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Attualità

DSA e ASL: “Mancano gli strumenti per mettere in atto l’integrazione”

In una lettera al Direttore, la denuncia di una donna di Tricase con un figlio in età scolare

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Disturbi Specifici di Apprendimento: un’accorata lettera di una donna di Tricase con un figlio in età scolare, per denunciare «lunghe liste d’ attesa, devastanti per i pazienti che restano in sospeso senza diagnosi vedendosi negati diritti e opportunità, per i genitori ansiosi e preoccupati per il futuro dei loro figli in balia di una burocrazia inefficace e scarse risorse e per gli operatori sanitari».





LA LETTERA
«Gentile direttore, 
invio questa lettera in redazione per denunciare un problema che tocco con mano ogni giorno.





Le lunghe attese per ottenere una diagnosi di DSA stanno mettendo a dura prova pazienti, genitori e operatori sanitari.





L’Asl, responsabile di garantire un servizio efficiente e tempestivo, sembra incapace di rispondere in modo adeguato a una richiesta sempre più pressante di diagnosi e supporto per pazienti con DSA che sono purtroppo in aumento.





È doveroso ricordare la legge 170/2010 che ha riconosciuto i DSA e ha creato le fondamenta per l’inclusione scolastica del paziente e per lo sviluppo delle sue potenzialità.





Lo ha fatto stabilendo che per ogni disturbo venga effettuata una diagnosi funzionale alla stesura di un Piano didattico personalizzato che consenta all’alunno di utilizzare strumenti compensativi e dispensativi in modo da favorirne l’autodeterminazione.




Come si può parlare di integrazione se non ci sono gli strumenti per metterla in atto?
Le conseguenze delle lunghe liste d’attesa, sono devastanti per i pazienti che restano in sospeso senza diagnosi, vedendosi negati diritti e opportunità; per i genitori, ansiosi e preoccupati per il futuro dei loro figli in balìa di una burocrazia inefficace e scarse risorse e per gli operatori sanitari che lavorano con risorse limitate, scontrandosi quotidianamente con una mole di lavoro ingente e pressione costante di pazienti e familiari.





È evidente che il Servizio Sanitario stia fallendo e non riesce a garantire un servizio adeguato e tempestivo a chi ne ha bisogno.





È necessario agire con urgenza perché il benessere dei cittadini deve venire prima della burocrazia.
Tutti, istituzioni e cittadini, devono unirsi per chiedere un cambiamento e garantire un Servizio Sanitario degno di questo nome.





Diversamente la vera integrazione resta e resterà solo un’utopia».





Grazia Ventola


Attualità

Tricase: dopo l’annuncio del candidato sindaco, Minonne lascia il PD

Il consigliere comunale eletto con il Partito democratico: «Vincenzo Chiuri, persona di elevata professionalità e meritevole di stima, ma si è arrivati alla sua nomina con un percorso non condiviso»

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Dopo il comunicato con cui Partito democratico, Sinistra italiana e Cantiere civico hanno annunciato la candidatura a sindaco di Vincenzo Chiuri, arrivano la defezione e l’annuncio di dimissioni dal PD del consigliere comunale Francesco Minonne.

«Considerati gli ultimi sviluppi politici che hanno portato il Partito Democratico di Tricase alla candidatura a sindaco del Dott. Vincenzo Chiuri, persona di elevata professionalità e meritevole di stima, con un percorso non condiviso», il consigliere Minonne, comunica di «valutare le dimissioni da consigliere comunale del PD e di non rinnovare la tessera di partito».

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Acido cianidrico nei Sapori Amaretti alle mandorle della Colussi

Sono stati rilevati valori troppo alti di acido cianidrico. Non possono essere esclusi seri rischi per la salute. Sconsigliato il consumo

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Colussi SpA Milano ha emesso un richiamo dei suoi Sapori Amaretti alle mandorle in confezioni da 175 g con date di scadenza 2 maggio 2026 e 25 agosto 2026.

L’azienda afferma che negli amaretti sono stati riscontrati livelli elevati di acido cianidrico e non possono essere esclusi rischi per la salute.

Nello specifico si tratta di due lotti delle confezioni da 175 gr Lotto L355122 1 e L355237 1 con scadenza rispettivamente del 2 maggio 2026 e 25 agosto 2026.

Le altre date di scadenza e gli altri prodotti del marchio “Sapori”, non sono interessati dal richiamo.

Gli amaretti interessati dal richiamo sono prodotti da Colussi S.p.A. con sede legale in via G. Spadolini n° 5, nella città metropolitana di Milano.

L’acido cianidrico (HCN) o cianuro di idrogeno, chiamato anche acido prussico, è una tossina naturale con elevata tossicità acuta, caratterizzata dall’inibizione della respirazione cellulare.

Ciò può causare un’intossicazione acuta con sintomi quali convulsioni, vomito e mancanza di respiro, che possono portare a paralisi respiratoria fatale.

Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” di Lecce, raccomanda a coloro che hanno acquistato il prodotto incriminato, di non consumare gli articoli interessati e di restituirli, non aperti o anche già aperti, al rispettivo punto vendita.

Il prezzo di acquisto verrà rimborsato, anche in assenza di scontrino.

Chi abbia assunto questa sostanza e successivamente manifesti sintomi gravi o persistenti dovrà consultare un medico.

Non è consigliabile, invece, un trattamento medico preventivo in assenza di sintomi.

 

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“Campagna pubblicitaria…stonata”: la segnalazione da Ruffano

Un nostro lettore commenta un manifesto apparso in queste settimane in paese: “Uso improprio del volto femminile, per di più estrapolato da un film drammatico che narra di una patologia”

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera giunta in Redazione da un nostro lettore di Ruffano che segnala un uso improprio del volto femminile su una campagna pubblicitaria che solleva, quantomeno, delle perplessità.

Segnalo la comparsa, più o meno dal 10 novembre scorso, di un manifesto pubblicitario affisso nei pressi del parco di via Torino, sulla strada che collega Ruffano a Montesano.

Tale manifesto pubblicitario dovrebbe riguardare la vista con conseguente controllo e acquisto di occhiali ma il claim, “vedere è un piacere”, viene associato ad un’immagine di una donna in evidente stato di godimento sessuale quindi l’associazione con il vedere e la vista in generale viene messo in secondo piano.

A parte l’azzardo di tale associazione, la donna presente sul manifesto fa parte a sua volta di un manifesto cinematografico, relativo al film “Nymphomaniac” del regista Lars von Trier, ed è l’attrice anglo-francese Charlotte Gainsbourg.

Si tratta di un film dal taglio drammatico che tratta di una patologia seria di cui soffre la protagonista. Non so se l’agenzia pubblicitaria si è resa conto dell’accostamento di tale immagine ma rimane il fatto che si è fatto un uso improprio del volto femminile in questione con un’espressione intima e chiaramente sessuale.

Si sarebbero potute usare molte altre metafore per esprimere l’importanza della vista e dei controlli periodici.

Inoltre, vorrei sottolineare la scorrettezza dell’allusione, escludendo dall’ipotetico piacere ad esempio i non vedenti. Il responsabile della ditta pubblicizzata (che non è di Ruffano, NdR), cui ho personalmente rivolto le mie perplessità, ha affermato, udite udite, che la “modella” non è uguale all’attrice del film. Giudicate voi (seguono foto).

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