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News & Salento

Il sindaco di Ortelle invita ad “un esame di coscienza”

Tanto tuonò che piovve e il sindaco di Ortelle, Francesco Rausa, (finalmente) ci fa conoscere la sua verità sulla questione Or.Vi.

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Tanto tuonò che piovve. Ed il sindaco di Ortelle Francesco Rausa (finalmente) ci fa conoscere la sua verità sulla questione Or.Vi.


Così il sindaco Rausa: “Quanto letto sugli organi di stampa negli ultimi giorni in merito al maiale Or.Vi. mi spinge a intervenire con l’intento di fare anzitutto chiarezza sulla vicenda nell’interesse della Fiera, di tutti coloro che vi operano e dei tantissimi visitatori. Mi preme anzitutto sgombrare il campo da ogni dubbio dicendo con fermezza che la Fiera di S. Vito si svolgerà regolarmente dal 25 al 28 ottobre, la quarta domenica di ottobre come accade dal 1542. Mi preme altresì dire con assoluta fermezza che il maiale continuerà ad essere il protagonista della manifestazione e che la carne offerta in Fiera sarà gustosa e sana come sempre. Il mancato utilizzo del marchio Or.Vi., di cui tanto, e purtroppo molto pretestuosamente, si parla in questi giorni deriva da un imprescindibile dovere di corretta informazione da parte del Comune nei confronti dei consumatori. L’adozione del marchio Or.Vi. presuppone infatti l’osservanza rigorosa di procedure che ne rispettino il protocollo. Una di esse prevede che le attività di controllo abbiano inizio sette mesi prima della Fiera ad opera di un soggetto terzo nominato dall’Amministrazione Comunale. Le note vicende politico amministrative che hanno interessato il Comune di Ortelle, commissariato dal mese di febbraio fino al mese di maggio, hanno di fatto impedito il rispetto di tali tempi e di conseguenza l’ottenimento della certificazione richiesta dal disciplinare per utilizzare il marchio Or.Vi. La ASL, a cui appena insediati nel mese di maggio, abbiamo affidato il compito di effettuare i controlli sugli animali allevati al fine di accertare il rispetto del disciplinare da parte degli allevatori:  ha accertato il benessere degli animali e la salubrità degli alimenti ad essi somministrati; non svolgendo, invece, un controllo sul tipo di alimentazione (come prevede il disciplinare). Non c’è motivo di dubitare che, nei fatti, gli allevatori abbiano continuato a nutrire gli animali con gli alimenti previsti dal disciplinare; ciò che è mancato, è un soggetto terzo che potesse certificarlo. A ulteriore garanzia dei consumatori occorre dire che l’introduzione dell’anagrafe suina nazionale consente di certificare l’origine dei maiali introdotti negli allevamenti e di verificare in modo incontrovertibile che siano gli stessi ad essere consumati nella Fiera.  Tutti gli animali macellati saranno controllati da veterinari della ASL che, come previsto dal protocollo, seguiranno gli animali nella fase di macellazione e ne marchieranno le carni al fine di garantire che in Fiera siano distribuite carni provenienti esclusivamente da allevamenti locali. Per il resto è forse opportuno che ognuno degli attori di questa polemica faccia un esame di coscienza, mettendo da parte gli interessi personali, e rifletta su quanto questo polverone, ricco di paradossali contraddizioni, giovi all’immagine ed al futuro del Progetto”.

Attualità

”FRIENDS 4 AUT”, parte il progetto del centro servizi per l’autismo

Con la realizzazione di percorsi di assistenza alla socializzazione in favore di soggetti di età fino ai 21 anni con disturbi dello spettro autistico, residenti nei 14 Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale di Gagliano del Capo…

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E’ partito il progetto: ”FRIENDS 4 AUT” promosso dall’Ambito Territoriale Sociale di Gagliano del Capo e finanziato dall’assessorato al Welfare della Regione Puglia, in collaborazione  con “GLI AMICI DI NICO” -Centro servizi per l’autismo.
Il tutto si mescola delicatamente con la realizzazione di percorsi di assistenza alla socializzazione in favore di soggetti di età fino ai 21 anni con disturbi dello spettro autistico, residenti nei 14 Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale di Gagliano del Capo.
In ultimo, l’ingrediente più prezioso, capace di rendere tutto unico e indimenticabile: i bambini ed i ragazzi coinvolti nel progetto, che verranno coadiuvati e supportati da bambini e ragazzi normodotati in un’ottica di integrazione. Senza definizioni, senza diagnosi, senza barriere né etichette, i partecipanti vivranno più giornate loro dedicate all’insegna del divertimento, della sperimentazione, della scoperta, ma soprattutto della vera inclusione.
Tali eventi, programmati, per il momento, nei comuni di Tricase, Ugento e Castrignano del Capo, accoglieranno diversi tipi di laboratori (piantumazione di piante da fiore, ortoterapia, pittura con tempere e acquerelli, sport all’aperto, musicoterapia), ma anche momenti di convivialità con ricchi e gustosi buffet di rinforzo ai quali parteciperanno altresì associazioni del territorio e famiglie.
Obiettivo generale del progetto è valorizzare l’autonomia, le abilità sociali, la capacità di autodeterminazione e promuovere lo scambio di competenze e valore reciproco. È importante sottolineare che ogni bambino è un individuo unico, con le proprie preferenze e stili di comunicazione.
Quindi, sarà fondamentale adattare le strategie di comunicazione alle esigenze specifiche di ognuno. Osservare attentamente il bambino, imparare a conoscerne i segnali non verbali e adattarsi alle sue preferenze per favorire una comunicazione più efficace e significativa.
Ma il sapore più intenso che lascerà questa esperienza è senza dubbio la condivisione, con un retrogusto di gentilezza.
Sì, perché i ragazzi che partecipano al progetto donano più di quanto ricevono. Ancora una volta queste pagine di vita danno a tutti noi la possibilità di comprendere quanto la diversità ci possa arricchire, quanto ancora possiamo e dobbiamo imparare da chi riesce a rendere un punto debole, un chiaro punto di forza!
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Attualità

