News & Salento
Sannicola: sequestro di carni. Salve: affitti in nero
Sequestrati dalla Guardia di Finanza di Gallipoli 173 chili di carne macellata fresca in cattivo stato di conservazione. Il responsabile, un commerciante di carni di Sannicola, è stato
Sequestrati dalla Guardia di Finanza di Gallipoli 173 chili di carne macellata fresca in cattivo stato di conservazione. Il responsabile, un commerciante di carni di Sannicola, è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per violazione delle norme igieniche sulla produzione, vendita e conservazione dei prodotti alimentari. Nell’ambito del quotidiano controllo economico del territorio, le Fiamme Gialle hanno fermato un grossista di carni che, alla guida di una normale autovettura, trasportava nel vano bagagli semiaperto, esposta alle polveri ed ai gas di scarico delle altre automobili, carne suina in cattivo stato di conservazione. L’uomo si accingeva ad effettuare la consegna ad uno dei propri cliente che di lì a poco l’avrebbe esposta nella vetrina frigorifera per la vendita al dettaglio. Nella circostanza i Finanzieri hanno tempestivamente richiesto l’intervento del medico veterinario dell’Azienda Sanitaria del luogo, che dopo le analisi ne ha disposto il sequestro in quanto non idoneo alla consumazione. Infatti, la legge di riferimento prevede che il trasporto di alimenti deve avvenire con mezzo igienicamente idoneo, tale da assicurare un’adeguata protezione, evitare la contaminazione tra sostanze alimentari trasportate, anche per agenti atmosferici o fattori ambientali. Inoltre devono essere coibentati in modo da mantenere, per tutta la durata del trasporto, la temperatura dei prodotti ai valori stabiliti dalla norma. Per questo, il commerciante è stato denunciato per violazione delle norme igienico-sanitarie e la merce rinvenuta è stata sottoposta a sequestro per la successiva distruzione.
Affittava da più di cinque anni miniappartamenti ufficialmente ancora in costruzione
In una delle marine di Salve, la Guardia di Finanza di Leuca ha scoperto un edificio di 22 miniappartamenti, ufficialmente in costruzione, ma di fatto ultimati e funzionanti, che da oltre cinque anni il proprietario affittava ai numerosi turisti. Per i miniappartamenti il proprietario non ha mai pagato l’Imposta Comunale sugli Immobili (ICI) né la relativa tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (TARSU). Infatti, per sottrarsi al pagamento dell’Ici e della tassa sui rifiuti, aveva pensato bene di non comunicare la data di ultimazione dei lavori né quella di effettivo utilizzo, poiché sarebbe stato costretto a pagare le relative imposte. Gli accertamenti, partiti da un’attenta analisi dei dati delle banche telematiche istituzionali e di controllo del territorio, hanno consentito alle Fiamme Gialle di scoprire, inoltre, che il proprietario del complesso immobiliare, nell’anno d’imposta 2009, non ha dichiarato le somme percepite dai canoni di locazione del predetto anno. Dell’accaduto sono stati interessati il Comune competente, per il recupero dell’imposta comunale sugli immobili e della tassa per lo smaltimento dei rifiuti, e l’Agenzia delle Entrate per il recupero delle imposte dovute sui canoni di locazione incassati. Il Comando Provinciale di Lecce, durante lo scorso periodo estivo, ha scoperto i proprietari di 111 tra villette e appartamenti affittate in nero ai vacanzieri, con la segnalazione all’Agenzia delle Entrate di circa 160 mila euro di canoni intascati in evasione d’imposta.
Appuntamenti
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E sarà a questa Galatina che apriremo le porte sabato pomeriggio per una passeggiata gratuita tra i tesori della nostra cartapesta
Attualità
”FRIENDS 4 AUT”, parte il progetto del centro servizi per l’autismo
Con la realizzazione di percorsi di assistenza alla socializzazione in favore di soggetti di età fino ai 21 anni con disturbi dello spettro autistico, residenti nei 14 Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale di Gagliano del Capo…
Attualità
Sant’Isidoro, demolito vecchio fabbricato a due passi dal mare
Per anni ha ospitato la sede della Pro Loco. “Liberato” così l’orizzonte della marina. il sindaco Pippi Mellone: «L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione»
È stato finalmente demolito nei giorni scorsi nella marina di Sant’Isidoro il vecchio edificio in muratura a pochi metri dal mare, che ha ospitato per molti anni la sede della locale Pro Loco e il punto di soccorso estivo.
Un’autentica “bruttura”, del tutto incompatibile con la bellezza naturalistica del luogo, al pari di altre costruzioni (il comune di Nardò ne ha già abbattute altre tre, realizzate su aree demaniali in questo segmento di litorale) e di fenomeni di abusivismo edilizio e di compromissione dei contesti naturalistici che hanno mortificato la costa negli scorsi decenni.
L’intervento, eseguito (al termine di un lungo iter autorizzativo) da un raggruppamento temporaneo di imprese, rientra nel più ampio intervento di riqualificazione paesaggistica integrata della fascia costiera della marina, progettato dall’arch. Antonio Vetrugno e finanziato con 1,3 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), già in corso da circa un anno e mezzo.
La demolizione del fabbricato, peraltro, ha incontrato e superato lo “scoglio” giudiziario di un ricorso al Tar da parte della Pro Loco.
Il giudice amministrativo, con una pronuncia del dicembre scorso, ritenendo non sussistente una proroga della concessione demaniale vantata dalla Pro Loco, ha ritenuto prevalente l’interesse pubblico all’ultimazione dei lavori di riqualificazione su quello privato (peraltro, ingiustificato) alla conservazione dello status quo.
«L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione», ha commentato con un post su Facebook il sindaco Pippi Mellone, «abbiamo speso un po’ di tempo in più, perché c’è stato qualche ostacolo di troppo. Ma abbiamo spazzato via, come sempre, anche quello. Adesso abbiamo liberato il panorama, il lungomare, le albe e i tramonti di Sant’Isidoro dal cemento e dalle brutture. Al suo posto, a poca distanza, una struttura polifunzionale in legno, ecosostenibile, che ospiterà il pronto soccorso. Stiamo demolendo i mostri ereditati dal passato e stiamo costruendo la città del futuro. Col cuore, come sempre. Ora anche Sant’Isidoro diventerà bellissima!».
Il progetto di riqualificazione, adesso, potrà essere ultimato. Prevede la realizzazione di aree per il parcheggio e di aree per la fruizione dei pedoni (con l’installazione di un nuovo sistema di illuminazione), l’eliminazione di altri manufatti, di spianamenti, scivoli e del piccolo molo a servizio delle imbarcazioni, un intervento di rinaturalizzazione ambientale con ripascimento delle superfici sabbiose della zona, oltre che la pulizia dalla vegetazione infestante e il recupero delle condizioni ambientali dell’inghiottitoio (o “spunnulata”) presente sul lungomare.
Nasceranno, inoltre, una struttura per la sosta e un tratto di pista ciclabile per favorire la mobilità sostenibile.
Un’altra struttura in legno è stata ultimata e destinata a nuova sede della Proloco e a punto di pronto soccorso estivo.
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