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Cortili Aperti a Lecce: arte e musica a La Fiermontina
Domenica 26 si aprirà, in via Umberto I al civico 38, l’antico portone de La Fiermontina Palazzo Bozzi Corso, costruito nel 1775 a due passi dalla Basilica di Santa Croce e dedicato alla memoria di Enzo Fiermonte, boxeur di fama mondiale e attore. Con una breve passeggiata si raggiungerà il Fiermonte Museum, un luogo immersivo, un viaggio caleidoscopico nell’arte dei primi decenni del XX secolo

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Giardini, atri, chiostri, cappelle, conventi, solitamente chiusi al pubblico, si aprono in occasione di Lecce Cortili Aperti, evento promosso dall’Associazione Dimore Storiche Italiane – Sezione Puglia con il sostegno del Comune di Lecce, giunto alla 29esima edizione, nell’ambito della XIV Giornata Nazionale ADSI
Domenica 26 maggio si avrà la possibilità di passeggiare nella grande bellezza di Lecce, entrare in oltre trenta luoghi privati nascosti nel cuore barocco e godere di un programma ricco di eventi musicali, artistici, culturali, performance dal vivo e visite guidate in collaborazione con gli studenti di diverse scuole, lungo vari itinerari.
Tra le 10,30 e le 13,30 e dalle 16,30 alle 19,30 si aprirà anche l’antico portone de La Fiermontina Palazzo Bozzi Corso, una splendida dimora in via Umberto I 38 vicino alla Basilica di Santa Croce, per accogliere i visitatori con l’esibizione live di giovani musicisti del Liceo Classico e Musicale Giuseppe Palmieri: in mattinata la Palmieri Big Band diretta dal prof. Giovanni Epifani e nel pomeriggio diversi gruppi da camera (archi, chitarre, fiati, canto), coadiuvati dal Prof. Manieri, si esibiranno in piccoli concerti con repertori articolati.
Grazie ai guest ambassador, giovani artisti che con il loro estro regalano a chi soggiorna nel palazzo un’esperienza di viaggio indimenticabile, si scoprirà la storia romanzesca della famiglia Fiermonte, che parte dalla Puglia agli inizi del ’900, raggiunge Roma, Parigi, Hollywood, Rabat, per poi tornare alle origini.
Questo palazzo del 1775, aperto all’ospitalità e parte de La Fiermontina Family Collection, è dedicato alla memoria di Enzo Fiermonte, boxeur di fama mondiale e attore, nonché zio degli attuali proprietari Fouad Giacomo e Antonia Yasmina Filali ed è un ideale connubio tra antico e contemporaneo, con dieci raffinate suite, dettagli d’epoca, pezzi di importanti designer e opere d’arte.
Con una breve passeggiata si raggiungerà un’altra tappa dell’albergo-museo diffuso della famiglia Fiermonte Filali, inaugurato da pochi giorni: si tratta del Fiermonte Museum, un luogo immersivo, un viaggio caleidoscopico nell’arte dei primi decenni del XX secolo, con le opere degli artisti René Letourneur (1898-1990, vincitore del Grand Prix de Rome nel 1926) e Jacques Zwobada (1900-1967, in esposizione al Centre Pompidou), due degli esponenti più significativi della Scultura del ‘900 in Europa.
Un museo che mette in luce l’incredibile storia di Antonia Fiermonte, nonna degli attuali proprietari e donna straordinaria, pittrice e violinista, spirito libero negli anni ’30, che lascia l’Italia per la Francia e muore nel 1956 a soli 42 anni.
Arte, amore, amicizia s’intrecciano in un percorso emozionale che invita il pubblico a comprendere l’anima degli artisti, reso ancora più coinvolgente dall’uso delle nuove tecnologie: realtà virtuale immersiva, olografie, panorami stereoscopici e docufilm 3D.
Non solo, è anche una “Casa” con quattro suites tematiche, dove soggiornare e fare un’esperienza creativa diversa in ogni stanza.
Nel suggestivo giardino ci sarà il workshop di scultura del giovane e talentuoso Giacomo Rollo, artista di 29 anni, artigiano 4.0 che ha ereditato dal nonno la maestria manuale e lavora con il padre nell’azienda Ro.Mar di San Cesario di Lecce fondata nel 1978, dove realizza sculture e complementi di arredo che arredano case e showroom di noti nomi della moda internazionale.
