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Attualità

Corigliano, contrada o fiume?

Gli agricoltori: “Messi in ginocchio da una strada ormai impraticabile”. Il sindaco Dina Manti: “Abbiamo un elenco di priorità, interverremo appena possibile”

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Di buche e di strade disastrate, lo si sa, il Salento è pieno. A Corigliano d’Otranto, però, c’è una contrada che, a seconda delle condizioni meteo, si trasforma da via a fiume e da fiume in montagne russe. Si tratta della strada vicinale Schiattarighi, una via rurale che, partendo da un incrocio con la strada comunale vecchia per Martano, si addentra per le campagne di Corigliano, costeggiando per un centinaio di metri la via provinciale che collega la zona industriale di Maglie alla SS 101. Un tratto, quello a ridosso della SP 367, che è una doppia beffa per la Schiattarighi. Seppur parallela all’altra, infatti, la contrada è ribassata di qualche metro. Questa posizione avvallata non solo la trasforma in una laguna ad ogni perturbazione, ma le ha anche storicamente impedito di incrociare la “provinciale” stessa e di finire all’interno di quei bandi che prevedono un ammodernamento delle vie rurali solo se in raccordo con strade provinciali.


“Isolati per la strada impraticabile”


A portare queste peculiarità alla nostra attenzione, la gente che la percorre quotidianamente per raggiungere le proprie campagne dove, in alcuni casi, sono avviate attività agricole da cui dipendono le sorti delle famiglie di chi ci lavora. Nella fanghiglia della contrada incontriamo Antonio Spano che qui pratica agricoltura ed allevamento.


Antonio Spano

Antonio Spano


Da sei anni allevo animali a terra: galline e oche, e mi occupo anche di apicoltura”, ci spiega, “vivo purtroppo un crescente isolamento, per colpa delle condizioni della strada, che non solo allontana la gente dalla mia attività (“un tempo venivano sul posto a compare le uova”), ma favorisce anche i malintenzionati: a Natale sono stato vittima di furto. Mi hanno messo in ginocchio”, denuncia sconsolato, “hanno rubato 40 galline e 9 oche. Una pattuglia dei carabinieri, in determinati giorni quando la strada è impraticabile, non sarebbe nemmeno in grado di raggiungere i nostri terreni; stesso discorso se dovesse esserci necessità di un intervento del 118: quando piove da qui non si può passare, la strada diventa un fiume in piena e si rischia di rimanere bloccati con l’auto. E quando torna il bel tempo, quel che resta della via, tra buche e pozzanghere, danneggia l’auto ad ogni passaggio. Io, ormai, porto la mia vettura dal meccanico almeno 3 volte all’anno, per danni a sospensioni e quant’altro, causati dalle enormi buche. Ho una grande passione per l’agricoltura”, ci confida Antonio quasi avvilito, “ma se alla crisi si aggiungono anche queste difficoltà, vien voglia di mollare tutto…”.


Teo Pulimeno

Teo Pulimeno


Al gruppetto di agricoltori della zona che, a poco a poco, si forma attorno a noi, si unisce il consigliere di minoranza Teo Pulimeno che aggiunge: “Qui ci sono dalle 20 alle 30 persone che accedono a terreni privati o attività agricole. In relazione alla spesa da affrontare, è un intervento che si potrebbe effettuare con facilità: sistemare una strada bianca è meno dispendioso che riparare una strada già asfaltata. Anche rimettere in sesto un solo un tratto, riparare le maggiori criticità, sarebbe già un segnale per venire incontro alle necessità di chi la utilizza quotidianamente”. Pulimeno sottolinea che “il rapporto tra l’uso che viene fatto della strada e le sue condizioni, è sproporzionato”. Gli chiediamo quindi cosa ha fatto la minoranza per questa criticità: “Abbiamo richiesto al consiglio comunale di prevedere una commissione per valutare le risorse residue del finanziamento sulle strade rurali e per una indagine sul territorio. La commissione ci è stata negata, ma noi abbiamo comunque presentato la criticità del caso Schiattarighi”.


