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Attualità

Calcio, Lecce: Di Michele croce e delizia a Firenze

Ancora un risultato e una prestazione positiva per la squadra di De Canio. L’attaccante giallorosso sblocca la gara, poi però sbaglia il rigore del raddoppio. E Gilardino pareggia i conti: 1-1

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Portare via un punto da Firenze è sicuramente un bel risultato. Ma non puoi non recriminare a lungo se ti viene concesso il rigore per il possibile raddoppio e centri la traversa. Anzichè la porta. E’ nel primo tempo sia la delizia che la croce del Lecce nella trasferta toscana, culminata in un pareggio, in ogni caso, di rilievo. Perchè arrivato a conferma piena dopo le ultime positive apparazioni (cinque punti conquistati contro Lazio, Milan e Fiorentina sono un bottino niente male) e conquistato, un’altra volta, con una prestazione di sostanza sotto il punto di vista del gioco, ma anche di astuzia se la si guarda dal piano tattico.


Un primo tempo praticamente perfetto, che per larghi tratti ha ricordato il match disputato contro la Lazio, dove arrivò il primo exploit esterno appena due settimane fa. L’esame di oggi è superato anche per questo, il Lecce ha trovato una sua identità pure in trasferta: sono solo un brutto ricordo le gare (senza nerbo) fuori casa dei primi mesi di campionato. Ora è un’altra storia. E si può ben sperare, visto che il rendimento esterno conta sempre tantissimo nella corsa alla salvezza. La Fiorentina di Mihajlovic è costretta a fermarsi dopo cinque vittorie di fila in casa, nella prima frazione soccombe letteralmente di fronte a una squadra che gli tappa tutti gli sbocchi offensivi e riparte in modo repentino.


Il Lecce è guidato da un Di Michele come al solito tarantolato, che fa ripetute prove prima di siglare l’1-0 alla mezz’ora, dopo un bello scambio con Olivera: l’attaccante di Guidonia deposita in rete beffando Boruc, mentre in precedenza aveva sprecato un ottimo contropiede con un sinistro incrociato finito a lato e colpito male di testa un ghiottissimo pallone da posizione ravvicinata. I salentini accarezzano sul serio il clamoroso nuovo colpaccio quando l’arbitro Massa, al 40′, concede il rigore per un atterramento in area di Pasqual ai danni di Di Michele. Potrebbe essere il colpo del kappaò da infliggere ai gigliati, ma, dagli undici metri, l’ex Torino e Udinese centra in pieno la traversa, nonostante abbia spiazzato il portiere di casa. Per come è finita, l’errore pare sia stato pagato veramente a carissimo prezzo. Ma perchè far tirare nuovamente Di Michele, dopo gli errori (sempre su rigore) commessi già contro Sampdoria e Udinese?


Nella ripresa la Fiorentina parte subito forte, schiaccia gli avversari e al 55′ ripristina il pareggio: cross di Montolivo, torre di Gamberini e incornata di testa vincente di Gilardino, lestissimo da pochi passi. E’ il gol incassato a far doppiamente male, dopo che il fotogramma del rigore fallito continua a scorrere impietosamente nelle menti dei supporters leccesi. Il match resta vibrante, ma il punteggio non cambia più: è uno a uno il finale. Come sarebbe finita, con il rigore eventualmente segnato, non lo sapremo mai.


Giorgio Coluccia


I risultati della 21^ giornata:

 

 



Palermo-Brescia 1-0 (giocata sabato)


Roma-Cagliari 3-0 (giocata sabato)


Parma-Catania 2-0 (giocata sabato)


Milan-Cesena 2-0


Chievo-Genoa 0-0


Udinese-Inter 3-1


Sampdoria-Juventus 0-0


Bologna-Lazio 3-1


Fiorentina-Lecce 1-1


Bari-Napoli 0-1

 


Classifica: Milan 44, Napoli 41; Roma 38; Lazio 38; Inter, Juve 35; Palermo 34, Udinese 33; Sampdoria 27; Cagliari 26; Fiorentina, Parma, Bologna 25, Chievo, Genoa 24; Catania 22, Lecce 20; Cesena 19; Brescia 18; Bari 14.


