Cronaca
Ancora caporalato: sanzioni salate
Lavoratori stranieri impiegati sotto al sole in barba alle normative su salute e sicurezza

Continua incessante l’azione della Task Force anti caporalato dell’Arma dei Carabinieri istituita dal Comando Provinciale Carabinieri di Lecce e formata da personale del Nucleo Investigativo e delle Stazioni del Comando Provinciale con il qualificato supporto del personale del Nucleo Ispettorato del Lavoro dei Carabinieri di Lecce i quali, dal mese di giugno, senza sosta stanno procedendo al controllo delle aree rurali al fine di monitorare il fenomeno dello sfruttamento della manodopera meglio noto come caporalato.
Anche ieri non sono mancati i controlli, infatti, a Lequile in località “monte”, i militari della task force dell’Arma con il supporto dei colleghi della Stazione Carabinieri di San Pietro in Lama ieri supportati anche dai Carabinieri del Gruppo Tutela del Lavoro di Napoli nonché funzionari dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Lecce, sono intervenuti in un terreno agricolo dove si stava svolgendo la raccolta dei pomodori, dopo un’attenta osservazione della località e dei terreni al fine di raccogliere elementi indicativi dello sfruttamento nei confronti dei lavoratori.
Sullo stesso i militari dell’Arma hanno proceduto al controllo di circa 20 lavoratori, tutti stranieri e tramite questi hanno ricostruito la filiera del procacciamento dei lavoratori fatta da due soggetti che sono stati deferiti in stato di libertà ai sensi dell’art. 603 bis del codice penale per “intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro”:
G.M. cl. 1938 di Porto Cesareo, quale locatario del terreno e datore di lavoro;
Y.K.B., cl. 1982 cittadino Siriano ma residente ad Andria (BT) quale reclutatore e coordinatore dei lavoratori sul posto.
Gli accertamenti hanno consentito di riscontrare che dal 21.07.2019 al 02.08.2019 l’ottantenne di Porto Cesareo aveva assunto e impiegato 3 lavoratori extracomunitari (2 ghanesi e 1 senegalese) per la raccolta pomodori:
violando normativa circa l’orario di lavoro poiché i lavoratori venivano impiegati tra le 10 e le 11 ore al giorno;
adottando metodologie di retribuzione difformi da contratti collettivi, infatti vanivano retribuiti a cottimo, circa 1 euro a cassetta piccola e 4 euro a cassone tecnicamente chiamato bins, dando degli acconti in anticipo in contanti, cosa vietata dalla legge;
violando la normativa sulla sicurezza del lavoro e dei lavoratori quali omessa formazione, omessa visita medica, omessa distribuzione e utilizzo dei dispositivi di protezione individuale quali guanti, copricapo per il sole e scarpe idonee e a norma;
Mentre il siriano è stato appurato essere colui il quale aveva reclutato e coordinato i lavoratori sul campo.
Oltre alla denuncia per quanto previsto dalla violazione del codice penale a carico del datore di lavoro sono state elevate sanzioni sia di natura penale che sanzioni amministrative per le violazioni inerenti il D.lgs. 81/2008 (Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro) per complessivi 18.673 € tra: omessa vigilanza sanitaria, omessa consegna dei dispositivi di protezione individuale e omessa formazione dei lavoratori.
Ad oggi la Task Force anti caporalato ha proceduto all’osservazione ed al controllo di ben 25 aziende agricole, circa 200 i lavoratori controllati, due sono state ad oggi le persone arrestate altre 6 sono state deferite in stato di libertà per le varie violazioni penali connesse alla materia del lavoro dello sfruttamento e della sicurezza, mentre sono state contestate decine di sanzioni, tra penali e amministrative per oltre 70.000 euro.


