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Attualità

I pini di Nociglia a… Montecitorio

Alla Camera dei Deputati una seconda Interrogazione Parlamentare al Governo, dopo quella già giunta dal Senato, per salvare i preziosi Pini e i lampioni artistici del Vignale di Nociglia

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Seconda interrogazione parlamentare presentata al Governo nelle scorse settimane, questa volta dalla Camera dei Deputati, dopo quella già presentata al Governo nei mesi scorsi dal Senato della Repubblica con i medesimi obiettivi. L’interrogazione è stata presentata dall’Onorevole salentino Diego De Lorenzis e sottoscritta da altri due deputati sempre del M5S (Movimento 5 Stelle), il lombardo Massimo Felice De Rosa, e il pugliese Giuseppe L’Abbate. A difesa del complesso architettonico-urbanistico del Vignale di Nociglia, (via Onorevole Manfredi), a salvezza dei suoi Pini Italici, patrimonio arboreo dei pini della Città, come anche delle sue molteplici peculiarità, quali non ultimi, i lampioni artistici in ferro che decoravano il Corso, e misteriosamente rimossi di recente, e dei quali si chiede anche il ripristino. Un’interrogazione parlamentare di grande rilevanza in questi mesi in cui, nonostante l’entrata in vigore di una legga nazionale a tutela delle alberature di pregio, quale quella in questione, si moltiplicano, tra le crescenti proteste pubbliche, le emergenze per disattenti progetti in cui si prevede proprio il taglio degli alberi più meritevoli di tutela.


PiniCosì si legge nell’interrogazione:


premesso che:

a Nociglia da diversi mesi è in corso una pacifica mobilitazione popolare sempre più crescente e formata da cittadini, comitati ed associazioni, locali e non, in difesa degli alberi di «pino italico»; ben 22 grandi alberi di pino italico in perfetta salute oggi rischiano di essere abbattuti per una contestatissima recente delibera comunale adottata al fine di dare seguito al progetto di una pista ciclabile, «realizzazione di pista ciclabile nell’Unione dei Comuni Terre di Mezzo» di cui fa parte Nociglia, finanziata dalla regione Puglia con 2.707.500 euro di fondi destinati alla «linea 5.2 del Programma operativo Fondo europeo di Sviluppo Regionale», di competenza dell’assessorato ai trasporti, servizio reti ed infrastrutture per la mobilità, Organismo responsabile per la ricezione dei pagamenti (5.2.2. FESR 2007-2013) della regione Puglia; l’opera proposta consisterebbe in un intervento che ha nella sua ratio il godimento lento in bici di borghi e natura, e che a Nociglia si vorrebbe realizzare distruggendo invece la natura e gli alberi fornitori di importante ombra vitale per i ciclisti e pedoni nei caldi mesi estivi; gli alberi in questione appartengono alla specie «Pinus pinea» (anche detti pini domestici, o da pinoli, per i commestibili pinoli che producono, o ad ombrello, o italici, o d’Italia), che impreziosiscono uno scorcio incantevole e pittoresco della città, il corso di via Onorevole Manfredi, che borda il borgo sul lato occidentale della sua periferia, e che dai locali viene chiamato il «Vignale», da cui ci si affaccia con vista panoramica sul «parco naturale dei Paduli e della antica Foresta Belvedere», nel cuore del basso Salento, del quale Nociglia e diversi comuni dell’entroterra apulo-salentino tra Otranto e Gallipoli fanno parte;