Giacomo lavorerà dal vivo, i visitatori potranno osservare l’artista all’opera e partecipare attivamente, sotto la sua guida, al processo di realizzazione di una scultura, utilizzando diversi strumenti e materiali (ingresso libero nel giardino, max 20 persone per volta; ticket ridotto a 7 euro per visita Museo).
Palazzo Bozzi Corso, Corte
Fiermonte Museum, foto di Cosimo Pastore
Fiermonte Museum, foto di A. Pantaleo
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Fiermonte Museum, foto di Cosimo Pastore
Fiermonte Museum, foto di Cosimo Pastore
Cortili Aperti, La Fiermontina
La Fiermontina Family Collection
Nasce dal desiderio dei fratelli Fouad Giacomo e Antonia Yasmina Filali di ripercorrere i luoghi legati alla nonna Antonia e allo zio Enzo Fiermonte, dalla Puglia loro terra di origine, passando per Parigi fino in Marocco. A Lecce include La Fiermontina Luxory Home, antica masseria del ‘600 con diciannove camere e suite, di cui tre nella vicina Suites à Côté, impreziosite da opere d’arte e un vasto giardino, al riparo delle antiche mura urbiche, con ulivi secolari e alberi d’arancio, che offrono ombra al nuovo Zéphyr Restaurant, alla piscina e alle sculture dei due artisti francesi René Letourneur e Jacques Zwobada. A pochi metri, in vico dei Raynò, il nuovo Fiermonte Museum incluso nella rete museale della Regione Puglia, che accoglie opere d’arte della collezione privata, tra i dipinti di Antonia Fiermonte, le sculture e i disegni di René Letourneur e Jacques Zwobada, quattro suite dedicate alle Arti e tante importanti novità (apertura 15 maggio). La Fiermontina Palazzo Bozzi Corso, costruito nel 1775 a due passi dalla Basilica di Santa Croce, ha dieci eleganti suite, ampio Rooftop con piscina e vista sui tetti, da cui è possibile godere indimenticabili tramonti, una zona Wellness con Relaxarium e Sala Massaggi e un bel giardino privato. Ad agosto 2021 ha aperto a Parigi La Fiermontina Vendôme, un lussuoso appartamento a uso esclusivo, nell’omonima piazza tra le più importanti al mondo, immerso in una galleria d’arte e circondato dalle più rinomate boutique di Parigi. A giugno 2023 è stato inaugurato un nuovo ambizioso progetto, La Fiermontina Ocean, un eco retreat in Marocco, dove il lusso incontra i valori e l’autenticità del territorio. www.lafiermontinacollection.com; www.fiermontemuseum.com
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Master in gastronomie territoriali sostenibili a Melpignano
Lo scopo è quello di formare figure professionali capaci di affrontare le grandi sfide del nostro tempo. Inaugurazione domani (ore 17,30), presso l’Auditorium di Palazzo Marchesale

Tradizione come rigenerazione.
Si è soliti associare, anche nel settore agroalimentare, la tradizione al passato, l’innovazione al futuro.
Ma è un errore.
In realtà, la tradizione è proprio ciò che sostiene la vita e il suo impulso ad andare avanti, rigenerandosi continuamente.
Proprio per evitare di alimentare una retorica vuota del concetto di tradizione, è necessario non vederla come un passato da conservare ma, piuttosto, come il presente da cui sempre sgorga il futuro.
Questo il tema del dibattito che, nel pomeriggio di domani, venerdì 9 maggio, accompagnerà l’inaugurazione ufficiale del Master universitario di primo livello in “Gastronomie territoriali sostenibili e food policies” di Melpignano.
Un percorso unico sul territorio che forma i protagonisti del cambiamento nel mondo dell’alimentazione e della sostenibilità, nato da un’idea dell’amministrazione comunale di Melpignano e realizzato in collaborazione con l’Università del Salento, l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Slow Food Italia e l’associazione Està.
Un’opportunità importante per i 25 partecipanti (laureati di ogni disciplina) che potranno partecipare alla seconda edizione del Master, senza alcun costo, grazie ai finanziamenti ottenuti con il bando Borghi vinto dal Comune di Melpignano insieme ai partner di progetto e si specializzeranno nel settore agroalimentare con un approccio sostenibile, acquisendo le competenze essenziali nella pianificazione e nel management dei sistemi alimentari, utilizzando strumenti di regolamentazione e gestione per creare attività di ristorazione pubblica a filiera corta e promuovendo la cultura gastronomica come leva per una ristorazione di qualità e un turismo sostenibile.
