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News & Salento

Santa Cesarea: “Il Sindaco ha offeso tutte le donne!”

Daniele Cretì: “Nel tentativo maldestro di giustificare e legittimare l’attuale composizione della Giunta comunale ha emesso un decreto “di conferma ed esternazione delle motivazioni” offendendo tutte le donne e non solo quelle di Santa Cesarea Terme”

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Ancora un maldestro tentativo di eludere le “quote rosa” nella nomina dei componenti della Giunta comunale”: è la denuncia dell’ex sindaco di Santa Cesarea Terme, Daniele Cretì.


Dopo il Consiglio comunale di insediamento tenutosi il 15 giugno scorso, nel corso del quale i Consiglieri di minoranza hanno contestato il decreto sindacale n° 3 (nomina del Vicesindaco e dei componenti della Giunta Comunale) per la mancata applicazione della vigente legislazione in tema di obbligatorietà del rispetto delle cosiddette “quote rosa”, il sindaco Pasquale Bleve, “nel tentativo maldestro di giustificare e legittimare l’attuale composizione della Giunta comunale”, punta l’indice Cretì, “ha emesso un decreto “di conferma ed esternazione delle motivazioni”  offendendo tutte le donne e non solo quelle di Santa Cesarea Terme. Infatti”, accusa, “resosi conto della mancata applicazione delle disposizioni vincolanti della legge n. 215/2012 e del mancato rispetto dell’ art. 46 del Testo Unico degli Enti Locali in tema di obbligatorietà del rispetto delle quote rosa, ha tentato di correre ai ripari emettendo un ulteriore decreto il n° 4 (allegato in copia) nel quale, per poter confermare e giustificare le scelte fatte con il primo decreto,  offende  la dignità di tutte le donne! Si trova veramente ridicolo e offensivo, oltre che illegittimo, giustificare la mancata nomina di assessori di sesso femminile con le seguenti motivazioni: Preso atto che vani sono stati i tentativi preordinati ad accettare la nomina all’interno della compagine della giunta comunale dell’unico candidato di sesso femminile presente nella lista di appartenenza; (“A noi risulta tutt’ altro! Informali? Perché non è stata formalmente acquisita agli atti la rinuncia di Paola Pispico?”). E ancora: “Verificato, altresì, che dalle indagini conoscitive effettuate nel bacino territoriale di riferimento del Comune, non è stato possibile individuare personalità femminili in possesso di qualità, doti professionali, (…) ritenute necessarie per ricoprire l’ incarico di componente della giunta municipale e che, allo stato attuale, sussiste una oggettiva impossibilità di garantire il principio di pari opportunità poiché il sottoscritto non ritiene compatibile con l’ esigenza primaria della  governabilità avvalersi della facoltà (“Facoltà??? Ma quale facoltà, oramai è un obbligo caro Sindaco!”) di nomina di assessori di sesso femminile al di fuori della maggioranza consiliare….


e per le motivazioni di cui innanzi si da atto della impossibilità di assegnare un posto in giunta ad un componente di sesso femminile”.

Cretì non si da pace: “Caro Sindaco, tali dichiarazioni oltre a ledere la dignità umana sono offensive nei confronti di tutte quelle donne che hanno riposto la fiducia nella sua persona, compresa Paola Pispico candidata nella LISTA n° 1 che l’ha vista vincente. Vorremmo ricordarle, inoltre, che nel Comune di Santa Cesarea Terme ci sono ben 1431 elettrici e lei ha avuto il coraggio di scrivere e pubblicare che “sussiste una oggettiva impossibilità di garantire il principio di pari opportunità”: ciò non può essere assolutamente accettabile!


Vorremmo ancora ricordale che l’ art. 46 del D. Lgs 267/2000, come modificato dalla legge n. 215/2012, non dà la possibilità al Sindaco di avvalersi della facoltà, ma impone l’ obbligo di nomina di assessori di sesso femminile all’ interno della compagine di giunta. La stessa legge impone di procedere in egual modo anche per le eventuali nomine di componenti del CdA nelle società partecipate”.


Attualità

”FRIENDS 4 AUT”, parte il progetto del centro servizi per l’autismo

Con la realizzazione di percorsi di assistenza alla socializzazione in favore di soggetti di età fino ai 21 anni con disturbi dello spettro autistico, residenti nei 14 Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale di Gagliano del Capo…

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E’ partito il progetto: ”FRIENDS 4 AUT” promosso dall’Ambito Territoriale Sociale di Gagliano del Capo e finanziato dall’assessorato al Welfare della Regione Puglia, in collaborazione  con “GLI AMICI DI NICO” -Centro servizi per l’autismo.
Il tutto si mescola delicatamente con la realizzazione di percorsi di assistenza alla socializzazione in favore di soggetti di età fino ai 21 anni con disturbi dello spettro autistico, residenti nei 14 Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale di Gagliano del Capo.
In ultimo, l’ingrediente più prezioso, capace di rendere tutto unico e indimenticabile: i bambini ed i ragazzi coinvolti nel progetto, che verranno coadiuvati e supportati da bambini e ragazzi normodotati in un’ottica di integrazione. Senza definizioni, senza diagnosi, senza barriere né etichette, i partecipanti vivranno più giornate loro dedicate all’insegna del divertimento, della sperimentazione, della scoperta, ma soprattutto della vera inclusione.
Tali eventi, programmati, per il momento, nei comuni di Tricase, Ugento e Castrignano del Capo, accoglieranno diversi tipi di laboratori (piantumazione di piante da fiore, ortoterapia, pittura con tempere e acquerelli, sport all’aperto, musicoterapia), ma anche momenti di convivialità con ricchi e gustosi buffet di rinforzo ai quali parteciperanno altresì associazioni del territorio e famiglie.
Obiettivo generale del progetto è valorizzare l’autonomia, le abilità sociali, la capacità di autodeterminazione e promuovere lo scambio di competenze e valore reciproco. È importante sottolineare che ogni bambino è un individuo unico, con le proprie preferenze e stili di comunicazione.
Quindi, sarà fondamentale adattare le strategie di comunicazione alle esigenze specifiche di ognuno. Osservare attentamente il bambino, imparare a conoscerne i segnali non verbali e adattarsi alle sue preferenze per favorire una comunicazione più efficace e significativa.
Ma il sapore più intenso che lascerà questa esperienza è senza dubbio la condivisione, con un retrogusto di gentilezza.
Sì, perché i ragazzi che partecipano al progetto donano più di quanto ricevono. Ancora una volta queste pagine di vita danno a tutti noi la possibilità di comprendere quanto la diversità ci possa arricchire, quanto ancora possiamo e dobbiamo imparare da chi riesce a rendere un punto debole, un chiaro punto di forza!
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Attualità

