177 e anche di quelli provenienti dal Bangladesh aumentati del 133% passando  da 30 a 70;  in generale si osserva una crescita degli imprenditori extracomunitari originari dei paesi asiatici.


Nella provincia di Lecce i  2/3 degli imprenditori individuali extracomunitari provengono essenzialmente da tre paesi: Senegal, Marocco e India e un imprenditore su tre ha meno di 35 anni  (32%).


Nel 91% dei casi gli imprenditori extracomunitari svolgono un’attività commerciale: su un totale di 3.406 aziende,  3.104 si collocano nell’ambito del commercio e svolgono in prevalenza un’attività commerciale ambulante (2.041 aziende) e soprattutto un’attività di vendita di chincaglieria e bigiotteria (1.114 imprese), quindi un’attività  piuttosto “povera”,  che non richiede un capitale iniziale né grandi investimenti. Escludendo  il commercio, gli altri settori in cui  gli imprenditori extracomunitari  hanno avviato un ‘attività economica sono  il comparto delle costruzioni con 68 imprese, quello dei servizi di ristorazione con 55 aziende, le attività manifatturiere con 34 e l’agricoltura 25, è di tutta evidenza che al di fuori del commercio gli altri settori economici non hanno appeal per gli stranieri, probabilmente perché richiedono un minimo di investimento iniziale.  La nazionalità maggiormente rappresentata nel comparto dell’edilizia è quella degli albanesi e dei marocchini che sono titolari, rispettivamente, di  38  e 11 aziende.


Nell’ambito della ristorazione sono registrate 38 aziende, 5 delle quali sono gestite da albanesi, 4 da cinesi,  altre 4 da pachistani e ulteriori 4 da ristoratori provenienti dallo Sri Lanka. Anche nella gestione dei bar prevalgono gli albanesi: ne gestiscono 7 su un totale di 14.

Nel manifatturiero vi sono 34 imprese gestite da extracomunitari  distribuite  nei vari settori economici, 6 nel tessile, 3 nell’abbigliamento, 4 nel comparto della fabbricazione di prodotti in metallo, 2 in quello dei mobili.  Per quanto riguarda la nazionalità, considerando il manifatturiero complessivamente, sono registrate 5 imprese gestite da albanesi, mentre imprenditori provenienti dalla Cina, Pakistan e Sri Lanka ne gestiscono 4 per ciascun paese di provenienza.


Considerando le etnie maggiormente presenti nella provincia di Lecce si osserva che gli imprenditori provenienti dall’Albania sono “distribuiti” nei vari settori economici, mentre per quelli provenienti da Cina, India, Marocco, Pakistan, Senegal e Sri Lanka c’è una concentrazione esclusiva nell’ambito del commercio.


Per quanto riguarda l’imprenditoria femminile, le imprenditrici extracomunitarie sono il 16% del totale e gestiscono 542 aziende. Tra le etnie maggiormente presenti nella nostra provincia è quella cinese che ha il record di imprese rosa: il 41%  corrispondenti a 99 aziende gestite da donne. Al contrario le imprese gestite da donne senegalesi sono 95 ma rappresentano appena il 9% del totale delle imprese gestite da imprenditori della medesima nazionalità.  Le donne pachistane che sono al comando di un’azienda sono appena 3 (il 2%). C’è una netta prevalenza rosa, invece, tra gli imprenditori provenienti dal Brasile: su 36 imprese il 69%  (25 aziende) è gestito da donne. Assoluta parità di genere per gli imprenditori peruviani, rappresentati però da  appena 4 imprese  gestite al 50%.


In relazione agli anni in cui i migranti extracomunitari hanno avviato un’attività economica nella Provincia di Lecce, si osserva che sono stati gli imprenditori provenienti dal Marocco  ad insediarsi per primi nella nostra provincia a partire dagli anni ’80, seguiti negli anni ’90 dai senegalesi. Gli anni 2000 vedono l’insediamento degli albanesi, dei cinesi e degli imprenditori provenienti dal Bangladesh.  Gli ultimi arrivati sono gli indiani e gli imprenditori provenienti dallo Sri Lanka le cui imprese sono nate a partite dal 2010.


Attualità

”FRIENDS 4 AUT”, parte il progetto del centro servizi per l’autismo

Con la realizzazione di percorsi di assistenza alla socializzazione in favore di soggetti di età fino ai 21 anni con disturbi dello spettro autistico, residenti nei 14 Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale di Gagliano del Capo…

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E’ partito il progetto: ”FRIENDS 4 AUT” promosso dall’Ambito Territoriale Sociale di Gagliano del Capo e finanziato dall’assessorato al Welfare della Regione Puglia, in collaborazione  con “GLI AMICI DI NICO” -Centro servizi per l’autismo.
Il tutto si mescola delicatamente con la realizzazione di percorsi di assistenza alla socializzazione in favore di soggetti di età fino ai 21 anni con disturbi dello spettro autistico, residenti nei 14 Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale di Gagliano del Capo.
In ultimo, l’ingrediente più prezioso, capace di rendere tutto unico e indimenticabile: i bambini ed i ragazzi coinvolti nel progetto, che verranno coadiuvati e supportati da bambini e ragazzi normodotati in un’ottica di integrazione. Senza definizioni, senza diagnosi, senza barriere né etichette, i partecipanti vivranno più giornate loro dedicate all’insegna del divertimento, della sperimentazione, della scoperta, ma soprattutto della vera inclusione.
Tali eventi, programmati, per il momento, nei comuni di Tricase, Ugento e Castrignano del Capo, accoglieranno diversi tipi di laboratori (piantumazione di piante da fiore, ortoterapia, pittura con tempere e acquerelli, sport all’aperto, musicoterapia), ma anche momenti di convivialità con ricchi e gustosi buffet di rinforzo ai quali parteciperanno altresì associazioni del territorio e famiglie.
Obiettivo generale del progetto è valorizzare l’autonomia, le abilità sociali, la capacità di autodeterminazione e promuovere lo scambio di competenze e valore reciproco. È importante sottolineare che ogni bambino è un individuo unico, con le proprie preferenze e stili di comunicazione.
Quindi, sarà fondamentale adattare le strategie di comunicazione alle esigenze specifiche di ognuno. Osservare attentamente il bambino, imparare a conoscerne i segnali non verbali e adattarsi alle sue preferenze per favorire una comunicazione più efficace e significativa.
Ma il sapore più intenso che lascerà questa esperienza è senza dubbio la condivisione, con un retrogusto di gentilezza.
Sì, perché i ragazzi che partecipano al progetto donano più di quanto ricevono. Ancora una volta queste pagine di vita danno a tutti noi la possibilità di comprendere quanto la diversità ci possa arricchire, quanto ancora possiamo e dobbiamo imparare da chi riesce a rendere un punto debole, un chiaro punto di forza!
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Attualità

