Attualità
La pompa di benzina che parla dialetto: “Digita lu codice e ficca la carta!”

Simpatica trovata per una stazione di servizio salentina.
La colonnina dell’erogatore self service parla dialetto! (segue video). Le istruzioni scritte sono accompagnate da una voce che parla leccese: “Digita lu codice subbra la tastiera”, ed ancora “Ficca la carta” e “Scocchia l’erogatore subbra lu schermu”.
Attualità
Cartoline da una “kiss cam”: la fotografia della deriva dell’informazione sui social
L’episodio dei due presunti amanti al concerto dei Coldplay diventa un esercizio deontologico estendibile a tutti

di Lorenzo Zito
Questa storia dei due presunti amanti al concerto dei Coldplay è un bell’esercizio di deontologia giornalistica, estendibile anche a chi non pratica la professione.
Ebbene mi è stato insegnato (nemmeno troppo tempo fa) che se ci si reca ad un evento pubblico, in cui è risaputo esserci una grande attenzione mediatica, ci si può e ci si deve aspettare di essere inquadrati dai mass media. Un po’ come nelle partite di calcio: se veniamo mandati in tv in mondovisione, la nostra privacy non è stata violata. Abbiamo scelto noi di esserci, consapevolmente.
Mi è stato poi insegnato che in taluni casi la sfera privata delle persone può essere resa pubblica. È il caso di quei personaggi la cui notorietà, la cui fama o il cui ruolo nella società si basano anche sulla condivisione con il proprio pubblico di elementi che, appunto, riguardano strettamente la propria vita personale. Non avremmo altrimenti il gossip, o i Ferragnez di turno.
Il caso dei nostri amici al concerto dei Coldplay quindi è o non è spiattellabile sulla copertina del mondo?
Va fatto un distinguo. Un conto è diffondere la sola immagine di una o più persone persone allo stadio (perché le tv riprendono i bambini sugli spalti? Perché una semplice inquadratura non ne permette l’identificazione, l’inserimento in un contesto privato e personale, quindi non viola i codici a tutela della loro minore età). Ben altro è usare quella inquadratura per zoomare sull’intimità di una persona che famosa non è.
Bene. Sfido chiunque a dire oggi che, già prima della settimana scorsa, fosse a conoscenza dell’identità della responsabile delle risorse umane di Astronomer. Lo stesso dicasi per il CEO della medesima azienda.
Insomma. Vanno al concerto? Devono mettere in conto di essere inquadrati, certo. Ma non tutto il resto.
Perché allora tutte le testate possibili e immaginabili, anziché fermarsi alla diffusione di quei frame, li hanno passati ai raggi X, raccontandoci la loro vita?
La risposta (preoccupante) è nella deriva della gestione dell’informazione ai tempi dei social. Nella pratica sempre più diffusa del solleticare le nostre curiosità ed il nostro istinto più buio.
Per carità, le tre S del giornalismo funzionano dalla notte dei tempi (Sesso, Soldi, Sangue). Ma oggi se tutti online fanno qualcosa, non importa più che essa sia giusta o sbagliata. Se tutti lo pubblicano, questo ci garantisce quasi certamente l’impunità.
In che misura allora questo esercizio di deontologia giornalistica (lo ammetto, bello solo per gli addetti ai lavori) è estendibile anche a chi non pratica la professione?
Lo è perché forse gli unici che possono fermare questa deriva sono coloro che non sono deputati a farlo.
Se oggi il controllo su determinati fenomeni è impossibile (o difficile) spetta a noi tutti una assunzione di responsabilità nel rispondere a quel solletico di cui sopra.
Presto o tardi il tritacarne verrà a bussare alla nostra porta e, magari, non sarà perché siamo stati riprovevoli, tradendo le nostre mogli (lungi da me difendere i due amici dei Coldplay).
Un esempio? In quel tritacarne ci è finita anche la vera vittima, che di sicuro meno di tutti aveva il piacere di divenire “famosa per un giorno” (di quelli che durano per sempre). La moglie. Ci avevate già pensato?
Attualità
Cambio del martelletto: il Rotary Club di Tricase ha un nuovo Presidente
Colucci ha richiamato il significato profondo del faro che campeggia nello stemma del suo anno: un simbolo che rappresenta non solo la direzione da seguire, ma anche la volontà di illuminare il cammino, essere un punto di riferimento per il territorio, costruire ponti tra le persone e promuovere con determinazione il bene comune…



Attualità
218 milioni per dare un nuovo volto agli aeroporti di Puglia
Una lista di interventi grazie a questo finanziamento verranno destinati allo sviluppo e al potenziamento degli scali di Brindisi, Foggia e Grottaglie…

Grandi manovre per l’aeroporto “Karol Wojtyla” di Bari, quello di Brindisi, di Foggia e Grottaglie.
Cambierà l’assetto dell’aerostazione del capoluogo grazie agli investimenti contenuti nel contratto di programma, firmato da Enac e Aeroporti di Puglia, per il periodo che va dal 2024 al 2027.
A Bari verrà effettuato un prolungamento con quasi mille posti auto in più, e realizzato un centro da 2 mila metri quadrati riservato alle attività commerciali.
Una lista di interventi con un finanziamento totale di 218 milioni, verranno destinati anche allo sviluppo e al potenziamento degli scali di Brindisi, Foggia e Grottaglie.
Dei 218 milioni il 30% andrà a Bari, il 25% a Brindisi, il 23% a Grottaglie e il 22% a Foggia.
Per lo scalo del Salento, dove è in corso la ristrutturazione, saranno riqualificati pista e piazzale (8,5 milioni), ed a Foggia verrà realizzato il nuovo distaccamento dei vigili del fuoco (7 milioni).
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