Sant’Isidoro, demolito vecchio fabbricato a due passi dal mare

Per anni ha ospitato la sede della Pro Loco. “Liberato” così l’orizzonte della marina. il sindaco Pippi Mellone: «L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione»

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È stato finalmente demolito nei giorni scorsi nella marina di Sant’Isidoro il vecchio edificio in muratura a pochi metri dal mare, che ha ospitato per molti anni la sede della locale Pro Loco e il punto di soccorso estivo.

Un’autentica “bruttura”, del tutto incompatibile con la bellezza naturalistica del luogo, al pari di altre costruzioni (il comune di Nardò ne ha già abbattute altre tre, realizzate su aree demaniali in questo segmento di litorale) e di fenomeni di abusivismo edilizio e di compromissione dei contesti naturalistici che hanno mortificato la costa negli scorsi decenni.

L’intervento, eseguito (al termine di un lungo iter autorizzativo) da un raggruppamento temporaneo di imprese, rientra nel più ampio intervento di riqualificazione paesaggistica integrata della fascia costiera della marina, progettato dall’arch. Antonio Vetrugno e finanziato con 1,3 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), già in corso da circa un anno e mezzo.

La demolizione del fabbricato, peraltro, ha incontrato e superato lo “scoglio” giudiziario di un ricorso al Tar da parte della Pro Loco.

Il giudice amministrativo, con una pronuncia del dicembre scorso, ritenendo non sussistente una proroga della concessione demaniale vantata dalla Pro Loco, ha ritenuto prevalente l’interesse pubblico all’ultimazione dei lavori di riqualificazione su quello privato (peraltro, ingiustificato) alla conservazione dello status quo.
«L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione», ha commentato con un post su Facebook il sindaco Pippi Mellone, «abbiamo speso un po’ di tempo in più, perché c’è stato qualche ostacolo di troppo. Ma abbiamo spazzato via, come sempre, anche quello. Adesso abbiamo liberato il panorama, il lungomare, le albe e i tramonti di Sant’Isidoro dal cemento e dalle brutture. Al suo posto, a poca distanza, una struttura polifunzionale in legno, ecosostenibile, che ospiterà il pronto soccorso. Stiamo demolendo i mostri ereditati dal passato e stiamo costruendo la città del futuro. Col cuore, come sempre. Ora anche Sant’Isidoro diventerà bellissima!».

Il progetto di riqualificazione, adesso, potrà essere ultimato. Prevede la realizzazione di aree per il parcheggio e di aree per la fruizione dei pedoni (con l’installazione di un nuovo sistema di illuminazione), l’eliminazione di altri manufatti, di spianamenti, scivoli e del piccolo molo a servizio delle imbarcazioni, un intervento di rinaturalizzazione ambientale con ripascimento delle superfici sabbiose della zona, oltre che la pulizia dalla vegetazione infestante e il recupero delle condizioni ambientali dell’inghiottitoio (o “spunnulata”) presente sul lungomare.

Nasceranno, inoltre, una struttura per la sosta e un tratto di pista ciclabile per favorire la mobilità sostenibile.

Un’altra struttura in legno è stata ultimata e destinata a nuova sede della Proloco e a punto di pronto soccorso estivo.

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News & Salento

Lecce, i bambini tornano nelle aule in via Basilicata

A giugno del 2022, infatti, a seguito dell’avvio dei lavori di adeguamento sismico furono riscontrati importanti elementi di instabilità che coinvolgevano i pilastri e le travi,

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Ammirato Falcone, via Basilicata: i bambini tornano nelle aule

Da giovedì 4 aprile i bambini della scuola dell’infanzia dell’istituto di Lecce, Ammirato Falcone, di Via Basilicata, sono tornati nelle loro aule, dopo i lavori urgenti di ristrutturazione e messa in sicurezza del corpo B dell’edificio. 

A giugno del 2022, infatti, a seguito dell’avvio dei lavori di adeguamento sismico furono riscontrati importanti elementi di instabilità che coinvolgevano i pilastri e le travi, tanto da costringere il sindaco, su relazione della direzione dei lavori, ad una ordinanza di chiusura per inabilità dell’edificio e determinare di conseguenza la chiusura anticipata delle lezioni e il conseguente spostamento degli alunni in altro plesso scolastico, nelle more del completamento dei lavori. 

Da giovedì, dunque, i bambini di Via Basilicata sono tornati nell’edificio ristrutturato e messo in sicurezza, adeguato a norme e tecnologie costruttive antisismiche.

Riqualificati anche gli ambienti destinati al servizio di mensa.

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