Pini 2dal punto di vista paesaggistico, per chi osserva Nociglia dal cuore del parco dei Paduli, è necessario sottolineare che con la loro presenza questi pini schermano alla vista le più recenti abitazioni di periferia, di minor pregio artistico e architettonico, facendo apparire la città, con gli altri suoi pini che bordano le strade di accesso al paese, un borgo incantevole caratteristicamente abbracciato da una cintura verde pittoresca di pini italici;  questi alberi son particolarmente distanti dalle abitazioni più prossime, poste sul versante opposto della strada, e le loro radici svolgono anche una palese funzione di prevenzione contro il dissesto idrogeologico, dato che l’intero corso del «Vignale» poggia su un terrapieno addossato al declivio della collina, detta localmente la «serra», su cui sorge la città di Nociglia; detti pini fanno parte di un prezioso contesto periurbano progettato con valori architettonico-urbanistici di rilievo per cui il filare è diviso in due gruppi di 11 alberi ciascuno, equidistanti, e con ai due bordi ed al centro delle strutture ad esedra corrispondenti a simil-torrioni in pietra, così come in pietra è tutto il muro di contenimento del terrapieno ed è progettato a modo di simil-struttura difensiva medioevale;  un muraglione a pareti inclinate, e con persino la riproduzione della tipica cornice marcapiano a toro delle antiche fortificazioni locali. Una soluzione urbanistica di alto pregio, resa ancor più esteticamente gradevole da balaustre con colonnine in pietra locale tornite, e da dieci lampioni in ferro artistico. Un «organismo» unico, il Vignale, come è stato definito anche dai funzionari della stessa regione (durante gli incontri che essi hanno avuto con i cittadini sensibili alla tutela di quei pini), con i suoi alberi e i suoi elementi architettonici e decori artistici; nella relazione agronomica che accompagna il contestato progetto di pista ciclabile, l’agronomo incaricato dal comune evidenzia l’attuale ottimo stato di salute e stabilità degli alberi in oggetto, ed evidenzia, altresì, l’instabilità per gli alberi che invece conseguirebbe dal loro mantenimento nell’esecuzione dei lavori per la pista ciclabile nell’ambito del progetto attuale, il quale, non prevedendo il mantenimento degli alberi, andrebbe a comprometterne gravemente gli apparati radicolari, perché nel progetto attuale di pista ciclabile infatti, questa la si vorrebbe lì realizzare non al livello dell’attuale marciapiede esistente, ma rimuovendo il marciapiede e portandola al livello del manto stradale, eliminando l’attuale copertura delle radici e della base degli alberi;  si deduce che sarebbe pertanto questa scelta progettuale, di rimozione del marciapiede esistente intorno agli alberi, a decretare la pericolosità futura e non presente dei 22 pini; lo stesso agronomo scelto dal comune di Nociglia, nella sua relazione, indica che esiste la possibilità di evitare i problemi ai marciapiedi, migliorando al contempo le condizioni radicali dei pini. Per cui modificando il progetto attuale di costruzione della pista ciclabile, nel verso del mantenimento degli alberi nella loro integrità, con una variante progettuale e costruendo la pista ciclabile a livello del marciapiede e non al livello del manto stradale, gli alberi manterrebbero invariata la loro sicurezza statica attuale e non si potrebbe addurre la pericolosità potenziale degli alberi per giustificarne l’abbattimento, giustificazione che sarebbe, a detta dell’interrogante, non accettabile, a meno di non volere considerare pericoloso qualsiasi albero solo perché un tifone potrebbe abbatterlo; sono poi irrisori i danni all’asfalto e alla strada arrecati da alcune radici e sono facilmente aggiustabili (come indicato possibile nella relazione tecnica agronomica