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Attualità

Fare impresa in Puglia: le agevolazioni per le nuove attività

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La Puglia è in vetta alle regioni del Mezzogiorno con un maggiore dinamismo dimostrando di non arrendersi e di continuare a guardare avanti cogliendo sfide ed opportunità.





Rappresenta un vero e proprio motore di sviluppo: 90mila imprese femminili, oltre 37.500 giovanili, 21.600 messe su da stranieri e poco meno di 700 startup.





Ad emergere è l’attenzione per l’innovazione.





Nel report pubblicato sul sito del ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), La sola città metropolitana di Bari occupa il quinto posto nella classifica nazionale preceduta da Milano, Roma, Napoli e Torino. Soprattutto durante la crisi pandemica, rispetto al mese di settembre del 2019, le imprese femminili pugliesi sono aumentate del 45,6% (in termini assoluti 47 imprese in più). Una crescita che colloca la Puglia al quinto posto in Italia dopo Lombardia, Lazio, Campania e Toscana.





Come spiegato da Alessandro Delli Noci l’assessore allo Sviluppo economico della Regione, la costituzione di nuove startup innovative è agevolata da TecnoNidi, una misura gestita da Puglia Sviluppo in qualità di organismo intermedio e finanziario regionale.





Un altro strumento, Nidi, che agevola la costituzione di microimprese prevede aiuti mirati e di maggiore intensità proprio per le iniziative imprenditoriali dei giovani e delle donne. Ad oggi ha movimentato più di 4mila domande per investimenti complessivi che sfiorano i 300 milioni di euro.





La Regione Puglia, attraverso la misura “TecnoNidi” sostiene, con contributi a fondo perduto e prestiti rimborsabili, le startup di piccola dimensione che intendano avviare o realizzare piani di investimenti a contenuto tecnologico.





Di seguito riportiamo una mappatura dei maggiori strumenti di sviluppo per il 2023, con incentivi a fondo perduto.





TECNONIDI: CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO PER LE STARTUP INNOVATIVE PUGLIESI.





L’importo complessivo del progetto imprenditoriale dovrà essere compreso tra 25.000,00 e 250.000,00 euro, da destinare a spese di investimento, e massimo 100.000,00 euro da destinare ai costi di funzionamento.





L’incentivo finanzia l’80% delle spese di investimento, per un importo non superiore ad € 200.000,00, ed è concesso per metà sotto forma di contributo a fondo perduto e per metà sotto forma di prestito rimborsabile.





E’ previsto, altresì, un ulteriore contributo a fondo perduto, per un importo non superiore ad € 80.000,00, a copertura dell’80% delle spese di funzionamento.




Sono finanziabili piani di investimento che devono riguardare le seguenti aree e filiere di innovazione area manifattura sostenibile (aerospazio; beni strumentali; trasporti;altro nel settore manifatturiero (tessile e abbigliamento, mobili, chimica, ecc.), area salute dell’uomo e dell’ambiente (agroalimentare, ambiente, energia sostenibile, farmaceutico, medicale e salute), area comunità digitali creative e inclusive:(industria culturale e innovazione sociale).





CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO: CON RESTO AL SUD FINO A 100 MILA EURO PER LE NUOVE ATTIVITA’ IMPRENDITORIALI E LIBERO PROFESSIONALI.





Al fine di incentivare la nascita di nuove imprese ai soggetti di età compresa tra i 18 e i 55 anni, il Ministero dello Sviluppo Economico promuove, con un fondo di 1,25 miliardi di euro, il programma di finanziamenti denominato “Resto al Sud”.





L’incentivo, con un mix di finanziamento a tasso zero (50%) e contributo a fondo perduto (50%), copre interamente programmi di spesa fino a 60.000 euro per le imprese esercitate in forma individuale e fino ad un massimo di 50.000 euro per ogni richiedente, che può arrivare fino a 200.000 euro, nel caso di società composte da quattro soci.





E’ inoltre previsto, per le spese di gestione relative alla prima annualità, un ulteriore contributo a fondo perduto che può arrivare fino a 15.000 euro per le ditte esercitate in forma individuale e fino a 40.000 euro per le Società.





Le imprese nascenti potranno operare in svariati settori, dall’artigianato all’industria,dal commercio alle attività libero professionali, dai servizi ad imprese e persone al turismo e dovranno necessariamente avere sede in una delle Regioni delMezzogiorno.





Sono finanziabili l’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature nuovi, i programmi informatici e le spese di ristrutturazione e manutenzione straordinaria di beni immobili fino ad un massimo del 30% dell’investimento complessivo.





