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Cronaca

Ladri seriali d’auto fermati dalla polizia

In trasferta da Brindisi avevano appena rubato una Range Rover Evoque

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Gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Lecce hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, Antimo Libardo, 43enne brindisino, per il furto di un Land Rover Evoque consumato a Lecce in via Giovanni Andrea Coppola, angolo via Toscana, tra le 10,30 e le 10,50. Denunciato a piede libero C. S. N. 35 anni, anche lui brindisino, per furto in concorso e resistenza a pubblico ufficiale.


Proprio C.S.N.,  soggetto già attenzionato nell’ambito dei furti di autovetture in questa provincia, fermo all’angolo intento ad osservare le auto parcheggiate in quel piazzale ha destato i sospetti degli agenti in servizio che, poco distante, hanno notato una Lancia Ypsilon, con a bordo Libardo, già noto alle forze dell’ordine.


Temendo che detti individui potessero mettere in atto l’ennesimo furto, sono state allertate altre pattuglie civetta dislocate sul territorio.


Così la Lancia Ypsilon è stata notata da una pattuglia mentre sfrecciava a forte velocità, seguita poco distante da un Land Rover modello Evoque di colore bianco, ed alla guida vi era un individuo con un cappellino scuro ed una giacca di colore scuro.


Il pedinamento proseguito a debita distanza fin quando entrambi i veicoli han preso l’uscita Squinzano/Trepuzzi, immettendosi sulla SP100 direzione Squinzano, per poi immettersi in una stradina interpoderale in agro di Trepuzzi. Qui la Lancia Ypsilon si è fermata a centro carreggiata ed il Land Rover Evoque si è accostato sul lato sinistro.


Affiancato il Land Rover Evoque, gli agenti si sono qualificati ed hanno riconosciuto nell’immediatezza il conducente nel suddetto C.S.N., il quale, improvvisamente, ha accelerato bruscamente cercando di far perdere le proprie tracce.


Ne è scaturito un inseguimento terminato dopo alcune centinaia di metri, in quanto il fuggiasco, mentre cercava di darsi alla fuga attraverso le campagne, è andato a finire  contro un muro a secco non visibile per l’alta vegetazione, per poi andare a sbattere violentemente contro un albero di ulivo. Nonostante ciò C. S.N. è ruscito a fuggire a piedi approfittando proprio della vegetazione alta, facendo così temporaneamente perdere le proprie tracce.

Altri agenti si sono messi, intanto, alla ricerca della Lancia Ypsilon, intercettata all’interno di una vicina autofficina, luogo in cui evidentemente aveva cercato di nascondersi.


Alla guida del veicolo, vi era anche questa volta Antimo Libardo, tratto in arresto e, come disposto dal P.M. di turno della locale Procura della Repubblica, condotto presso la sua abitazione per rimanervi in regime degli arresti domiciliari.


La conferma sulla responsabilità del C. N.S., si è avuta anche allorquando, nel corso della perquisizione sulla Lancia Ypsilon, è stato rinvenuto il contratto di noleggio del mezzo che era intestato alla sua compagna.


Nel contempo, sono  proseguite le ricerche di C. N.S. nelle campagne tra Trepuzzi e Squinzano; ricerche estese anche a Brindisi presso l’abitazione della compagna dove lo stesso, avendo appreso che era ricercato dalla Polizia, si è presentato spontaneamente.


Su disposizione del magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Brindisi, subentrato per competenza, C. N.S., venendo a mancare la flagranza, è stato denunciato in stato di libertà per furto in concorso e resistenza pubblico ufficiale.


Casarano

Him Co, 73 lavoratori salentini col fiato sospeso

Sono quelli dello stabilimento di Casarano. L’azienda, che produce suole anche per grandi marchi, è rimasta senza commesse. Nessun accordo su ammortizzatori sociali e incentivo all’esodo. I sindacati: “Proposte insufficienti e che penalizzano i lavoratori salentini”

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Tutto rinviato al Ministero del Lavoro.

Su incentivo all’esodo e ricorso al contratto di solidarietà, salta al momento l’accordo tra organizzazioni sindacali e Him Co Industry.

Fumata nera dunque dopo l’incontro di ieri, che si è tenuto nella sede principale di Fossò (Venezia) ed in collegamento con lo stabilimento di Casarano.

L’azienda calzaturiera produce suole per grandi marchi e che occupa complessivamente 277 persone,  73 dei quali nel Salento.

Nel periodo compreso tra maggio e luglio ha perso una grossa commessa: da qui la necessità di garantire la sopravvivenza della società, dal punto di vista aziendale, attraverso il ricorso all’incentivo all’esodo ed agli ammortizzatori sociali.

LA CRISI

L’azienda ha avviato la procedura di licenziamento collettivo già da qualche settimana, una procedura che mette a rischio complessivamente 63 posti di lavoro.

Effetto, secondo l’azienda, tanto del contesto economico internazionale quanto dell’affermarsi di nuovi modelli di business.

Nel primo caso è stata la guerra tra Russia e Ucraina a dare un brutto colpo al settore del lusso (segmento all’interno del quale opera l’azienda calzaturiera): 20mila paia di scarpe solo per la perdita di quei due mercati.