stessa allegata al progetto ufficiale, come anche più estesamente e dettagliatamente riportato nella relazione del dottor forestale Valentino Traversa; si tratta di uno studio tecnico dell’alberatura dei Pini italici del Vignale, con una dettagliata presentazione delle modalità tecniche per preservare gli alberi garantendo l’ottimale fruizione di strade, marciapiedi e piste ciclabili adiacenti. Tale relazione è stata fatta pervenire nei mesi scorsi dal forestale al comune di Nociglia e ai funzionari della regione Puglia, ente quest’ultimo stanziatore dei finanziamenti per la pista ciclabile, presso l’assessorato alle infrastrutture strategiche e alla mobilità; nel marciapiede del Vignale talune mattonelle in cemento sono state sollevate in prossimità dei tronchi degli alberi poiché per questi non son state previste adeguate aiuole sufficientemente larghe, ma sono stati soffocati erroneamente dal cemento e dunque, a detta dell’interrogante, le mattonelle dovrebbero essere rimosse al più presto per fare respirare maggiormente le radici degli alberi e migliorare la pedonabilità garantendo la sicurezza del luogo; sebbene si adducano infondate e indimostrate ragioni di pericolosità, come ragioni di danno ai marciapiedi, per giustificare l’eccidio dei grandi pini, questi son invece forti, ben eretti e godono di ottima salute (come attestato nella stessa relazione tecnica associata al progetto ufficiale di pista ciclabile); nel progetto contestato, inoltre, si prevede di piantare al posto dei bei pini autoctoni mediterranei oggi presenti, e che offrono tanta gradevole ombra anche per i futuri ciclisti fruitori della pista ciclabile, ben 40 alberi di canfora, pianta alloctona della quale si conosce l’effetto arrecato a strade e marciapiedi, notoriamente ben più aggressivo dei pini; lungo il Vignale, sull’ampio marciapiede alberato del corso, la pista ciclabile è stata progettata sul lato della balaustra, mettendo a rischio i pedoni che si affacciano per godere del panorama del parco dei Paduli, e non invece sul lato, più ampio, posto sul margine strada dove la pista potrebbe essere realizzata invece senza danneggiare gli alberi; a detta dell’interrogante, sarebbe utile realizzare, alternativamente al progetto, un marciapiede da portare in sterrato per allargare le aiuole, e una pista che potrebbe così essere ubicata in parte sul marciapiede stesso e in parte sulla carreggiata; in alternativa, sempre a detta dell’interrogante, la suddetta pista potrebbe essere ubicata sul lato strada del marciapiede, e spostando una delle due corsie della pista ciclabile, o entrambe, nella parte bassa, ai piedi del terrapieno del Vignale, adiacente alla struttura simil-fortificata in pietra del muro di contenimento del terrapieno. Una soluzione ubicativa intelligente quest’ultima, anche per valorizzare il luogo olivetato in basso, e la struttura in pietra del Vignale, con in alto le balaustre e i pini; si deve segnalare la strana rimozione dal Vignale di Nociglia delle preesistenti strutture di illuminazioni di pregio urbanistico consistenti in 10 lampioni in ferro artistico di gusto liberty ben associati al complesso architettonico del Vignale, con le sue colonnine in calcarea «pietra leccese» tornita, i bastioni e muraglioni di terrazzamento, la simmetricità perfetta della struttura con i 22 grandi pini. Gli alti eleganti lampioni erano lì ancora nei primi di giugno 2011 come attestano alcune foto. Averli rimossi rappresenta una grave danno al complesso del Vignale, ed inoltre uno spreco di denaro pubblico inaccettabile se poi fossero sostituiti dai nuovi lampioni previsti nel progetto di pista ciclabile, e poi persino in altro stile. Opportuno invece, a detta degli interroganti, il ripristino in loco di quei lampioni coerenti con l’impianto