Cronaca
Donna uccisa a Racale: fermato il figlio alla periferia del paese

Dramma nel primo pomeriggio di oggi a Racale dove una donna ha perso la vita, probabilmente per mano di uno dei suoi figli.
L’episodio si è verificato attorno alle 14 nell’abitazione di famiglia, in via Toscana, dove il ragazzo al momento ricercato (21 anni) l’avrebbe ripetutamente colpita con accetta, uccidendola.
Subito dopo il delitto, il giovane è fuggito. Sul posto sono intervenuti i soccorsi e i Carabinieri, che hanno avviato le ricerche per rintracciarlo. La comunità locale è sconvolta dall’accaduto. Seguono aggiornamenti.
AGGIORNAMENTO
È stato fermato il giovane accusato di aver colpito alla testa la madre con un’accetta. Dopo il delitto, il ragazzo si era dato alla fuga ed era attivamente ricercato dai carabinieri. La vittima, Teresa Sommario, 53 anni, era nata in Germania e risiedeva a Racale, dove abitava insieme al figlio, Filippo Manni, di 21 anni. In base alle prime ricostruzioni degli investigatori, sarebbe stato proprio il ragazzo, per ragioni ancora da chiarire, ad aggredire la madre. Sul luogo dell’accaduto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Casarano e del nucleo investigativo di Lecce. Il giovane è stato individuato mentre si aggirava per il paese: pare che sia stato un passante a notarlo e ad allertare le forze dell’ordine. Manni è stato condotto in caserma per essere sottoposto a interrogatorio.
Alessano
Ventiseienne leccese fermato per spaccio. A Tricase e Alessano controllati ristoranti, pizzerie e bar
Carabinieri in azione: arrestato spacciatore, denunciati i titolari di due attività commerciali e sequestrati oltre 60 chili di prodotti alimentari di vario genere, tra cui ostriche, vongole, prodotti carnei e di rosticceria, salumi…

