Attualità
Polveri sottili: Arpa fa il punto in provincia di Lecce
Tra le attività delle Agenzie regionali per la Prevenzione e la Protezione dell’Ambiente rientra il monitoraggio del Pm10 presente nell’aria attraverso l’utilizzo di stazioni fisse. In linea con quanto fatto anche dalle altre Agenzie d’Italia, l’Arpa regionale ha raccolto i dati e fatto il punto sulla presenza in Puglia, nel corso del 2020, di polveri sottili, e in particolare sul Pm10.
Il Pm10 è l’insieme di particelle con diametro aerodinamico inferiore a 10 μm (10-6 m). Le sue ridotte dimensioni gli permettono di penetrare nell’apparato respiratorio. Vari studi epidemiologici hanno evidenziato correlazioni tra le concentrazioni del Pm10 e l’incremento di mortalità e di ricoveri per malattie cardio-polmonari.
Il Pm10 si distingue in primario, generato direttamente da una fonte emissiva (antropica o naturale), e secondario, derivante cioè da altri inquinanti presenti in atmosfera attraverso reazioni chimiche. La presenza di questo inquinante, infatti, dipende da molteplici variabili quali le condizioni meteoclimatiche, le avvezioni di polveri desertiche, le reazioni tra precursori.
L’esposizione acuta a breve termine è monitorata attraverso l’indicatore relativo alla media giornaliera di Pm10 per la quale è stata individuata la soglia di 50 μg/m3. Ad essa fanno riferimento sia il limite di legge nazionale (D.Lgs. 155/2010, che prevede massimo 35 superamenti annui), sia il valore di riferimento da non superare per tutelare la salute umana raccomandata dall’Oms, Organizzazione Mondiale della Sanità (non superare più di 3 volte in un anno).
Il raggiungimento del rispetto del valore di riferimento dell’Oms è uno degli obiettivi per lo sviluppo sostenibile contenuti nell’Agenda 2030 dell’Onu.
In Puglia si conferma il trend di miglioramento della qualità dell’aria. “La situazione dei dati di Pm10 in Puglia nel 2020 – dichiara Vito Bruno, direttore generale di Arpa Puglia – conferma il trend positivo degli ultimi tre anni, in termini di rispetto dei limiti di legge nazionale (Dlgs. 155/2010). Non ci sono stati nel corso dell’anno superamenti, in quanto non sono stati superati in nessuna stazione di monitoraggio di qualità dell’aria, i 35 superamenti annui permessi dalla legge. Da un punto di vista dei valori di riferimento dell’Oms, invece, si riscontra un trend pressoché stazionario nell’ultimo triennio, con un dato, relativo al 2020, di 40 stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria che hanno superato il valore di riferimento. Il miglioramento della qualità dell’aria, in media, nel 2020 è il frutto del combinato disposto di controlli più numerosi, innovazione tecnologica nelle attività produttive, ed una maggiore sensibilità per la tutela ambientale che ci auguriamo continui a crescere tra cittadini e operatori economici. Abbiamo scelto di analizzare il Pm10 avendo quale riferimento sia il Dlgs. 155/2010, sui limiti della qualità dell’aria in ambiente, che i parametri fissati per il Pm10 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. In tal modo abbiamo verificato come al rispetto dei limiti di qualità dell’aria, come disciplinati dalla normativa ambientale – con un trend in costante miglioramento – non corrisponda analogo risultato per il rispetto dei parametri fissati dall’Oms. Una ragione per non fermarsi ed anzi per rafforzare i monitoraggi e sollecitare politiche ambientali ancora più ambiziose, in una visione realmente integrata di tutela dell’ambiente e della salute. Nel frattempo stiamo elaborando i dati, relativi al 2020, per tutti gli altri inquinanti previsti dalla legislazione nazionale, in materia di qualità dell’aria”.
Situazione in Puglia – dati di PM10 del 2020 e trend 2015-2020
Nel 2020 in Puglia, le 52 stazioni di monitoraggio della Rete Regionale della Qualità dell’Aria (Rrqa) che monitorano il Pm10, non hanno registrato il superamento del limite di legge.
Il valore di riferimento OMS è stato invece superato in 40 stazioni (77%) che rispetto alla totalità dei superamenti nazionali, rappresenta il 10%.
A Lecce il valore limite di legge non è mai stato superato dal 2015 al 2020, mentre il valore di riferimento dell’Oms è stato superato quasi sempre nei sei anni oggetto di studio.
Rispetto al 2019, nel 2020 si registra l’aumento del numero di superamenti in entrambe le centraline presenti nel capoluogo leccese.

