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Attualità

Co-agitiamo, la prima cooperativa di comunità di Tiggiano

Turismo, agricoltura e coesione sociale i vettori di rilancio della piccola comunità multietnica. Cda quasi tutto al femminile

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Ester, Enrica, Annarita, Annarita, Miriam, Laura e Stefano: quasi tutte donne tra i componenti del cda della neonata cooperativa di comunità di Tiggiano, costituitasi ufficialmente con un nome – “Co-agitiamo” – che esprime bene la determinazione e la regia collettiva che animano l’idea.


Una sfida allo spopolamento e all’isolamento che interessano uno tra i più piccoli e remoti Comuni della provincia leccese – aderente alla Rete dei Piccoli Comuni Welcome – che i soci fondatori porteranno avanti insieme ad altri soci, alcuni tiggianesi da sempre, altri d’adozione, come i rifugiati del Progetto SAI del Comune, arrivati a Tiggiano per un periodo di accoglienza e che – in controtendenza – ora vogliono provare a restarci.


Le leve cui si guarda sono la chiara vocazione turistica del territorio, che annovera un patrimonio naturale e architettonico di pregio, costituito da uno dei più scenografici tratti di costa del litorale leccese ma anche dal bellissimo Palazzo baronale con l’attiguo bosco mediterraneo, e la forte tradizione agricola del Comune, che vanta una specie autoctona conosciuta come Pestenaca di Sant’Ippazio (o carota giallo-viola di Tiggiano), ma che oggi vive un abbandono diffuso dell’agricoltura. Si tratta di elementi che, se ben valorizzati, possono ridare slancio all’intera comunità partendo da un’idea innovativa: l’iniziativa imprenditoriale si unisce alla mutualità per (ri)creare coesione sociale, inclusione e reddito.


Un traguardo, quello della nascita di “Co-agitiamo”, giunto alla fine di un percorso lungo, nato su impulso del Consorzio Sale della Terra, che nel piccolo Comune è ente gestore del SAI, e che ha ricevuto il supporto operativo di Legacoop Puglia e il sostegno costante dell’amministrazione comunale. Risale al 28 gennaio scorso, infatti, il primo degli incontri formativi curati da Legacoop, che hanno affrontato elementi teorici ed aspetti pratici della cooperazione di comunità, arricchiti anche dalle testimonianze di cooperative di comunità attive in Puglia e in altre regioni.


«Per noi non ci può essere vera accoglienza senza sviluppo locale», ha commentato Fabio Garrisi, direttore del nodo salentino del Consorzio Sale della Terra, «creare opportunità per restare è l’unico modo per dare senso ai nostri progetti soprattutto nei piccoli Comuni, come Tiggiano, dove i tassi di emigrazione giovanile e di invecchiamento della popolazione sono altissimi. Le cooperative di comunità sono un modello di innovazione sociale che abbiamo già sperimentato altrove, un modo per unire le forze di chi già c’è e di chi arriva, autoctoni e migranti, per ridare nuova linfa all’intera comunità. Ovviamente questo è impossibile senza un’amministrazione sensibile e attenta a questi temi, per questo ringraziamo il Sindaco che ha da sempre sostenuto l’idea, così come Legacoop che ci ha offerto il necessario supporto logistico-operativo lungo il cammino».


Piccoli Comuni Welcome


L’iniziativa della cooperativa di comunità rientra nell’ambito delle progettualità della RetePiccoli Comuni Welcome” – di cui Tiggiano fa parte – nata nel 2018 da un progetto del Consorzio Sale della Terra con il sostegno di Fondazione con il Sud.


L’intento delle Rete è quello di mettere in campo azioni diverse per dare risposta all’emergenza demografica e sociale dei piccoli Comuni, utilizzando risorse di welfare per creare comunità accoglienti, “welcome” appunto.


“Co-agitiamo” è la decima delle cooperative di comunità “Sale della Terra” nate in seno alla Rete “Piccoli Comuni Welcome”, operanti tra Lazio, Campania e Puglia.