* Bologna penalizzato di tre punti


** Inter, Fiorentina, Sampdoria e Genoa una partita in meno


Il programma della 22^ giornata, domenica 30 gennaio, ore 15:

 

 



Cagliari-Bari


Lecce-Cesena


Brescia-Chievo (ore 12,30)


Lazio-Fiorentina (sabato 29, ore 18)


Catania-Milan (sabato 29, ore 20,45)


Inter-Palermo


Genoa-Parma


Bologna-Roma


Napoli-Sampdoria


Juventus-Udinese (ore 20,45)


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Acido cianidrico nei Sapori Amaretti alle mandorle della Colussi

Sono stati rilevati valori troppo alti di acido cianidrico. Non possono essere esclusi seri rischi per la salute. Sconsigliato il consumo

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Colussi SpA Milano ha emesso un richiamo dei suoi Sapori Amaretti alle mandorle in confezioni da 175 g con date di scadenza 2 maggio 2026 e 25 agosto 2026.

L’azienda afferma che negli amaretti sono stati riscontrati livelli elevati di acido cianidrico e non possono essere esclusi rischi per la salute.

Nello specifico si tratta di due lotti delle confezioni da 175 gr Lotto L355122 1 e L355237 1 con scadenza rispettivamente del 2 maggio 2026 e 25 agosto 2026.

Le altre date di scadenza e gli altri prodotti del marchio “Sapori”, non sono interessati dal richiamo.

Gli amaretti interessati dal richiamo sono prodotti da Colussi S.p.A. con sede legale in via G. Spadolini n° 5, nella città metropolitana di Milano.

L’acido cianidrico (HCN) o cianuro di idrogeno, chiamato anche acido prussico, è una tossina naturale con elevata tossicità acuta, caratterizzata dall’inibizione della respirazione cellulare.

Ciò può causare un’intossicazione acuta con sintomi quali convulsioni, vomito e mancanza di respiro, che possono portare a paralisi respiratoria fatale.

Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” di Lecce, raccomanda a coloro che hanno acquistato il prodotto incriminato, di non consumare gli articoli interessati e di restituirli, non aperti o anche già aperti, al rispettivo punto vendita.

Il prezzo di acquisto verrà rimborsato, anche in assenza di scontrino.

Chi abbia assunto questa sostanza e successivamente manifesti sintomi gravi o persistenti dovrà consultare un medico.

Non è consigliabile, invece, un trattamento medico preventivo in assenza di sintomi.

 

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“Campagna pubblicitaria…stonata”: la segnalazione da Ruffano

Un nostro lettore commenta un manifesto apparso in queste settimane in paese: “Uso improprio del volto femminile, per di più estrapolato da un film drammatico che narra di una patologia”

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera giunta in Redazione da un nostro lettore di Ruffano che segnala un uso improprio del volto femminile su una campagna pubblicitaria che solleva, quantomeno, delle perplessità.

Segnalo la comparsa, più o meno dal 10 novembre scorso, di un manifesto pubblicitario affisso nei pressi del parco di via Torino, sulla strada che collega Ruffano a Montesano.

Tale manifesto pubblicitario dovrebbe riguardare la vista con conseguente controllo e acquisto di occhiali ma il claim, “vedere è un piacere”, viene associato ad un’immagine di una donna in evidente stato di godimento sessuale quindi l’associazione con il vedere e la vista in generale viene messo in secondo piano.

A parte l’azzardo di tale associazione, la donna presente sul manifesto fa parte a sua volta di un manifesto cinematografico, relativo al film “Nymphomaniac” del regista Lars von Trier, ed è l’attrice anglo-francese Charlotte Gainsbourg.