Attualità
Altritudini piace anche all’Europa
Il progetto dell’Associaizone Pari è risultato vincitore del bando Connecting Spheres-Oxfam Italia e finanziato dall’Ue. Cuore pulsante della residenza artistica, affidata agli esperti Walter Prete e Gustavo D’Aversa, gli studenti e le studentesse dell’Istituto comprensivo “Tricase- Via Apulia”
Il progetto (soggetto proponente PARI APS e come soggetti partner il Comune di Tricase, la Commissione Pari Opportunità della Provincia di Lecce, Agedo Lecce) si propone di avviare un processo di trasformazione delle norme sociali che perpetuano la violenza di genere, promuovendo lo sradicamento degli stereotipi contro le persone LGBTQIA+, adottando una prospettiva intersezionale e utilizzando il linguaggio e la forza dirompente del teatro sociale.
La residenza artistica sarà affidata agli esperti Walter Prete e Gustavo D’Aversa, che guideranno dieci studenti e studentesse nella produzione e nella messa in scena di uno spettacolo teatrale inedito sul contrasto alla violenza di genere e contro le discriminazioni nei confronti delle persone LGBTQIA+.
Cuore pulsante della residenza artistica saranno gli studenti e le studentesse dell’Istituto comprensivo “Tricase – Via Apulia”, che, diretti da Walter Prete e Gustavo D’Aversa, si cimenteranno in attività di scrittura, ascolto di testimonianze, dialoghi, scenografia: il lavoro finale sarà socializzato nei prossimi mesi, prima a Tricase e poi in altri Comuni della provincia di Lecce.
Sono inoltre previste ulteriori azioni di sensibilizzazione nelle scuole della provincia di Lecce, anche attraverso la realizzazione di un video promozionale dell’iniziativa.
Alla conferenza stampa di presentazione, in corso in queste ore, nel salone del Gal a palazzo Gallone, partecipano: Lorenzo Zito, responsabile relazioni esterne PARI APS; Francesca Longo, vicesindaca di Tricase; Anna Toma, presidente della Commissione Pari Opportunità Rosaria Riccardo, presidente Agedo Lecce
Così Lorenzo Zito di PARI APS: «Il contesto della provincia di Lecce è caratterizzato, come il resto d’Italia, da una diffusa omolesbobitransfobia, che si esplicita in episodi violenti e anche in una marginalizzazione silenziosa delle istanze di tutela e della inclusione nei processi di partecipazione civica delle persone della comunità LGBTQI*, così come in un boicottaggio altrettanto silenzioso delle manifestazioni di rivendicazione di riconoscimento e diritti, come ad esempio il Pride. Altra spia di tale percezione omotransfobica è il basso numero di scuole che hanno avviato la c.d. carriera “alias”: delle sole 7 scuole che hanno previsto la carriera “alias”, solo 2 si trovano fuori dalla città capoluogo (Tricase e Copertino), mentre sono e restano moltissime le scuole dove tale necessità è rimasta senza ascolto, nonostante la presenza nota di studenti e studentesse nella condizione di poterne o volerne usufruire. Occorre perciò coinvolgere in primo luogo gli studenti e le studentesse in percorsi di sensibilizzazione sul tema, incentivando la collaborazione e lo scambio di esperienze con le associazioni e le persone della comunità LGBTQI* e facendo in modo che da questa alleanza tra scuole e attivist* possa affermarsi una diversa percezione rispetto alle persone LGBTQI*».
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Attualità
Partenariato Mediterraneo: Tricase e Tiro, Patto d’Amicizia
Una rotta di cooperazione e di dialogo che unisce le due città del Mediterraneo da quasi vent’anni. Venerdì nel Parco dell’ex Consorzio Agrario di Tricase verrà piantato un giovane Cedro del Libano
La Città di Tricase e la storica Città di Tiro in Libano sigleranno, un Patto d’Amicizia, un documento formale che riconosce e sancisce un legame di cooperazione e solidarietà costruito in quasi due decenni di dialogo tra due comunità sulle due sponde del Mediterraneo.
In occasione della firma, in programma venerdì 7 novembre a Tricase, a rappresentare le comuni radici mediterranee e per testimoniare alle future generazioni la solidità e la continuità del legame tra le due città, nel Parco dell’ex Consorzio Agrario di Tricase verrà piantato un giovane Cedro del Libano, emblema nazionale, che stenderà le sue radici nella terra di Tricase come segno vivo e duraturo dell’amicizia tra le due comunità, destinata a crescere e rafforzarsi nel tempo, proprio come l’albero che la rappresenta.
Il partenariato tra Tricase e Tiro, infatti, non è solo un accordo istituzionale, ma un percorso che, da tempo, intreccia storie, esperienze e comunità.
L’iniziativa rientra nel progetto “Tricase e Tiro. Partenariato mediterraneo per lo sviluppo sostenibile”, promosso dal Comune di Tricase in collaborazione con la Municipalità di Tiro, l’associazione Magna Grecia Mare e Armadilla scs.
Sostenuto dalla Regione Puglia, nell’ambito della Legge regionale 20/2003 sulla cooperazione internazionale, il progetto mira a rafforzare i legami tra le comunità del Mediterraneo e promuovere uno sviluppo fondato su pace, dialogo e sostenibilità.