Sant’Isidoro, demolito vecchio fabbricato a due passi dal mare

Per anni ha ospitato la sede della Pro Loco. “Liberato” così l’orizzonte della marina. il sindaco Pippi Mellone: «L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione»

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È stato finalmente demolito nei giorni scorsi nella marina di Sant’Isidoro il vecchio edificio in muratura a pochi metri dal mare, che ha ospitato per molti anni la sede della locale Pro Loco e il punto di soccorso estivo.

Un’autentica “bruttura”, del tutto incompatibile con la bellezza naturalistica del luogo, al pari di altre costruzioni (il comune di Nardò ne ha già abbattute altre tre, realizzate su aree demaniali in questo segmento di litorale) e di fenomeni di abusivismo edilizio e di compromissione dei contesti naturalistici che hanno mortificato la costa negli scorsi decenni.

L’intervento, eseguito (al termine di un lungo iter autorizzativo) da un raggruppamento temporaneo di imprese, rientra nel più ampio intervento di riqualificazione paesaggistica integrata della fascia costiera della marina, progettato dall’arch. Antonio Vetrugno e finanziato con 1,3 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), già in corso da circa un anno e mezzo.

La demolizione del fabbricato, peraltro, ha incontrato e superato lo “scoglio” giudiziario di un ricorso al Tar da parte della Pro Loco.

Il giudice amministrativo, con una pronuncia del dicembre scorso, ritenendo non sussistente una proroga della concessione demaniale vantata dalla Pro Loco, ha ritenuto prevalente l’interesse pubblico all’ultimazione dei lavori di riqualificazione su quello privato (peraltro, ingiustificato) alla conservazione dello status quo.
«L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione», ha commentato con un post su Facebook il sindaco Pippi Mellone, «abbiamo speso un po’ di tempo in più, perché c’è stato qualche ostacolo di troppo. Ma abbiamo spazzato via, come sempre, anche quello. Adesso abbiamo liberato il panorama, il lungomare, le albe e i tramonti di Sant’Isidoro dal cemento e dalle brutture. Al suo posto, a poca distanza, una struttura polifunzionale in legno, ecosostenibile, che ospiterà il pronto soccorso. Stiamo demolendo i mostri ereditati dal passato e stiamo costruendo la città del futuro. Col cuore, come sempre. Ora anche Sant’Isidoro diventerà bellissima!».

Il progetto di riqualificazione, adesso, potrà essere ultimato. Prevede la realizzazione di aree per il parcheggio e di aree per la fruizione dei pedoni (con l’installazione di un nuovo sistema di illuminazione), l’eliminazione di altri manufatti, di spianamenti, scivoli e del piccolo molo a servizio delle imbarcazioni, un intervento di rinaturalizzazione ambientale con ripascimento delle superfici sabbiose della zona, oltre che la pulizia dalla vegetazione infestante e il recupero delle condizioni ambientali dell’inghiottitoio (o “spunnulata”) presente sul lungomare.

Nasceranno, inoltre, una struttura per la sosta e un tratto di pista ciclabile per favorire la mobilità sostenibile.

Un’altra struttura in legno è stata ultimata e destinata a nuova sede della Proloco e a punto di pronto soccorso estivo.

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Lecce, i bambini tornano nelle aule in via Basilicata

A giugno del 2022, infatti, a seguito dell’avvio dei lavori di adeguamento sismico furono riscontrati importanti elementi di instabilità che coinvolgevano i pilastri e le travi,

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Ammirato Falcone, via Basilicata: i bambini tornano nelle aule

Da giovedì 4 aprile i bambini della scuola dell’infanzia dell’istituto di Lecce, Ammirato Falcone, di Via Basilicata, sono tornati nelle loro aule, dopo i lavori urgenti di ristrutturazione e messa in sicurezza del corpo B dell’edificio. 

A giugno del 2022, infatti, a seguito dell’avvio dei lavori di adeguamento sismico furono riscontrati importanti elementi di instabilità che coinvolgevano i pilastri e le travi, tanto da costringere il sindaco, su relazione della direzione dei lavori, ad una ordinanza di chiusura per inabilità dell’edificio e determinare di conseguenza la chiusura anticipata delle lezioni e il conseguente spostamento degli alunni in altro plesso scolastico, nelle more del completamento dei lavori. 

Da giovedì, dunque, i bambini di Via Basilicata sono tornati nell’edificio ristrutturato e messo in sicurezza, adeguato a norme e tecnologie costruttive antisismiche.

Riqualificati anche gli ambienti destinati al servizio di mensa.

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