News & Salento
Statale 275, l’Ance Lecce: “Facciamo lavorare le nostre imprese”
Il presidente Sergio Goffredo: “Come cittadino esprimo soddisfazione per l’approvazione del progetto definitivo di ampliamento ed ammodernamento della SS. 275, Maglie-Leuca. Come rappresentante degli imprenditori edili registro invece, ancora una volta, nelle dichiarazioni rese dalla nostra classe politica ed amministrativa, un silenzio preoccupante sulla reiterata nostra richiesta di celere cantierizzazione dell’opera attraverso una suddivisione in più lotti funzionali”. Aggiunge Goffredo: “Da più parti si invoca un rapida attivazione della spesa pubblica, in modo tale di dare slancio alla cantierizzazione di opere di efficace impatto sul territorio e sul tessuto produttivo locale. Vale a dire scelte coerenti con il territorio, intorno alle quali promuovere la raccolta del consenso”. Sulle modalità di realizzo dei lavori, occorre, però, svolgere alcune considerazioni.
“Corre l’obbligo”, spiega il Presidente dell’Ance Lecce, “di riaffermare un principio alla base del mercato degli appalti pubblici: la libera concorrenza. Tale principio viene messo pericolosamente in crisi dal gigantismo inutile delle opere. Non ci sono pregiudiziali nei confronti degli appalti di importo elevatissimo, che, comunque, determinano un allungamento dei tempi di esecuzione, quando essi riflettono oggettive condizioni dei lavori. Tali appalti non vanno bene quando portano alla creazione di un mercato artificiale e parallelo, dal quale viene esclusa la stragrande maggioranza delle imprese del territorio sul quale la stessa opera insiste. Nel caso della strada statale 275 è interesse del territorio, della sua economia, delle imprese, che la stessa venga appaltata in più lotti funzionali, nulla ostandovi, dal punto di vista dell’esecuzione, perché questo avvenga.
Così facendo”, conclude Goffredo, “si darebbe a numerose imprese del Salento la possibilità di proporsi per la realizzazione di quei lavori, aiutandole ad avviare processi di crescita; si creerebbero, altresì, le condizioni per una veloce fruizione dell’opera da parte della collettività, circostanza che aumenterebbe i livelli di consenso e di fiducia della società civile. L’auspicio è che si riesca, nel più breve tempo possibile, ad appaltare l’opera, per contribuire allo sviluppo dell’intero Salento. Oggi più che mai”.
Appuntamenti
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Attualità
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Attualità
Sant’Isidoro, demolito vecchio fabbricato a due passi dal mare
Per anni ha ospitato la sede della Pro Loco. “Liberato” così l’orizzonte della marina. il sindaco Pippi Mellone: «L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione»
È stato finalmente demolito nei giorni scorsi nella marina di Sant’Isidoro il vecchio edificio in muratura a pochi metri dal mare, che ha ospitato per molti anni la sede della locale Pro Loco e il punto di soccorso estivo.
Un’autentica “bruttura”, del tutto incompatibile con la bellezza naturalistica del luogo, al pari di altre costruzioni (il comune di Nardò ne ha già abbattute altre tre, realizzate su aree demaniali in questo segmento di litorale) e di fenomeni di abusivismo edilizio e di compromissione dei contesti naturalistici che hanno mortificato la costa negli scorsi decenni.
L’intervento, eseguito (al termine di un lungo iter autorizzativo) da un raggruppamento temporaneo di imprese, rientra nel più ampio intervento di riqualificazione paesaggistica integrata della fascia costiera della marina, progettato dall’arch. Antonio Vetrugno e finanziato con 1,3 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), già in corso da circa un anno e mezzo.
La demolizione del fabbricato, peraltro, ha incontrato e superato lo “scoglio” giudiziario di un ricorso al Tar da parte della Pro Loco.
Il giudice amministrativo, con una pronuncia del dicembre scorso, ritenendo non sussistente una proroga della concessione demaniale vantata dalla Pro Loco, ha ritenuto prevalente l’interesse pubblico all’ultimazione dei lavori di riqualificazione su quello privato (peraltro, ingiustificato) alla conservazione dello status quo.
«L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione», ha commentato con un post su Facebook il sindaco Pippi Mellone, «abbiamo speso un po’ di tempo in più, perché c’è stato qualche ostacolo di troppo. Ma abbiamo spazzato via, come sempre, anche quello. Adesso abbiamo liberato il panorama, il lungomare, le albe e i tramonti di Sant’Isidoro dal cemento e dalle brutture. Al suo posto, a poca distanza, una struttura polifunzionale in legno, ecosostenibile, che ospiterà il pronto soccorso. Stiamo demolendo i mostri ereditati dal passato e stiamo costruendo la città del futuro. Col cuore, come sempre. Ora anche Sant’Isidoro diventerà bellissima!».
Il progetto di riqualificazione, adesso, potrà essere ultimato. Prevede la realizzazione di aree per il parcheggio e di aree per la fruizione dei pedoni (con l’installazione di un nuovo sistema di illuminazione), l’eliminazione di altri manufatti, di spianamenti, scivoli e del piccolo molo a servizio delle imbarcazioni, un intervento di rinaturalizzazione ambientale con ripascimento delle superfici sabbiose della zona, oltre che la pulizia dalla vegetazione infestante e il recupero delle condizioni ambientali dell’inghiottitoio (o “spunnulata”) presente sul lungomare.
Nasceranno, inoltre, una struttura per la sosta e un tratto di pista ciclabile per favorire la mobilità sostenibile.
Un’altra struttura in legno è stata ultimata e destinata a nuova sede della Proloco e a punto di pronto soccorso estivo.
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