Attualità

Gagliano dice “no” al bullismo con “Dipendo da me”

Eventi, laboratori, un murales e formazione: a scuola la giornata conclusiva del progetto ideato da Indisciplinati e che ha coinvolto anche ospiti importanti, tra cui il rapper Kento, fresco di riconoscimento all’Hip Hop Cinefest

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Con l’avvicinarsi della chiusura dell’anno scolastico, a Gagliano del Capo si è chiuso anche il primo ciclo di attività di “Dipendo da me”. Un progetto per il contrasto a bullismo e cyberbullismo ed alle nuove forme di dipendenza da internet, ideato dalla presidente della Cooperativa Sociale Indisciplinati di Racale, Liliana Putino, e promosso dalla Regione Puglia e dal Comune di Gagliano, in collaborazione con l’organizzazione di volontariato “Fabbricare Armonie” e con il locale Istituto Comprensivo.

Con “Dipendo da me”, in questi mesi, studenti, studentesse e corpo docenti del Comprensivo di Gagliano sono stati protagonisti di una serie di azioni, diverse tra loro ma orientate al medesimo obiettivo: il rafforzamento, nei più giovani, di uno sguardo critico e consapevole rispetto all’uso e all’impatto delle nuove tecnologie sulla vita quotidiana.

La giornata evento 

Ieri, venerdì 10 maggio in occasione dell’evento finale, a chiusura di questa prima annualità di progetto, l’Istituto Comprensivo di Gagliano ha accolto una giornata evento, che ha portato a termine le attività intraprese durante il percorso.

Si è iniziato la mattina, in ambito scolastico, con studenti e studentesse che si sono cimentati nei momenti finali dei laboratori di creatività, di break dance e di street art che li hanno visti protagonisti in queste settimane. Performance con cui hanno anche inaugurato il murales, su una delle facciate della scuola, realizzato proprio con “Dipendo da me”, ed hanno “rappato” con l’ospite Kento, al secolo Francesco Carlo.

Il tutto alla presenza degli ospiti di questa giornata, che poi, nel pomeriggio, sono stati protagonisti dell’ampio ed eterogeneo momento formativo indirizzato a genitori, docenti e operatori culturali.

Alle ore 16, presso la Biblioteca Comunale di Gagliano del Capo, si è tenuto l’incontro dal titolo “Linguaggi ed espressioni creative giovanili. Conoscere, capire, dialogare”, aperto daisaluti istituzionali: per l’amministrazione comunale, il sindaco Gianfranco Melcarne e l’assessora alle Politiche Sociali Tiziana Orlando. Con loro la dirigente scolastica del Comprensivo Pamela Licchelli e l’assessore regionale a Istruzione e Formazione Sebastiano Leo.

Dirigente scolastica, sindaco e presidente di Indisciplinati

Poi il momento di “Rap e street culture: musica e arte contro l’emarginazione”, con uno degli ospiti speciali di questa giornata: Kento. Rapper, scrittore e docente in scuole, istituti penali minorili e comunità di recupero, Kento (pseudonimo di Francesco Carlo) ha portato a Gagliano la sua testimonianzaproprio a pochi giorni dalla ricezione di un importante riconoscimento: la sua webserie “Barre Aperte – Rap e teatro nelle carceri”, viaggio in due Istituti penali per minorenni (tra cui il “Beccaria” di Milano), è stata premiata come “Best of the web” dell’Hip Hop Cinefest. 

Con lui, gli interventi di Liliana Putino, counselor, attrice e registra teatrale della coop. soc. Indisciplinati, Giacomo Sances, insegnante, scrittore e musicista, Lucrezia Rosano, docente e formatrice dell’ass. Granelli di Sabbia, e Roberto Molentino, formatore e operatore culturale.

Infine, nell’ultimo blocco formativo, le esperienze del progetto GRAF – Roma, per “Stimolare il protagonismo giovanile e promuovere l’empatia”. GRAF è un progetto innovativo che si basa sull’idea che la formazione esperienziale, non formale e informale sia una pratica in grado di creare conoscenza e apprendimento di strumenti innovativi. 

Per l’occasione, sono stati a Gagliano l’ideatore del progetto GRAF, Francesco Bianchi, e Federico Valerio, formatore, illustratore ed esperto di comunicazione sociale, nonché cofondatore della casa editrice “Brucofarfalla”, unica nel suo genere in quanto gestita da persone con disabilità intellettive.