Alla retorica ma dovuta domanda “cosa chiedete all’amministrazione comunale?”, il gruppetto di agricoltori e cittadini che ci ha raggiunti in campagna risponde all’unisono: “Di asfaltare la strada perché all’apparenza può sembrare una isolata via di campagna, come tante altre, ma non lo è. E perché come Antonio, in tanti siamo vittima di furti e ci ritroviamo con le auto a pezzi”.


Uno di loro, Vincenzo Pulimeno, aggiunge: “A volte ringrazio il cielo di avere un camion perché con la macchina non posso raggiungere il mio terreno quando piove. Quello che non mi spiego”, conclude animatamente, “è perché sistemano vicoletti in cui passano solo le pecore ed ignorano altre strade trafficate”.


“Chi amministra ha delle priorità”


Luana Greco

Luana Greco

Abbiamo portato il disagio di chi attraversa quotidiana- mente contrada Schiattarighi, in Comune. Qui la responsabile del settore edilizia privata ed ambiente, Luana Greco, ci introduce alla questione: “Non siamo sordi alle richieste dei cittadini. Nelle scorse settimane abbiamo avviato l’iter per un intervento di manutenzione stradale del centro abitato: siamo nella fase di aggiudicazione provvisoria dei lavori per i quali sono stati impegnati 30mila euro. Questo non vuol dire che la zona rurale sia stata dimenticata. Già in passato, nei punti che si presentavano maggiormente critici, era stata interessata da  spianature con misto-cava. È chiaramente necessario risolvere quante più problematiche possibile, in maniera però equilibrata. Pertanto, davanti a molteplici necessità e costi, vanno fatte delle scelte in funzione delle risorse a disposizione. Può capitare quindi che si prediliga la sistemazione di una voragine in paese ad un avvallamento in una via rurale”.


Il sindaco: “Ci sono situazioni più urgenti”


È quindi al sindaco Dina Manti che ci siamo rivolti, per fare chiarezza sulle scelte e le priorità dell’amministrazione e sul futuro di contrada Schiattarighi. La prima cittadina precisa innanzitutto che “i primi interventi effettuati nelle zone rurali sono rientrati tutti nei Piani di Sviluppo Rurale e hanno fatto quindi capo ai Fondi di Sviluppo Rurale. Pertanto le vie selezionate in passato per sistemazioni o asfaltature hanno risposto a requisiti verificati ed approvati dalla Regione e collegati sempre a prerogative di sviluppo di attività agricole. Quella di contrada Schiattarighi è, però, una criticità sorta in tempi successivi rispetto a quelle scelte. Tant’è che ci è stata segnalata proprio nei primi giorni del 2016”.


Dina Manti

Dina Manti


Nel frattempo il Comune sta investendo delle risorse per le strade urbane: “A fine 2015, come anticipato dall’ingegnere Greco”, spiega la Manti, “l’amministrazione ha deciso di avviare un progetto di realizzazione di marciapiedi e sistemazione delle vie del paese che rispondono a problematiche urgenti. Tanto per fare degli esempi pratici, il Comune ha dovuto pagare i danni a ragazzi che a causa delle buche sono caduti dalla bicicletta e si sono rotti i denti. Ed ha dovuto rispondere a più cittadini che, a causa di problemi al manto stradale, avevano infiltrazioni di acqua e umido nelle cantine. O, ancora più importante, deve intervenire per risolvere difficoltà di accesso alle abitazioni da parte di cittadini disabili. Per questo è stato scelto un progetto di miglioramento delle vie paese. Perché ci sono problemi e urgenze oggettivamente giustificate da segnalazioni degli uffici o della polizia municipale e che, a fronte delle risorse a disposizione, ci impongono delle scelte e di intervenire in determinate situazioni prima che in altre. Anche al fine, non ultimo, di non far gravare sulle casse del Comune ulteriori spese di risarcimento”.


Rocco Don Giovanni

Rocco Don Giovanni


Rocco Dongiovanni, assessore con delega al patrimonio, ci tiene a precisare che “Contrada Schiattarighi non è l’unica messa male. Io percorro frequentemente le strade rurali e so bene in che condizioni versano. In alcune è addirittura impossibile passarci iautomobile. Come per tutte le strade del paese, l’intenzione di rimettere in sesto la Schiattarighi non manca. Che interesse dovremmo avere noi a non voler spianare una strada? Se potessimo le ripareremmo tutte dall’oggi al domani”.