Si tratta di un film dal taglio drammatico che tratta di una patologia seria di cui soffre la protagonista. Non so se l’agenzia pubblicitaria si è resa conto dell’accostamento di tale immagine ma rimane il fatto che si è fatto un uso improprio del volto femminile in questione con un’espressione intima e chiaramente sessuale.

Si sarebbero potute usare molte altre metafore per esprimere l’importanza della vista e dei controlli periodici.

Inoltre, vorrei sottolineare la scorrettezza dell’allusione, escludendo dall’ipotetico piacere ad esempio i non vedenti. Il responsabile della ditta pubblicizzata (che non è di Ruffano, NdR), cui ho personalmente rivolto le mie perplessità, ha affermato, udite udite, che la “modella” non è uguale all’attrice del film. Giudicate voi (seguono foto).

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Olio d’oliva: «Servono strumenti di regolamentazione di mercato»

Italia Olivicola e CIA, appello al Governo per interventi che garantiscano un funzionamento ordinato e trasparente del mercato. Plauso alla GdF, all’ICQRF Puglia e Basilicata e all’Agenzia delle Dogane per maxi operazione antifrode

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Italia Olivicola e CIA Agricoltori Italiani, a pochi giorni dai positivi riscontri del tavolo olivicolo nazionale, tornano sulla questione olio d’oliva e lo fanno a 360 gradi, partendo da una questione basilare.

«Abbiamo espresso apprezzamento per gli impegni assunti dal Governo riguardo al potenziamento dei controlli», sottolinea Gennaro Sicolo, presidente di Italia Olivicola e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani, «occorre che, tuttavia, come previsto dai regolamenti comunitari, si possa procedere allo stoccaggio privato dell’olio».

Il mondo dell’olio di oliva italiano ha bisogno di stabilità e tranquillità durante la campagna olearia: Italia Olivicola e CIA, dunque, chiedono al governo di valutare l’attivazione di strumenti di regolamentazione di mercato.

«Le tensioni che si stanno registrando nelle ultime settimane nuocciono al settore», aggiunge Sicolo, «il comparto ha bisogno di calma e prospettive economico-finanziarie certe nel momento del massimo sforzo produttivo. Gli strumenti normativi per garantire una stagione ordinata dell’olio esistono e vanno messi in campo”.

L’articolo 167 bis del regolamento (UE) del Parlamento europeo e del Consiglio n. 1308/2013 stabilisce che, al fine di migliorare e stabilizzare il funzionamento del mercato comune degli oli d’oliva, nonché delle olive da cui provengono, gli Stati membri produttori possono stabilire norme di commercializzazione per la regolamentazione dell’approvvigionamento.

«Il ritiro temporaneo dal mercato di quantitativi di extravergine nazionale», continua Sicolo, «può prevenire fibrillazioni e garantire che i flussi commerciali siano mantenuti ordinati e senza scossoni, a beneficio dei produttori e dei consumatori».

Da tempo Italia Olivicola chiede che, oltre a misure emergenziali, il comparto possa avere strumenti che garantiscano che il mondo della produzione non venga finanziariamente strozzato durante la campagna olearia, perturbando il mercato, disorientando i consumatori nazionali e internazionali.

«A questo proposito, voglio esprimere il mio plauso e ringraziamento alla ICQRF Puglia-Basilicata, alla Guardia di Finanza e all’Agenzia delle Dogane per la maxi operazione tra il porto di Bari e la provincia di Lecce col sequestro di 14mila litri di olio extravergine non tracciato», conclude Sicolo, «oggi dobbiamo pensare a misure di emergenza ma guardando avanti, già pensiamo a come tutelare il reddito dei nostri agricoltori da forti oscillazioni del mercato e dei prezzi, proteggendo così la stessa immagine dell’oro verde, bandiera del Made in Italy».

 

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