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Cronaca

Treno Lecce-Milano bloccato in campagna per ore

“Eravamo al buio, la gente urinava negli angoli, ci sono state risse e panico”. L’incredibile disavventura natalizia su un Frecciargento rimasto bloccato a Fidenza

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Un Natale da incubo quello dei passeggeri del treno Frecciargento Lecce-Milano partito dal capoluogo leccese proprio la mattina del 25 dicembre, alle 10e06.


Il treno 8824, che avrebbe dovuto raggiungere il capoluogo lombardo poco prima delle 19, ha interrotto la sua corsa nelle campagne di Fidenza, nel parmense.


Una sosta improvvisa dovuta ad un guasto, che è durata più di 4 ore. Con i passeggeri rimasti al buio.


Repubblica riporta il racconto di una ragazza che era a bordo: “Ci siamo sentiti braccati, ci sono state risse e attacchi di panico. Soprattutto ci siamo sentiti soli, perché era la sera di Natale, e anche se abbiamo provato a chiamare carabinieri e vigili del fuoco, non ci rispondevano oppure non ci prendevano sul serio”.


Il black out del treno è dovuto ad un guasto tecnico. La beffa, il fatto che a poche centinaia di metri vi era proprio la stazione di Fidenza, ma i viaggiatori, come accade sempre in questi casi in assenza di una banchina, non sono stati comunque fatti scendere per questioni di sicurezza.


“Eravamo al buio totale – continua a raccontare la ragazza – siamo stati noi stessi a fare luce utilizzando le piccole torce che qualcuno aveva in valigia”.


Testimoni riportano di odori nauseabondi provenienti dal bagno, di bambini che hanno fatto pipì negli angoli, della decisione presa a un certo punto di spostarsi tutti nelle prime due carrozze, dove almeno c’erano le luci di emergenza.

L’attesa è durata fino a quando non è arrivata una locomotiva che ha trainato le carrozze ferme alla stazione di Fidenza.


Da lì un Frecciarossa ha portato tutti a Milano, a velocità ridotta.


Una esperienza che senz’altro i passeggeri non dimenticheranno mai. Pranzo e cena di Natale intrappolati a bordo di un treno fermo, spento e senza luce. Accompagnate da un cocktail di rabbia e paura.


Le vittime dell’infelice accaduto meditano in gruppo di far causa a Trenitalia.


L’auspicio è che ai malcapitati non tocchi anche la beffa già vissuta da tanti (compreso chi scrive) che in passato son incappati in situazioni simili. Quella, dopo ore di blackout e prigionia in campagna, senza aria condizionata e senza possibilità di aprire porte o finestrini (che come noto sulle Frecce sono ermetici), di sentirsi dire che solo pochi minuti, delle innumerevoli ore di ritardo dovute al guasto, sono imputabili a Trenitalia.


Lor. Z.


Alessano

Utilitaria si ribalta, feriti due giovani

Il sinistro intorno alle 16 del pomeriggio sulla strada che da Alessano conduce a Presicce – Acquarica. Mentre per il ragazzo sono state sufficenti le cure sul posto, per la ragzza è stato necessario il ricovero all’ospedale di Tricase, ma non corre pericolo di vita

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Sinistro stradale nel pomeriggio sulla strada che da Alessano conduce a Presicce – Acquarica.

Una Lancia Ypsilon 10, con a bordo un ragazzo e una ragazza, si è ribaltata lungo la Porvinciale 79 e gli occupanti sono rimasti feriti.

Per cause ancora in corso di accertamento, l’autista dell’utilitaria ne ha perso il controllo e l’auto si è ribaltata.

I primi soccorsi sono arrivati dagli automobilisti di passaggio che hanno anche chiamato il 112.

Così sul posto sono intervenute due ambulanze provenienti dal Punto di primo intervento del presidio territoriale di Gagliano del Capo e dall’ospedale “Ferrari” di Casarano.

Il ragazzo è stato medicato sul posto, mentre per la giovane donna, vittima di fratture e contusioni, sono stati necessari il trasferimento al pronto soccorso dell’ospedale “Cardinale Giovanni Panico” di Tricase e il successivo ricovero.