Riprende allora la parola il sindaco Manti per aggiungere che “il consigliere Teo Pulimeno ha addirittura messo in dubbio i criteri con cui scegliamo dove intervenire. Ci siamo sentiti dire che l’amministrazione ripara le strade per potersi vantare dell’operato con i singoli cittadini che le abitano. Quando poi, per tutta risposta, è stato lo stesso consigliere ad inviare una nota in Comune, citando direttamente il singolo caso ed il singolo cittadino. Si è fatto un clamoroso autogol, dimostrando che non siamo noi quelli che promettono interventi ad personam. Non vorrei, anzi, che il caso particolare di Antonio Spano venisse interpretato in modo sbagliato”. In che senso? “Nel senso che siamo a conoscenza delle sue difficoltà, gli siamo venuti incontro in tutti i modi possibili e continuiamo a farlo. Personalmente sono andata a trovarlo in campagna per comunicargli che avevamo deciso di affidargli dei lavori per conto del Comune, pagandolo coi voucher. E gli abbiamo promesso, non appena sarà possibile, di aiutarlo con un contributo a far ripartire la sua attività, visto che gli sono morte le api e gli hanno rubato le galline. Più che assistenzialismo (“non mi piace definirlo così”) è uno scambio di servizi come ne facciamo tanti. Semplicemente si tratta di lavoro che, finché possiamo, mettiamo a disposizione dei cittadini. Non mi si dica, però, che la sua attività non decolla per colpa della strada: gli preserviamo un banco per la vendita delle uova nel mercato coperto del paese, nonostante abbia circa 2mila euro di arretrati nei pagamenti. Lo abbiamo rassicurato sul fatto che avremmo dilazionato gli arretrati o ridurli ma, nonostante ciò, non si reca al mercato. Una amministrazione cosa deve fare di più?”.


Contrada Schiattarighi quindi è destinata a rimanere il letto di un fiume? “Abbiamo preso in carico la criticità di contrada Schiattarighi, segnalataci, come detto, solo da poco”, ricorda il sindaco. “È chiaro che non sono problematiche risolvibili in giornata, cercheremo pertanto il modo per eliminare questa come le altre criticità rimaste in sospeso. Non mi piace, però, fare promesse, non è il tipo di politica che mi contraddistingue. Anche se ora stiamo mettendo in atto proprio uno dei principali punti del nostro programma elettorale, ossia il decoro urbano. Così come siamo orgogliosi di fare amministrazione partecipata: abbiamo chiesto, ad esempio, parere ai cittadini sulla viabilità, per modificarla al meglio. Continuiamo ad ascoltare le opinioni e le richieste di tutti, nella convinzione che, con analisi e scelte oculate, potremo migliorare il nostro Comune e realizzare opere di cui possa godere tutta la cittadinanza”.


Attualità

Lavoro per giovani laureati: Università e Arpal uniscono le forze

Siglato un accordo quadriennale per rafforzare le azioni congiunte nell’ambito delle politiche per il lavoro. I prossimi appuntamenti con il “Qui non c’è Lavoro Festival”. Donada e offerte di lavoro, il report settimanale di Arpal

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Università del Salento e ARPAL Puglia, ente strumentale della Regione Puglia, hanno siglato un accordo quadriennale con l’obiettivo di rafforzare le azioni congiunte nell’ambito delle politiche del lavoro a favore dei giovani laureati dell’ateneo salentino.

Presso la sede del Rettorato a Lecce, la neorettrice Maria Antonietta Aiello e il direttore di Arpal Gianluca Budano hanno sottoscritto, in mattinata, la convenzione quadro che irrobustisce e rilancia la collaborazione in essere da tempo tra i due enti. La firma è il primo atto a rilevanza esterna della nuova rettrice, appena insediatasi, e apre la seconda settimana del “Qui non c’è Lavoro Festival”, organizzato da Arpal Puglia.

