News & Salento
San Rocco: Torrepaduli scatena le Ronde
La danza delle spade dal tramonto del 15 all’alba del 16 agosto nello spazio antistante il Santuario di San Rocco
Lo spettacolo ha inizio, come ogni anno, simile, ma mai uguale, grandioso, splendido, ricco di magia: un’indescrivibile fusione di sacro e profano. è arrivato San Rocco. Si inondano le strade di fedeli, in una lunga e partecipata Processione. Si riempiono le piazze di pellegrini e turisti, curiosi di ammirare artigianato in festa e bancarelle di ogni tipo. Si tingono di bagliore ed emozione Ruffano e Torrepaduli. E tra archi di luci colorate, sotto il cielo stellato d’agosto, illuminato dall’euforia dei giochi di fuochi d’artificio, tra la moltitudine di gente, mani esperte lambiscono i tamburelli fino a farli vibrare e così, in un battito impercettibile, si forma la ronda.
è magia. Il ritmo aumenta, il suono delle armoniche si diffonde nell’aria, l’entusiasmo impazza tra gli applausi dei presenti, mentre si eleva l’intima devozione al Santo.
Ogni ronda danzante mima lotte per amore e onore ed esprime al contempo attrazione per tutti i simboli della vita: amore, corteggiamento, tradimento, vendetta. Le ronde sono passione pura, sentimenti espressi sino allo spasimo in una Danza delle Spade continua e vorticosa fino all’alba e che porta allo sfinimento fisico ed insieme alla pace dell’anima. San Rocco va vissuto ogni istante, con gli occhi alzati al cielo sullo strepitio dei fuochi, con le mani che schioccano al ritmo dei tamburelli, con il cuore aperto verso gli altri.
“San Rocco accomuna le generazioni”
Tamburi in festa, zagareddhe colorate che si librano nell’aria calda di agosto, strade gremite dell’emozione della gente, musica e profumi di ieri e di oggi: un rituale che si ripete da anni, ma che ogni volta si riscopre capace di riscaldare il cuore di ognuno di noi. La festa di San Rocco è questo e tant’altro. È dolcezza delle antiche tradizioni, tripudio di bancarelle in continua trasformazione, è processione e preghiera, aggregazione. è spensieratezza, festa e musica … ed è Torrepaduli! Dietro la Festa di San Rocco ci sono la gioia della gente e il tantissimo impegno profuso da tutti per la sua buona riuscita. Grazie al Parroco Don Mario Ciullo, al Santuario “San Rocco”, per il contributo religioso, all’Amministrazione comunale, che anche quest’anno ha contribuito economicamente e con le strutture messe a disposizione; grazie alle Forze di Pubblica Sicurezza, alle Associazioni, ai volontari, agli artigiani e ai commercianti, alle comunità di Torrepaduli e di Ruffano, ma soprattutto a voi, che vi lasciate trasportare dall’incanto di San Rocco, gremendo le piazze e le strade, facendo da eco alla voglia di ritrovarsi, che va oltre le stagioni della vita. Gli anni passano e tante cose cambiano, ma San Rocco è lì, è in mezzo a noi, è nell’energia dei preparativi, nella costanza dell’impegno, è negli occhi dei bambini spalancati sulle acrobazie dei fuochi d’artificio, è nelle parole di ogni anziano. San Rocco accomuna tutte le generazioni e ravviva quel sentimento di appartenenza alla comunità, che ci rende orgogliosi delle nostre origini. In questo periodo di crisi e difficoltà, è ancor più difficile organizzare i festeggiamenti, ma celebrare San Rocco è tempo di gioia e scalda gli animi … perché San Rocco entra nel cuore della gente e là vi rimane per sempre. Felice festa.
Tiziano Lato
(Presidente Comitato festa “ San Rocco”)
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Attualità
Sant’Isidoro, demolito vecchio fabbricato a due passi dal mare
Per anni ha ospitato la sede della Pro Loco. “Liberato” così l’orizzonte della marina. il sindaco Pippi Mellone: «L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione»
È stato finalmente demolito nei giorni scorsi nella marina di Sant’Isidoro il vecchio edificio in muratura a pochi metri dal mare, che ha ospitato per molti anni la sede della locale Pro Loco e il punto di soccorso estivo.
Un’autentica “bruttura”, del tutto incompatibile con la bellezza naturalistica del luogo, al pari di altre costruzioni (il comune di Nardò ne ha già abbattute altre tre, realizzate su aree demaniali in questo segmento di litorale) e di fenomeni di abusivismo edilizio e di compromissione dei contesti naturalistici che hanno mortificato la costa negli scorsi decenni.
L’intervento, eseguito (al termine di un lungo iter autorizzativo) da un raggruppamento temporaneo di imprese, rientra nel più ampio intervento di riqualificazione paesaggistica integrata della fascia costiera della marina, progettato dall’arch. Antonio Vetrugno e finanziato con 1,3 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), già in corso da circa un anno e mezzo.
La demolizione del fabbricato, peraltro, ha incontrato e superato lo “scoglio” giudiziario di un ricorso al Tar da parte della Pro Loco.
Il giudice amministrativo, con una pronuncia del dicembre scorso, ritenendo non sussistente una proroga della concessione demaniale vantata dalla Pro Loco, ha ritenuto prevalente l’interesse pubblico all’ultimazione dei lavori di riqualificazione su quello privato (peraltro, ingiustificato) alla conservazione dello status quo.
«L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione», ha commentato con un post su Facebook il sindaco Pippi Mellone, «abbiamo speso un po’ di tempo in più, perché c’è stato qualche ostacolo di troppo. Ma abbiamo spazzato via, come sempre, anche quello. Adesso abbiamo liberato il panorama, il lungomare, le albe e i tramonti di Sant’Isidoro dal cemento e dalle brutture. Al suo posto, a poca distanza, una struttura polifunzionale in legno, ecosostenibile, che ospiterà il pronto soccorso. Stiamo demolendo i mostri ereditati dal passato e stiamo costruendo la città del futuro. Col cuore, come sempre. Ora anche Sant’Isidoro diventerà bellissima!».
Il progetto di riqualificazione, adesso, potrà essere ultimato. Prevede la realizzazione di aree per il parcheggio e di aree per la fruizione dei pedoni (con l’installazione di un nuovo sistema di illuminazione), l’eliminazione di altri manufatti, di spianamenti, scivoli e del piccolo molo a servizio delle imbarcazioni, un intervento di rinaturalizzazione ambientale con ripascimento delle superfici sabbiose della zona, oltre che la pulizia dalla vegetazione infestante e il recupero delle condizioni ambientali dell’inghiottitoio (o “spunnulata”) presente sul lungomare.
Nasceranno, inoltre, una struttura per la sosta e un tratto di pista ciclabile per favorire la mobilità sostenibile.
Un’altra struttura in legno è stata ultimata e destinata a nuova sede della Proloco e a punto di pronto soccorso estivo.
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