Secondo quanto si apprende, le sue condizioni non sarebbero gravi ma i medici non hanno sciolto la prognosi e continuerebbero a tenerla sotto osservazione.

Dopo quando avvenuto, erano circa le 16 di questo pomeriggio, la strada è rimasta chiusa la traffico per un’ora.

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Cronaca

Marchi contraffatti, sequestro e denunce

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Nel sud Salento due persone effettuavano un vero e proprio servizio di vendita a domicilio di capi riportanti marchi di noti brand di moda

Nell’ambito del dispositivo di contrasto ai traffici illeciti, i militari della Compagnia della Guardia di finanza di Otranto hanno svolto controlli mirati nei confronti di alcune persone di nazionalità estera dedite alla vendita di capi di abbigliamento contraffatti riportanti marchi di noti brand di moda.

Dalle indagini è risultato che due persone effettuavano un vero e proprio servizio di vendita a domicilio nell’area del sud Salento.

L’intervento ha consentito di sottoporre a sequestro, oltre alle due autovetture in uso agli indagati, 1.330 prodotti ritenuti contraffatti, tra cui giubbotti, felpe, zaini e altri capi di abbigliamento, riportanti noti marchi come Prada, Louis Vuitton, K-way e Balenciaga.

Se immessi in commercio, i capi di abbigliamento sottoposti a vincolo, avrebbero fruttato migliaia di euro di profitti illeciti, contribuendo ad alimentare l’industria del falso.

I due soggetti, di nazionalità rumena, sono stati denunciati alla competente autorità giudiziaria, per le ipotesi delittuose di contraffazione, alterazione o uso di marchi o segni distintivi, introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi e per il reato di ricettazione.

Le indagini proseguiranno con il fine di individuare e disarticolare la catena logistica, organizzativa e strutturale dell’intera filiera, contrastando una condotta illecita che alimenta i circuiti sommersi dell’evasione fiscale, del lavoro nero e della criminalità organizzata.

La contraffazione e il commercio di prodotti non genuini e insicuri danneggiano il mercato, sottraendo opportunità e lavoro alle imprese che rispettano le regole.

 

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Attualità

Acido cianidrico nei Sapori Amaretti alle mandorle della Colussi

Sono stati rilevati valori troppo alti di acido cianidrico. Non possono essere esclusi seri rischi per la salute. Sconsigliato il consumo

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Colussi SpA Milano ha emesso un richiamo dei suoi Sapori Amaretti alle mandorle in confezioni da 175 g con date di scadenza 2 maggio 2026 e 25 agosto 2026.

L’azienda afferma che negli amaretti sono stati riscontrati livelli elevati di acido cianidrico e non possono essere esclusi rischi per la salute.

Nello specifico si tratta di due lotti delle confezioni da 175 gr Lotto L355122 1 e L355237 1 con scadenza rispettivamente del 2 maggio 2026 e 25 agosto 2026.

Le altre date di scadenza e gli altri prodotti del marchio “Sapori”, non sono interessati dal richiamo.

Gli amaretti interessati dal richiamo sono prodotti da Colussi S.p.A. con sede legale in via G. Spadolini n° 5, nella città metropolitana di Milano.

L’acido cianidrico (HCN) o cianuro di idrogeno, chiamato anche acido prussico, è una tossina naturale con elevata tossicità acuta, caratterizzata dall’inibizione della respirazione cellulare.

Ciò può causare un’intossicazione acuta con sintomi quali convulsioni, vomito e mancanza di respiro, che possono portare a paralisi respiratoria fatale.

Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” di Lecce, raccomanda a coloro che hanno acquistato il prodotto incriminato, di non consumare gli articoli interessati e di restituirli, non aperti o anche già aperti, al rispettivo punto vendita.

Il prezzo di acquisto verrà rimborsato, anche in assenza di scontrino.

Chi abbia assunto questa sostanza e successivamente manifesti sintomi gravi o persistenti dovrà consultare un medico.

Non è consigliabile, invece, un trattamento medico preventivo in assenza di sintomi.

 

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