News & Salento
Tricase Dell’Abate: “Molto fumo e poco arrosto”
Sulle linee programmatiche di Coppola: “Programma amministrativo poco incisivo, poco chiaro, manca di concretezza e di copertura economica”.
Dopo l’illustrazione delle linee programmatiche da parte del sindaco Antonio Coppola arrivano puntuali i rilievi da parte del consigliere d’opposizione Nunzio Dell’Abate. Che dopo aver premesso che “lo Statuto Comunale prevede: “entro 100 giorni dalla prima seduta del Consiglio, il Sindaco presenta al Consiglio le linee programmatiche relative alle azioni ed i progetti da realizzarsi nel corso del mandato”; ora, la prima assise consiliare si è tenuta il 26 giugno, il termine ultimo era il 4 ottobre. Per fortuna non è un termine perentorio e quindi non comporta alcuna decadenza, può essere censurato sul piano politico, ma tutto lì. Di certo”, attacca Dell’Abate, “da un Sindaco che lo è per la terza volta e che ripone la sua forza nelle idee, da un ingegnere che ha ricoperto per un ventennio il ruolo di dirigente responsabile dell’Ufficio Tecnico, avremmo scommesso a occhi chiusi che ce le avrebbe presentate il primo giorno utile! Per la verità, è sembrato che fino ad oggi abbia navigato un po’ a vista”. Il Consigliere di opposizione passa poi alla sua analisi del contenuto del documento programmatico: “In primo luogo, abbiamo intravisto una certa linea di continuità con la precedente amministrazione quando tratta del piano di Rigenerazione Urbana che ha visto accolto il finanziamento comunitario presentato dalla scorsa amministrazione per il rifacimento di piazza Sant’Angelo e strade limitrofe; dell’ufficio turistico IAT anch’esso finanziato nel corso del precedente assessorato; della nuova sede di via Micetti della bibliomediateca che potrà divenire, unitamente al Laboratorio Urbano Giovanile ed al Teatrotenda, un polo culturale-aggregativo non indifferente come già programmato da chi scrive nella sua precedente veste di assessore al ramo.
In continuità è l’intenzione di valorizzare il patrimonio comunale ed a tanto rispondono i diversi progetti finanziati nel corso dei tre anni del passato governo cittadino che saranno certamente seguiti e portati a compimento: il centro sportivo calcistico a Lucugnano; la rifunzionalizzazione e ristrutturazione della Chiesa dei Diavoli ed area attigua; il centro comunità alloggio minori fuori famiglia che vedrà ristrutturata la vecchia scuola di Depressa; il primo progetto finanziato al Comune di Tricase dal CUIS per la valorizzazione del patrimonio archivistico ACAIT; i progetti in corso di esecuzione per la valorizzazione turistico ricreativa dei boschi nell’ambito del Parco; la valorizzazione di Palazzo Gallone con l’adesione al Sistema Museale Provinciale.
Ancora in continuità la tutela delle fasce sociali più deboli attraverso la Commissione Cittadina per le Pari Opportunità, istituita nello scorcio del mio mandato di assessore alle pari opportunità.
E poi il P.U.G. che ha visto collocata la pietra miliare, nel corso del precedente governo cittadino, con l’adozione dell’atto di indirizzo e la costituzione dell’ufficio di piano; l’auspicio è che veda il parto definitivo nei prossimi 5 anni”.
“Per il resto”, tira le somme, “è un programma amministrativo poco incisivo, poco chiaro, manca di concretezza e di copertura economica. Cosa effettivamente vorrà fare questo governo cittadino? Cosa e con quali economie? Quali le priorità? Cosa ritiene imprescindibile da attuare e cosa da mettere da parte nei prossimi 5 anni? Come caratterizzare le frazioni e le marine? Quali idee per l’ACAIT, il porto, la zona industriale?