«L’Università del Salento», ha dichiarato Aiello, «in questi anni ha modulato la sua offerta formativa per consentire ai ragazzi e alle ragazze iscritti/e l’acquisizione di competenze teoriche e pratiche coerenti con le richieste di un mercato del lavoro sempre più diversificato e complesso e lo sviluppo di capacità trasversali quali l’autonomia, il problem solving e il lavoro in team. Accanto alle esperienze di tirocinio, ai progetti formativi, ai Career days e alle attività seminariali svolte durante i corsi di studio, abbiamo pensato di sottoscrivere questa convenzione con Arpal per facilitare ulteriormente il contatto con le realtà professionali di ciascun settore, agevolando l’inserimento lavorativo e la valorizzazione delle competenze maturate nel contesto universitario. Un passo concreto per dare il nostro contribuito al progresso del territorio, nella consapevolezza che solo investendo sulle professionalità ad alto valore aggiunto – quali sono quelle formate nel nostro ateneo – la Puglia e il Mezzogiorno d’Italia potranno conoscere una nuova stagione di crescita».

La Convenzione quadro con UniSalento», ha aggiunto Budano, «per Arpal e per i territori, in particolare, di Lecce, Brindisi e Taranto rappresenta un momento importante per rafforzare il ruolo dell’Agenzia per le Politiche Attive del Lavoro della Regione Puglia quale punto di accesso in cui convergono tutte le informazioni, gli strumenti, le conoscenze sul mondo del lavoro e per canalizzare tutte le competenze utili per incrociare la domanda e l’offerta di lavoro nel miglior modo possibile. Questa convenzione vuole implementare la sinergia interistituzionale per rendere l’ecosistema pubblico più performante nella sua capacità di inserire nel mondo del lavoro laureati e laureate, dando loro fin da subito opportunità derivanti dal tessuto imprenditoriale locale, con un’attenzione particolare anche nei confronti delle persone con disabilità. È un esempio di collaborazione fra istituzioni che rende più forte l’Università nel suo ruolo di placement e che consente ad Arpal di offrire al mondo produttivo professionalità sempre più qualificate e adeguate a rispondere ai fabbisogni occupazionali delle imprese».

L’accordo mira a promuovere la collaborazione non solo sul versante del placement, ma anche in attività di studio e analisi dei fabbisogni formativi delle imprese e dell’evoluzione del mercato del lavoro.

Punta, inoltre, a divulgare politiche attive per il lavoro mediante la realizzazione di convegni, workshop e seminari con il coordinamento scientifico dell’Università del Salento.

Saranno promossi insieme career lab, recruiting day e altri eventi per agevolare la transizione di laureate/i verso il mondo del lavoro. La cooperazione riguarderà anche progetti di ricerca o percorsi di studio, compresi dottorati di ricerca e master universitari, su tematiche di interesse comune riguardanti, ad esempio, le politiche del lavoro, il diritto del lavoro, l’organizzazione amministrativa e/o aziendale, l’innovazione sociale, il digitale e le applicazioni dell’intelligenza artificiale nella PA e nel mercato del lavoro.

Tra i prossimi passi concreti, si avrà l’attivazione di uno “Sportello virtuale per l’impiego” di ARPAL Puglia presso il campus Ecotekne.

L’Ateneo veicolerà tra i propri laureati e laureate le offerte di lavoro sempre più qualificate gestite dai Centri per l’Impiego, che a loro volta metteranno a disposizione i propri strumenti innovativi per agevolare la ricerca di lavoro, a partire dal portale e dall’app “Lavoro per te Puglia” e dai propri canali LinkedIn, con l’obiettivo primario di trattenere sul territorio i giovani formati dall’Ateneo salentino, in coerenza con la Strategia regionale #mareAsinistra volta all’attrazione e alla valorizzazione dei talenti.

La neorettrice Maria Antonietta Aiello e il direttore di Arpal Gianluca Budano alla firma

QUI NON C’È LAVORO FESTIVAL

Intanto prosegue a tamburo battente il “Qui non c’è Lavoro Festival”, promosso da ARPAL Puglia con la coprogettazione con Mestieri Puglia, Cefas e Sale della Terra.

Fino a venerdì 7 novembre, il Camper del Lavoro farà tappa in numerosi comuni e frazioni, per promuovere i servizi dei Centri per l’impiego e le offerte di lavoro.