urbanistico del «Vignale» che dai locali vien anche chiamato il «lungomare di Nociglia» per l’alto pregio paesaggistico di quel viale di passeggio e di belvedere, sebbene guardi non sul mare, ma sul mare argenteo degli ulivi del Parco dei Paduli; la recente legge n. 10 del 2013 «Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani», pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 1o febbraio 2013, stabilisce all’articolo 7 le «disposizioni per la tutela e la salvaguardia dei filari e delle alberate di particolare pregio paesaggistico, naturalistico, monumentale, storico e culturale, ivi compresi quelli inseriti nei centri urbani» ed entro sei mesi dall’entrata in vigore, i comuni dovevano identificare principi e criteri per il censimento degli alberi ed alberature di pregio nel proprio territorio, quali appunto proprio i pini della città di Nociglia, tra cui quelli del suo Vignale, e fornire questa informazione alla rispettiva regione, la quale, a sua volta, entro i successivi sei mesi (quindi pressappoco entro febbraio 2013), doveva redigere l’elenco regionale e trasmetterlo al Corpo forestale dello Stato, che ha il compito di gestire l’elenco nazionale, che deve essere reso pubblico e disponibile a tutti sui siti internet delle competenti istituzioni, e per le regioni afflitte da «persistente inerzia» il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali attiva i poteri sostitutivi; la legge regionale 25 agosto 2003, n. 19, è una legge antecedente al progetto di pista ciclabile pertanto doveva e deve esser tenuta in considerazione per la progettazione e realizzazione della pista ciclabile; l’articolo 12 della legge n. 19 del 2003 rubricato come «Tutela alberi di piazze, viali e dimore storiche» così recita: «1. All’albo dei monumenti vegetazionali istituito con l’articolo 30, comma 1, della legge regionale 31 maggio 2001, n. 14, sono iscritti anche gruppi di alberature quando questi rappresentano nella loro complessità e interezza elemento caratterizzante di piazze, viali o dimore pubbliche e private di elevato interesse storico, artistico o culturale per il territorio di pertinenza». Ed i 22 Pini di Via Onorevole Manfredi nel loro insieme costituiscono proprio quell’elemento «caratterizzante», come indica il su citato articolo, il bel corso del Vignale di Nociglia. L’elevata importanza storico-culturale della bellissima via alberata è incrementata poi anche dal luogo rinomato sul quale la via si affaccia: il Parco dei Paduli, motivo per cui ancor più i Pini italici di Nociglia meritano di essere salvaguardati e tutelati essendo un prezioso patrimonio arboreo della collettività pienamente rispondenti ai requisiti menzionati dalla legge regionale n. 19 del 2003; a detta dell’interrogante bisogna impiegare i fondi pubblici per rimboschire, non per demolire gli alberi che ci sono, e per sostituirli con virgulti pertanto, se nel progetto della pista ciclabile si è previsto di acquistare anche 40 piante di canfora, si ritiene che sia più utile prevedere alberi autoctoni, ad esempio gli stessi pini domestici, al fine di piantumarli intorno ad altri tratti spogli della pista ciclabile a Nociglia o in uno degli altri paesi in cui si snoda la pista stessa, ma non certo sul Vignale e al posto dei pini presenti da preservare massimamente ed integralmente, e da assumere come invariante paesaggistica di qualunque progetto urbanistico; nel Salento, si assiste da alcuni anni ad un disdicevole diffuso sterminio di centinaia, di pini mediterranei, delle specie autoctone in Puglia da millenni, e di grande pregio naturalistico, quali i pini di Aleppo (Pinus halepensis) e i pini domestici (Pinus pinea) con autorizzazioni, a detta dell’interrogante, fondate su discutibilissime perizie tecniche che adducono strumentalmente a infondatezze