Contavamo di trovare a lettere cubitali la parola “turismo”, nelle sue svariate accezioni, e attività produttive connesse; di conoscere gli interventi ed i servizi nel breve-medio periodo per favorire il settore e le economie per attuarli. Per la verità, non c’è neppure un cenno alla Rete Pubblico-Privata per lo sviluppo turistico integrato del territorio che vede Tricase, sin dall’ottobre 2008, addirittura in cabina di regia, e che ha portato alla proposta del riconoscimento, da parte della Regione Puglia, di un Sistema Turistico Locale di tipo territoriale; alla previsione di un osservatorio permanente per il monitoraggio dei bisogni di operatori e turisti, di un coordinamento dei B&B con relativo marchio di qualità e di un unico calendario degli eventi ed itinerari; alla partecipazione congiunta alle fiere di settore; alla progettazione comune per il reperimento delle risorse finanziarie come si è verificato per i fondi S.A.C.”.
Dell’Abate aggiunge che “contavamo di vedere tracciata una strategia chiara e proficua nel campo del contenzioso, che costituisce da sempre la falla per ogni amministrazione, e le basi di un modello partecipativo che coinvolga il cittadino nella fase di pianificazione degli atti strategici e nella redazione del bilancio.
Insomma”, conclude, “contavamo di trovarci tanto altro ancora ed invece sembra l’ennesimo programma elettorale”.
Andrano
Botrugno contro Amati, al centro il rimedio contro la Xylella
L’udienza, presso il Tribunale di Brindisi, che si sarebbe dovuta tenere il 9 maggio 2024, è stata aggiornata al prossimo 20 giugno, l’accusa: diffamazione.
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Prosegue la singolar tenzone che vede contrapposti il consigliere regionale Fabiano Amati (Azione), di Fasano e l’imprenditore Luigi Botrugno, di Castiglione di Andrano, creatore di NuovOlivo, il rimedio contro l’essiccamento degli ulivi dalla Xylella.
L’udienza predibattimentale, presso il Tribunale di Brindisi, che si sarebbe dovuta tenere il 9 maggio 2024, è stata aggiornata al prossimo 20 giugno, l’accusa: diffamazione.
Il fatto
Nell’ottobre di due anni fa, lo stesso imprenditore Botrugno, dopo le dichiarazioni del consigliere e presidente della Commissione Bilancio, Amati, che sosteneva che “si è trattato di un raggiro per evocare una fantomatica cura dalla Xylella”, seguito da un post pubblicato dallo stesso consigliere in cui sosteneva che “era una truffa”, aveva seccamente chiarito a BrindisiReport: “Innanzitutto, io non ho ideato una cura per la Xylella per debellare il batterio. Ma il mio prodotto, NuovOlivo, riesce a far rinverdire gli ulivi essiccati. Inoltre, è bene chiarirlo, non sono un truffatore. E non ci tengo a passare per tale”.
Ora il tribunale di Brindisi dovrà decidere se il consigliere regionale Amati debba andare a processo o meno con l’accusa di aver diffamato l’imprenditore Botrugno.
Amati nell’ottobre 2023 era stato citato a giudizio dal pubblico ministero Pierpaolo Montinaro dopo la querela presentata dallo stesso Botrugno.
Attualità
C’era una volta un albero, un Principe e la Politica a Specchia
Soldi spesi male? Perché, così come proposto dal nostro gruppo, nell’ottobre 2022, non siamo stati interpellati prima di prendere una decisione definitiva? Qual è il valore che i nostri amministratori danno ai soldi di tutti i cittadini, visto che come spesso accade, si spende e si spande, impegnando le somme del bilancio comunale, con una facilità inaudita?
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
La vicenda dell’albero di Bagolaro di via Principe Orsini, muove i suoi primi passi nell’ottobre 2022.
Risale, infatti, al 25.10.2022 la Determina con la quale si dava incarico al dottor Cannoletta, agronomo forestale di lunga e comprovata esperienza, di redigere una relazione tecnica finalizzata alla valutazione della stabilità della pianta di Bagolaro e alle eventuali modalità esecutive dell’intervento di conservazione della stessa mediante la sua messa in sicurezza ed il consolidamento del muro di contenimento adiacente.