Il progetto “Dipendo da me”

“Dipendo da me” è un progetto che parte dall’assunto che per i “nativi digitali” internet e la “social networkizzazione” rappresentano un elemento irrinunciabile, e muove i suoi passi nella convinzione che il contrasto all’insorgenza di comportamenti aggressivi, atti di bullismo e cyberbullismo, nonché alle nuove forme di dipendenza da internet, debba svilupparsi attraverso un’azione informativa e formativa e mediante lo sviluppo di una comunità educativa diffusa.

Da qui la scelta di destinare una parte delle attività anche a genitori e professionisti, e non esclusivamente agli alunni ed alle alunne del Comprensivo.

Da sottolineare poi che, nell’ambito del progetto, non si sono tenuti solo incontri diretti in classe tra utenza e formatori, ma anche un insieme di proposte che lavorano in maniera indiretta al raggiungimento dell’obiettivo. In quest’ambito rientrano i laboratori precedentemente citati. Percorsi messi in campo durante l’anno scolastico per favorire l’acquisizione nei destinatari di una serie di strumenti utili alla mediazione dei conflitti sociali, alla convivenza, alla coesione sociale ed allaconsapevolezza digitale, e che hanno interessato tanto le classi della primaria quanto quelle della secondaria.

Classi che, proprio in queste settimane, per avvicinarsi al meglio all’evento del 10 maggio, hanno ricevuto dal sindaco Melcarne, dall’assessora Orlando e dalla presidente di Indisciplinati Liliana Putino una copia del libro “Te lo dico in rap”. Un lavoro con cui l’ospite speciale del progetto “Dipendo da me”, Kento, ha realizzato un vero e proprio manuale rap destinato alle nuove generazioni, per stimolarle a mettersi alla prova esprimendo le proprie emozioni.

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Attualità

Sport e inclusione in acqua a Racale con il progetto “Lympha”

Attività psicomotoria e laboratori di scoperta del sé: il percorso promosso dall’assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Racale per ragazzi e ragazze con disturbo dello spettro autistico

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L’acqua come fonte di vita, protagonista di un percorso multisistemico destinato a bambini e bambine con disturbo dello spettro autistico o con altra disabilità.

È l’idea di Lympha, progetto del Comune di Racale promosso dall’assessora alle Politiche Sociali Elisa Francioso e sostenuto dall’Ambito Territoriale di Gallipoli, in collaborazione con la coop. soc. Indisciplinati e la piscina comunale di Racale.

Un percorso che, sotto la guida di una equipe di esperti e professionisti, ha reso venti tra ragazzi e ragazze residenti nei Comuni dell’Ambito protagonisti di attività psicomotorie in piscina, cui faranno seguito laboratori di manipolazione creativa e scoperta del sé attraverso le parole e l’immaginazione, sempre legati alla conoscenza del mondo acquatico. 

L’obiettivo finale del progetto è quello di creare le condizioni per un miglioramento generale del benessere dei ragazzi e delle ragazze colpiti da autismo. Una condizione che rappresenta  uninsieme eterogeneo di disturbi del neurosviluppo che, secondo stime, interessa in Italia circa 1 bambino su 77 e la cui diffusione è segnalata, da studi epidemiologici internazionali, in forteincremento.

Le attività

Gli interventi del progetto Lympha sono iniziati lo scorso febbraio, con due appuntamenti a settimana presso la piscina comunale di Racale per un totale di 80 ore complessive di attività psicomotoria in acqua.

Con la collaborazione del Team Puglia SCSD A.RL., vengono realizzati una serie di esercizi destinati, tra le altre cose, a stimolare le capacità comunicative, favorire l’autonomia di ogni singolo beneficiario e promuovere la conoscenza dell’ambiente acqua come un ambiente da scoprire che stimola piacere e relazione.

A margine di queste attività, tuttora in corso, si passerà al secondo intervento: un lavoro sulle parole, un momento di sperimentazione con il proposito di stimolare l’immaginazione e migliorare la relazione tra la persona e l’acqua.