Nel corso di questa seconda settimana, sono tre gli appuntamenti da non perdere.

Lecce, martedì 4 novembre, alle 10, nella Sala Conferenze della Regione Puglia, si affronta il tema “Neurodivergenze e ICT: inclusione lavorativa, la sfida possibile”.

L’incontro sarà dedicato all’inclusione lavorativa delle persone neurodivergenti, con focus sulle opportunità offerte dalle nuove tecnologie e dal settore ICT.

Esperti, istituzioni, imprese e associazioni si confronteranno su modelli e buone pratiche per rendere il mondo del lavoro più accessibile e inclusivo.

Saranno presenti, tra gli altri, Gianfranco Minervini, HR Manager di Exprivia SpA e presidente AIDP-Associazione Italiana per la Direzione del Personale Puglia; Vito Montanaro, direttore Dipartimento Salute Regione Puglia; Serafino De Giorgi, direttore Dipartimento Salute Mentale Asl Lecce; Luciana Zecca, presidente Angsa Lecce; Ada Chirizzi, segretaria generale Cisl Lecce; Paola Martino, resp. Ufficio Inclusione UniSalento; Stefania Pinnelli, coordinatrice del Centro J. Bruner per l’Alta formazione dei docenti e direttrice dei Corsi di Abilitazione all’insegnamento sul sostegno UniSalento; Davide De Palma, presidente di Pop Space; Antonio Gianpietro, garante regionale per le persone con disabilità.

Giovedì 6 novembre, alle 10, a Nardò, nella Sala Capone (Ex Tribunale), si terrà l’incontro “S.T.O.P. CAPORALATO: Sportello territoriale operativo permanente per il lavoro agricolo di qualità”.

L’incontro sarà dedicato alla presentazione del progetto di Arpal Puglia, che prevede l’istituzione di uno Sportello Territoriale Operativo Permanente per il contrasto al caporalato a favore del lavoro agricolo di qualità.

Venerdì 7 novembre, presso la Casa Circondariale Borgo San Nicola, è in programma il recruiting day “Lavoro fuori”, nell’ambito dell’ ccordo di rete promosso da Arpal Puglia per agevolare l’inserimento lavorativo dei detenuti della Casa circondariale di Lecce.

Lavoro F.U.O.R.I.” (Formazione Unita a Orientamento per il Reinserimento e l’Inclusione) è il protocollo d’intesa voluto per potenziare i servizi per l’inserimento e il reinserimento lavorativo delle persone private della libertà personale della Casa circondariale di Lecce.

A seguire colloqui di lavoro con dieci aziende: diverse decine di persone detenute nella Casa Circondariale di Lecce potranno sostenere colloqui con aziende salentine che credono nei valori del reinserimento lavorativo e sociale.

IL REPORT SETTIMANALE DI ARPAL

Questa settimana, il Report di ARPAL Puglia disegna un mercato del lavoro dinamico nell’Ambito di Lecce, registrando complessivamente 277 offerte lavorative per un totale di 730 posizioni aperte.

Il settore che domina e cresce in termini di opportunità è quello delle costruzioni che si conferma il primo con 185 posti di lavoro disponibili.

Subito dopo si posiziona il settore del turismo con 109 posti di lavoro.

A seguire, con un numero significativo di posizioni, il comparto sanitario e dei servizi alla persona contribuisce con 67 posizioni aperte, si passa poi al settore pedagogico, dove sono disponibili 64 posti e il comparto della riparazione veicoli e trasporti che ne offre 60.

Seguono il settore delle telecomunicazioni con 55 posizioni mentre l’area amministrativa e informatica ne offre 40.

I posti disponibili nel settore del commercio sono 30, nel settore tessile-abbigliamento-calzaturiero (TAC) sono 25, mentre il comparto metalmeccanico richiede 22 lavoratori.

Il settore bellezza e benessere ne registra 10 e il comparto agroalimentare offre sei opportunità.

Chiude l’elenco, con il minor numero di posizioni, il settore pulizie e multiservizi che offre dieci opportunità.