Quello appena trascorso è stato un week-end caratterizzato da serrati controlli che i carabinieri del Comando Provinciale di Lecce hanno messo in atto in tutta la provincia.
Un servizio straordinario di controllo del territorio che gli uomini dell’Arma hanno attuato non solo per contrastare lo spaccio di stupefacenti ma anche per il controllo di persone sottoposte a misure coercitive e per l’accertamento di irregolarità in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.
Il dispositivo ha visto impegnati anche militari del N.A.S. e del N.I.L. di Lecce oltre a personale ispettivo dell’I.T.L. del capoluogo salentino.
Un 26enne leccese è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti; due persone sono state segnalate alla competente autorità giudiziaria: uno per evasione, l’altro per aver assunto lavoratori in nero.
Sequestrati quasi 80 grammi di sostanze stupefacenti, comminate sanzioni amministrative per oltre 12mila euro e ammende per oltre 25mila euro.
L’ESITO DELLE OPERAZIONI
I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Lecce hanno arrestato nella flagranza di reato, un 26enne per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Già nel corso della mattinata, il giovane già noto alle cronache per violazioni in materia di stupefacenti, sebbene riconosciuto dai militari, era risucito a sottrarsi ai controlli che i carabinieri stavano effettuando a Lequile, in una zona nota perché frequentata da persone dedite allo spaccio.
Lo stesso era riuscito ad eludere i controlli dandosi repentinamente alla fuga a bordo della sua bicicletta per le vie del centro abitato.
Poche ore, però, è stato raggiunto dai militari mentre stava facendo rientro presso la propria abitazione.
Vano il suo secondo tentativo di darsi alla fuga: sebbene avesse tentato di divincolarsi, scaraventandosi contro i militari ai quali ha provocato anche lesioni personali, è stato bloccato e sottoposto ad approfonditi controlli.
Gli uomini dell’Arma hanno quindi proceduto ad una perquisizione personale e domiciliare e, nel corso di quest’ultima, hanno rinvenuto un involucro in cellophane contenente 8,5 grammi circa di cocaina che il giovane teneva occultata all’interno di un mobile nella sua camera da letto. Nel corso delle operazioni gli investigatori hanno rinvenuto, occultato nel frigorifero del vano cucina, un panetto di oltre 40 grammi circa hashish e 20 grammi circa di marijuana.
All’interno di un altro pensile situato nello stesso vano, è stato rinvenuto anche un bilancino di precisione oltre a materiale vario per il confezionamento.
Al termine delle operazioni, il giovane è stato arrestato e, come disposto dal P.M. presso la Procura della Repubblica di Lecce che conduce le indagini, sottoposto agli arresti domiciliari.
Svolti anche servizi finalizzati al contrasto delle violazioni in tema di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.
È stata anche questa quindi la finalità del servizio svolto dai Carabinieri della Compagnia di Tricase che hanno effettuato uno specifico servizio di controllo nel centro cittadino di Tricase e in quello di Alessano.
Il servizio è stato effettuato congiuntamente ai militari specializzati del NAS e del NIL di Lecce nonché del personale ispettivo dell’I.T.L. del capoluogo salentino.
Nell’ambito di tale servizio, i militari hanno ispezionato diverse attività commerciali tra cui ristoranti, pizzerie e bar.
Il 47enne titolare di un bistrot, è stato segnalato per violazioni in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro ovvero per non aver mai redatto il cosiddetto DVR (documento di valutazione dei rischi) e per avere occupato una lavoratrice in nero.
Sono stati inoltre sequestrati oltre 60 chili di prodotti alimentari di vario genere, tra cui ostriche, vongole, prodotti carnei e di rosticceria, salumi, tutti rinvenuti congelati in confezioni prive di indicazioni relative alla tracciabilità.
Al titolare è costata anche l’emissione del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale.
Analogo provvedimento è stato emesso anche nei confronti del gestore di un bar, ubicato nel centro di Alessano, dove i militari hanno riscontrato gravi violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro ovvero per non aver inviato i lavoratori dal medico competente al fine di essere sottoposti a sorveglianza sanitaria.
Al termine dei controlli i militari hanno provveduto ad inoltrare opportuna segnalazione alla competente aAutorità amministrativa per l’emissione di eventuali ulteriori provvedimenti.
Sono state elevate infine sanzioni amministrative per un totale di oltre 12mila euro e contestate ammende per oltre 25mila euro.
Il complesso dispositivo attuato sul territorio salentino è stato indirizzato anche al controllo di persone sottoposti a misure coercitive di vario tipo e, proprio in tale contesto, i Ccarabinieri hanno segnalato alla competente A.G. un 27enne ed un 30enne, entrambi già noti alle cronache, per evasione.
Sebbene si trovassero agli arresti domiciliari, nel corso dei controlli non erano presso le proprie abitazioni.
Considerevoli anche i controlli alla circolazione stradale che hanno permesso l’identificazione di oltre 50 persone ed il controllo di 40 veicoli.
In tale contesto sono state elevate contravvenzioni per violazione del Codice della Strada per un importo complessivo di oltre 1.200 euro.
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Cronaca
Incendio sul litorale di Salve: ecco il CanadAir

Un vasto incendio è divampato questa mattina tra Torre Pali e Pescoluse, nella zona costiera di Salve, nel basso Salento.
Le fiamme hanno interessato l’area di macchia mediterranea, minacciando diverse villette estive e la strada provinciale, invasa dal fumo e chiusa al traffico.

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, per garantire lo svolgimento delle operazioni di spegnimento e impedire che le fiamme raggiungessero anche le spiagge di Pescoluse.
Fumo trasportato verso il mare: bagnanti allontanati

Il vento ha portato il fumo direttamente verso la costa, invadendo un tratto di spiaggia. Le nuvole nere hanno reso l’aria irrespirabile, costringendo molti dei bagnanti presenti a interrompere il bagno e lasciare la spiaggia.
Necessario un CanadAir

Non si registrano feriti o vittime.
Tuttavia, le fiamme hanno continuato ad espandersi e per riuscire a circoscriverle si è reso necessario l’intervento di un CanadAir, entrato in azione attorno alle 16.
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