Nella determina si metteva in risalto l’importanza di evitare l’abbattimento, trattandosi di un esemplare di considerevole pregio storico e naturalistico.
Appreso di questo problema, i nostri consiglieri, con una nota presentata all’ufficio tecnico e all’assessore ai Lavori Pubblici, chiesero di assistere al sopralluogo e, soprattutto, una volta ottenuta la relazione, redatta dall’agronomo, si resero disponibili ad individuare insieme ai tecnici ed alla maggioranza una soluzione ottimale, capace di salvaguardare l’albero e l’ambiente circostante.
Lo stesso Sindaco, Anna Laura Remigi, in un suo post di novembre 2022 scriveva: “L’albero non si può neppure eradicare perché porterebbe con sé metà strada. Abbiamo trovato somme in bilancio che ci consentiranno di salvare l’albero e mettere in sicurezza l’intera zona”.
Ed in effetti, le conclusioni con le quali Cannoletta chiude la sua analisi propendono per una soluzione di tale natura.
Infatti, scrive: “Sulla base di esperienze fatte in altre situazioni analoghe, si ritiene di poter affermare, con ragionevole certezza, che non è possibile effettuare un mero intervento localizzato, salvaguardando nel contempo l’albero. A questo punto si tratta di fare una scelta tra il tagliare l’albero o intervenire con un intervento importante di consolidamento”.
La prima ipotesi non è, a parere del sottoscritto, assolutamente praticabile. Estirpare senza danni collaterali di una certa rilevanza, una pianta di Bagolaro di quelle dimensioni e in quella posizione, non è assolutamente una strada percorribile! L’intervento innescherebbe una serie di frane con esiti disastrosi.
A distanza di più di un anno, da questa dettagliata relazione, cosa scopriamo?
La decisione finale è quella di abbattere l’albero! Ricapitolando, da ottobre 2022 ad oggi, cosa è accaduto:
– Ottobre 2022 viene dato incarico al dott. Cannoletta per redigere una relazione tecnica finalizzata alla valutazione della stabilità della pianta di Bagolaro. Costo € 2.000,oo
– Dicembre 2022, viene dato incarico per la caratterizzazione geognostica del terreno con redazione di relazione geologica. Costo € 3.425,76,oo
– La strada viene chiusa tramite ordinanza perché ritenuta pericolosa.
– Settembre 2023 viene dato incarico per la messa in sicurezza del muro di contenimento della massicciata stradale a ridosso del bagolaro. Costo € 2.000,oo
– Marzo 2024, viene indetta gara per “lavori di manutenzione straordinaria per la messa in sicurezza del muro in prossimità del bagolaro e della sottostante grotta”, in quanto (si legge nella relazione di accompagnamento alla gara presente sul portale TuttoGare del Comune di Specchia) l’abbattimento dell’albero si presenta come la soluzione più adeguata e responsabile di fronte alla priorità di salvaguardare la pubblica incolumità”. Costo € 16.863,37.
Ci chiediamo: perché spendere tanti soldi per poi arrivare alla soluzione più semplice e scontata?
Che fine hanno fatto tutte le considerazioni sul “considerevole pregio storico e naturalistico” dell’albero e sulla salvaguardia dei luoghi?
Perché, così come proposto dal nostro gruppo, nell’ottobre 2022, non siamo stati interpellati prima di prendere una decisione definitiva?
Qual è il valore che i nostri amministratori danno ai soldi di tutti i cittadini, visto che come spesso accade, si spende e si spande, impegnando le somme del bilancio comunale, con una facilità inaudita?
Cardigliano affidato per 70 anni, mutuo da 1 ml di euro con un piano di rientro di 29 anni, eradicazione pianta di Bagolaro e modifica dello stato dei luoghi…
Lista Civica, Adesso Specchia, Biasco Francesco
Appuntamenti
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