Per il Collocamento Mirato, sono 21 le posizioni riservate agli iscritti alle categorie protette art.18 e 15 quelle riservate a persone con disabilità.

Il report segnala, inoltre, 16 tirocini formativi attivi e una serie di proposte di lavoro e formazione all’estero, promosse attraverso la rete EURES che sostiene la mobilità professionale a livello europeo.

A proposito di Eures, è in programma martedì 18 novembre presso il Centro per l’Impiego di Lecce un recruiting day con CLUB MED per la ricerca di figure professionali nel settore ho.re.ca. da inserire nelle diverse strutture in Italia e in Europa.

La prenotazione dei colloqui è obbligatoria (per maggiori info, si può consultare la sezione Eures nel report).

Dal 17 al 21 novembre, invece, ci si potrà candidare all’avviso pubblico per l’avviamento numerico di due unità lavorative con profilo di “operatore” per il Comune di Specchia.

Possono candidarsi anche persone con il titolo di studio della licenza media.

Le figure da selezionare svolgeranno le funzioni di operaio polifunzionale e operaio addetto alle affissioni.

Il contratto offerto è a tempo indeterminato e part time (18 ore settimanali).

Cliccando qui è possibile visionare l’avviso e scaricare i moduli di domanda.

Si ricorda che le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it, dal quale ci si può candidare direttamente tramite Spid.

Si consiglia di consultare costantemente il profilo Linkedin di Arpal Puglia (tutte le offerte sono riportate nella sezione “Lavoro”), la pagina Facebook “Centri Impiego Lecce e Provincia“, il portale Sintesi Lecce e i profili Google di ogni centro per l’impiego.

Gli uffici sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 11,.30, il martedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 16.30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento.

CLICCARE QUI PER CONSULTARE INTEGRALMENTE IL 39° REPORT ARPAL

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Attualità

Fazenda – Una terra, due sogni. A Torrepaduli si gira

Progetto cinematografico che racconta la forza di chi parte e sceglie di tornare. Le riprese si terranno dal 5 all’8 febbraio 2026 nella frazione di Ruffano. Il produttore Piero Melissano: «Il film sarà un inno all’amore e alla riscoperta delle proprie radici. Vedrà anche la partecipazione di abitanti di Torrepaduli come comparse, rendendo il progetto una vera opera collettiva»

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Il progetto cinematografico “Fazenda – Una terra, due sogni” è un emozionante viaggio di due giovani sposi, alla ricerca di speranza e di un futuro migliore.

La storia racconta le vicissitudini di una coppia che, dopo aver lasciato la loro terra d’origine, si affida alla fede e parte in cerca di fortuna.

Lontani dalle proprie radici, ma con la speranza di un domani più luminoso, i protagonisti si troveranno di fronte alle difficoltà di un nuovo inizio in un paese straniero, dove i sogni possono diventare realtà o infrangersi.

Attraverso una narrazione che esplora il legame profondo con la propria terra, il film segue il ritorno dei protagonisti alle proprie origini, quando, con coraggio e determinazione, acquistano una fattoria: “La Fazenda”.

Qui, immersi nella natura e nelle tradizioni, ricostruiranno le loro vite e i loro sogni, tra sentimenti, speranze e le sfide quotidiane della vita rurale.

Le riprese si terranno dal 5 all’8 febbraio 2026 a Torrepaduli, luogo ricco di storia e tradizione, che si presterà come set ideale per raccontare il ritorno alle radici.

Fazenda – Una terra, due sogni” vuole trasmettere un messaggio di speranza, resistenza e fede, in un mondo in cui, a volte, il cammino verso il successo è segnato anche dalle difficoltà, ma sempre guidato dalla luce della speranza e dall’amore.

Il film unisce il sentimento di una terra che accoglie e la speranza che non abbandona mai, raccontando un viaggio che parte dalla sofferenza per giungere alla realizzazione dei sogni, anche grazie alla forza di credere in sé stessi e nel proprio destino.