Al momento le previsioni, molto aleatorie, prevedono una ripresa del comparto nella seconda metà del 2025.

Le vendite da tre anni seguono un andamento negativo: 50 per cento dei volumi di produzione da 400mila paia di scarpe a 190mila paia nel giro di pochi anni.

Il mutamento del modello di business mette poi in crisi le aziende complete come Him Co (in grado di gestire integralmente il business calzature): oggi è sempre più richiesta una specializzazione industriale, visto che i marchi sempre di più vogliono gestire direttamente la distribuzione e controllare il mercato.

CONTRATTO DI SOLIDARIETÀ

Azienda e sindacati hanno trovato un punto di incontro nella necessità di azzerare le espulsioni di personale, ricorrendo al contratto di solidarietà (per effetto del quale tutti i dipendenti rinunciano a quote di stipendio per evitare i licenziamenti collettivi).

L’accordo proposto dall’azienda prevedeva una perdita oraria mensile pari al 24% a tutti i lavoratori (full-time e part-time) per almeno un anno. Ci sarebbe stato poco o nulla da contestare se non fosse per un dettaglio: il peso maggiore del sacrificio richiesto ai dipendenti dello stabilimento di Casarano, rispetto a quelli di Fassò.

Una solidarietà differenziata” che mal si concilia con lo spirito del contratto collettivo aziendale proposto.

«Inoltre abbiamo chiesto di conoscere prima il piano industriale, per capire dove porterà questa crisi, dichiarata come strutturale e non congiunturale, alla fine del percorso», spiegano  Franco Giancane (Filctem Cgil Lecce), Sergio Calò (Femca Cisl Lecce) e Fabiana Signore (Uiltec Uil Lecce), «abbiamo rilevato, inoltre, che appare quanto mai strano che si rinnovino ai primi di aprile i contratti a tempo determinato (mentre allo stesso tempo si chiudono i contratti con scadenza a dicembre) e poche settimane dopo si arriva addirittura a parlare di esuberi ed ammortizzatori sociali».

La riunione si è perciò conclusa con il mancato accordo e con la richiesta d’incontro al Ministero.

INCENTIVO ALL’ESODO

Him Co ha già avviato la procedura di licenziamento collettivo.

La proposta di accesso all’incentivo all’esodo, inteso come non opposizione al licenziamento, è ritenuta dai sindacati «non soddisfacente e non performante»: appena 4 mensilità a chi accetterà il licenziamento entro il 31 luglio; solo 3 stipendi in caso di firma del licenziamento al 30 settembre; due mensilità a quei dipendenti che dovessero accettare il licenziamento entro novembre; una sola mensilità ai lavoratori che dovessero restare in azienda fino al 31 gennaio.

A chi dovesse maturare i requisiti di accesso alla pensione entro marzo 2026, è stato proposto un incentivo di tre mesi se manifesteranno la volontà di essere licenziati entro marzo 2025.

Tutti accordi tombali, ossia che faranno cessare qualsivoglia diritto o pretesa nel rapporto tra azienda e lavoratori all’atto della firma. L’ipotesi di accordo è stata dunque rigettata dai sindacati.

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Cronaca

44enne arrestata mentre rubava in appartamento

La donna veniva quindi sottoposta a  perquisizione personale e trovata in possesso di oggetti di varia natura, presumibilmente appartenenti al proprietario dell’abitazione che successivamente ne rivendicava la proprietà…

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ARRESTATA DAI CARABINIERI DURANTE IL FURTO IN APPARTAMENTO

Arrestata in flagranza di reato dai Carabinieri della Sezione Radiomobile di Lecce, la 44enne di origine albanese ritenuta presunta responsabile del furto perpetrato nel pomeriggio di ieri, presso un’abitazione di Lecce.

I Carabinieri erano stati allertati a seguito di una segnalazione al 112, con la quale veniva comunicata la presenza di una donna, di cui era stata fornita dettagliata descrizione, intenta a rovistare all’interno nel proprio garage.

Prontamente raggiungevano il luogo indicato e riuscivano subito ad individuare e bloccare la donna che, alla vista degli stessi, tentava invano la fuga presso il vicino scalo ferroviario. La donna veniva quindi sottoposta a  perquisizione personale e trovata in possesso di oggetti di varia natura, presumibilmente appartenenti al proprietario dell’abitazione che successivamente ne rivendicava la proprietà. La refurtiva è stata riconsegnata direttamente all’avente diritto.

Al termine della tempestiva attività di polizia la donna è stata arrestata per furto in abitazione e su disposizione del P.M. di turno è stata condotta presso la Casa Circondariale di Lecce.

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Cavallino

Incendio nella notte: brucia un’auto, ignote le cause

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Alle ore 03:20 circa, una squadra del Comando Vigili del Fuoco di Lecce, sede centrale, è intervenuta in via Cavalieri di Vittorio Veneto per un incendio di una Ford Fiesta di proprietà di una persona del posto.

L’operazione di spegnimento e bonifica, condotta dalla squadra dei Vigili del Fuoco, ha evitato ulteriori danni a persone e beni, garantendo la sicurezza pubblica e privata.

Al momento, le cause che hanno provocato l’incendio sono oggetto di indagine da parte delle autorità competenti.

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