scientifiche che tentano di farli passare per piante alloctone paventando, in maniera mistificatoria, danneggiamenti d’ogni sorta, che ben potrebbero trovare invece più facili soluzioni atte a garantire insieme fruibilità, risoluzione dei danni e conservazione degli alberi nella loro integrità; a giudizio degli interroganti le eventuali dannosità sarebbero prevenibili con saggi interventi minimali anche in relazione agli eventuali danni da radici a manufatti, marciapiedi e strade (come ben evidenziato, per il caso di Nociglia e non solo, nella relazione sopra citata del dottor Valentino Traversa); tutto questo agire albericida contro i pini nel Salento sembra il più delle volte essere permesso al fine di favorire appalti pubblici d’ogni tipo, di cosiddetta «rigenerazione urbana», tra cui inclusi gli appalti per la paradossale ripiantumazione in loco di altri alberi, anche alti diversi metri con grande spreco di denaro pubblico; vi è da aggiungere che il legno ricavato dalla potatura degli alberi, che viene fatto passare come rifiuto e di cui si perde la tracciabilità, arricchisce invece il sottobosco del lucroso mercato delle biomasse legnose per la produzione solitamente di energia elettrica e di cippato alimentando il rischio che beni pubblici, quali sono le alberature urbane e stradali, finiscono nei circuiti fumosi del mercato poco trasparente delle biomasse e delle energie iper-incentivate e falso-verdi, anzi «verdicide» in tal caso; nel caso di Nociglia, pur essendo stato depositato presso il comune uno studio tecnico del dottore forestale e paesaggista Valentino Traversa, che prevede la costruzione della pista ciclabile mantenendo in vita i 22 Pinus pinea, le varie pubbliche amministrazioni coinvolte non stanno rispettando i princìpi amministrativi comunitari e nazionali del «Buon andamento della pubblica amministrazione», avendo approvato un progetto, che, per una scelta politica ed errata valutazione tecnica, prevede il taglio degli alberi, con conseguenti sprechi di denaro pubblico, ingiustificato arricchimento di soggetti terzi a cui si vorrebbero affidare i lavori di espianto degli alberi, e deminutio del valore economico e paesaggistico di un bene che è invece da tutelare e salvaguardare; la crescente mobilitazione civica a difesa dei pini di Nociglia, in un momento storico in cui in tutto il Mediterraneo si alza una voce civica unica e forte a difesa della natura e degli spazi verdi urbani, come testimonia il caso emblematico del Gezi Park di Istanbul, è volta anche nel verso della coerenza burocratica-amministrativa, del buon governo e gestione del territorio a sua vera tutela, e nel verso della riaffermazione della spesso mancante saggezza, contro inutili sprechi e non-sensi meramente speculativi; una mobilitazione pacifista, ma non per questo meno ferma e decisa, che sta vedendo la partecipazione on line, nelle petizioni, di centinaia di persone, che stanno scrivendo a tutti gli organi competenti per sollecitare la salvezza degli alberi, una mobilitazione seguita da tv e giornali locali, ma anche da siti on line nazionali, come quello del giornale «la Repubblica», con l’articolo pubblicato il 27 giugno 2013, dal titolo «in lotta per salvare i pini di Nociglia». Inoltre risale allo scorso 25 novembre 2013 l’azione dimostrativa di incatenamento di diversi ambientalisti a quegli alberi, le cui foto hanno fatto il giro d’Italia in poche ore. L’azione di incatenamento è stata scaturita da un’imminente ordinanza di taglio degli alberi, emessa dal comune di Nociglia, poi subito ritirata anche a seguito della deposizione di un esposto alla procura della Repubblica di Lecce, motivato dalla massima urgenza dell’ordinanza verdicida emessa dal comune e che da lì a poche ore avrebbe sancito la fine degli alberi