«Siamo entusiasti di poter annunciare questo progetto», dichiara il produttore, Piero Melissano, «siamo certi che il pubblico saprà apprezzare il valore umano e universale che “Fazenda” vuole trasmettere. Il film sarà un inno all’amore e alla riscoperta delle proprie radici. Vedrà anche la partecipazione di abitanti di Torrepaduli come comparse, rendendo il progetto una vera opera collettiva. La colonna sonora, firmata da Alfredo Gilè», conclude Melissano, «accompagnerà il viaggio interiore dei protagonisti, tra malinconia e sogni».

«Ho voluto raccontare la realtà di tante famiglie del sud che hanno conosciuto la povertà e l’emigrazione, ma non hanno mai smesso di credere in un futuro migliore. Fazenda è la storia di chi non si arrende, di chi torna per ricostruire», spiega la sceneggiatrice Francesca Currieri.

«Interpretare questi ruoli, per noi, sarà un viaggio profondo», aggiungono i protagonisti Antonella Salvucci e Fausto Morciano, «Fazenda parla di amore, memoria e coraggio, sentimenti che non appartengono a tutti».

Per il regista Andrea Milici, «Fazenda nasce dal bisogno di raccontare e mettere in scena chi parte con le tasche vuote ma il cuore pieno di sogni, con la consapevolezza che il ritorno non è la fine di un viaggio, ma il suo vero inizio».

il produttore, Piero Melissano, infine ritiene «doveroso da parte mia, ringraziare tutti coloro che, a vario titolo e professionalità, contribuiranno alla realizzazione del progetto, in particolare agli altri attori presenti: Matteo Tosi, Giuseppe Molonia e Fabio Foglino».

F.C.

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Alessano

SS 275 da Tricase a Leuca, tutto pronto

La Giunta regionale ha rilasciato l’autorizzazione paesaggistica necessaria per il secondo lotto dell’opera, ponendo così le basi per la conclusione dell’intero procedimento tecnico-amministrativo…

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di Lorenzo Zito

Dopo anni di stop, ricorsi e revisioni progettuali, la Maglie–Leuca comincia ad assumere contorni reali: con l’autorizzazione paesaggistica del 22 ottobre e la chiusura della Conferenza dei servizi il 4 novembre, il progetto del secondo lotto è pronto per la gara d’appalto.

L’iter per il completamento della Statale 275 Maglie–Leuca compie, dunque, un passo decisivo.

Lo scorso 22 ottobre la Giunta regionale ha rilasciato l’autorizzazione paesaggistica necessaria per il secondo lotto dell’opera, ponendo così le basi per la conclusione dell’intero procedimento tecnico-amministrativo.

L’atto, corredato da alcune prescrizioni, consente di procedere verso l’approvazione del Progetto di fattibilità tecnico-economica (Pfte), che sarà formalmente ratificata a chiusura della Conferenza dei servizi il 4 novembre, sotto la guida del commissario straordinario Vincenzo Marzi.

Il via libera paesaggistico rappresenta il tassello che mancava per chiudere un percorso lungo e complesso. Dopo anni di sospensioni, ricorsi e revisioni progettuali, il secondo lotto della Statale 275, quello compreso tra la zona industriale di Tricase e Santa Maria di Leuca, può dunque imboccare la strada dell’approvazione definitiva.

La firma del commissario, attesa al termine della Conferenza, segnerà il passaggio conclusivo della fase preliminare e consentirà ad Anas di predisporre il bando di gara per l’affidamento dei lavori.

Il progetto del secondo lotto è stato corredato da tutte le valutazioni ambientali e paesaggistiche previste dalla normativa.
La Valutazione d’impatto ambientale è stata rilasciata il 17 agosto, e il successivo via libera paesaggistico del 22 ottobre ha completato il quadro delle autorizzazioni, sbloccando un procedimento rimasto fermo per oltre un decennio.

LE ALTERNATIVE

Dopo l’annullamento in autotutela da parte di Anas (nel 2016) della precedente gara (indetta nel 2009), furono prese in considerazione tre possibili alternative.

Scartate le prime due (dette Alternativa Est e Alternativa Ovest, con riferimento al lato da cui circumnavigare Tricase), fu scelta la cosiddetta Alternativa 3, descritta dagli studi come quella con performance migliori dal punto di vista ambientale e funzionale, nonché per la sostenibilità dell’opera.