Sono finanziabili, inoltre, le spese di gestione (materie prime, materiali di consumo, utenze, canoni di locazione, canoni di leasing, garanzie assicurative, ecc.) fino ad un massimo del 20% dell’investimento complessivo.





 





Resto al Sud, ha finanziato oltre 13 mila nuove iniziative imprenditoriali e generato un indotto di circa 50 mila nuovi posti di lavoro, per cui, per gli aspiranti imprenditori, è un’opportunità che non può e non deve passare inosservata.





Info allo Sportello Informativo Gratuito al n. 800.910.245 o ad info@agevolazioni.puglia.it


Attualità

Whatsapp cambia ancora: le novità

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A pochi giorni dal lancio della nuova interfaccia per le app Android e iOS, e dell’annuncio dei nuovi filtri per le chat non lette e quelle di gruppo, Meta aggiorna anche l’interfaccia di WhatsApp Web, la versione per browser della piattaforma di messaggistica da 2,3 miliardi di utenti.

Si tratta di piccole novità, apparentemente quasi insignificanti, ma che vanno viste alla luce delle altre modifiche già annunciate. Meta, in pratica, ha fatto spazio nell’interfaccia di WhatsApp Web in vista dell’inserimento di altre icone per accedere alle nuove funzioni.

WhatsApp Web, la nuova interfaccia

La novità nell’interfaccia di WhatsApp Web è sostanzialmente una: la barra di navigazione spostata a sinistra, in verticale. Nella barra compaiono ora 8 icone e un separatore, segno che potrebbe non trattarsi della versione definitiva dell’interfaccia e che qualcosa, nelle prossime settimane, potrebbe ancora cambiare. Dall’alto verso il basso, le icone sono:

  • Chat (per accedere a tutte le conversazioni)
  • Stato
  • Canali
  • Archiviate
  • Importanti
  • Impostazioni
  • Profilo

Tra i canali e le chat archiviate c’è il separatore, che al momento è un semplice elemento grafico che non può essere spostato né modificato.

Oltre la barra laterale posta a sinistra, tutto il resto non cambia e resta identico a prima: colonna principale con l’elenco delle chat, dei canali, degli stati, e riquadro a destra con il contenuto delle chat.

Restano anche l’icona per cercare all’interno di tutte le chat e quella per cercare all’interno della chat attualmente aperta. Resta anche il filtro per le chat non lette che, però, molto probabilmente sparirà a breve.

WhatsApp Web cambierà ancora

Alla luce dell’annuncio dei nuovi filtri in arrivo sulle app per smartphone, è molto probabile che questa modifica all’interfaccia di WhatsApp Web sia solo un preparativo per portare i filtri anche sul browser.

Nella colonna a sinistra, infatti, c’è ora moltissimo spazio libero dove inserire nuove icone e c’è anche un separatore che, al momento, non serve a nulla e non ha alcun senso. Lo avrà, invece, quando le icone saranno di più con l’arrivo di quelle per mostrare solo le chat non lette o le chat di gruppo.

WhatsApp e le chat di terze parti

C’è, infine, un’ulteriore novità in arrivo da considerare: le chat con le app di terze parti, che WhatsApp è stata costretta ad accettare in Europa dopo l’entrata in vigore del Digital Markets Act e del Digital Services Act.

Queste chat arriveranno se, e solo se, altre piattaforme decideranno di aderire al sistema di interoperabilità messo in piedi da Meta. Sappiamo già che quasi nessuna delle piattaforme concorrenti è intenzionata a farlo, ma WhatsApp deve permetterlo per legge.

Eventuali chat con utenti provenienti da altre app e piattaforme, quindi, potrebbero essere raggiunte da un’apposita icona posizionata nella barra laterale sinistra di WhatsApp Web. Ciò permetterebbe anche a WhatsApp di mostrare, nella colonna dell’elenco di queste chat, un apposito messaggio sul diverso grado di sicurezza di queste conversazioni.

Sulla sicurezza delle future chat multipiattaforma, infatti, è in corso un acceso dibattito e la maggior parte degli esperti ritiene che esse non potranno essere tanto sicure come quelle tra utenti della stessa piattaforma.

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Attualità

A Tricase la collezione Scolozzi apre le porte a Cimeetrincee

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Significativo incontro in questi giorni in quel di Tricase.

Il consigliere dell’Associazione Storica Cimeetrincee, Daniele Lissoni, ha fatto visita alla collezione di militaria curata dal tricasino Paolo Scolozzi, rimanendo particolarmente colpito dalla varietà della raccolta di cimeli.