Pini 3 Perciò ci chiede di “adoperarsi, per quanto di competenza, affinché l’area dell’intero Vignale di Nociglia sia sottoposta a vincolo ambientale, architettonico e paesaggistico, anche alla luce della suddetta legge n. 10 del 2013 «Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani», in modo da salvaguardare i pini e tutto il loro corollario di elementi architettonici di pregio, a partire dal ripristino in loco dei recentemente rimossi lampioni in ferro artistico del Vignale”.


Attualità

Tricase si fa arancione contro la violenza di genere

Manifestazione organizzata dall’Inner Wheel Club di Tricase – S. M. di Leuca e dal Rotary Club Tricase- Capo di Leuca con la partecipazione delle scuole del territorio per promuovere la cultura del rispetto, della parità e della non violenza

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In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, si è svolta per le vie del centro di Tricase una partecipata marcia di sensibilizzazione volta a promuovere la cultura del rispetto e del contrasto alla violenza di genere.

L’iniziativa, che rientra nella campagna internazionale “Orange The World” di UN Woman, è stata organizzata dall’Inner Wheel Club di Tricase – S. M. di Leuca e dal Rotary Club Tricase- Capo di Leuca, realtà impegnate nella diffusione di valori di solidarietà, tutela dei diritti e sostegno alla comunità.

Evento particolarmente significativo anche per la presenza attiva delle scuole del territorio, che hanno aderito con entusiasmo e spirito di partecipazione: gli istituti comprensiviTricase – Via Apulia” e “Pascoli”, il Liceo Comi”, e il LiceoStampacchia”.

Gli studenti, accompagnati dai loro insegnanti, hanno contribuito con cartelloni, slogan, riflessioni attestanti profonda sensibilità e momenti di condivisione, dimostrando consapevolezza e attenzione verso un tema che riguarda profondamente il presente e il futuro della società.

Il loro coinvolgimento ha rappresentato un messaggio forte: educare al rispetto fin da giovani è il primo passo per costruire comunità più giuste e sicure.

Alla marcia hanno preso parte anche diverse associazioni locali, che hanno voluto testimoniare la propria vicinanza alle donne vittime di violenza e ribadire l’importanza di fare rete tra istituzioni, scuola e terzo settore.

La presenza congiunta di enti, studenti e cittadini ha trasformato l’iniziativa in un momento di forte impatto emotivo e civile.

In chiusura, Pasquale Santoro in rappresentanza de “Le lanterne di Diogene”, ha reso partecipi tutti i presenti di riflessioni tratte dal libro “Cara Giulia” di G. Cecchettin, rivolte espressamente al mondo maschile.

Un appello condiviso con tutti i presenti: continuare a lavorare insieme per promuovere la cultura del rispetto, della parità e della non violenza, affinché giornate come questa non restino episodi isolati ma diventino parte di un percorso quotidiano di consapevolezza e impegno comune.

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Attualità

Matino: marito violento con la moglie disabile

Convivente con gravi disabilità vittima di maltrattamenti. Carabinieri arrestano 48nne agricoltore del posto

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Non c’è pace! Siamo freschi reduci da una giornata intensa di sensibilizzazione contro la violenza di genere ma, evidentemente, chi vive di sopraffazione e abusi, da quell’orecchio proprio non ci sente.

L’ultimo episodio in ordine di tempo è accaduto a Matino, proprio all’indomani del 25 novembre, data in cui ricorre la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

I Carabinieri hanno adottato l’ennesimo provvedimento nei confronti di un uomo ritenuto responsabile di maltrattamenti in famiglia.

I militari della Stazione di Taviano, supportati dai colleghi della Sezione Radiomobile del NOR della Compagnia di Casarano, hanno arrestato in flagranza di reato un 48nne agricoltore del posto.

Secondo una prima ricostruzione della dinamica dei fatti, l’uomo si sarebbe reso autore di maltrattamenti nei confronti della propria convivente poco più giovane e con gravi disabilità riportata dopo un incidente stradale.

Ad allertare gli uomini dell’Arma, prontamente intervenuti presso l’abitazione dei coniugi, è stata la stessa vittima a seguito dell’ennesimo episodio di violenza che si è vista costretta a subire al culmine di una banale lite domestica.

La donna, in evidente stato di agitazione, ha riferito ai militari di essere da tempo vittima di minacce verbali e aggressioni fisiche, spesso scaturite da futili motivi e aggravati dallo stato di ebbrezza alcolica cui l’uomo era solito trovarsi.

Episodi che gli uomini dell’Arma hanno potuto effettivamente constatare anche nel corso del loro intervento ovvero dopo aver assodato la condotta aggressiva dell’indagato; comportamento che li ha spinti a porre immediatamente in sicurezza la vittima e procedere all’arresto dell’uomo.

Al termine delle operazioni, come disposto dal P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce che conduce le indagini, il 48nne è stato arrestato e condotto presso la Casa Circondariale di Lecce e dovrà rispondere delle gravi accuse a suo carico.