Va ricordato, inoltre, come il progetto inizialmente proposto da Anas prevedesse una statale a due corsie per senso di marcia (quindi quattro corsie) da Maglie sino a Leuca. Soluzione che è stata conservata per il solo lotto nord e scartata per quello a sud, non solo per ridurne l’impatto ambientale ma anche per rispondere adeguatamente alla vera priorità dell’opera in questo tratto: portare il traffico verso il Capo di Leuca fuori dai centri abitati di Montesano Salentino, Lucugnano, Alessano, Montesardo e Gagliano del Capo, tutt’oggi tagliati in due dalla SS275.

Ultimo (ma non ultimo) l’elemento rifiuti: il nuovo progetto toglie Anas dall’imbarazzo delle discariche abusive emerse lungo il vecchio percorso tra Alessano e Tricase.

La scelta di allontanarsi da quelle aree ha un duplice effetto: da un lato scongiura il rischio di un sequestro dell’opera da parte della magistratura, dall’altro ha del tutto distolto i riflettori dal tema bonifica.

I NUMERI

Il valore complessivo dell’intervento ammonta a 257 milioni di euro, risorse già stanziate nell’ambito dell’Accordo di Coesione.
Il nuovo tracciato interesserà i comuni di Montesano Salentino, Miggiano, Specchia, Tricase, Tiggiano, Alessano, Gagliano del Capo e Castrignano del Capo, con opere di adeguamento della sede stradale e interventi di messa in sicurezza.

Il progetto punta a migliorare la fluidità della circolazione e la connessione tra l’entroterra e la fascia costiera, sostenendo al tempo stesso i flussi turistici e lo sviluppo economico del basso Salento.

Il nuovo tragitto lungo circa 19 chilometri che, secondo le previsioni, dal giorno in cui verrà cantierizzato (non prima di un anno e mezzo/due), richiederà circa 1.350 giorni per essere portato a termine (poco più di 3 anni e mezzo).

Per una spesa, riferita ai soli lavori, di 140 milioni di euro.

Una lingua d’asfalto con una carreggiata a due corsie, una per senso di marcia, costituita per il 71% circa da tratti in rilevato, per il 24,5% da tratti in trincea e, per restante parte, da opere in sottopasso (3,5%) e in sovrappasso con viadotti e ponti (0,4%).
22 curve, 28 rettifili, 9 intersezioni e 6 immissioni/diversioni per un percorso tecnicamente suddiviso in cinque tratti (che, come sta accadendo col primo lotto, non saranno realizzati all’unisono, ma con cantierizzazioni indipendenti, uno dopo l’altro).

LA SVOLTA

L’iter ha conosciuto una svolta nell’estate 2025, quando due sentenze gemelle del Consiglio di Stato hanno chiarito definitivamente le questioni contenziose che bloccavano la procedura.

Da quel momento, Anas e il commissario straordinario hanno potuto riprendere l’istruttoria e aggiornare gli elaborati progettuali alle più recenti disposizioni del Codice degli appalti, in vigore dal 2016 e successivamente modificato.

In parallelo sono stati rivisti i parametri economici, adeguati ai costi aggiornati tra il 2019 e il 2023.

Il cronoprogramma aggiornato prevede che, una volta approvato il progetto di fattibilità, Anas bandisca la gara entro il 2026.
L’avvio dei cantieri del secondo lotto potrebbe quindi avvenire tra la fine del 2026 e i primi mesi del 2027, nella migliore delle ipotesi.

L’obiettivo è affiancare l’intervento già in corso sul primo lotto, quello tra Maglie e l’area industriale di Tricase, inaugurato un anno e mezzo fa e attualmente in fase di realizzazione.

Con l’autorizzazione paesaggistica dello scorso 22 ottobre e la chiusura imminente della Conferenza dei servizi il 4 novembre, la Statale 275 torna dunque al centro dell’agenda infrastrutturale del Salento.

Dopo anni di attese, ricorsi e stop burocratici, il completamento dell’arteria che unisce l’entroterra leccese a Santa Maria di Leuca si avvicina a un punto di svolta: la prospettiva, finalmente concreta, di un’opera strategica per la sicurezza, la mobilità e lo sviluppo del territorio.

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