“Ci auguriamo che all’orizzonte si profili un’interessante collaborazione tra le due realtà – Cimeetrincee è un’associazione di ricerca storica, con sede a Venezia e con soci distribuiti su tutto il territorio nazionale, che si occupa di conservare la memoria in relazione ai fatti accaduti durante la Grande Guerra -, che dia risalto anche alla storia passata del nostro territorio salentino”, ha commentato Scolozzi.

Nelle foto alcuni momenti dell’incontro.

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Attualità

Bollette di gas e luce salate: procedimento istruttorio contro Enel Energia

Dopo i reclami di Adiconsum Lecce, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato vuole accertare l’eventuale pratica commerciale scorretta in merito alle modalità di comunicazione delle variazioni contrattuali

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Tutto aveva avuto inizio nel 2022 quando molti consumatori decisero di passare dal prezzo variabile al prezzo fisso con l’obiettivo di mettersi al riparo da repentine impennate delle tariffe.

I contratti erano a tempo indeterminato ma l’offerta era a tempo determinato e raramente superava i 12 mesi.

Già questa differenza, poco nota ai molti, ha contribuito ad ingenerare confusione e disattenzione.

Alla scadenza dell’offerta concordata, il consumatore doveva ricevere dal proprio gestore, una comunicazione di variazione della tariffa – se meno favorevole – almeno tre mesi prima dell’entrata in vigore della nuova tariffa informandolo della possibilità di poter recedere dal contratto.

Questa comunicazione, separata dalla bolletta, può essere inviata per posta ordinaria o per email qualora l’utente abbia scelto tale modalità in fase contrattuale e non sono previste altre modalità di invio.

La comunicazione è molto importante perché oltre a informare l’utente del cambio tariffario, contiene anche l’informazione che, qualora l’utente non sia d’accordo con la tariffa proposta, potrà recedere dal contratto e cambiare gestore.

Ed è qui che nel mese di gennaio molti utenti si sono visti recapitare bollette del gas esagerate e si sono rivolti ad Adiconsum LecceAssociazione per la difesa dei consumatori per contestare la bolletta, visto che l’unica risposta fornita dagli operatori di Enel energia è stata quella che la tariffa era variata.

L’analisi delle bollette attenzionate ha evidenziato che molte tariffe del gas erano variate a partire da luglio 2023 e che, con l’avvento della stagione estiva, gli utenti non hanno potuto rendersi conto dell’aumento subito.

La sorpresa si è avuta solo quando con l’inverno sono stati accesi i riscaldamenti ma le bollette sono arrivate quando ormai erano trascorsi i periodi per porvi rimedio.

La beffa maggiore è stata poi quella che a fronte delle lamentele avanzate dagli utenti, Enel energia si è dichiarata disponibile a variare il prezzo del gas per il futuro (all’arrivo della bella stagione) ma lasciando invariati i prezzi dell’inverno pregresso.

Moltissimi consumatori lamentano di non aver mai ricevuto una comunicazione di variazione tariffaria per cui si è provveduto a contestarlo a Enel energia.

«Purtroppo», fanno sapere da Adiconsum Lecce, «il codice di condotta commerciale approvato da Arera scarica sui clienti l’onere di dimostrare di non aver mai ricevuto la comunicazione. In pratica l’onere della prova ricade sulle spalle della parte più debole. Questo anche quando la nuova tariffa viene di fatto scoperta solo alla ricezione della bolletta. Inoltre il gestore gode di una presunzione di ricezione della comunicazione, trascorsi 10 giorni dall’invio, anche se il consumatore sostiene di non aver mai ricevuto nulla!».

A fronte delle «inaccettabili risposte fornite da Enel energia» ed ai reclami effettuati da Adiconsum Lecce, l’associazione ha provveduto a inviare le segnalazioni all’Autorità Garante della Concorrente e del Mercato e ad Arera «per i profili di comportamento commerciale che le stesse vorranno rilevare a salvaguardia dei consumatori» e invocando il recesso contrattuale ai sensi dell’art. 52 e 53 del Codice del consumo «non essendogli stato consentito preliminarmente di conoscere le condizioni economiche che sarebbero state applicate, né posto nelle condizioni di poter valutarne gli effetti e le decisioni da assumere consapevolmente e decidere se avvalersi del garantito diritto di recesso».

Ora, grazie alle segnalazioni effettuate anche da Adiconsum Lecce, l’autorità ha formalmente aperto un’istruttoria che potrebbe portare gli utenti a vedersi riconosciute le proprie ragioni ed ottenere qunato contestato da Adconusm Lecce.

 

 

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