La firma del Patto di Amicizia sarà affidata al sindaco della Città di Tiro Hassan Dbouk che, accompagnato dal referente per i rapporti con l’Italia Ali Dbouk, sarà a Tricase dal 4 al 9 novembre per partecipare a visite e incontri istituzionali finalizzati a tessere nuovi rapporti con il territorio e ad approfondire la conoscenza delle reciproche culture.
Il rapporto tra le due città mediterranee nasce già nel 2007 grazie al lavoro e alle sinergie create nel tempo da realtà come il CIHEAM Bari, l’Associazione Magna Grecia Mare e CTM (Cooperazione nei Territori del Mondo) e si è tradotto negli anni in azioni condivise che hanno unito la dimensione istituzionale a quella culturale, sociale, ambientale e soprattutto umana.
Una serie di progetti e attività ha permesso scambi di esperienze e collaborazioni che hanno consolidato il legame tra Tricase, Tiro e l’intero Paese dei cedri. Anche nei momenti più difficili, segnati dalle tensioni nel Sud del Libano, la cooperazione non si è fermata, portando avanti azioni di sostegno con aiuti concreti alle comunità locali più vulnerabili.
Come fatto a Tricase, anche a Tiro sono stati recentemente installati tre totem direzionali, segni tangibili del legame che unisce la città libanese alle sue comunità sorelle del Mediterraneo.
Tricase è tra le municipalità, in Italia e all’estero, con cui Tiro ha costruito nel tempo solidi percorsi di collaborazione, insieme a Roma e Sant’Antioco (Italia), Marsiglia (Francia), Dezful (Iran), Cadice (Spagna) e Novorossijsk (Russia).
I tre totem, collocati in luoghi simbolici della città, rappresentano una testimonianza concreta di un’amicizia cresciuta negli anni grazie alla cooperazione tra istituzioni e cittadini. Il primo sorge di fronte alla sede municipale ed è stato inaugurato alla presenza del sindaco Hassan Dbouk, del referente per l’Italia Ali Dbouk e dell’ingegnere Mohamad Hachem, formatosi a Tricase grazie al corso “Sustainable Development of Coastal Communities 2025” del CIHEAM Bari. Il secondo totem è stato installato presso la Tyre Coast Nature Reserve, area di grande valore ambientale dove hanno operato giovani libanesi coinvolti nei programmi promossi da Tricase.
Il terzo, collocato al porto di Tiro, simboleggia l’incontro tra i popoli del Mediterraneo e i legami di cooperazione sviluppati negli anni, in particolare nel settore della pesca e delle attività marittime.
Il sindaco di Tiro ha dichiarato: «La cooperazione è una grande responsabilità che ci auguriamo di trasmettere alla nostra gente»
Il sindaco di Tricase Antonio De Donno ha aggiunto: «La sottoscrizione di questo Patto d’Amicizia è un momento tanto importante quanto naturale. Importante perché suggella l’inestimabile lavoro portato avanti sin qui dalle due città. Naturale proprio perché un dialogo e uno scambio di valori e di conoscenze di questa portata non poteva che condurre a un esito di questo tipo, particolarmente simbolico in questa fase di crisi internazionale».
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Attualità
Aumentano le accise del diesel
Prevista una riduzione dell’accisa sulla benzina di 4,05 centesimi di euro al litro, mentre quella sul gasolio aumenterà dello stesso importo. Gettito di 2,6 miliardi per lo Stato
Novità per chi guida un’auto diesel e anche per tutte le aziende che utilizzano mezzi più o meno pesanti a gasolio.
E non sono buone nuove!
Dal primo gennaio 2026 scatterà l’equiparazione delle accise tra gasolio e benzina, una mossa che garantirà alle casse dello Stato incassi significativi nei prossimi anni.
L’operazione, imposta dall’Unione europea nell’ambito della riduzione dei Sussidi ambientalmente dannosi (Sad), comporterà un incremento del prelievo fiscale sul diesel e una contestuale diminuzione per la benzina.
L’allineamento genererà 550 milioni di euro nel primo anno e raggiungerà complessivamente 2,6 miliardi entro il 2033.
Prevista una riduzione dell’accisa sulla benzina di 4,05 centesimi di euro al litro, mentre quella sul gasolio aumenterà dello stesso importo.
L’obiettivo è raggiungere una parità di 67,29 centesimi di euro al litro per entrambi i carburanti.
La direttiva europea non impone scadenze così ravvicinate: l’esecutivo italiano aveva inizialmente programmato l’equiparazione per il 2030, ma ha scelto di anticipare l’intervento.
L’Italia, infatti, mantiene autonomia decisionale sulle modalità di allineamento e può scegliere se abbassare le tasse sulla benzina o individuare un valore intermedio.
Il consumo superiore di diesel rispetto alla benzina genera un maggior gettito fiscale complessivo, rendendo così l’operazione vantaggiosa per lo Stato.
Vera, dunque, la natura dannosa del sussidio dal punto di vista ambientale, come ha sottolineato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ma, forse, lo è anche di più la natura economica delle scelte di chi ci governa.
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