A partire dalle 17,30, presso l’Auditorium del Palazzo Marchesale di Melpignano, dopo i saluti della sindaca Valentina Avantaggiato, seguiranno quelli del rettore di Unisalento, prof. Fabio Pollice e del rettore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, prof. Nicola Perullo.
A partire dalle 18, poi, si alterneranno gli interventi del direttore del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali di Unisalento, prof. Mariano Longo, del direttore del Master, prof. Angelo Salento, del rettore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Prof. Nicola Perullo: «Il concetto di ‘tradizione’ viene oggi spesso equivocato. Da una parte, la si intende come mera conservazione nostalgica, passatismo ideologico e immobilismo; dall’altra, la si intende come l’opposto dell’innovazione, della spinta all’evoluzione e al cambiamento. Entrambe queste concezioni della tradizione sono sbagliate, perché la tradizione è un processo dinamico. La tradizione è ciò che è stato trasmesso a noi dai predecessori, ma come in una staffetta: noi prendiamo da loro il testimone e lo portiamo avanti, e questo è il meccanismo alla base di ogni ricerca e di ogni innovazione».
Un’impostazione didattica di 296 ore che prevede attività in presenza il venerdì e il sabato. Il programma si articola in tre moduli fondamentali: il primo “Storia, Cultura e Paesaggi dell’Identità Gastronomica Italiana”; il secondo su “Prodotti e Filiere di Qualità” e il terzo sulla “Progettazione Territoriale e Food Policies”, con focus sulla sociologia del turismo sostenibile, i sistemi alimentari urbani e territoriali.
Offre 60 CFU e 1500 ore di formazione, alternando lezioni frontali, laboratori e seminari all’interno del Palazzo Marchesale di Melpignano, stage e viaggi didattici sul territorio con un project work finale. Un’opportunità formativa che garantisce un doppio riconoscimento accademico da parte di UniSalento e UNISG di Pollenzo.
«Si rafforza la collaborazione tra profondo Sud e profondo Nord per investire sulla formazione, sul cibo che è politica, trasformazione del territorio, costruzione di benessere diffuso, di tutela del paesaggio, di pianificazione e governance territoriale e lo si fa creando le migliori alleanze tra comuni ai margini del territorio con università di eccellenza sulla materia», afferma la sindaca di Melpignano Valentina Avantaggiato.
Ed è proprio questa la missione del Master: formare figure professionali capaci di affrontare le grandi sfide del nostro tempo.
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Appuntamenti
Attraversare i confini. Dialoghi sulla contemporaneità a Marina Serra
Dal 10 maggio, ogni sabato, dalle 18 alle 20, al Celacanto, cinque appuntamenti con esperti e docenti universitari per esplorare i nodi della contemporaneità

Attraversare i confini per superare i recinti di carattere individuale e culturale e riconoscersi appartenenti a un’unica “comunità di destino”: la comunità umana.
È questo il senso profondo e la finalità del percorso “dialoghi sulla contemporaneità“: fornire ai partecipanti una comprensione delle dinamiche e delle implicazioni culturali, socio-economiche e politico-istituzionali che contraddistinguono il contesto globale, nazionale e locale.
Allo stesso tempo si vuole favorire la conoscenza, il dialogo e il confronto tra i partecipanti per educarsi a immaginare insieme soluzioni condivise alle dinamiche sociali e politiche.
E si vuole incoraggiare l’impegno nelle pratiche di cittadinanza del territorio.
Dal 10 maggio al 7 giugno, cinque appuntamenti con esperti e docenti universitari per esplorare i nodi della contemporaneità: Mediterraneo e identità culturali, nuovi nazionalismi, razzismo e suprematismo, l’impatto dell’Intelligenza Artificiale sulla percezione della realtà, fino al linguaggio bellico e alle guerre reali.
Un percorso aperto a tutti, volto a rafforzare la consapevolezza democratica e la capacità di leggere la complessità del presente con spirito critico e passione civile.
«Viviamo un momento storico in cui avvertiamo che il mondo può diventare qualcosa di diverso dalla realtà fin qui conosciuta, ma quello che ci domina è l’incertezza rispetto alla direzione che prenderà e l’impotenza ad agire su di essa» ha dichiarato Carmine Zocco, ideatore della rassegna.