Sant’Isidoro, demolito vecchio fabbricato a due passi dal mare

Per anni ha ospitato la sede della Pro Loco. “Liberato” così l’orizzonte della marina. il sindaco Pippi Mellone: «L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione»

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È stato finalmente demolito nei giorni scorsi nella marina di Sant’Isidoro il vecchio edificio in muratura a pochi metri dal mare, che ha ospitato per molti anni la sede della locale Pro Loco e il punto di soccorso estivo.

Un’autentica “bruttura”, del tutto incompatibile con la bellezza naturalistica del luogo, al pari di altre costruzioni (il comune di Nardò ne ha già abbattute altre tre, realizzate su aree demaniali in questo segmento di litorale) e di fenomeni di abusivismo edilizio e di compromissione dei contesti naturalistici che hanno mortificato la costa negli scorsi decenni.

L’intervento, eseguito (al termine di un lungo iter autorizzativo) da un raggruppamento temporaneo di imprese, rientra nel più ampio intervento di riqualificazione paesaggistica integrata della fascia costiera della marina, progettato dall’arch. Antonio Vetrugno e finanziato con 1,3 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), già in corso da circa un anno e mezzo.

La demolizione del fabbricato, peraltro, ha incontrato e superato lo “scoglio” giudiziario di un ricorso al Tar da parte della Pro Loco.

Il giudice amministrativo, con una pronuncia del dicembre scorso, ritenendo non sussistente una proroga della concessione demaniale vantata dalla Pro Loco, ha ritenuto prevalente l’interesse pubblico all’ultimazione dei lavori di riqualificazione su quello privato (peraltro, ingiustificato) alla conservazione dello status quo.
«L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione», ha commentato con un post su Facebook il sindaco Pippi Mellone, «abbiamo speso un po’ di tempo in più, perché c’è stato qualche ostacolo di troppo. Ma abbiamo spazzato via, come sempre, anche quello. Adesso abbiamo liberato il panorama, il lungomare, le albe e i tramonti di Sant’Isidoro dal cemento e dalle brutture. Al suo posto, a poca distanza, una struttura polifunzionale in legno, ecosostenibile, che ospiterà il pronto soccorso. Stiamo demolendo i mostri ereditati dal passato e stiamo costruendo la città del futuro. Col cuore, come sempre. Ora anche Sant’Isidoro diventerà bellissima!».

Il progetto di riqualificazione, adesso, potrà essere ultimato. Prevede la realizzazione di aree per il parcheggio e di aree per la fruizione dei pedoni (con l’installazione di un nuovo sistema di illuminazione), l’eliminazione di altri manufatti, di spianamenti, scivoli e del piccolo molo a servizio delle imbarcazioni, un intervento di rinaturalizzazione ambientale con ripascimento delle superfici sabbiose della zona, oltre che la pulizia dalla vegetazione infestante e il recupero delle condizioni ambientali dell’inghiottitoio (o “spunnulata”) presente sul lungomare.

Nasceranno, inoltre, una struttura per la sosta e un tratto di pista ciclabile per favorire la mobilità sostenibile.

Un’altra struttura in legno è stata ultimata e destinata a nuova sede della Proloco e a punto di pronto soccorso estivo.

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Lecce, i bambini tornano nelle aule in via Basilicata

A giugno del 2022, infatti, a seguito dell’avvio dei lavori di adeguamento sismico furono riscontrati importanti elementi di instabilità che coinvolgevano i pilastri e le travi,

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Ammirato Falcone, via Basilicata: i bambini tornano nelle aule

Da giovedì 4 aprile i bambini della scuola dell’infanzia dell’istituto di Lecce, Ammirato Falcone, di Via Basilicata, sono tornati nelle loro aule, dopo i lavori urgenti di ristrutturazione e messa in sicurezza del corpo B dell’edificio. 

A giugno del 2022, infatti, a seguito dell’avvio dei lavori di adeguamento sismico furono riscontrati importanti elementi di instabilità che coinvolgevano i pilastri e le travi, tanto da costringere il sindaco, su relazione della direzione dei lavori, ad una ordinanza di chiusura per inabilità dell’edificio e determinare di conseguenza la chiusura anticipata delle lezioni e il conseguente spostamento degli alunni in altro plesso scolastico, nelle more del completamento dei lavori. 

Da giovedì, dunque, i bambini di Via Basilicata sono tornati nell’edificio ristrutturato e messo in sicurezza, adeguato a norme e tecnologie costruttive antisismiche.

Riqualificati anche gli ambienti destinati al servizio di mensa.

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