Chiuderà il percorso un intervento dedicato alla manipolazione creativa, finalizzata alla produzione di piccoli oggetti. Un’esperienza sensoriale e di abilità motoria, in cui i partecipanti lavorano per potenziare, appunto, la propria creatività.

La realizzazione di un oggetto, infatti, permette di mettere a frutto le proprie caratteristiche personali, che si rispecchiano nell’oggetto stesso.

Infine, il prossimo dicembre, si terrà un evento finale per socializzare il percorso intrapreso con Lympha, anche attraverso una mostra degli oggetti realizzati e la proiezione di un video-racconto delle attività progettuali.

Le dichiarazioni

Elisa Francioso con il gruppo durante le attività

L’assessora alle Politiche Sociali Elisa Francioso ha commentato: “Abbiamo voluto fortemente questo progetto perché crediamo sia uno strumento importate per supportare ragazzi e ragazze con disturbo dello spettro autistico nel superamento di difficoltà comunicative, relazionali e di movimento. Confido nella possibilità che, grazie anche all’evento finale, questo percorso possa rappresentare un momento di crescita per tutta la comunità, contribuendo all’abbattimento di stigma sociali estereotipi. Nondimeno, Lympha ci dà l’opportunità di offrire alle famiglie dei ragazzi con autismo anche un piccolo ma importante supporto economico indiretto, attraverso la possibilità di accedere gratuitamente ad una infrastruttura importante quale la piscina comunale.

Lympha rientra in un’ampia serie di interventi destinati all’inclusività attraverso lo sport. Siamo partiti lo scorso anno, sempre con attività psicomotorie in acqua, con “Sport bene comune”. Un progetto finanziato dalla Regione Puglia, rivolto alla stessa tipologia di utenza. Continueremo, ancora una volta con fondi regionali, con un altro bando vinto in queste settimane: un progetto che ci permetterà l’acquisto di strumentazione utile a rendere la nostra piscina comunale ancor più inclusiva”.  

Il sindaco Salsetti a bordo vasca

Il sindaco Antonio Salsetti ha aggiunto: “Lympha è un progetto speciale, che integra armonicamente motricità e attività psichica.Un progetto di grande rilevanza sociale e dalle finalità nobili che perseguiremo anche in futuro, durante il percorso di costruzione della Cittadella dello Sport che, proprio attorno alla piscina comunale di Racale, vedrà presto sorgere un polo sportivo unico nel circondario. Dotato anche di un nuovo palazzetto dello sport,grazie al quale potremo realizzare nuovi progetti di inclusione sociale, destinati non solo ai giovani ma anche agli anziani”.

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Alessano

Il nuovo corso del Parco

Il Parco Otranto Santa Maria di Leuca Bosco di Tricase rinnova gli organi e gli obiettivi. Il sindaco di Alessano Osvaldo Stendardo nuovo presidente, e Alberto Capraro, vice sindaco di Castro, vice presidente. Professionisti nel Cda per Otranto e Tricase

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 I 12 sindaci del Parco all’unanimità insieme alla Provincia di Lecce danno nuova vita agli organi direttivi, eleggendo il Comitato esecutivo e presidente e vice presidente dell’assemblea.

Dopo un confronto serrato (un eufemismo, al netto di alcune posizioni estreme nelle parole e nei fatti fortunatamente marginalizzate) e costruttivo, si è concordato un criterio di rappresentanza territoriale nel CDA estesa a tutto il Parco, e sono stati eletti all’unanimità il dott. Tenore, proposto da Otranto, di lunga esperienza amministrativa e professionale, il dott. Cataldi, proposto da Tricase, responsabile scientifico del CIHEAM Bari che porterà l’esperienza della progettazione internazionale nel Parco, e l’ing. Cristina Rizzo, ingegnere ambientale, proposta da Castrignano del Capo.

Avendo proposto professionisti nel CDA, Otranto e Tricase hanno rinunciato alla carica elettiva nell’assemblea dei sindaci che, sempre all’unanimità anche con il voto della Provincia, ha eletto il sindaco di Alessano Osvaldo Stendardo presidente, e Alberto Capraro, vicesindaco di Castro, a vice presidente.

Ieri (10 maggio) si è tenuta la prima seduta dei nuovi organi del Parco, con la condivisione di visione e prospettive.

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