Dalla sua esperienza come professore di tante giovani generazioni, è proprio ai giovani che guarda: «La sensazione di sentirci impreparati e disarmati non riguarda soltanto le grandi minacce epocali come le pandemie e l’irruzione prepotente di scenari di guerra nel cuore e alle porte dell’Europa. Si riscontra in modo sempre più diffuso tra i giovani un nuovo elemento di tormento: “l’angoscia climatica”. Gli stessi attivisti di Nuova Generazione ammettono di essere “angosciati per il futuro”. E l’angoscia li priva del futuro, avvertito come “una minaccia e non come una promessa” (M. Benasayag)».
Angoscia e democrazia sono incompatibili.
La democrazia può progredire in modo sano e forte all’interno di un’atmosfera di riconciliazione e di dialogo. Chi assolutizza la propria opinione e non porge ascolto agli altri apre la strada al fanatismo e ai fondamentalismi.
L’angoscia è uno strumento di dominio molto diffuso. Rende ubbidienti e ricattabili.
In un clima dominato dall’angoscia le persone non si fidano più di esprimere liberamente la loro opinione, e questo avviene proprio per il timore di essere repressi.
Perché, come scrive Byung-Chul Han, 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐮𝐧𝐚 𝐝𝐞𝐦𝐨𝐜𝐫𝐚𝐳𝐢𝐚 𝐚𝐛𝐢𝐭𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐩𝐞𝐫𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐩𝐮𝐨̀ 𝐫𝐞𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐫𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐫𝐢𝐯𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐚𝐧𝐠𝐨𝐬𝐜𝐢𝐚 𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐨𝐝𝐢𝐨.
CALENDARIO DEGLI INCONTRI
Mediterraneo, crocevia di culture
10 maggio – Prof. Franco Chiarello già Docente dell’Università di Bari su La scomparsa della realtà nell’era dei social media e dell’AI
17 maggio – Prof. Luigi Spedicato di Unisalento su Diversi/Uguali: razzismo e suprematismo
24 maggio – Prof. Fabio Ciracì di Unisalento su
L’Europa e i nuovi nazionalismi
17 maggio – Prof. Daniele Stasi dell’Università di Foggia su “Parole armate” e guerre reali
7 giugno – Prof.ssa Alessandra Beccarisi dell’Università di Foggia
Per tutti gli incontri l’ingresso è libero.
Organizzazione a cura di Cantiere Civico e Liquilab, con la collaborazione di Osservatorio Civico.
Appuntamenti
Lavoro, formazione, territorio: a Gallipoli il cantiere delle opportunità per il Salento

Il cambiamento non si attende: si costruisce. È con questa convinzione che prende il via “Opportunit@’ in Movimento”, un percorso di co-progettazione nato per affrontare con strumenti concreti le sfide sociali ed economiche del Salento. Una terra ricca di potenzialità, ma segnata da un’elevata disoccupazione giovanile, dalla frammentazione delle politiche di sviluppo e da un’economia troppo dipendente dalla stagionalità turistica.
Promossa da Mediterranea – Associazione per lo Sviluppo Locale apsin collaborazione con Destinazione Salento – Associazione di Operatori Turistici, con il patrocinio della Provincia di Lecce, l’iniziativa si inserisce nel progetto “Opportunit@’ – Interconnessioni per lo sviluppo di una comunità educante”. Il primo appuntamento si terrà venerdì 9 maggio 2025 alle ore 15:00, presso l’I.I.S.S. “A. Vespucci” di Gallipoli: un tavolo di co-progettazione aperto a enti pubblici, imprese, scuole, università, associazioni di categoria e realtà del terzo settore. L’obiettivo è quello di attivare una collaborazione strutturata tra i diversi attori del territorio per dar vita a politiche del lavoro realmente generative, capaci di trattenere i giovani, innovare l’economia e costruire sviluppo a partire dalla partecipazione.
Interverranno: Sebastiano Leo, assessore regionale alla Formazione e al Lavoro; Stefano Minerva, presidente della Provincia di Lecce; Paola Apollonio, dirigente scolastico I.I.S.S. “A. Vespucci”.
Nel corso dell’incontro saranno presentati i risultati preliminari dell’Indagine sull’inserimento lavorativo dei giovani nel settore turistico e sulla destagionalizzazione del lavoro in Salento, realizzata in collaborazione con le imprese locali. Uno strumento essenziale per leggere il presente e progettare il futuro con consapevolezza. Il tavolo si chiuderà con la redazione di un documento di sintesi e la prima bozza del “Patto per il Lavoro – Area Metropolitana Salento”, da proporre a decisori pubblici e istituzioni. Un patto che vuole essere più di un documento: un impegno collettivo a creare nuove opportunità di lavoro, a promuovere l’equità sociale e a costruire un futuro più giusto e sostenibile per il territorio
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