Questo intervento si inserisce nel più ampio quadro delle attività quotidiane dell’Arma dei Carabinieri, che continua a promuovere una cultura della prevenzione, dell’ascolto e della protezione delle vittime, con l’obiettivo di contrastare con fermezza ogni forma di violenza e garantire un concreto sostegno a chi trova il coraggio di denunciare.

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Attualità

Regionali: i salentini eletti

L’analisi del voto. Affluenza ai minimi storici. I risultati nella Circoscrizione di Lecce

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di Giuseppe Cerfeda

A scrutinio finito poche sorprese dalle urne delle elezioni regionali. Come ampiamente previsto è prevedibile ha vinto il centrosinistra ed anche con un margine importante.

L’ex sindaco di Bari Antonio Decaro, candidato apprezzato anche oltre l’appartenenza politica, è il nuovo governatore di Puglia.

Se l’esito era prevedibile e previsto ciò che non si poteva prevedere, invece, era un’affluenza al voto così bassa.

AFFLUENZA AI MINIMI STORICI

Si sapeva che non ci sarebbe stata una corsa alle urne ma numeri così deprimenti non erano immaginabili.

Pensate che in tutta la Puglia ha votato appena il 41,83% % degli aventi diritto.

In provincia di Lecce il dato si è attestato al 44,49%.

Taurisano è il paese con l’affluenza più bassa in assoluto, appena il 29,99%.

E in altri centri come Ruffano, Ugento, Gagliano del Capo e Matino si è appena scollinato il 30%.

E non è che negli altri Comuni ci sia stata una gara a chi vota prima, anzi!

Se l’affluenza al voto è un indicatore importante della salute democratica di un Paese non siamo affatto messi bene.

Quanto sta avvenendo potrebbe portare a una crisi di fiducia nelle istituzioni e nel sistema politico.

Anche a guardare gli eletti, l’impressione è che siano sempre gli stessi, alcuni magari provenienti da incarichi diversi, ma sempre gli stessi.

Se poche persone votano, può significare che i cittadini non si sentano rappresentati o non siano soddisfatti dei partiti e dei candidati.

Ed è come il famoso cane che si morde la coda: se in pochi esercitano il loro diritto, difficile possano emergere figure nuove, vinceranno sempre quelli che hanno un loro zoccolo duro e un bacino consolidato da cui attingere voti.

Altro che bagno democratico…

I RISULTATI NELLA CIRCOSCRIZIONE DI LECCE

Se zoomiamo sul Salento scopriamo che il dato complessivo premia ancora il centrosinistra e il neo governatore Decaro ma le distanze con il centrodestra e Lobuono non sono così ampie come per il dato complessivo regionale (63,97% contro 35,13%).

La colazione di centrosinistra è stata, infatti, suffragata da 168.366 elettori pari al 53,68% del totale dei votanti.

Lobuono e il centrodestra si sono invece fermati a 142.147 voti (45,32%).

I SALENTINI ELETTI

Sono nove i consiglieri regionali che spettano alla Circoscrizione di Lecce.

Cinque di loro siederanno sui banchi della maggioranza.

Due provengono dalla lista del Partito Democratico e sono l’ex presidente della provincia Stefano Minerva (31.917 preferenze) e l’uscente Loredana Capone (15.238).

L’eletta per la lista Decaro Presidente è Silvia Miglietta (5.940).

Dalla lista Per la Puglia emerge Sebastiano Leo (11.871). Infine, per il MoVimento 5 Stelle, eletto il leccese Cristian Casili.

Rappresenteranno il Salento dagli scranni dell’opposizione Paolo Pagliaro (30.339 voti) e Cataldo Basile (17.748) entrambi di Fratelli d’Italia; Gianfranco De Blasi dalla lista Lega-Udc (11.853) e Paride Mazzotta di Forza Italia (10.539 preferenze).

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